Io rimango dell'idea che uno sceneggiato televiso sia una cosa diversa da un documentario, altrimenti anche il cinema non avrebbe senso. Non credo che con "un annunciatore e quattro immagini del K2" si sarebbe ottenuto lo stesso pubblico e la stessa attenzione sulla vicenda. Si può fare una qualsiasi prova con un fatto di cronaca ripreso da un film cinematografico (o da uno sceneggiato televisivo) per vedere se ha maggiore o minore impatto sulle persone.
Comunque non sto dicendo che siccome le persone sono ignoranti (entro anch'io nella categoria riguardo un'infinita di argomenti) bisogna dargli prodotti scadenti ma se vuoi arrivare ad un certo pubblico, non di appassionati in materia, qualche compromesso devi farlo.
E magari, grazie anche ad uno sceneggiato di scarsa qualità, qualcuno avrà avuto la curiosità di approfondire la questione K2, cosa che magari non avrebbe pensato di fare prima.
Non sto condannando gli sceneggiati televisivi: non è il mezzo che fa la differenza ma, come in molte altre cose umane, il contenuto ed il modo, soprattutto il modo.
Visto che lo scopo è attrarre pubblico, fare audience, far profitto e mettila come ti pare, ripeto che a questo fine si può giungere in molti modi: spesso i modi sono indecenti.
Che poi un autore debba fare un compromesso mi sta bene, non sono uno stupido integralista, ma potrebbe conservare quel minimo di dignità personale facendo sì che il compromesso sia di qualità. Lo sceneggiato di scarsa qualità resta anche se ha fatto conoscere a tutta l'Italia la questione K2: ciò che lo qualifica sono le sue caratteristiche intrinseche, non il fatto di aver risvegliato curiosità.