Informazioni sulla figura di guida di spedizione

carriera di esperto di sopravvivenza o guida per spedizioni scientifiche in ambienti estremi, mi ha spiegato che spesso università o istituti di ricerca richiedono questa figura professionale per accompagnare appunto un team di ricercatori in luoghi come montagne , deserti giungle ecc.
Probabilmente gli serve molto semplicemente un tour operator e un organizzatore di viaggi specializzato cui appoggiarsi, ma non certo Rambo, mcGyver, Bear Grylls e figure simili.
Le Università o altri enti si muovono con spedizioni organizzate meticolosamente anche ai fini della sicurezza, non fosse altro per questioni istituzionali e di responsabilità.
Hanno al seguito tutti i materiali che servono e sanno come farsi arrivare quello che non hanno.
Le figure professionali per l'accompagnamento sono generalmente locali, perché conoscono bene l'ambiente; al massimo possono aver con sé dall'Italia una guida alpina se il terreno lo richiede.
Se vanno in paesi dove ci sono problemi di sicurezza vengono prima concordate con le autorità nazionali le misure di protezione e la scorta, che viene fatta da militari professionisti.
Semmai, l'unica realtà contigua a quello che sogni sono i contractors assunti dalle aziende private che operano in contesti sociali a rischio sicurezza, per proteggere impianti e personale; si tratta quindi di un lavoro diverso e per il quale però vengono di solito presi ex militari.

In breve è senza offesa, credo tu abbia informazioni sbagliate o che tu abbia capito male
 
Domanda che, posta così, ha risvolti infiniti. Pratici, legali, assicurativi...

Da vecchio cinico, temo che la prof. in questione, pensando al fatto che in quel momento le costavi zero, ha sovrapposto il tuo operato alla comodità di avere una "balia" per un branco di scienziati poco pratici di vita in natura.:poke:

Credo che ciò di cui un po' tutti qui ti hanno parlato sia:
https://www.aigae.org/

Su questo sito trovi già molta materia su cui riflettere. A tal proposito aggiungo solo che conosco ottimi accompagnatori di escursioni (CAI, escursioni, non uscite su roccia, ghiaccio, ecc.) che non sono mai riusciti a superare l'esame: tutt'altro che facile, mi hanno spiegato.

Ciò detto, la figura del capo missione esiste, anche se non ha un inquadramento legislativo organico. Per dire, nel 1958 la spedizione italiana al K2 aveva un responsabile scientifico (il prof. Ardito Desio, fra l'altro professore di geologia e relatore alla tesi di mio padre, laureatosi proprio in quell'anno), un responsabile medico (l'ottimo dott. Pagani, presidente del CAI della mia città), uno logistico, ecc. ecc.

Responsabile ultimo (coordinatore?) era Desio, che infatti impiegò i giovani laureandi come mio padre per preparare una parte delle casse della spedizione.
Ma ci sono state spedizioni in cui i capo missione erano dei militari, per dire.

Molto dipende dalle necessità concrete della missione, troppo potenzialmente diverse per potersi proporre per ogni spedizione. Al giorno d'oggi, poi, di crescente specializzazione...

E poi ci sono le aziende che, per professione, "fanno avventura". Non mi ricordo come si chiami quella di Bepi Tenti, credo il più famoso di questi "imprenditori". Suo il coordinamento del progetto Overland, tanto per dirne una, in tutte le sue varie puntate. Credo che ci fosse sempre lui per la creazione della piramide K2 (collaborai marginalmente al progetto negli anni '90...).

Se posso azzardare un consiglio: pensa ad una nicchia in cui ritieni che potresti sfondare, partendo dai contatti che hai per poterti accaparrare il lavoro che ti piacerebbe fare. Studia, valuta i rischi, fai un budget e provaci. Poi, se hai lavorato bene, capirai dove migliorare, avrai una prima referenza, potrai solo allargare il giro. Cosa da fare mentre hai un altro lavoro, almeno per i primi tempi...;) noi tifiamo tutti per te!:)
 
la figura del capo missione esiste, anche se non ha un inquadramento legislativo organico. Per dire, nel 1958 la spedizione italiana al K2 aveva un responsabile scientifico (il prof. Ardito Desio, fra l'altro professore di geologia [...]), un responsabile medico (l'ottimo dott. Pagani, presidente del CAI della mia città), uno logistico, ecc. ecc.

Responsabile ultimo (coordinatore?) era Desio
Si @Cordy è vero, ma oggi non siamo più nell'epoca dell'esplorazione dell'ignoto: non ci sono più le condizioni per spedizioni tipo Livingstone, Amundsen, Lewis e Clark o Truman Allen.
In ogni caso, anche allora, i costi erano notevoli e quindi il capo spedizioni è sempre stato una importante figura scientifica/istituzionale e similmente vale per i responsabili di specifici settori della spedizione. Poi c'era la manovalanza, magari con qualche pratica delle condizioni climatiche e poi veniva sempre assoldato gente locale come aiutanti, guide, portatori...
Anche oggi le spedizioni istituzionali funzionano similmente.
Del resto le spedizioni hanno scopi di studio, quindi i partecipanti sono essenzialmente studiosi.

Caso diverso sono i viaggi turistici e sportivi offerti ai privati, ma in questo caso non sei altro che un tour operator e guida turistica.
Ma anche nell'ambito di tale attività se poi devi accompagnare gente in posti dove serve l'utilizzo di attrezzature alpinistiche, devi avere la guida alpina.
 
Faccio una domanda da "esterno": perchè una spedizione universitaria dovrebbe assumere un "professionista" stile mister Cocodrille Dundie quando può contattare il ministero degli esteri e farsi proteggere dai carabinieri dell' ambasciata Italiana del paese dove organizza la spedizione?
Costerebbe meno e avrebbero la certezza di avere a che fare con personale preparato e sicuro.
 
Faccio una domanda da "esterno": perchè una spedizione universitaria dovrebbe assumere un "professionista" stile mister Cocodrille Dundie quando può contattare il ministero degli esteri e farsi proteggere dai carabinieri dell' ambasciata Italiana del paese dove organizza la spedizione?
Costerebbe meno e avrebbero la certezza di avere a che fare con personale preparato e sicuro.
Ciao sei sicuro?
 
Spedizione = Meta Lucrativa. Obiettivo, Tesoro Perso, Nuove Scoperte o semplicemente Turismo pur sempre lucrativo é.

Tutto sta nel finanziamento della spedizione, più soldi hai più esperti puoì chiamare in questione "meno rischi cori" più logistica "Campo base Doc, mezzi fuori strada, comunicazioni satellitari, elicotteri, barce etc etc". Il contrario è vero che ci vai da morto di fame "Finaziato male" solo con il telefono satellitare. (Parlando di posti estremi)

2004 AVP: Alien vs. Predator


Quante volte i nostri governanti hanno dovuto fare missioni di recupero e magari pure buttare soldi al vento.

Questa proprio non l'ho capita? Sti ladri corrotti, con tutti i soldi che buttano..dai
 
Ciao sei sicuro?
Non sono un esperto, vado a buon senso, ma penso che il ministero degli esteri e le forze armate dispongano di professionisti seri e di risorse che le società private non hanno ed essendo dipendenti pubblici vengano pagati dallo stato.
Immagino che il professional, figo e tenebroso, come Russel Crowe nel film "Rapimento e Riscatto" esista solo nei films e che nella realtà siano più somiglianti a Evgenij Prigožin ma se mi sbaglio corregimi pure
 
Faccio una domanda da "esterno": perchè una spedizione universitaria dovrebbe assumere un "professionista" stile mister Cocodrille Dundie quando può contattare il ministero degli esteri e farsi proteggere dai carabinieri dell' ambasciata Italiana del paese dove organizza la spedizione?
Costerebbe meno e avrebbero la certezza di avere a che fare con personale preparato e sicuro.
Ragazzi non crocifiggetemi ma provo a rispondere.
Intanto, come ho già detto, non usiamo il termine "professionista" perchè, come rimarcato, non esiste (almeno in Italia) per quelle materie.
1) il perchè un "esperto" esterno: l'Università come ente è autonomo nella scelta e, secondo me, abbiamo travalicato un pò i limiti della discussione, portandola a rischi da trame di film o, se reali, forse un pò troppo in là.
Le università, ma anche le aziende o semplicemente un gruppo di amici viaggiatori, sono liberi di creare attività per i propri studenti/dottorandi/docenti/dipendenti/etc e si possono avvalere di chiunque, anche, se si fidano di più, portarselo appunto da casa.
Un pò come le spedizioni alpinistiche di nostri amici GGAA, che partono dall'Italia con gruppi pre-formati, ed utilizzano solo in loco i servizi a terra o, se obbligati da particolari norme locali, ufficiali di collegamento o guide locali appunto (è successo a me molte volte in Africa, Sudamerica e in Asia). Per andare in un Paese "tranquillo", tipo che ne so p.e. in Nepal, a scavare in un sito shikara, non c'è bisogno dei Carabinieri, ma di qualcuno che segua tutta la parte relativa a quell'emergenza che può accadere. Senza pensare a scenari apocalittici da sommosse popolari o eventi socio-politici. Un archeologo non sa purificare l'acqua, tanto per cominciare...
Quindi ci sta effettivamente che, in ausilio ai non esperti, possa essere parte del gruppo uno che si sappia cavare d'impaccio in certe difficoltà, insomma lo "scout" di turno alla maniera di come lo voleva BadenPowell.
Funziona che, come ha già detto nell'ultimo paragrafo @Cordy, è l'ente/gruppo che si deve fidare di una figura che non esiste ma che (in realtà) già esiste e che lavora. Poi la tua credibilità cresce in base ai risultati.
Non si può parlare di "esercizio abusivo di professione", se la professione non esiste, o se quello che facciamo non rientra in nessuna altra professione definita.
2) il perchè non può essere utilizzato personale militare o paramilitare già in servizio sul territorio a scopo privato: per chi conosce (e vi giuro che è un mondo talmente complesso che ho smesso di cercare di capirlo, perchè alla fine è solo politica) la Farnesina ed i meccanismi giuridici, politici ed istituzionali che reggono le ambasciate all'estero o l'ufficio che viene attivato in caso di richiesta di aiuto, vi dico che non sempre sono attentissimi alla protezione degli italiani all'estero (e non sto dicendo un'eresia) e ancora meno a volte militari e Carabinieri (con tutto il rispetto di quando lo ero o ho collaborato con loro) sono le persone indicate per aiutare un gruppo in difficoltà SE non è coinvolto in un'insurrezione armata e si parla di esfiltrazione, o se, come capita al 99% dei casi, sono semplicissimi privati in vacanza. Infatti non sto parlando di viaggi ufficiali, missioni speciali di politici o cose similari, inserimenti di tecnici altamente specializzati per la manutenzione di impianti funzionali a forniture di cui il nostro Paese è destinatario finale, dove invece al contrario viene sbandierato un apparato di sicurezza degno dei movies hollywoodiani e neanche di interventi in Paesi dove la stessa Farnesina sconsiglia di entrare "liberamente" (poi con il surreale che se guardate bene il sito "viaggiare sicuri" in pratica si potrebbe andare solo in Svizzera, Islanda e Giappone, tutto il resto più o meno è a rischio...).
Mi è capitato diverse volte di chiamare l'ambasciata per informare di alcune difficoltà del mio gruppo, e potrei scrivere un libro sulle risposte "deflattive" a dir poco che mi sono sentito dire, cui la più gentile in pratica significava "stai morendo per mano nemica? no? bene allora intanto arrangiati e poi chiama se la situazione peggiora...". Se non siamo megaimprenditori o politici di turno o abbiamo alle spalle in Patria un gruppo di pressione che si attivi immediatamente sulla stampa, scordatevi l'attenzione che avete visto in TV per alcuni soggetti in tempi recenti. Ve la dovete togliere con le vostre mani.
Ci sono decine di episodi che potete trovare in rete dove viaggiatori o comunque italiani sono stati coinvolti in inconvenienti/sfortune di viaggio o peggio in faccende politiche locali (più o meno inconsapevolmente, vedi anche l'ultimissimo caos Salis) e l'ambasciata di turno arriva molto tardi, o non arriva neanche, e poi comunque può poco di fronte alle leggi locali, che vi ricordo, prevalgono sulle nostre per il principio del locus regit actum, e quindi devono attendere l'evolversi degli eventi della scala gerarchica, con buona pace di un intervento risolutivo e soprattutto tempestivo.
Sul fatto poi che costino meno, ne possiamo discutere fino a domani mattina: per un militare che presta servizio all'estero le indennità poossono arrivare fino ad una decina di migliaia di euro al mese (negli anni 90 in Bosnia la diaria giornaliera ONU era di 100 USD al giorno...facevo la corte al maresciallo della maggiorità di turno per vedere se mi reinseriva nei contingenti in partenza...).
Non a caso, le mega aziende globali che impiantano strutture operative in Paesi a rischio ci pensano loro alla protezione dei propri dipendenti, fa parte del contratto.
Quindi scordatevi la protezione "in tenpo di pace" o l'intervento immediato di militari, Carabinieri o contractors più o meno "ufficiali".
Ho vent'anni anni di spedizioni extraeuroppe alle spalle, mai una volta lo Stato Italiano se è accorto di me o si è offerto di darmi aiuto o protezione sua sponte. Tutte le volte che ho avuto un problema, ho fatto affidamento sulle mie capacità e sugli aiuti locali (autisti, referenti locali , guide, sirdar, landlords, etc.).

Concludendo: non è una cattiva idea affidarsi ad un esperto anche solo per un'avventura o un viaggio, non necessariamente sempre e solo a scopo di lavoro o studio. E' anzi sensato ed assennato ed è da promuovere, perchè significa che si ha consapevolezza delle difficoltà del posto dove si andrà e che, se non si hanno le competenze, è meglio portarsele con sè in qualche modo.
Ben venga quindi lo studio magari prima o poi di una figura professionale di questo tipo, magari con la collaborazione delle federazioni e degli enti di cui ho parlato nell'altro intervento.
 
Non ho capito la frase "Ragazzi non crocifiggetemi ma provo a rispondere." non mi sembra che il mio post fosse stupido o polemico o immeritevole di una risposta
 
Che io sappia c'è, o almeno c'era, la possibilità di avere il servizio delle forze armate italiane come scorta in ambito civile ma parliamo di situazioni ben diverse da quello di "guida" e con coperture giuridiche ancora più particolari. Mi riferisco, ad esempio alla protezione che serviva a bordo della nave "Lexie" passata alla cronaca per il caso dei fucilieri di marina Massimiliano Latorre e Salvatore Girone.

Immaginare di assoldare i carabinieri, a prescindere che siano di istanza in loco o da casa, per "accompagnare" una spedizione civile "normale", ovvero che non vi siano personaggi sotto scorta, la vedo molto difficile se assunti come tali, ovvero membri di un esercito straniero ed in servizio armato, non per altro per le necessarie coperture che la nazione dove si svolge la spedizione dovrebbe autorizzare. Se assunti come "ex" o come militari "in vacanza", immagino chiedendo comunque un qualche permesso al proprio corpo, non per altro per un discorso di immagine (mercenari), è un altra cosa ma rimarrebbe comunque la copertura necessaria se questo servizio fosse armato. Indubbiamente senza copertura "armata" è più immaginabile.

Sui costi non mi esprimo ma dubito che siano "a buon prezzo".

Poi.... per carità tutto può essere ed ammetto la mia 'gnoranza.

Ciao :si:, Gianluca
 
Ok, @GiulioSherpa il discorso può avere un senso, ma allora sirei che ci si sta riferendo a figure che, come dicevo, rientrano nell'ambito del tour operator e/o del supporto logistico/manovalanza, mentre il nostro uomo aveva aspirazioni più alte:
esperto di sopravvivenza o guida per spedizioni scientifiche in ambienti estremi ... spesso università o istituti di ricerca richiedono questa figura professionale per accompagnare appunto un team di ricercatori in luoghi come montagne , deserti giungle ecc.
Oggi, queste figure possono servire solo in viaggi turistici, dove si vendono ai clienti proprio quel tipo di esperienze.
 
Buongiorno gente, vedo solo ora questo post, ed intervengo sperando di essere utile.
Sono state già dette molte cose interessanti, alcune corrette, ed altre non corrette, probabilmente perché, come già fatto notare da @GiulioSherpa , è difficile districarsi nella burocrazie e tante realtà che ci sono in Italia.
Si è parlato di AIGS (associazione italiana guide sopravvivenza), di cui io faccio parte come guida, quindi mi riservo di rispondere ad alcune cose riguardanti questa realtà.
AIGS non è una ASD (associazione sportiva dilettantistica), ma un associazione professionale.
per cui AIGS NON è l'unica in Italia, ma solo una delle tante unioni di "professionisti".
È l'unica realtà riconosciuta dallo stato, una guida è riconosciuto come professionista a tutti gli effetti, con tesserino e assicurazione dedicata al lavoro di guida di sopravvivenza.
Se, ad esempio, ci sarà un nuovo lockdown, si potrebbe tranquillamente andare per boschi per sopralluoghi in vista di futuri corsi o attività.
Il MInistero non c'entra nulla e non riconosce nessuno (e poi quale Ministero?).
Ministero delle infrastrutture e sviluppo economico. Mise.
Non ci sono altri organismi tecnici e non ci sono altri "controllori" super partes
C'è un codice deontologico che va tassativamente rispettato
in Italia NON esiste un albo pubblico ed istituito per legge, come per tutte le altre professioni, della Guida di Survival
Esiste un albo professionale delle guide, proprio come un albo dei medici, dei giornalisti, etc.. Con tessino, numero identificativo, attestato professionale, etc..
L'AIGS è una di queste, infatti nel proprio regolamento recita "Tutte le Guide di Sopravvivenza associate ad A.I.G.S. non sono autoproclamate, ma hanno seguito un percorso formativo in aula e in ambiente, ampio, selettivo.
Bé, ma è il minimo per qualsiasi associazione un poco seria. :)


AIGS è nata pochi anni fa, proprio con l'intento di creare una realtà professionale riconosciuta a tutti gli effetti, e dare la possibilità a chi già operava nel settore come professionista (cioè che già campava di corsi di sopravvivenza) ma che in realtà professionista non era, non a caso la maggioranza delle guide sono tutti professionisti che fanno questo di mestiere.
Si può essere liberi professionisti con PI, ma è una figura molto generica, oppure avere una asd come la maggior parte, ma come spiegava Giulio chiunque può aprirla proprio perché è dilettantistica e non è richiesta alcuna qualifica, né c'è alcun controllo, in una mattinata chiunque più aprire una asd ed esserne presidente e istruttore master avanzato ad esempio...
AIGS non vende corsi, né trattiene nulla dal possibile guadagno di una guida, le guide sono sparse in tutta Italia ma siamo meno di 30, ognuno opera a modo suo, nel suo campo di competenze, dal classico survival, al Bushcraft, alla archeologia sperimentale, etcc
Diverse guide operano anche all'estero con spedizioni di diverso tipo, quest'anno sono già state in Kenya, himalaya, Lapponia, prossimo mese in Mozambico, etc..
Altre guide collaborano con università, scuole, grosse associazioni, etc..

Spero di aver tolto qualche dubbio in merito.
 
Faccio notare che l'autore del post, ha postato il messaggio, e non è mai più tornato.
Quindi mi pare che l cosa stesse più a cuore a chi gli ha risposto che allo stesso autore del post originario.
Come purtroppo in tanti altri casi.
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Però devo dire che anche non volendo si imparano cose nuove. Per esempio questo argomento non lo conoscevo proprio ed è interessante questo mondo. Alla stessa maniere non voglio entrare nel discorso coltelli ma seguo tutti i post perché qui e lì si impara qualcosa. Non parliamo di tende, sacchi, zaini, itinerari, libri e tutto il resto. Il valore delle informazioni che circolano su questo forum è veramente elevato e utile.
Chi spara una domanda e scompare probabilmente ha perso tempo perché non ha giovato delle risposte, integrazioni ed approfondimenti che ognuno inserisce.
In sintesi meglio così
 
Ultima modifica:
Salve ragazzi, ho una domanda per voi, tempo fa in una escursione di due giorni, una mia cliente mi ha parlato di un mestiere che non conoscevo, lei era una biologa e mi ha chiesto se avessi mai pensato ad una carriera di esperto di sopravvivenza o guida per spedizioni scientifiche in ambienti estremi, mi ha spiegato che spesso università o istituti di ricerca richiedono questa figura professionale per accompagnare appunto un team di ricercatori in luoghi come montagne , deserti giungle ecc.

Non appena mi ha parlato di questa figura professionale, ho iniziato a sognare ad occhi aperti, chi non vorrebbe fare un lavoro simile?

La domanda che vi rivolgo, è se avete mai sentito parlare di questa figura, e nel caso se sapete come ci si può candidare,

Vi ringrazio in anticipo

conoscendo come era la gran parte dei miei compagni di universita' che hanno fatto strada a sci.nat.: ma manco morto.

bravissimi ad imparare a memoria qualsiasi cosa, passavano tutti gli esami col 30 e lode, e poi dimenticavano tutto e facevano casini e boiate di una stupidita' immane. in laboratorio e sul campo era da avere paura a fargli fare la minima operazione. anzi, sul campo era anche peggio perche' sfoggiavano i loro titoli di capi scout, del corso di sopravvivenza, del corso di questo e quello, e poi vedevi boiate immani.

qualche esempio? l'ho gia' detto e lo ripeto: gente che mette una bottiglia di alcol vicino ad un bunsen acceso, che si infila sotto ai margini di uno strapiombo da cui cadono sassi e che va a strattonare rami a caso senza accorgersi che c'e' un nido di vespe, o che va a rompere le scatole ad una vacca incazzed col vitello nei paraggi. il top e' stato quando ho dovuto andare a recuperare uno di questi che si era perso su un monte. mi hanno dato le coordinate gps di dove aveva lasciato la macchina, che era gia' sopra la linea degli alberi. da li' si vedeva benissimo questo genio. aveva pure il telefonino funzionante. sono letteralmente salito dritto per 200 m, gli ho porconato addosso e l'ho portato giu' di peso alla macchina. lui si e' pure offeso.

in compenso erano delle primedonne galattiche perche' erano quelli col libretto pieno di 30, mentre io ero un idiota perche' non mi sono laureato. col senno di poi, avrei lasciato che darwin facesse il suo corso un tot di volte.

veramente volete andare a fare le guide a gente simile???
 
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