into the wild

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Speleoalp

Guest
Hai ragione, lo hai spiegato chiaramente meglio di me e hai precisato giustamente ciò che io ho scritto erroneamente.
È verissimo che ogni azione provoca delle conseguenze per qualcuno, però sono convinto che se queste conseguenze sono causate da delle decisioni da parte della società sul modo di agire considerato obbligatorio, non debba pesare sul singolo che nonostante la vita è sua e deve comunque sudare per mangiare e nessuno lo mantiene e non può farci nulla... qualcuno ha deciso altrimenti.

Chiaramente come dici una mia azione ha una conseguenza su qualcuno... ma se io non l'ho richiesta non è colpa mia, lo ha deciso qualcun altro cercando di condizionare la mia e altrui vita.
Non so se sono in grado di spiegare il mio concetto.

Per la morte invece trovo che l'essere umano si rende "vittima" e fa molto e troppo spesso del "vittimismo", in quando la morte è natura più che la nascita. In quanto le nascite vengono decise da qualcuno, la morte invece non la decide nessuno... è certa, sicura e naturale.

Che poi ci possano essere dei dispiaceri causati dalla mancanza di qualcuno ok,... ma per il resto nulla di "straordinario".

È così e trovo che ognuno sia libero di decidere per sé, purtroppo non potendo cambiare quello che altri milioni di persone hanno deciso come regole, leggi, modi di fare e spesso qui stà la differenza e l'incomprensione tra persone diverse.
 
Be lui non mi sembrava proprio indifferente quando é morto :rofl::-?
Io non lo sò perchè non c'ero e, senza offesa, non credo che lo possa sapere neanche l'attore che ha fatto il film.

Il mio discorso riguardava al concetto che se la vita è mia allora possofarne quello che voglio e che il resto del mondo non ha nessun diritto di dirmi nulla. E su questo, in linea di principio, non ho nulla da dire ma sul fatto che la nostra vita non influisce su quella di altri, direttamente o indirettamente, perdonatemi, la trovo molte volte una balla per giustificare il proprio operato e zittire gli altri, e visto che se noi siamo in vita è perchè qualcuno ci ha messo al mondo, sfamato, educato, vestito e quant'altro credo che, almeno su un piano morale, si abbia qualche legame tale per il quale non si possa dire 'fanculo la vita è mia. Poi gratitudine e rispetto non vuol dire servilismo o sottomissione.

E credo che sia avvilente pensare di non importare a nessuno sino al punto che se io ci sono o non ci sono è uguale.

Ciao :si:, Gianluca
 
La felicità è qualcosa di astratto. La libertà pure. Siamo liberi se dipendiamo da qualcuno? Ognuno ha la sua interpretazione.
Io quando sono davanti alla fiorentina (bistecca) sono felice e se c'è un bel bicchiere di rosso ancora più felice ...... non sò se è una astrazione o meno ma a me fa quel effetto :D .... inoltre esere libero di mangiare carne o pesce mi fa stare bene (scherzo ovviamente).

Ciao :si:, Gianluca
 
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Be adesso noi potremmo stare qui altri 10 anni a discutere su questo, ognuno ha le suo opinioni, che per fortuna sono diverse da quelli degli altri. Poi si é vero lui ha abbandonato la famiglia e soprattutto la sorella che lo amava, ha fatto la sua scelta che ha avuto ripercussioni sugli altri,ma questo accade con ogni altra scelta che facciamo.....
( ho letto anche il libro comunque):si:
 
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Speleoalp

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Prova ad avere un figlio ..... e poi ne riparliamo.

Ciao :si:, Gianluca
Perché mai...?
Questa è una risposta che danno in molti su molte discussioni, come se uno senza figli non possa conoscere nulla di quella vita e nulla di bambini, curarli, accudirli, ecc...

Inoltre, non voglio e non farò figli appunto perché non sono uno che ha certi ragionamenti fregandosene degli altri e quindi non metterei mai al mondo un' essere vivente, bambino, sapendo come la penso in generale della vita, filosofie, ecc... Ci mancherebbe altro.
Lo lascio fare a chi si sente portato per quel genere di vita e lo desidera.

Non devo ragionare verso i miei genitori in quanto, senza mancare di rispetto (poi ognuno la vede come decide di vederla) non ho chiesto io di venire al mondo e quindi sarebbe quasi al contrario. Sono loro che devono accettare come sono (è un figlio/a).

Inoltre si dà per scontato che tutti siano genitori consapevoli, che l'hanno voluto, portati a farlo.
Ci sono genitori i cui figli non gli devono niente a parte averli messi al mondo, perché ci sono altre razze di genitori e non solo quelli corretti.

Qui il mio solito discorso... ognuno ha le sue idee, ma non bisogna ritenere sbagliate quelle degli altri solo per delle proprie convinzioni, esperienze, pre-concetti.
Nemmeno pensare che altri ragionano senza aver messo in conto tutti gli aspetti.

Perché se io dico, vado nel bosco e mi lascio morire... e mi dicono "no, ci mancherai, ci fai del male, ecc"... Facile, perché poi io devo però arrangiarmi nella vita... altra cosa è "tu usa la scusa dei sentimenti per dire che io sbaglio, che non posso farlo con rispetto verso gli altri?" ok... allora fai tutto ciò che dovrei fare io, ma che a me non và più. Perché a quanto pare devo restare a fare cose solo perché Tu lo vuoi,... ma nello stesso tempo mi devo arrangiare io a fare quella determinata cosa.

D'altra parte io capisco, accetto senza riserve quello che dici e dicono quasi tutti.... ma penso che la vita di ognuno appartiene solamente a sé, senza fare torti a nessuno. Anzi, amare una persona vuol dire accettarla per quello che è e che vuole fare. Indipendentemente da cosa vuole fare. Per me fare ragionamenti basati sui sentimenti è "immaturo" e "scorretto".

Comunque alla fine, qui stò andando fuori dalla discussione... in quanto non bisogna valutare (nessuno) ma in particolar modo "me".
Per me non ha fatto nulla di male a nessuno, come tutte le persone che fanno qualsiasi scelta della propria vita.
 
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Prova ad avere un figlio ..... e poi ne riparliamo.
Perché mai...?
Questa è una risposta che danno in molti su molte discussioni, come se uno senza figli non possa conoscere nulla di quella vita e nulla di bambini, curarli, accudirli, ecc...
Noto che in molte discussioni, almeno per quelle in cui mi vedo come protagonista, tu ribadisci spesso che le mie risposte sono uguale ad altri ...... fermo restando che il motivo per il quale tu lo asserisci non mi è noto se non per il fatto che ciò avvenga (sei tu che lo dici) ti posso però dire, in tutta sincerità, che questo tuo modo di "fare", almeno nei miei confronti, mi dà la sensazione che tu voglia, volontariamente o involontariamente, conformare le mie risposte ad un "clichè" e questo lo trovo poco gradevole perchè sminuiscono, di fatto, la valenza della mie risposte. Te lo dico non con intenzione di polemizzare ma solo per renderti partecipe di questa mia "sensazione".

Detto questo, nessuno ha detto che tu non conosca nulla di quella vita (non mettermi in bocca cose che non ho detto) ma la mia esperienza, quella dei miei genitori e quelle delle persone con cui ho avuto modo d'interagire nella mia vita, per fortuna, hanno sempre, nella grande maggioranza dei casi, dimostrato la mia convinzione che diventare genitori ti porta ad una rivalutazione del rapporto genitore - figlio/a perchè sì tutti siamo figli, o figlie, di qualcuno ma non tutti sono genitori e, quando si passa dall'altra parte, certe considerazioni assumano una valenza diversa o, quanto meno, assumano sfumature diverse. Questo non fà un genitore un "super man" (o super women) ma semplicemente ritengo che gli dia una sensibilità diversa a certi aspetti della vita, inoltre, ritengo che una persona, nell'arco della propria vita, fa delle valutazioni in relazione al contesto "temporale" e delle responsabilità che la vita richiede. Io vedevo a dodici la vita in modo diverso di quando ero ventenne ed, oggi, ancora in modo diverso. Tutto quì, nulla di più nulla di meno. Ovviamente questo è la conseguenza del mio vissuto, del mio, chiamiamolo "retaggio" culturale, per altri può tranquillamente essere diverso, tant'è che, prendendo dei casi estremi, la cronaca insegna che ci sono genitori che uccidono i propri figli per cui in nettissimo contrasto con quanto da me asserito, ci sono genitori che mettono al mondo pargoli come conigli senza preoccuparsi delle conseguenze ..... ect. ect. ..... ma ho grosse difficoltà a chiamarli "genitori".
Qui il mio solito discorso... ognuno ha le sue idee, ma non bisogna ritenere sbagliate quelle degli altri solo per delle proprie convinzioni, esperienze, pre-concetti.
Nemmeno pensare che altri ragionano senza aver messo in conto tutti gli aspetti.

Perché se io dico, vado nel bosco e mi lascio morire... e mi dicono "no, ci mancherai, ci fai del male, ecc"... Facile, perché poi io devo però arrangiarmi nella vita... altra cosa è "tu usa la scusa dei sentimenti per dire che io sbaglio, che non posso farlo con rispetto verso gli altri?" ok... allora fai tutto ciò che dovrei fare io, ma che a me non và più. Perché a quanto pare devo restare a fare cose solo perché Tu lo vuoi,... ma nello stesso tempo mi devo arrangiare io a fare quella determinata cosa.
Non ho detto questo, io ho solo detto, e lo ribadisco

"Fermo restando che ognuno è libero di fare quello che vuole, se non infrange una legge, ogni nostra azione, in linea di principio, ha una conseguenza diretta o indiretta sulla vita di altri"

"..... se la vita è mia allora posso farne quello che voglio e che il resto del mondo non ha nessun diritto di dirmi nulla. E su questo, in linea di principio, non ho nulla da dire ma sul fatto che la nostra vita non influisce su quella di altri, direttamente o indirettamente, perdonatemi, la trovo molte volte una balla per giustificare il proprio operato e zittire gli altri, e visto che se noi siamo in vita è perchè qualcuno ci ha messo al mondo, sfamato, educato, vestito e quant'altro credo che, almeno su un piano morale, si abbia qualche legame tale per il quale non si possa dire 'fanculo la vita è mia. Poi gratitudine e rispetto non vuol dire servilismo o sottomissione".

Uno vuole fare una scelta "diversa", che non vuol dire per forza andare a morire nei boschi o andare a sculacciare le rane in alaska, ma potrebbe anche essere una qualsiasi altra scelta ? ..... se uno è consapevole di tutto quello che comporta quella scelta e non infrange la legge .... bhè .... genitore o non genitore, alla fine, uno se ne deve fare una ragione. Diversamente, per me, ha almeno un obbligo morale, se non legale, ad opporsi. Il suicidio è un reato (ovvero infrange una legge) ? Almeno in Italia no.
Comunque alla fine, qui stò andando fuori dalla discussione... in quanto non bisogna valutare (nessuno) ma in particolar modo "me".
Per me non ha fatto nulla di male a nessuno, come tutte le persone che fanno qualsiasi scelta della propria vita.
E' impossibile "non fare delle valutazioni", anche solo dire "il film mi è piaciuto" è una valutazione, anche solo dire "mi piacerebbe fare una scelta del genere" è una valutazione. Dire "per me non ha fatto nulla di male" è una valutazione. Anche condividere è una valutazione.

Come si fa a non fare una valutazione ? ...... anche fregarsene e ignorare questo thread o l'accaduto, oltre che il film o il libro, è una valutazione.

Uno non vuole essere "valutato" ? ..... non condivida la propria vita, i propri sentimenti ed opinioni, diversamente, piaccia o non piaccia si verrà valutati.

Anche questo mio "post" sarà valutato, magari come inutile da chi lo riterrà fuori luogo, privo di fondatezza e pieno di castronerie, magari verrà valutato come da "censurare" perchè fuori dal contesto e indegno di restare nel thread, magari ignorato completamente perchè troppo lungo oppure verrà parzialmente condiviso oppure ...... quello che ognuno di noi riterrà opportuno .... ma inevitabilmente verrà "valutato".

Ciao :si:, Gianluca
 
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Speleoalp

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Noto che in molte discussioni, almeno per quelle in cui mi vedo come protagonista, tu ribadisci spesso che le mie risposte sono uguale ad altri ...... fermo restando che il motivo per il quale tu lo asserisci non mi è noto se non per il fatto che ciò avvenga (sei tu che lo dici) ti posso però dire, in tutta sincerità, che questo tuo modo di "fare", almeno nei miei confronti, mi dà la sensazione che tu voglia, volontariamente o involontariamente, conformare le mie risposte ad un "clichè" e questo lo trovo poco gradevole perchè sminuiscono, di fatto, la valenza della mie risposte.

Mi spiace che tu l'abbia presa male, ti chiedo scusa, perché effettivamente quando dico "come quasi tutti" è nel senso positivo verso gli altri e non verso me stesso. Per dire che sono consapevole che sono io che spesso ho dei ragionamenti fuori dal comune e stani e non il contrario.
Inoltre sicuramente non è nulla di personale, in quanto non guardo sempre il "nick" di chi scrive".


"a morire nei boschi o andare a sculacciare le rane in alaska, ma potrebbe anche essere una qualsiasi altra scelta ? ..... se uno è consapevole di tutto quello che comporta quella scelta e non infrange la legge .... bhè .... genitore o non genitore, alla fine, uno se ne deve fare una ragione. Diversamente, per me, ha almeno un obbligo morale, se non legale, ad opporsi. Il suicidio è un reato (ovvero infrange una legge) ? Almeno in Italia no.

Ovviamente tralasciando la parte in cui chiaramente la vediamo diversamente (per me non c'è nulla di male), è anche per il discorso dei suicidi che penso che ognuno dovrebbe poter decidere della propria vita. Penso ad alcuni esempi: sarebbe meglio che una persona con le sue motivazioni potesse andare in ospedale a mettere fine alla propria vita, in maniera riservata e pacata oppure che lo facesse magari di fronte ai propri figli o metti il caso in mezzo ad una strada di fronte ai tuoi?

Capisco il senso e lo rispetto a riguardo di cambiare parte "da figli a genitori", anche se io ho sempre avuto un'idea opposta che però non avendo figli non potrò mai confermare anche in quel campo. L'amore forte, i sentimenti potenti per me non seguono per forza le parentele, legami biologici, e le definizioni che la società gli ha dato, ma seguono i rapporti che ci sono tra le persone.
Esempio semplice e veloce: se mio padre mi ha sempre trattato male, ecc mentre tu mi hi seguito, aiutato, ecc il mio legame è conte e non con lui e peggio ancora perché lui mi ha messo al mondo. Però di base penso sempre di avere il diritto di mettere fine alla mia vita o cambiare completamente stile.

A me dispiace che spesso i miei ragionamenti vengano letti come se io sono una persona egoista, arrogante, menefreghista... quando semplicemente ho il mio modo di vedere la vita... ma sono super altruista nei confronti di tutti, quasi ingenuamente.


E' impossibile "non fare delle valutazioni", anche solo dire "il film mi è piaciuto" è una valutazione, anche solo dire "mi piacerebbe fare una scelta del genere" è una valutazione. Dire "per me non ha fatto nulla di male" è una valutazione. Anche condividere è una valutazione.

Come si fa a non fare una valutazione ? ...... anche fregarsene e ignorare questo thread o l'accaduto, oltre che il film o il libro, è una valutazione.

Uno non vuole essere "valutato" ? ..... non condivida la propria vita, i propri sentimenti ed opinioni, diversamente, piaccia o non piaccia si verrà valutati.

Anche quì mi spiego male, a me non da nessun problema essere valutato ma devo ammettere che mi dà fastidio (poi magari la capisco sempre male io) quando il mio modo di vedere viene criticato facendolo passare per qualcosa di negativo, sbagliato, ecc. Invece di farlo passare semplicemente, come faccio io, come un altro modo di vedere le cose e la vita senza pero levare alla persona caratteristiche caratteriale che possono avere quelli dalle idee opposte.
Ma ripeto, potrei essere io che le prendo sempre in questo senso.
Un pò come la parte iniziale del tuo commento, in cui dici di aver interpretato quello che scrivo in una certa maniera.. chiaro io so e ammetto di essere pietoso nello scrivere... però il grosso problema è anche il non sentire i toni, vedere le espressioni del viso, ecc


Dimenticavo, tieni presente e in generale tutti... che a parte casi in cui qualcuno m'insulta direttamente o mi dà del bugiardo, ecc
Ogni mio commento, critica, ecc non è assolutamente fatta con cattiveria o superiorità. Anzi, con cortesia, gentilezza, semplicità e piacere nel discuterne "amichevolemente". Come dicevo i miei ragionamenti mi fanno sempre "brutto e cattivo" ma in realtà sono un "bonaccione altruista, umile", potresti suonarmi il campanello e dirmi che avresti bisogno di soldi e di un posto per dormire, senza mai esserci incontrati prima, che se probabilmente disponibilità permettendo di darei entrambe le cose.


Ho fatto in grassetto le mie e normali le tue perché non sono capace a tenere parti della risposta originale inserendo le mie risposte ma definite e separate.
 
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Speleoalp

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La faccina dell'ansia... per cosa ?? ,-)) Sei preoccupato, stai guardando o leggendo "Into the Wild"??
 
La nostra vita è influenzata quotidianamente da mille fattori..soprattutto quella moderna, cosi tanto che nella maggior parte dei giorni ti scivola dalle mani..lui era insofferente in quelle vesti, ha pensato a se, a cosa avesse il bisogno di fare in quel momento, senza se e senza ma..si la vita te la danno i genitori, ma rimane la tua..l unica cosa che in fondo possediamo veramente, allora dico io, si preoccuparsi per i propri cari, ma mai mettere la nostra felicita dopo di quella degli altri che può nascere anche solo dal saperci vicini..si vive per gli altri e non per se stessi, e la vita passa..i giorni pure..ogni istante di vita piatta, pesante depressiva standardizzata, toglie spazio ad una vita di passione.se uno celha..
il sistema moderno ti frega la vita, portandoti a credere che la tua vita si debba dividere, tra : lavoro, tv, pc, android,ricariche, cinema, ristoranti, vestiti firmati, e altri gingilli simili..
il ragazzo voleva solo le sue gambe e un po di mondo da esplorare..
Biasimarlo? bah!..........
 
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Speleoalp

Guest
ahah, io l'ho scritto in maniera "manuale" ma errata, ahah non è quella ufficiale,ah
Ho fatto semplicemente copia e incolla di ciò che volevo tenere e poi ho scritto in grassetto quello che scrivevo io.
ahahah magari ti scrivo un messaggio privato con la spiegazione per farlo correttamente, che mi ha mandato molto gentilmente "Znnglc".
 
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