Informazione Info su Selvaggio blu - Sardegna

Ciao ragazzi! Penso che il 2015 sarà l'anno buono in cui mi deciderò ad andare a mettere il becco su questo percorso che ormai sta diventando leggendario!!! Volevo chiedere se qualcuno sa come arrivare al via del percorso dal traghetto.... io scenderei senza macchina, quindi con mezzi pubblici-autostop... qualsiasi ulteriore informazione è bene accetta... magari se qualcuno nel frattempo ci fosse stato... se qualcuno si volesse aggregare.... un saluto
 
Ciao,
indipendentemente dal porto di arrivo dovrai affidarti ai mezzi pubblici, il comune di partenza del sentiero è Santa Maria Navarrese, a nord di Tortolì, raggiungibile in autobus.

:)
 
l'idea era di farlo con un clima relativamente fresco... anche per consumare meno acqua...!! :) ho un paio di amici interessati, e ne stiamo parlando insieme... io avrei tempo nella prima metà di febbraio... Vedo che sei della Sardegna.... come è il clima in quel periodo? grazie ancora dei consigli.
 
Farò il Selvaggio questa primavera e in completa autonomia, ma già penso di poter dare qualche consiglio agli interessati avendo ormai percorso decine di itinerari in zona, comprese diverse parti del trekking di cui parliamo.
Non mi soffermo sulla discussione "guida si/guida no" perchè ritengo sia una scelta personale ma una cosa è certa: se non avete dimestichezza con quel tipo di territorio e/o non avete studiato "a fondo" la questione è vivamente sconsigliato pensare di farla in autonomia. La zona è veramente impervia e non esiste praticamente alcuna segnaletica (salvo, qua e la) alcuni segnavia in pietra e/o bolle di vernice (che però a volte è blu a volte di altri colori). Senza parlare della conoscenza delle tecniche di discesa in corda doppia (anche da 40 e passi metri), arrampicate di IV e passaggi in equilibrio su tronchi di ginepro posati a suo tempo dai pastori del luogo per risalire pareti altrimenti inaccessibili.
Giusto per capirci, dimenticatevi situazioni tipo GR 20 perchè qui individuare la via è spesso un serio problema.
Una guida chiaramente è, in questa situazione, assolutamente indispensabile.
Come è stato già detto il costo per tutto il percorso (che prevede non solo la guida ma anche li trasporto dei materiali da bivacco e viveri vari e che quindi consente di viaggiare "leggeri") si aggira sui 500/550 euro (sono però esclusi i viveri che devono essere forniti dai clienti). Esistono diverse cooperative e/o singole guide esperte che sono assolutamente affidabili e che evito di indicare per ovvi motivi (magari se qualcuno è interessato fornirò un elenco spero esaustivo e completo). Esiste inoltre l'alternativa di chiedere solo l'assistenza logistica (trasporto attrezzature da bivacco e zaini pesanti senza guida) alle varie soste programmate al costo di circa 200€.
Per chi invece, avendo le competenze di cui sopra, volesse optare per la piena autonomia, come farò io, posso suggerire questo modus operandi:
  • studiare nel dettaglio il percorso oltre che la storia e cultura del territorio e della gente (avrete sorprese non da poco)
  • ipotizzare di arrivare in loco un giorno prima e, noleggiato a S. Maria Navarrese un gommone, andare a posizionare le scorte d'acqua nelle varie calette che si trovano lungo la via e per le quali transiterete. Ovvio che ciò comporta la fortuna di trovare buone condizioni meteomarine ma le scorte d'acqua sono assolutamente indispensabili (è vero che, leggerete, esistono diversi punti di raccolta d'acqua da stillicido in grotta e in recipienti all'uopo disposti in alcuni "cuili" ma come essere certi che saranno disponibili quando passerete voi?). Il territorio è esclusivamente calcareo per cui oltre queste possibilità non ne esiste alcuna di reperire acqua, neanche stagnante. In caso di mare mosso l'alternativa è quella di giungere in quei luoghi via terra, con ulteriore dispendio di energie però.
  • fornitevi dei numeri di telefono delle società che, all'occorrenza, forniscono un servizio di taxi via mare perchè in caso di emergenza verranno a prelevarvi sul luogo per portarvi alla base.
  • Io non farò il Selvaggio completo fino a Gonone (non ho tutto questo tempo a disposizione) per cui ho programmato il rientro via mare (a partire da Pasqua le barche fanno regolare servizio da S.M. Navarrese o Cala Gonone verso tutte le cale più importanti) da Sisine o, al massimo da Cala Luna.
Ribadisco che NON bisogna assolutamente sottovalutare la difficoltà del percorso e non solo, come ho detto sopra, in termini di fatica. Le cronache ci hanno spesso raccontato di escursionisti dispersi e salvati solo grazie al Soccorso Alpino (vi è stato anche un caso infausto, purtroppo). Lo studio e la programmazione devono essere SCRUPOLOSE all'ennesima potenza.

Resto a disposizione per ulteriori suggerimenti; non sono riuscito ad aprire alcuni dei link postati sopra mentre l'immagine relativa al libro di Corrado Conca (oltrettutto è una validissima guida, vedere il suo sito qui: http://www.selvaggioblu.it/index.htm# ) è un ottimo suggerimento anche perchè tascabile e facilmente si può portare con se. Ulteriori risorsi le trovate qui:
http://www.ilmountainrider.com/camminare/il-selvaggio-blu-di-roberto-parolari/
http://www.caiponte.com/selvaggioblu/Mappa.htm
http://www.amazon.it/libro-Selvaggio-Blu-Mario-Verin/dp/8898309031
Quest'ultimo libro è di Mario Verin, l'ideatore del percorso originale (esistono alcune opzioni alternative che però, a mio modo di vedere, lo stravolgono nella filosofia originale). Di Verin è disponibile anche una carta al 15.000 che non saprei dove poter acquistare online (io l'ho presa quì in Sardegna) che contiene anche una descrizione dettagliate delle varie tappe e il link per scaricare la traccia GPS, della quale se volete possiamo parlare successivamente.
Buona passeggiata
 

Avventurosamente guadagna dagli acquisti idonei dei prodotti linkati.

S

Speleoalp

Guest
Presumo che se abbiano creato delle agenzie in cui organizzano "trasporto viveri, guide, ecc"... sia un percorso piuttosto "ricco di persone che lo svolge" è così ??

Ci sono degli obblighi, controlli, regole,... intendo "legali-ufficiali"?

Non ricordo più... non ho ancora guardato... quanti chilometri sono in totale e in media a tappa?
 
non saprei quantificare in termini numerici quante persone lo fanno ogni anno. Posso dirti che alcuni mesi fa, mentre percorrevo un trekking che parzialmente si sovrapponeva al Selvaggio abbiamo incontrato un gruppo di 4 persone che lo stava facendo in autonomia, e che erano in crisi di acqua perchè si erano affidate solo ai punti di raccolta di cui ho parlato sopra. Morale: un conto è farla in primavera dove l'acqua è abbastanza facile trovarla, un conto è farlo in autunno (in estate qui non cade una goccia d'acqua, generalmente).
Per quanto riguarda gli eventuali obblighi non saprei a cosa ti riferisci. Esiste una delibera del comune di Baunei che dice che ogni escursionista dovrebbe corrispondere 1 euro (al giorno credo) come contributo poi nient'altro. Buona norma sarebbe informare qualcuno di quanto si vuole fare ma questo rientra nelle regole non scritte del buon senso, come non lasciare rifiuti ecc.. e vale sempre, no?
 
S

Speleoalp

Guest
Ok, perfetto. Chiaro, il rispetto per la natura non deve mancare in nessun caso. Come la consapevolezza di quello che s'intende fare... con possibile rinuncia se è il caso...

Pensavo che forse c'erano degli obblighi verso qualche ente, obbligo di annunciarsi, pagare tasse o chiedere dei permessi per il bivacco, ecc...

GRAZIE
 
Non vorrei sbagliarmi ma mi sembra di aver letto qualcosa sul libro di Corrado Conca sul richiedere qualcosa (forse un permesso?) al comune o all'uff. turistico di S.Maria Navarrese.
Non sono sicuro di quello che scrivo, se trovo il libro controllo .........

:)
 
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