Recensione Kauhavan Puukkopaja Yleispuukko

Kauhavan Puukkopaja Yleispuukko (45 €)

La Kauhavan Puukkopaja è un’azienda a conduzione familiare, fondata nel 1995 da Matti Koski
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nel garage della propria casa, a un paio di km da Kauhava, la “capitale del puukko” nella Finlandia occidentale.
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lama

lunghezza - 85 mm
larghezza -17 mm
spessore - 3,25 mm
codolo - 4x3 mm al pomo
acciaio - ThysseKrupp 80CrV2
biselli - piani
tagliente - 21°, con microbisello
durezza - ~ 59,5 HRC


manico

lunghezza - 101 mm
larghezza - 25 mm max.
spessore - 20 mm max.


peso

coltello - 65 g
con fodero - 90 g


La lama, prodotta dalla Lauri Metalli Oy, è stata stampata da una barra di 80CrV2, smerigliata e bisellata a macchina, quindi affilata su levigatrice. Matti Koski ha ulteriormente assottigliato e lucidato i biselli su levigatrice e ruota di feltro, quindi riaffilato. La lama ha sezione piatta, non rastremata e punta yatagan, in voga negli anni '30 del 1900. Tutto il trattamento termico è stato effettuato dalla Lauri, nei propri forni. I biselli sono portati a 21° ed il filo ha un piccolo microbisello.

Il manico in betulla careliana è prima sgrossato a macchina, quindi rifinito a mano su levigatrice, con grana media. Il collare e il rivetto d’ottone sono prodotti dalla Lauri. Il manico, ha sezione a goccia rovesciata e piccole proporzioni, è rastremato in altezza e spessore verso la lama, mentre il pomo è marcatamente uncinato, caratteristica, come la punta yatagan, adottata per la prima volta, nella zona di Kauhava, attorno agli anni '30 del 1900.

Il fodero è cucito a macchina e realizzato dalla fabbrica di Kari Rämäkkö con cuoio spesso 1 mm. All’interno ha un salvafilo in plastica; il passante è una semplice striscia di cuoio ritorta.
La ritenzione è sufficiente, ma nulla di eccezionale e il coltello deve essere spinto con forza perché il cuoio faccia presa.

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In uso

Cominciamo: questo puukko è piccolo. In ottica finlandese è da cintura, ma immagino che, date le dimensioni, al di fuori della Fennoscandia, molti lo vedano più come un neck.
Infatti, il solo puukko pesa come un Morakniv Eldris, pur avendo un manico da quattro dita e una lama di 3 cm più lunga e 1 mm più spessa, mentre, con il fodero, pesa 12 g in più di un Eldris nel fodero. Dubito sia effettivamente percepibile, però.
È bilanciato verso il manico.

Prima di iniziare ho stroppato per un minuto con paste Bark River nera (#3000) e verde (#6000).
Per prima cosa ho intagliato due spikkentroll da un ramo di platano vecchio di circa sei mesi e lasciato stagionare.
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Il puukko ha mostrato un buon mordente, anche se non eccezionale, lavorando in favore della direzione delle fibre, mentre ha fatto leggermente fatica lavorando in senso opposto, al momento di tagliare via i riccioli e scavare l’incavo nel secondo cappello.
Parte della fatica fatta è dovuta alle ridotte dimensioni del manico, che non consentono di applicare tutta la forza che sarebbe necessaria e al pomo molto marcato che, durante le prese a forbice, mi si piazza appena sopra l’articolazione fra palmo e pollice. Non dà fastidio, ma alla lunga distrae e, appunto, non permette di fare tutta la forza necessaria. In misura minore riduce l’agilità generale del coltello.
Durante il lavoro ho anche spianato due nodi; alla fine il centro del filo aveva una schiacciatura lunga circa 5 mm, percepibile facendo scorrere l’unghia, ma troppo lieve per riflettere la luce. La lama radeva comunque ancora per tutta la lunghezza e la schiacciatura è stata sistemata con quattro passate per lato di pasta nera e quattro di verde.
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Proseguendo, ho sgrossato un mago di legno, da un ramo di pioppo stagionato tre mesi.
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Di nuovo, il puukko ha mostrato un discreto mordente tagliando in favore delle fibre e un po’ di resistenza contro. Ho percepito la maggior resistenza al momento di staccare il mago dal ramo, eseguendo la serie di tagli tutto attorno, per poter poi spezzare agevolmente il ramo.
La punta, anche se grossa, non ha impedito di lavorare sufficientemente bene per realizzare i due incavi del profilo del naso e il labbro inferiore. Una punta rastremata avrebbe ovviamente facilitato molto, soprattutto per il labbro.
In linea generale, per questo lavoretto, il puukko si è dimostrato soprattutto un buon piallatore e il manico ha permesso una buona maneggevolezza. Il pomo, anche se sempre percepibile, non è stato così “invadente” come durante l’intaglio dello spikkentroll.
A fine lavoro il filo aveva perso un po’ del mordente percepibile col pollice, non aveva schiacciature e radeva ancora. Un paio di passate con pasta verde.
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In ultimo ho intagliato una spatola da un pezzo di abete bianco, stagionato un anno.
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Come al solito, buon mordente e manico un po’ piccolo. Nessun particolare problema nella sgrossatura del dorso e della parte anteriore della spatola.
La lama, grazie ai pochi cm di altezza, non ha avuto problemi a lavorare per creare una buona giunzione fra la spatola e il suo manico. Il pomo marcato del puukko ha, in questo caso, facilitato il tutto permettendo di appoggiavi e stringere il mignolo.
Per intagliare la pancia della spatola e la giunzione fra piatto e manico ho quasi esclusivamente lavorato tirando il coltello verso di me, con l’indice stretto attorno al primo cm del dorso della lama, a spigolo vivo: fastidioso e inevitabile anche cambiando leggermente presa. A fine lavoro avevo la zona dell’indice rimasta a contatto col dorso arrossata e sensibile al contatto.
Il filo era intonso e il mordente praticamente inalterato.
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Conclusioni

Piccolo, leggerissimo, abbastanza capace e con un buon potenziale. Avendo altre opzioni, non lo userei come coltello esclusivamente da intaglio, anche se smussando gli spigoli del dorso, probabilmente si migliorerebbe sensibilmente. Tuttavia, fra il pomo piuttosto marcato, che personalmente mi è più d'impiccio che utile, l'assoluta mancanza di rastrematura del dorso, che tarpa un po' le ali alla precisione e le proporzioni così minute, lo vedo più adatto a chi ha mani piccole (io ho il palmo largo 9 cm) e per lavori non troppo impegnativi sia giornalieri sia in escursione.
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Ultima modifica:
bella recensione, anche io preferisco il pomo non cosi marcato, anzi proprio liscio semmai leggermente incurvato, ma appunto è una questione personale. Il prezzo, considerando anche il fodero e i tuoi commenti ai test effettuati imho è onesto.
 

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