D
Derrick
Guest
Le scuole Montessori esistono e non credo siano care. Se uno vuole il metodo Montessori, porta il figlio ad una scuola Montessori.
Il "fai da te" non è Montessori, è "fai da te", una cosa diversa.
Jeff Bezos non è mica un genio, è uno qualsiasi. Delle centinaia di "start-up" su internet che hanno sfruttato i mezzi che internet offre, dalla selezione naturale che naturalmente emerge, sono emersi Amazon, eBay, Facebook, Google e altri colossi, ma la loro emersione non è dovuta al fatto che hanno avuto idee più geniali o più creative di altri.
Si potrebbe sostenere che loro sono emersi perché hanno avuto finanziatori più in gamba di altri (gente che ha studiato alle statali) o programmatori più in gamba di altri (c.s.) o semplicemente una gran fortuna.
Io non so quanto e se il metodo Montessori sia superiore a quello che è stato usato su di me, e che ho trovato molto valido dall'asilo al liceo. Penso che, in qualche misura, qualcosa del Montessori sia passato, o filtrato, nei metodi della scuola italiana in ogni caso.
Tante volte mi sono chiesto se ha più senso mandare un bambino a scuola, dai 6 ai 10 anni, per fargli imparare cose, in 5 anni, che a 15 anni imparerebbe in un anno.
La risposta che mi dò è proprio che alla fine la scuola insegna la disciplina, il lavoro. Insegna che per i risultati ci vuole la fatica. Insegna che la vita è anche, in qualche modo, competizione. Insegna che t'hai d'arza la matina.
Se facessi la scelta di istruire i miei figli in proprio penso che dovrei essere ricco e chiamare comunque dei tutori, perché un genitore può anche essere un pessimo educatore (soprattutto i genitori d'oggi, che fanno figli a 40 anni, li trascurano perché hanno da lavorare, poi siccome hanno sensi di colpa li riempiono di regali e li "difendono" quando vanno a parlare con gli insegnanti).
Però francamente tutta questa ansia di mandare i figli alla scuola pubblica non la capisco. Alla fine, per quanto mi riguarda, ha fatto uno splendido lavoro . Però capisco senz'altro l'integrare le nozioni di scuola in casa, soprattutto su tutto ciò che è "cultura" (storia, letteratura, musica, e anche approccio alla scienza) su matematica, la geometria, non metterei bocca.
L'idea che la scuola dia un'istruzione che è una sorta di camicia di forza che soffoca la creatività mi sembra un po' forzata. E pi a scuola ci stai 4 o 5 ore al giorno. Il resto della giornata lo passi in altri modi. Se pure vai a pascolare le pecore o aiuti la famiglia in casa, hai comunque avuto la tua dose di socializzazione.
Se ti manca l'aspetto di socializzazione nell'attività scolastica diventerà di cruciale importanza l'attività extrascolastica. Lo porti a pallone, in palestra, in coro, agli scout? Ecco che ritornano le gerarchie, la competizione ecc.
PS Capisco che l'obiezione di fondo è sul metodo educativo, ma alla fine dubito fortemente che un genitore che fa da insegnante sia meno "costrittivo" di un insegnante che fa da insegnante. Mi convince poco l'idea che il bambino "impari da sé", senza la supervisione degli adulti. Impari da chi ti insegna. Certamente l'apprendimento dovrebbe essere, il più possibile, un gioco, cioè un'attività piacevole e divertente (che sia fatta con la supervisione e lo stimolo degli insegnanti non mi sembra un problema).
Il "fai da te" non è Montessori, è "fai da te", una cosa diversa.
Jeff Bezos non è mica un genio, è uno qualsiasi. Delle centinaia di "start-up" su internet che hanno sfruttato i mezzi che internet offre, dalla selezione naturale che naturalmente emerge, sono emersi Amazon, eBay, Facebook, Google e altri colossi, ma la loro emersione non è dovuta al fatto che hanno avuto idee più geniali o più creative di altri.
Si potrebbe sostenere che loro sono emersi perché hanno avuto finanziatori più in gamba di altri (gente che ha studiato alle statali) o programmatori più in gamba di altri (c.s.) o semplicemente una gran fortuna.
Io non so quanto e se il metodo Montessori sia superiore a quello che è stato usato su di me, e che ho trovato molto valido dall'asilo al liceo. Penso che, in qualche misura, qualcosa del Montessori sia passato, o filtrato, nei metodi della scuola italiana in ogni caso.
Tante volte mi sono chiesto se ha più senso mandare un bambino a scuola, dai 6 ai 10 anni, per fargli imparare cose, in 5 anni, che a 15 anni imparerebbe in un anno.
La risposta che mi dò è proprio che alla fine la scuola insegna la disciplina, il lavoro. Insegna che per i risultati ci vuole la fatica. Insegna che la vita è anche, in qualche modo, competizione. Insegna che t'hai d'arza la matina.
Se facessi la scelta di istruire i miei figli in proprio penso che dovrei essere ricco e chiamare comunque dei tutori, perché un genitore può anche essere un pessimo educatore (soprattutto i genitori d'oggi, che fanno figli a 40 anni, li trascurano perché hanno da lavorare, poi siccome hanno sensi di colpa li riempiono di regali e li "difendono" quando vanno a parlare con gli insegnanti).
Però francamente tutta questa ansia di mandare i figli alla scuola pubblica non la capisco. Alla fine, per quanto mi riguarda, ha fatto uno splendido lavoro . Però capisco senz'altro l'integrare le nozioni di scuola in casa, soprattutto su tutto ciò che è "cultura" (storia, letteratura, musica, e anche approccio alla scienza) su matematica, la geometria, non metterei bocca.
L'idea che la scuola dia un'istruzione che è una sorta di camicia di forza che soffoca la creatività mi sembra un po' forzata. E pi a scuola ci stai 4 o 5 ore al giorno. Il resto della giornata lo passi in altri modi. Se pure vai a pascolare le pecore o aiuti la famiglia in casa, hai comunque avuto la tua dose di socializzazione.
Se ti manca l'aspetto di socializzazione nell'attività scolastica diventerà di cruciale importanza l'attività extrascolastica. Lo porti a pallone, in palestra, in coro, agli scout? Ecco che ritornano le gerarchie, la competizione ecc.
PS Capisco che l'obiezione di fondo è sul metodo educativo, ma alla fine dubito fortemente che un genitore che fa da insegnante sia meno "costrittivo" di un insegnante che fa da insegnante. Mi convince poco l'idea che il bambino "impari da sé", senza la supervisione degli adulti. Impari da chi ti insegna. Certamente l'apprendimento dovrebbe essere, il più possibile, un gioco, cioè un'attività piacevole e divertente (che sia fatta con la supervisione e lo stimolo degli insegnanti non mi sembra un problema).
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