31 dicembre, ore 10,30 del mattino.
Io e il mio socio di avventure vaghiamo da circa tre ore nei più intricati boschi del fiume Ticino.
Nello zaino solo le chiavi della macchina, un milleusi ed un opinel dell'8, il mio fido coltello da escursione, purtroppo, è rimasto sul comodino.
Se vuoi vedere gli animali allo stato naturale, la prima regola è sapersi muovere.
O sei silenzioso come un folletto, oppure ti conviene appostarti e aspettare che sia l animale a venire da te.
Nei pressi di una lanca, dove ci sono evidenti tracce di cinghiale, invito il mio compare a prestare nuovamente attenzione al modo in cui si muove, dato che già in precedenza avevo notato che non era il massimo della silenziosità.
No, non sono ancora soddisfatto, i suoi passi sono troppo rumorosi.
Decido di separarmi da lui e di procedere in parallelo con una separazione di circa 20 metri, più che sufficienti a farmelo perdere di vista data la vegetazione molto fitta.
La zona è tutta acquitrinosa e tracce di cinghiale sono presenti in abbondanza intorno a me.
L'aria gelida del mattino è umida e mi aiuta non facendo scricchiolare le foglie ed i rami che schiacciò, ed il mio passo lento e felpato fa il resto.
So che il mio amico è da qualche parte alla mia sinistra.
Mi abbasso leggermente, e passo sotto un alberello.
Nel momento in cui alzo nuovamente lo sguardo, la bestia è li.
A cinque metri da me.
Sdraiata.
Mi da le spalle.
La sua testa a ore 10 ed il posteriore a ore 4.
Sono fuori dal suo campo visivo.
È lunga circa un metro e sarà sui 60/70 kg
Ma aspetta... Dai, non posso aver colto alle spalle un cinghiale... È purtroppo un animale morto penso.
La tensione è a mille e prima di avvisare il mio amico della scoperta, la prudenza (o è stata la fifa?) mi fa fare un passo indietro.
Con lo sguardo sempre fisso sulla animale...
<crack> Rompo un rametto
Subito, l orecchio sinistro, nero, peloso e grosso quanto la mia mano ruota come un radar nella mia direzione,
e l animale si alza dal suo giaciglio
In quella frazione di secondo lo perdo un attimo di vista e mi ritrovo, non so ancora come ho fatto, a due metri di altezza, sopra una pianta
Quando si dice la paura fa novanta
Dall'alto della mia posizione sicura intravedono e sento la bestia che scappa, in mezzo tra me ed il mio amico, e lui che mi grida, "ooh, oooohhh un cinghiale!!!"
Abbasso lo sguardo al suo giaciglio, e vedo tre piccoli ancora striati, della lunghezza di circa 40/50 cm correre via nella direzione opposta a quella dove la madre è scappata.
Il mio compare, quando gli comunico della presenza dei piccoli si mette ad inseguirli, scoprirò dopo che lui non li ha visti, ma solo sentiti correre nella vegetazione.
Scendo dalla pianta, estraggo l opinel dallo zaino e nel farlo mi cade pure in terra il milleusi.
La tensione è alle stelle.
Procedo poi a vedere dove ***** è andato quel somaro.
Raggiunto il pazzo compare, alle nostre spalle un rumore ed un movimento di foglie.
Che brutta trovarsi in una situazione di pericolo ed avere in mano un coltellino pieghevole con lama da 8 cm e manico in legno.
Non vedemmo nulla, qualsiasi cosa fosse, è scappata lontano.
Capirò successivamente che probabilmente erano i piccoli che tornavano indietro a cercare la madre.
Scarichiamo la tensione seduti su un tronco a raccontarcela su, è la prima volta che mi capita un incontro ravvicinato di questa portata.
E la prossima volta non dimenticherò il mio coltello sul comodino
Io e il mio socio di avventure vaghiamo da circa tre ore nei più intricati boschi del fiume Ticino.
Nello zaino solo le chiavi della macchina, un milleusi ed un opinel dell'8, il mio fido coltello da escursione, purtroppo, è rimasto sul comodino.
Se vuoi vedere gli animali allo stato naturale, la prima regola è sapersi muovere.
O sei silenzioso come un folletto, oppure ti conviene appostarti e aspettare che sia l animale a venire da te.
Nei pressi di una lanca, dove ci sono evidenti tracce di cinghiale, invito il mio compare a prestare nuovamente attenzione al modo in cui si muove, dato che già in precedenza avevo notato che non era il massimo della silenziosità.
No, non sono ancora soddisfatto, i suoi passi sono troppo rumorosi.
Decido di separarmi da lui e di procedere in parallelo con una separazione di circa 20 metri, più che sufficienti a farmelo perdere di vista data la vegetazione molto fitta.
La zona è tutta acquitrinosa e tracce di cinghiale sono presenti in abbondanza intorno a me.
L'aria gelida del mattino è umida e mi aiuta non facendo scricchiolare le foglie ed i rami che schiacciò, ed il mio passo lento e felpato fa il resto.
So che il mio amico è da qualche parte alla mia sinistra.
Mi abbasso leggermente, e passo sotto un alberello.
Nel momento in cui alzo nuovamente lo sguardo, la bestia è li.
A cinque metri da me.
Sdraiata.
Mi da le spalle.
La sua testa a ore 10 ed il posteriore a ore 4.
Sono fuori dal suo campo visivo.
È lunga circa un metro e sarà sui 60/70 kg
Ma aspetta... Dai, non posso aver colto alle spalle un cinghiale... È purtroppo un animale morto penso.
La tensione è a mille e prima di avvisare il mio amico della scoperta, la prudenza (o è stata la fifa?) mi fa fare un passo indietro.
Con lo sguardo sempre fisso sulla animale...
<crack> Rompo un rametto
Subito, l orecchio sinistro, nero, peloso e grosso quanto la mia mano ruota come un radar nella mia direzione,
e l animale si alza dal suo giaciglio
In quella frazione di secondo lo perdo un attimo di vista e mi ritrovo, non so ancora come ho fatto, a due metri di altezza, sopra una pianta
Quando si dice la paura fa novanta
Dall'alto della mia posizione sicura intravedono e sento la bestia che scappa, in mezzo tra me ed il mio amico, e lui che mi grida, "ooh, oooohhh un cinghiale!!!"
Abbasso lo sguardo al suo giaciglio, e vedo tre piccoli ancora striati, della lunghezza di circa 40/50 cm correre via nella direzione opposta a quella dove la madre è scappata.
Il mio compare, quando gli comunico della presenza dei piccoli si mette ad inseguirli, scoprirò dopo che lui non li ha visti, ma solo sentiti correre nella vegetazione.
Scendo dalla pianta, estraggo l opinel dallo zaino e nel farlo mi cade pure in terra il milleusi.
La tensione è alle stelle.
Procedo poi a vedere dove ***** è andato quel somaro.
Raggiunto il pazzo compare, alle nostre spalle un rumore ed un movimento di foglie.
Che brutta trovarsi in una situazione di pericolo ed avere in mano un coltellino pieghevole con lama da 8 cm e manico in legno.
Non vedemmo nulla, qualsiasi cosa fosse, è scappata lontano.
Capirò successivamente che probabilmente erano i piccoli che tornavano indietro a cercare la madre.
Scarichiamo la tensione seduti su un tronco a raccontarcela su, è la prima volta che mi capita un incontro ravvicinato di questa portata.
E la prossima volta non dimenticherò il mio coltello sul comodino