Informazioni sulla figura di guida di spedizione

Salve ragazzi, ho una domanda per voi, tempo fa in una escursione di due giorni, una mia cliente mi ha parlato di un mestiere che non conoscevo, lei era una biologa e mi ha chiesto se avessi mai pensato ad una carriera di esperto di sopravvivenza o guida per spedizioni scientifiche in ambienti estremi, mi ha spiegato che spesso università o istituti di ricerca richiedono questa figura professionale per accompagnare appunto un team di ricercatori in luoghi come montagne , deserti giungle ecc.

Non appena mi ha parlato di questa figura professionale, ho iniziato a sognare ad occhi aperti, chi non vorrebbe fare un lavoro simile?

La domanda che vi rivolgo, è se avete mai sentito parlare di questa figura, e nel caso se sapete come ci si può candidare,

Vi ringrazio in anticipo
 
In un altro stato SI ma nel nostro NO.

Visto che qui nell'italietta bummarola fumarola avvocatista e cottimista si deve sempre dare la colpa a qualcuno se qualcosa va storto c'è il rischio concreto di dover foraggiare tante facce di ca[NON SI DICE] di assicuratori per fare polizze che ti tutelano da responsabilità che obbiettivamente spesso non appartengono.

Personalmente mi viene in mente un curioso episodio di quando le mtb erano tutte col manubrio dritto,lo shimano sis e posture da fatica estrema.
In una gira organizzata sulla mia bici (peraltro all'epoca si usavano oggetti come le corna sul manubrio) costruita secondo le mode stupide del tempo oltre alle antigeniche manopole di spugna c'erano i puntapiedi. Quegli indegni pezzi di plastica che fermano il piede in modo schifosamente stradista per fare faticare di più.

Bè la guida TUTTI I MOMENTI mi "ricordava" con frasi da imbecille del tipo:
"putta piedi"
"gira pedale"
E altre più o meno indegne. E io prontamente NON lo giravo.
Dopo un oretta abbondante si piazza di traverso mi ferma e mi fa il gesto di girare il piede.

Io non ci ho più visto ,ho messo la bici su un terrapieno,ho preso un grosso sasso e bam bam bam fracassato i puntapiedi (del resto la bici era mia).

E poi gli ho gridato "putapiedi andato a putt...."

Non ha più detto bè...

Davvero vuoi diventare uno così?
 
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carriera di esperto di sopravvivenza o guida per spedizioni scientifiche in ambienti estremi, mi ha spiegato che spesso università o istituti di ricerca richiedono questa figura professionale per accompagnare appunto un team di ricercatori in luoghi come montagne , deserti giungle ecc.... omissis.... La domanda che vi rivolgo, è se avete mai sentito parlare di questa figura, e nel caso se sapete come ci si può candidare,
In Italia, io, conosco due figure professionali che riguardano "accompagnare" le persone in natura, la guida alpina e l'accompagnatore di media montagna o di territorio, la prima è una figura professionale che accompagna e insegna le tecniche relative a tutte le attività che si possono praticare in montagna: alpinismo, scialpinismo, arrampicata su roccia ect ect. (dal sito https://www.guidealpine.it) mentre la seconda è una figura professionale abilitata a condurre singoli o gruppi su terreni escursionistici senza limiti altitudinali, sono esclusi i terreni dove sia necessario l'impiego, per la progressione e la sicurezza, di attrezzature alpinistiche quali corde, imbraghi, ramponi, piccozze o strumenti di autoassicurazione (rinvii, connettori etc.), e comunque tutti i terreni in cui sia necessario impiegare tecniche alpinistiche (sempre dal sito https://www.guidealpine.it).

Ambedue le figure professionali sono soggettate ad un percorso riconosciuto a livello formativo ma seguono anche regole e specifiche legate alla regione in cui si vuole operare o si è ottenuto l'abilitazione.

La guida alpina dovrebbe essere riconosciuta anche a livello internazionale, l'accompagnatore è solo a carattere nazionale. Le informazione le puoi trovare in internet, un esempio può essere https://www.guidealpine.it ma ve ne sono "n+1" :)

Relativamente al mondo della "sopravvivenza" è un mondo a sé, che io sappia in Italia non c'è una figura professionale normata a termini di legge e ogni scuola/accademia ha la propria vita/visibilità, non essendo normato tutto è lasciato al singolo. Anche quì internet può aiutarti.
in luoghi come montagne , deserti giungle ecc.
..... per deserti e giungle non saprei cosa dirti.

Ciao :si:, Gianluca
 
.... nel caso se sapete come ci si può candidare,
Come in tutte le libere professioni, a maggior ragione quelle "non normate" come questa, tutto si basa su esperienza, competenza, conoscenze personali e reputazione Ho visto un sito (cfr team explora) di persone che sembrerebbe che si propongono per questo ruolo ma sembrerebbe anche che sotto c' é un business di formazione degli aspiranti.

D' altro canto per "entrare nel giro" (qualsiasi giro!) bisogna agganciarsi a qualcuno che già ci sta dentro, qualcuno che possa avere interesse a condividere le sue esperienze ed accettare il rischio di avere un concorrente in più sulla piazza.
 
Salve ragazzi, ho una domanda per voi, tempo fa in una escursione di due giorni, una mia cliente mi ha parlato di un mestiere che non conoscevo, lei era una biologa e mi ha chiesto se avessi mai pensato ad una carriera di esperto di sopravvivenza o guida per spedizioni scientifiche in ambienti estremi, mi ha spiegato che spesso università o istituti di ricerca richiedono questa figura professionale per accompagnare appunto un team di ricercatori in luoghi come montagne , deserti giungle ecc.

Non appena mi ha parlato di questa figura professionale, ho iniziato a sognare ad occhi aperti, chi non vorrebbe fare un lavoro simile?

La domanda che vi rivolgo, è se avete mai sentito parlare di questa figura, e nel caso se sapete come ci si può candidare,

Vi ringrazio in anticipo
Ciao vorrei anche io dirti la mia.
Se ho capito bene sarebbe una figura che debba racchiudere:
- esperienza in ambienti diversi come montagna, bosco, foresta, mare
- preparazione fisica e mentale per gestire gruppi di persone allenate e non o abituate a stare fuori e non
- conoscenza e pianificazione adeguate del posto dove si va e per quanto si sta
- capacità logistiche per gestire N persone con i loro bisogni
- possesso di attrezzature da affittare a gruppi di N persone con relativi corsi per saperle usare

Penso che una figura del genere debba aver avuto la fortuna di avere iniziato fin da bambino a starsene in giro e imparare un po' di cose e nessun corso possa insegnare la maggior parte di esse. Penso anche che ci voglia un bel capitale di partenza per avviare una di queste attività. Inoltre mi vengono in mente un altro paio di cosette:
- assicurazione
- certificazioni, corsi
- manutenzione
- tasse
- tasse (lo ripeto nel caso qualcuno non lo legga bene)
- problemi
- problemi (anche qui sottolineo)
- aiuto, una spedizione non si organizza in un pomeriggio con Google ma ci vuole tanto lavoro sulla logistica. Pensa per esempio accompagnare qualcuno fuori Europa cosa comporta
- RESPONSABILITÀ, qui mi dispiace ma @busdriver hai ragione

Mi viene in mente Crocodile Dundee e nessun altro capace di queste cose...
a parte gli scherzi non voglio smorzare i tuoi sogni ma lascia perdere la prof universitaria che in quanto prof vive su un altro pianeta e metti giù un piano serio, scrivi su un foglio di carta una simulazione, es:
- 10 persone
- Cappadocia
- 3 mesi

Cosa ti serve
- sopralluogo
- contatti
- mezzi (fuoristrada, treno, cavallo?)
- cibo
- dormire
- conoscenza luogo
- incidente, che si fa?
- soldi
...vai avanti tu?
 
Visto che l'ambiente sarebbe internazionale e non italiano comunque non cercherei riferimenti italiani... Storicamente di spedizioni internazionali fuori Europa se ne sono occupati più gli inglesi e i francesi, per esempio.

Poi per carità anche dei gruppi italiani organizzano delle spedizioni per alpinismo... Per esempio i Ragni di Lecco...
 
Salve ragazzi, ho una domanda per voi, tempo fa in una escursione di due giorni, una mia cliente mi ha parlato di un mestiere che non conoscevo, lei era una biologa e mi ha chiesto se avessi mai pensato ad una carriera di esperto di sopravvivenza o guida per spedizioni scientifiche in ambienti estremi, mi ha spiegato che spesso università o istituti di ricerca richiedono questa figura professionale per accompagnare appunto un team di ricercatori in luoghi come montagne , deserti giungle ecc.

Non appena mi ha parlato di questa figura professionale, ho iniziato a sognare ad occhi aperti, chi non vorrebbe fare un lavoro simile?

La domanda che vi rivolgo, è se avete mai sentito parlare di questa figura, e nel caso se sapete come ci si può candidare,

Vi ringrazio in anticipo
Ciao vorrei anche io dirti la mia.
Se ho capito bene sarebbe una figura che debba racchiudere:
- esperienza in ambienti diversi come montagna, bosco, foresta, mare
- preparazione fisica e mentale per gestire gruppi di persone allenate e non o abituate a stare fuori e non
- conoscenza e pianificazione adeguate del posto dove si va e per quanto si sta
- capacità logistiche per gestire N persone con i loro bisogni
- possesso di attrezzature da affittare a gruppi di N persone con relativi corsi per saperle usare

Penso che una figura del genere debba aver avuto la fortuna di avere iniziato fin da bambino a starsene in giro e imparare un po' di cose e nessun corso possa insegnare la maggior parte di esse. Penso anche che ci voglia un bel capitale di partenza per avviare una di queste attività. Inoltre mi vengono in mente un altro paio di cosette:
- assicurazione
- certificazioni, corsi
- manutenzione
- tasse
- tasse (lo ripeto nel caso qualcuno non lo legga bene)
- problemi
- problemi (anche qui sottolineo)
- aiuto, una spedizione non si organizza in un pomeriggio con Google ma ci vuole tanto lavoro sulla logistica. Pensa per esempio accompagnare qualcuno fuori Europa cosa comporta
- RESPONSABILITÀ, qui mi dispiace ma @busdriver hai ragione

Mi viene in mente Crocodile Dundee e nessun altro capace di queste cose...
a parte gli scherzi non voglio smorzare i tuoi sogni ma lascia perdere la prof universitaria che in quanto prof vive su un altro pianeta e metti giù un piano serio, scrivi su un foglio di carta una simulazione, es:
- 10 persone
- Cappadocia
- 3 mesi

Cosa ti serve
- sopralluogo
- contatti
- mezzi (fuoristrada, treno, cavallo?)
- cibo
- dormire
- conoscenza luogo
- incidente, che si fa?
- soldi
...vai avanti tu?
 
Per me il miglior modo è quello di informarsi a chi fa (o dice di farlo) corsi specialistici.
Fare tutte le domande del caso, raccogliere quanto più materiale possibile, fugare ogni dubbio e poi, solo poi, con senso critico, decidere se provarci e se affidarsi ad un ente piuttosto che un altro.
Se un ente è serio e professionale avrà nei corsi anche la didattica per rispondere a tutti i tuoi dubbi (e quelli finora scritti da altri): tecnici, organizzativi, assicurativi, fiscali,... se così non dovesse essere, non riterrei serio e affidabile l'ente intervistato e passerei al prossimo.

Ritengo corretto il suggerimento di ampliare la ricerca anche all'estero.

La domanda che vi rivolgo, è se avete mai sentito parlare di questa figura, e nel caso se sapete come ci si può candidare
Per ora ti sono arrivate poche risposte, abbi pazienza e ne avrai altre ;)
 
In Italia, io, conosco due figure professionali che riguardano "accompagnare" le persone in natura, la guida alpina e l'accompagnatore di media montagna o di territorio, la prima è una figura professionale che accompagna e insegna le tecniche relative a tutte le attività che si possono praticare in montagna: alpinismo, scialpinismo, arrampicata su roccia ect ect. (dal sito https://www.guidealpine.it) mentre la seconda è una figura professionale abilitata a condurre singoli o gruppi su terreni escursionistici senza limiti altitudinali, sono esclusi i terreni dove sia necessario l'impiego, per la progressione e la sicurezza, di attrezzature alpinistiche quali corde, imbraghi, ramponi, piccozze o strumenti di autoassicurazione (rinvii, connettori etc.), e comunque tutti i terreni in cui sia necessario impiegare tecniche alpinistiche (sempre dal sito https://www.guidealpine.it).

Ambedue le figure professionali sono soggettate ad un percorso riconosciuto a livello formativo ma seguono anche regole e specifiche legate alla regione in cui si vuole operare o si è ottenuto l'abilitazione.

La guida alpina dovrebbe essere riconosciuta anche a livello internazionale, l'accompagnatore è solo a carattere nazionale. Le informazione le puoi trovare in internet, un esempio può essere https://www.guidealpine.it ma ve ne sono "n+1" :)

Relativamente al mondo della "sopravvivenza" è un mondo a sé, che io sappia in Italia non c'è una figura professionale normata a termini di legge e ogni scuola/accademia ha la propria vita/visibilità, non essendo normato tutto è lasciato al singolo. Anche quì internet può aiutarti.

..... per deserti e giungle non saprei cosa dirti.

Ciao :si:, Gianluca

giusto due precisazioni rispetto a questo post:

Gli AMM sono anche riconosciuti a livello internazionale ed esistono vari percorsi formativi in vari paesi europei che poi sono riconosciuti in italia come AMM con credenziale internazionale UIMLA.

Esistono anche le GAE, guide ambientali escursionistiche, che operano in natura/montagna/altro e possono di fatto svolgere delle attività in natura. Il percorso per diventarlo è vario, le competenze alla base sono molte e vi sono varie associazioni di categoria.
 
Esatto, sono stato scritte cose corrette e anche un pò meno, ma non per inesattezza, solo per enormità della materia.
Gianluca ha esattamente descritto due figure professionali note e riconosciute per legge che possono "accompagnare" in Italia. Esistono poi anche le GAE (Guide Ambientali Escursionistiche) che hanno come competenza un livello di altezza sul mare inferiore alle prime due (quindi un limite altitudinale rispetto alle AMM).
Poi si possono inserire n+1 soggetti che (solamente all'interno e ognuno della propria associazione) possono farlo (es. Istruttori e capigita CAI, solo per citare la più grossa associazione ASD in Italia di accompagnamento volontario e gratuito).
Per l'estero è un mare magnum: ti posso solo dire che negli USA (in genere comunque in qualunque Paese extra UE) per quanto riguarda l'outdoor è sufficiente dichiararsi "esperto" per aprire una propria attività, sia di Tour Leader, Guida Alpina, che di Sopravvivenza (per citarne uno, nel nostro campo, il caro Canterbury, vi siete mai chiesti chi lo ha "certificato"? beh, nessuno..., e se guardate youtube, tutti i suoi "seguaci", ovvero chi ha frequentato i suoi corsi, poi dopo aprono immediatamente una scuola di survival, senza alcun organismo tecnico intermedio di certificazione).
Quindi, se ti vuoi muovere in Italia, il panorama è abbastanza limitato e ti è stato descritto: devi appartenere come minimo ad una Federazione che tratta quelle materie, posto che ce ne sia una che le comprende tutte (ma in genere chi fa survival ci va molto vicino). Per entrare in una federazione di survival, ed in Italia ce ne sono diverse (non è vero che l'AIGS è l'unica, tra l'altro è solo un'affiliazione...), ovviamente devi frequentare i suoi corsi, essere qualificato e verificato, diventare cioè Istruttore, al livello che ti interessa, e poi puoi aprire una Tua realtà, una ASD con Scuola annessa, quindi aprire le porte ad un lavoro abbastanza impressionante di burocrazia e registrazioni (ne so qualcosa sia perchè l'ho fatto sia perchè è il mio lavoro), con commercialista annesso (oggi è imprescindibile una tale presenza, purtroppo, visti i continui quasi quortidiani aggiornamenti della materia).
Dopo puoi proporti a chiunque ti prenda con una piccola differenza: i privati possono fare quello che vogliono (come la GA: ti contattano, tu fai il prezzo, e loro ti pagano). Con il pubblico o con un'azienda è un macello: sono da tre anni in contatto con UNIBO per un corso di survival porprio per persone che citi tu, ovvero i dottorandi della facoltà di archeologia, per prepararli agli imprevisti dei cantieri archeologici di tutto il mondo. Beh, dopo aver fatto due anni fa una giornata (con enorme successo) all'Ateneo di Bologna, con prove pratiche e esercitazioni, siamo da allora impantanati in convenzioni, contratti, finanziamenti, associazioni e sotto associazioni e organismi di approvazione e autorizzazione delle spese che non ti immagini (tipo il cartone di Asterix e le dodici fatiche). Per dirti com'è l'Italia, è stato più facile organizzare, partire e fare un campo in Mali di due settimane con 20 di loro che un'altra giornata a giocare con l'acciarino presso l'Ateneo (sic!).
Quindi, avanti pure con la voglia e la fatica e le nottate passate a cercare di capire sui vari siti fiscali come saltarci fuori.
E, da legale, Ti ricordo anche che se succede qualcosa, il Tuo patrimonio è la garanzia dei danni che dovrai potenzialmente dover risarcire...
Oh, lungi da me distogliere chiunque da suo "sogno", ma bisogna tenere i piedi per terra ed in cento staffe...cose che poi allasera davanti al fuoco da campo ovviamente non si ricordano! Per fortuna.
--- ---

Aggiungo: se un qualificato professionista vuole operare all'estero, in molti Paesi è assolutamente "libero". esattamente come un non qualificato.
Ti parlo per la montagna ed il trekking: sono stato per 15 anni Capospedizione per spedizioni alpinistiche dal Sud America all'Asia, passando per l'Africa, e nessuno mi ha mai chiesto nulla, ne tesserini ne attestati.
Bastava contattare un referente locale, assoldare i portatori/yak/muli e poi arrivare là con i partecipanti. Infatti a chi ti ospita, sia Ande che Alto Atlante che Himalaya, poco importa cosa fai e cosa vai a fare, basta che paghi. Poi i problemi sono tutti tuoi con chi accompagni, quindi, non con l'ambiente operativo dove ti trovi ad agire.
 
Ultima modifica:
Esattamente, una bella giungla complessa e difficile da navigare.

Da quel che so le GAE non hanno limiti di altitudine o altro, non possono ovviamente fare quello che fanno le guide alpine ma non c'è di fatto differenza con gli AMM, anzi, le GAE possono portare clienti con le ciaspe (ma non dove c'è rischio valange) mentre gli AMM pare di no. Dico pare perché le cose porebbero cambiare a breve.
 
Esattamente, una bella giungla complessa e difficile da navigare.

Da quel che so le GAE non hanno limiti di altitudine o altro, non possono ovviamente fare quello che fanno le guide alpine ma non c'è di fatto differenza con gli AMM, anzi, le GAE possono portare clienti con le ciaspe (ma non dove c'è rischio valange) mentre gli AMM pare di no. Dico pare perché le cose porebbero cambiare a breve.
Esatto, nessun limite di altitudine per le GAE. Solo nelle Marche il Collegio delle Guide Alpine ha provato e sta provando ad impedire alle GAE di accompagnare su sentieri EE, cosa che finirà in un nulla di fatto secondo me, in quanto in tutto il territorio nazionale ciò è concesso. Quanto alla possibilità degli AMM di accompagnare con le ciaspole da quel che ho capito dipende dal Collegio di appartenenza, c'è chi lo permette e chi no.
 
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......
federazione di survival, ed in Italia ce ne sono diverse (non è vero che l'AIGS è l'unica, tra l'altro è solo un'affiliazione...) .....
Ciao Giulio
Cosa intendi quando dici che AIGS "è solo una affiliazione"?
e quali sarebbero le altre oltre ad AIGS ?
Io quest'anno li ho contattati ma fanno solo un corso all'anno e si entra solo con esame, quest'anno era in maggio e non ho potuto partecipare. Da quello che ho capito però sono gli unici che danno una qualifica riconosciuta da un Ministero con la parola "sopravvivenza"
 
in Italia non so ma so che Ray Mears nella sua scuola faceva qualcosa del genere, di certo con una certificazione del genere (visto che era anche istruttore di truppe speciali di vari eserciti proprio per quanto riguarda la sopravvivenza) non avresti problemi a presentarti per certi lavori ma non ho idea ne del costo ne se esista ancora quella scuola... lui di certo ormai sarà troppo anziano ma magari i suoi allievi la tengono aperta...
 
Ciao Giulio
Cosa intendi quando dici che AIGS "è solo una affiliazione"?
e quali sarebbero le altre oltre ad AIGS ?
Io quest'anno li ho contattati ma fanno solo un corso all'anno e si entra solo con esame, quest'anno era in maggio e non ho potuto partecipare. Da quello che ho capito però sono gli unici che danno una qualifica riconosciuta da un Ministero con la parola "sopravvivenza"
Allora, ti rispondo velocemente e mi riservo di chiarire, magari con l'aiuto di altri, perchè in realtà e da diversi anni che sto cercando di capirci qualcosa.
Il MInistero non c'entra nulla e non riconosce nessuno (e poi quale Ministero?).
Il survival è stato classificato "sport", per cui è entrato nel CONI come disciplina sportiva (si parla infatti di survival sportivo).
Questo è il dato di partenza.
Detto questo, chiunque abbia una Federazione o Associazione riconosciuta dal CONI (che sicuramente è l'ente più altisonante, oppure da altri enti come CSEN, a sua volta riconosciuto dal CONI , ASI, ENDAS, etc.) può unire realtà, esercitare, insegnare e formare. Anche io e te, se domani vogliamo farlo, possiamo creare una Federazione di Survival, la chiamamo "Fed. birra e salsiccia survival", la facciamo riconoscere al CONI o a chi ci pare, e possiamo affiliare Istruttori e Scuole.
Quindi in Italia esistono diverse realtà (da FISSS, FIBUS, AIGS, etc.) che, e solo se, sono riconosciute dal CONI, sono "abilitate" a fare attività, sia commerciale (a favore di clienti, es. i corsi di sopravvivenza) oppure formativa (quindi inventarsi al proprio interno le modalità e le regole per creare e mantenere i propri istruttore) e anche a raccogliere come contenitori tutti gli altri interessati, ASD e Scuole..
Non ci sono altri organismi tecnici e non ci sono altri "controllori" super partes, e non ci sono (e questo per me è il dato più preoccupante) formatori riconosciuti universalmente da tutti come validi e basilari (al contrario invece di come succede in ogni altra disciplina tecnica).
In pratica è stato ricalcato il sistema dello sport, ovvero delle società sportive: chiunque può aprire p.e. una scuola o squadra di calcio, ingaggiare un allenatore e tesserare sportivi. Però con una differenza peggiorativa: nel calcio l'allenatore (almeno quello) deve essere qualificato da un Scuola Federale gestita dal CONI (Coverciano), quindi unica sul territorio nazionale.
Nel survival no, non esiste questo controllo tecnico a monte da un organismo Federale Nazionale gestito dal CONI, super partes.
Il CONI riconosce le Federazioni sì, ma ognuna fa quello che gli pare sul piano tecnico.
Ognuno si coltiva il proprio orticello e si fa le regole che vuole.
Sta al pubblico (noi) decidere e fidarsi da chi andare.
Inutile dire che come tutte le cose che accadono in Italia questo sistema, pur partito bene, è stato presto facile vittima del business, con il risultato di una jungla di federazioni, associazioni, e realtà (come sempre capita da noi quando siamo invidiosi dell'erba del vicino) che Dio ne scampi.
L'AIGS è una di queste, infatti nel proprio regolamento recita "Tutte le Guide di Sopravvivenza associate ad A.I.G.S. non sono autoproclamate, ma hanno seguito un percorso formativo in aula e in ambiente, ampio, selettivo."
Bene, questo riguarda solo le loro "guide", senza alcuna pretesa di assolutismo tecnico o superiorità qualitativa, mentre le altre federazioni o associazioni fanno esattamente lo stesso (e scrivono esattamente lo stesso sui loro siti web), per cui AIGS NON è l'unica in Italia, ma solo una delle tante unioni di "professionisti".
E andrei piano anche ad usare il termine "professionista", quando - purtroppo - in Italia NON esiste un albo pubblico ed istituito per legge, come per tutte le altre professioni, della Guida di Survival. E per cui torniamo a bomba al mio primo post, in cui citavo il caso USA, dove chiunque può creare un organismo tecnico e poi autoproclamarsi fromatore di altri, creare un indotto e far credere che il proprio sistema sia l'unico o il migliore.
Quindi vedi bene che anche il termine "professionista" è usato per invogliare ma anche per fuorviare.
Ricapitolando: se partecipi ad un corso di una qualunque Federazione o Associazione, fai tutto il percorso formativo e arrivi al livello previsto per aprire un Scuola, NON diventi automaticamente un professionista, perlomeno non nella definizione di legge: diventi un soggetto che può esercitare un'attività commerciale di quel tipo, puoi "spendere" i tuoi titoli se l'ente che ti ha certificato è serio, e puoi vendere la tua attività solo se sei in regola con tutte le norme fiscali e statutarie prviste per una ASD (e se trovi qualcuno che ti fa una buona polizza assicurativa, spesso fornita dalla stessa federazione).
In pratica è come l'attività di un fruttivendolo o un edicolante, dove non esiste albo nazionale, sincadato e relativo ordine professionale a monte a tutela della professionalità.
 
Grazie Giulio
Da quello che so io un qualunque cittadino può fondare una Associazione Sportiva Dilettanti ASD e affiliarsi CONI dichiarando nella domanda di affiliazione per che specialità sportiva, se ti scorri la lista degli sport riconosciuti vedi che ci sono 8 tipi di "palla pugno", c'è il lancio del formaggio, c'è la trottola, ma NON c'è il survival, (cercate in rete "attività riconosciute dal CONI, non riesco ad allegare il PDF") l'attività che si avvicina di più e l'0rienteering. Infatti le scuole di Sopravvivenza riconosciute dal CONI che conosco mi hanno detto che sono affiliate CONI come ASD che praticano l'orientamento (sigh!), ripeto: non c'è survival tra le attività riconosciute.
Altro discorso è per le GAE che sono riconosciute dal MISE "Ministero delle imprese e del in Italy" (ex Ministero dello Sviluppo Economico) come attività per la quale puoi aprirti partita IVA.
E le AIGS sono di fatto delle GAE specializzate in sopravvivenza.... Sempre secondo quello che ho capito io ma potrei aver capito male :)

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Sì, scusa, avevo saltato quel passaggio, hai fatto bene a precisarlo (non è survival ma la disciplina che ci si avvicina di più outdoor, e già questo la dice lunga appunto sul presunto discorso del millantato "professionismo" che ho già fatto...)
Ecco, l'affiliazione al MISE è un altro obiettivo delle Federazioni/Associazioni, ma ognuna di esse deve procedere a parte e per i propri affiliati.
Però, se ci pensi bene, è solo una ricerca di referenti "politici", non tecnici, per poter poi godere di certi benefici (assicurazione sportiva, contributi, maggior credibilità sul territorio quando crei un evento, etc.).
 
La domanda che vi rivolgo, è se avete mai sentito parlare di questa figura, e nel caso se sapete come ci si può candidare,
Detto che in Italia tale figura non esiste, potresti anche trovare il modo di farlo, mascherandolo con qualcos'altro...ad esempio, marinaio (se devi portarli via mare), pilota, autista, ecc.. Il fatto è che ti troveresti ad operare in una zona grigia. C'è chi lo fa, ma sicuramente lì serve iniziativa e metterti da parte i soldi per un eventuale avvocato se le cose andassero male.
Non appena mi ha parlato di questa figura professionale, ho iniziato a sognare ad occhi aperti, chi non vorrebbe fare un lavoro simile?
Ma prima di tutto dovresti rispondere in onestà...immaginiamo un paio di scenari, visto che parli di spedizioni estreme.
1) Tu rischieresti di saltare in aria in Cambogia su una mina accompagnando la spedizione nella foresta?
Oppure di finire mitragliato dai narcos, o trattare con poliziotti corrotti di qualche stato africano rischiando che ti sparino in mezzo alla strada?
Rischieresti di annegare salvando uno che vola dalla barca in mare o nel Rio delle Amazzoni per salvarlo?
E di essere morso da un serpente o attaccato da qualche animale letale cercando di salvare uno degli spedizionieri? O ancora di morire assiderato cercando qualcuno sperso in terre polari?
Beh...onestamente io no. Se tu invece rischieresti queste cose per soddisfare la tua sete di avventura, allora ok...passiamo alla seconda domanda:
2) Saresti in grado di fare le cose dette sopra?
Come ti hanno correttamente fatto notare gli altri sopra, dovresti avere delle competenze paurose. Di primo soccorso, soccorso avanzato, salvataggio in mare, montagna, veleni, animali selvatici, sminamento, esperienza militare negli scontri a fuoco (che se vai nelle foreste colombiane potrebbe tranquillamente capitare), ecc ecc...Figurati che per imbarcarmi come meccanico di bordo avevo dovuto fare dei corsi di salvataggio, soccorso in mare, primo soccorso, rcp..solo per fare il meccanico nel motore di una nave..figurati per fare una roba del genere, se fosse certificata, che stuolo di corsi ti servirebbe...
In realtà quando le spedizioni vanno in paesi pericolosi spesso si servono di personaggi del luogo che gli fanno da scorta armata, spesso ex militari o direttamente mercenari..e come ti ho detto prima siamo in una zona grigia.

Dopo quanto detto torniamo alla tua domanda iniziale: "chi non vorrebbe fare un lavoro simile?" Io no di certo e te lo dico con assoluta onestà e simpatia:biggrin:
;)
 
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