Grazie Lucius, questo il mio breve parere dopo le prime uscite:
anch’io, dopo alcune perplessità iniziali (spedizione iniziale errata del modello 2 posti invece del tandem e dicitura “made in Cina”/ “designed in USA” , speravo fosse anche costruito in USA) già dopo pochi utilizzi apprezzo molto il prodotto.
Al di la della leggera inclinazione verso sinistra (inizialmente incolpavo la mia compagna di non sedere correttamente al centro!!) da approfondire prossimamente, saltano all’occhio i vantaggi (struttura alta pressione – assenza di rivestimento protettivo) rispetto ai kayak più economici e meno pretenziosi tipo Tribord.
La velocità di gonfiaggio ha dell’incredibile, le valvole per Alta Pressione sono molto più comode e meno invasive rispetto alle “Boston”; la pompa a mano Bravo in dotazione al mio kit, seppur esternamente simile a quella più economica della Tribord ITWIT 2 posti, evidentemente come materiali e struttura interna e ben più funzionale e meglio realizzata.
Trovo il Chelan molto rigido e filante in acqua, robusto (anche se in realtà apparentemente leggero come materiale) sufficientemente leggero come peso (per assurdo sono i sedili che trovo un po' pesanti, difatti sono anche troppo accessoriati).
A parità di sforzo, rispetto al Tribord, la velocità di crociera è passata da 4,5 / 5 km a 6,5 / 7,5 km/h, con due pagaiatori “amatori/ricreativi” sul lago, dei quali una femmina abbastanza esile: un buon 50% in più, non male! Ed anche la distanza percorribile è aumentata della stessa percentuale, o ancora oltre, perché pagaiare “facendo strada” è molto rilassante ma soprattutto appagante.
Comodissime le svasature nel fondo per accedere alle valvole di auto-svuotamento, perché con una spugnetta si più rimuovere senza fatica l’acqua che progressivamente si accumula sul fondo, durante le pagaiate.
Devo dunque ridimensionare il difetto attribuito al mio Tribord di imbarcare molta acqua, alla luce di quanto accade ora, la maggior parte dell’acqua sul fondo evidentemente entra scorrendo sulle pale delle pagaie o dagli schizzi delle stesse e non da veri e propri difetti strutturali. Però qui la situazione era più evidente e fastidiosa perche il Tribord è ancora più largo, non è possibile svuotarlo se non ritornando a riva e forse pure il tessuto protettivo imbevendosi, accresce il problema (capillarita?!) Dunque per ora terrò anche questo kayak per giretti meno pretenziosi anche per la sua trasportabilità, leggerezza complessiva e per il poco ingombro, e perché no, anche per provare qualche giretto su fiumi o in zone a maggior rischio danneggiamento.
Ritornando all’ Aquaglide , anche l’enorme zaino non lo trovo poi così male, è facile da allestire e rimuovendo in fondo ad alta pressione e posizionandolo sopra o a parte, cercando di piegare accuratamente i tubolari, utilizzando le 2 cinghie di compressione per stringerlo al meglio, riesco a trasportarlo abbastanza agevolmente, peso permettendo!
Per ora tanti pregi e poche ombre, da approfondire.