Keto trekking?

Ho scoperto cos'è la dieta ketogenica perché in un forum ammmericano un tizio ha tirato fuori come cibo "ideale" da trekking questi "ketobrick":

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...In pratiche sono delle "saponette" di alimento ketogenico (pochi carboidrati, molti lipidi e proteine) da 1000 calorie l'uno per 150 grammi di peso.

Per un istante ho sognato la comodità di fare un trekking da N giorni mettendo nello zaino 3 "saponette" al giorni di sta roba. Poi mi sono "risvegliato" e mi son reso conto che, alimentazione equilibrata a parte, non sopravviverei a mangiare "cubetti" per una settimana!

(Probabilmente neppure per un giorno, a dirla tutta...)
Wow! Non le conoscevo! Fantastiche :lol:
Voglio vedere se si riescono a fare in casa, sarebbe fantastico
 
In pratiche sono delle "saponette" di alimento ketogenico (pochi carboidrati, molti lipidi e proteine) da 1000 calorie l'uno per 150 grammi di peso.
Necessità a parte (come si suol dire di necessità si fa virtù)...... mi sembra un suicidio organolettico :( ..... poi io sono un caso patologico a parte perché non mi sconficquerano neanche le barrette energetiche (le trovo dell'ottimo cartone avvolto nella stagnola).

No grazie, senza offesa per nessuno.

Ciao :si:, Gianluca
 
Se come ho letto, tutti i giorni passi da piccoli paesi, e puoi rifornirti tranquillamente, penso che non avrai nessun problema a gestire così tanti giorni.

Il mio consiglio riguarda più che altro l'orario e i giorni di chiusura dei negozi, non tutti sono aperti quando passerai tu... Sulla via degli dei, visto che ogni 10/15 km si ha occasione di passare un centro, non ha senso portarsi dietro tanta roba da mangiare, e una volta siamo incappati ovviamente in un negozio che era chiuso di domenica, fortunatamente un po' di scorta l'avevamo nello zaino...

Un grosso in bocca al lupo, e non sottovalutare nulla.... Ovviamente aspettiamo due righe sulla tua avventura e come è andata la tua alimentazione .
 
Bu per qualche decina di giorni non succedde nulla.
In ogni caso le chetogeniche sono un sottoinsieme delle diete low carb e si basano sulla chetosi che avviene in assenza di carboidrati quindi anche frutta e verdura (o con pochissima verdura)
In linea di massima le diete sbilanciate sono sempre sconsigliate un conto è soppravivere un conto è alimentarsi al meglio il che significa mangiare quello che consumi per mantenere il peso (a meno che non vuoi dimagrire perche sovrappeso allora tagli abbinando ad attivita fisica di resistenza corsa o se puoi sci di fondo in primis poi ciclismo sport di squadra ecsursioni tirate tutto fa brodo ma le calorie ocio puoi tagliare fino a un certo punto se tagli troppo non alimentando la massa magra e senza intaccare la quota di grasso interno indispensabile più che dimagrire a lungo ti distruggi) fare attivita fisica seria solo o con buona componente di resistenza e a ritmi decenti e infine una ripartizione più o meno 50 carboidrati 30 grassi 20 proteine, privilegiando frutta e verdura su pasta pizza ecc evitando alimenti pericolosi gli idrogenati i nitrati nitrati fritti all osso grassi in generale e saturi puoi tagliare molto per un periodo se vuoi dimagrire ma ocio che servono anche quelli.

Adirittura in atleti di potenza e bodybuilder una quota massiccia di proteine è inutile perché oltre a un limite genetico individuale senza ormoni altissimi ottenibili solo con steroidi anche sollevando pesi semplicemente non vengono sfruttate le proteine in surplus per costruire muscoli.

In Occidente o almeno in Italia la più diffusa è una dieta (interpretazione della mediterranea troppo interpretabile e decantata appunto) ricchissima di carboidrati oltre l 80% dell apporto con pizza pasta biscotti dolci snack ecc che tanto quello che è di più si trasforma in grasso in modo non molto salutare che mangiare.. Grasso.

La chetosi ha dei vantaggi tra cui ridurre il senso di appetito favorendo il dimagrimento ed è un processo che si verifica anche nel digiuno, ma gli svantaggi prevalgono di gran lunga.
In mancanza di carboidrati l organismo ricava glucosio per gluconegenesi.
Ma i lipidi senza carboidrati non possono essere bruciati e vengono trasformati in corpi chetonici che hanno caratteristiche simili agli zuccheri.
Gli svantaggi sono affaticamento di reni e fegato carenze vitaminiche e minerali .
problemi "minori" sono alitosi e stitichezza.
Infine se la chetosi evolve in chetoacidosi vai dritto in coma....
 
Ultima modifica:
Infine se la chetosi evolve in chetoacidosi vai dritto in coma....
La chetosi può evolvere in chetoacidosi solo in persone diabetiche o in caso di picchi glicemici altissimi.

Ciao :) Vi aggiorno :si:
Il mio viaggio si è concluso il 20 di agosto e la questione "alimentazione" non è andata come speravo :unsure:, anche se è andata bene.
Già il secondo giorno di viaggio mi sono dovuto disfare del necessario per cucinare (padella, bombola, fornello) perché lo zaino era troppo pesante... rimpiango di non aver potuto fare questa esperienza con l'autonomia che desideravo, ma dovevo alleggerirmi in qualche maniera.
Senza fornello, ho sicuramente speso più soldi rispetto al previsto e mangiato "peggio" di quanto richiedo; "peggio" perché il cibo secco, soprattutto se proteina, non sfama come quello fresco, che dovrei consumare ad ogni pasto, quindi tre volte al giorno e non permette un appropriato riposo muscolare, così come è difficile mangiare fuori e spendere poco, considerando che ordinare a parte una porzione sufficiente di grasso, che sia lardo, pancetta o burro, ammesso che te lo possano portare, ha un costo non indifferente, alla fine del conto... Esclusi i giorni in cui mi sono dovuto fermare in alloggi senza negozi o alimentari nei dintorni e le volte in cui ho mangiato al ristorante/osteria/quel.che.è, non è stato difficile procurarsi i pochi alimenti che posso mangiare, a parte la cioccolata che con il caldo che ha fatto non poteva sopravvivere sotto gli 800 m di altitudine. In breve: lunga vita al pollo arrosto della Coop, anche se freddo e del giorno prima, lunga vita al guanciale del viterbese, lunga vita alle locande gestite dai frati. Un pezzo di guanciale o di pancetta nello zaino ti rende amico di qualsiasi cane o gatto e non ha problemi di conservazione.
Spesso e volentieri ho dovuto saltare la colazione; un giorno ho saltato colazione e pranzo e ho raggiunto comunque la destinazione senza troppa fatica (saltare un pasto significa non consumare proteina). Quando ho potuto utilizzare una cucina, mi sono preparato pasti a sufficienza per un giorno e mezzo, potendo così camminare senza dovermi regolare in base ai punti di rifornimento. Con un po' di organizzazione e fortuna credo sia possibile sostenere un viaggio lungo seguendo una dieta chetogenica fermandosi ogni 2 o 3 giorni circa in un alloggio con uso cucina, se non si vuole portare dietro il fornello.

Alla fine non ho trovato particolari difficoltà se non nello spendere poco come mi ero proposto e... mangiare a sufficienza. Come prima esperienza di lungo trekking sotto dieta chetogenica, non immaginavo quali sarebbero state le mie esigenze. Sicuramente non ho mangiato a sufficienza, sono stato sotto con le calorie, ma capire quanta fame reale si ha camminando tutto il giorno, con un sole bastardo come è stato, credo sia difficile per tutti. La stanchezza mi ha sicuramente portato a mangiare di meno e a riposare, invece di fare degli spuntini.

Nonostante non sia riuscito a completare il viaggio che mi ero proposto (450 km su 540 km previsti) e fossi parecchio fuori allenamento, sono molto soddisfatto di quello che sono riuscito a fare. Consapevole delle mie esigenze sotto un simile sforzo e del costo in termini di ingombro e peso del necessario per cucinare, sono pronto per il prossimo viaggio ;):biggrin::si: Sono riuscito a perdere anche 6 kg di troppo :lol::biggrin:

Fare trekking con la keto è possibile! :si:
 
al palato non mi corrispondeva una percentuale così elevata di zucchero, ho verificato sulla cioccolata fondente 75% che ho trovato a casa ed i carboidrati totali sono il 26% di cui gli zuccheri il 20%
Va visto anche il valore assoluto ogni 100gr... 75% fondente e 26% carboidrati probabilmente saranno fra i 18 e i 22 gr... Poi la "dolcezza" dipende dalla densità dell'alimento e dal proprio palato, inteso sia come gusto, tolleranza e abitudine. Per esempio, se mangio una banana di medie dimensioni non riesco a finirla, mi sa troppo dolce. Se mangio invece una quantità di datteri che contiene tanto zucchero quanto quella banana riesco a sopportarli meglio... Ancora, per me la patata è troppo dolce, ma la batata o "patata dolce" rossa già la sostengo meglio. Ci sono tante variabili in gioco...
 
... se mangio una banana di medie dimensioni non riesco a finirla, mi sa troppo dolce. Se mangio invece una quantità di datteri che contiene tanto zucchero quanto quella banana riesco a sopportarli (mio il corsivo, n.d.r.) meglio... Ancora, per me la patata è troppo dolce, ma la batata o "patata dolce" rossa già la sostengo meglio. Ci sono tante variabili in gioco...

Questa manifestazione dei tuoi gusti personalissimi mi fa riflettere sul fatto che la tua dieta chetogenica non sia stata un breve episodio (come si vorrebbe) né dalla tua relazione emerge se vi era un obiettivo (esempio: perdita di peso) e se questo sia stato raggiunto.

Paradossalmente io ho fatto la scelta contraria, cioè evitare i grassi, in una dieta che resta (almeno negli obiettivi) sostanzialmente bilanciata salvo prediligere gli zuccheri al risveglio e prima delle escursioni in montagna.

Sono praticamente al peso forma ed ho una certa tendenza ad ingrassare nei periodi sedentari in cui vi sono occasioni ripetute di fare mangiate "fuori controllo" (odio l'equazione festeggiare = fare grandi mangiate, ovviamente).

Per me funziona abbastanza (la cosa ha componenti soggettive ovviamente) il paradigma "i grassi bruciano al fuoco degli zuccheri" - nei periodi in cui faccio molte uscite in montagna sono più asciutto anche se mangio più zuccheri - e l'altro riferito ai cibi grassi "un minuto in bocca, una vita sui fianchi"...
 
Questa manifestazione dei tuoi gusti personalissimi mi fa riflettere sul fatto che la tua dieta chetogenica non sia stata un breve episodio (come si vorrebbe) né dalla tua relazione emerge se vi era un obiettivo (esempio: perdita di peso) e se questo sia stato raggiunto.

Beh :lol: cerco di essere sintetico :p
Innanzitutto la dieta chetogenica può essere a breve e lungo termine con integrazione mirata e frequente di carboidrati secondo le proprie necessità (dieta chetogenica ciclica), essere permanente (dieta chetogenica "classica", come vorrei nel mio caso) o addirittura senza quota di carboidrati, ovvero senza alcun alimento di origine vegetale (dieta carnivora, come ho provato e abbandonato).

Poi, la mia relazione con la keto è piuttosto complicata e dura da circa tre anni. Il mio obiettivo è semplicemente stare in salute ed avere energia, senza scendere in dettagli troppo personali. Basti sapere che soffro da anni di disturbi intestinali importanti e altri sintomi di varia natura.
Sono sempre stato un "finto magro", in inglese "skinny fat": la mia magrezza era data più da una bassa massa muscolare che dal poco grasso e fino a al 2017 pesavo fra i 63 e i 65 kg.
Per diverse contingenze, prima fra tutte la mia inesperienza in materia, non sono mai riuscito a seguire una chetogenica adatta a me a lungo termine, ma da quando ho cominciato questo "percorso" la mia salute è migliorata notevolmente e ogni volta che esco dai binari (ovvero tornando a mangiare una dieta "mediterranea" o comunque a base di cereali e legumi) peggioro in maniera immediata e "importante".
Ciò che ho scoperto, almeno per me, è che i cereali, i legumi e i latticini non mi fanno funzionare. Ho bisogno di mangiare roba fresca, carne e roba grassa, altrimenti non ho energia.
Dal 2017 ho preso circa 20 kg, di cui più della metà di massa muscolare e adesso che sto bilanciando meglio la mia dieta fra componente animale e vegetale sto perdendo, lentamente, ulteriore grasso.

Il mio traguardo attuale è raggiungere i tre mesi di dieta chetogenica senza sgarri... da lì continuare non credo sia un problema... il difficile è arrivarci :roll:
La parte più difficile è proprio l'adattamento: il metabolismo deve riorganizzarsi per poter supplire alle richieste energetiche del corpo in maniera totalmente differente. Qua c'è un mondo da scoprire, a livello medico e biologico... in linea di massima, il cervello impara e si abitua a impiegare il grasso come combustibile primario al posto dello zucchero. E' un vero e proprio processo di apprendimento che richiede dei tempi biologici da rispettare che possono variare da individuo a individuo ma, più o meno, sono quelli. L'aspetto più difficile e gratificante, almeno per per me, è l'adattamento muscolare, che in caso di chetogenica a lungo termine, può richiedere anni.

Senza la keto non sarei riuscito a fare il viaggio in solitaria... il problema è che sono partito appena ricominciata da capo, per l'ennesima volta, la keto... stavo praticamente ubriaco :lol:

Per me funziona abbastanza (la cosa ha componenti soggettive ovviamente) il paradigma "i grassi bruciano al fuoco degli zuccheri" - nei periodi in cui faccio molte uscite in montagna sono più asciutto anche se mangio più zuccheri

Beh è verissimo, se hai un corretto tasso di nutrizione cellulare, sufficiente idratazione e soprattutto l'insulina e il glucagone funzionanti :lol:

aggiungerei una cosa: la keto ha qualche problemino non indifferente, ad es carico su reni e fegato non indifferente

Infatti è il problema più grande che si presenta quando la keto viene prescritta come trattamento per l'epilessia in età infantile. A questo proposito io non nutro alcuna preoccupazione. Il mio fegato, anzi, si ingrossa e diventa steatosico mangiando carboidrati (cereali). Riguardo i reni, analisi perfette.

che è proprio il contrario di quello che serve quando sei all'aperto e fai maggiore attività

Eh, il pensiero comune ci suggerisce proprio questo. Io credo semplicemente che ognuno è fatto in maniera diversa e nell'ambito della nutrizione, che sia medica, sportiva o quant'altro, questo semplice assunto è ancora considerato bestemmia. I motivi sono tanti, in primis economici (ne vogliamo parlare? spero di no :p ) e prettamente scientifici e qui mi fermo, in tempo, perché mi partirebbero dei pipponi allucinanti :lol::lol::lol:
 
Che attività è quella che fatto il tipo: trail?
Beh diciamo che lui è un super-atleta che ha cominciato a fare ultra-trail (nel filmato direi che fa anche alpinismo trad/arrampicata su roccia, attualmente è uno di quelli che va in montagna in modo più completo che conosca, gli inglesi suppongo lo chiamerebbero rambler) per preparare lato fisico le scialpinistiche.
Ha una preparazione tecnica tra le più complete che abbia mai visto nell'andare in montagna e lato fisico direi tra i top del mondo.
Nel video è ultra-trail ma con un'impronta alpinistica che raramente vedi nelle gare di ultra-trail, anzi direi mai.
 
...disturbi intestinali importanti e altri sintomi di varia natura. ...Dal 2017 ho preso circa 20 kg, di cui più della metà di massa muscolare...

Capisco, se questo è il nocciolo dalla questione inutile intervenire in base ad un semplice preteso buonsenso, come potrei fare io.

Volendo aggiungere in riscontro personale confermo che i problemi dietologici - mi riferisco anche alle normali intolleranze - hanno una forte componente soggettiva di cui è difficile venire a capo se non sperimentando. Esempio: non so se sono intollerante al lattosio, nessun medico è stato in rado di diagnosticarlo, so però che eliminando prodotti contenenti latte (se non quello appunto "senza lattosio" o formaggio molto grassi o stagionati ecc) spariscono reflussi e disagi vari al mio apparato digestivo.

Un paio di note su verdure e carboidrati. La prima: alcuni prodotti come i legumi richiedono un adattamento della flora intestinale, negli individui senza problemi patologici gli "effetti collaterali" dei legumi dopo un po' spariscono (chiedere a qualsiasi vegetariano). La seconda: la assunzione dei carboidrati diviene problematica a causa del cosiddetto picco glicemico, che risulta ridotto in presenza di cibi complessi (con presenza di fibre, grassi e proteina piuttosto che di solo carboidrati) più lenti da digerire, mentre una ricarica glicemica (con prodotti zuccherini di digestione immediata come uvetta ecc) si può fare abbastanza impunemente subito prima o durante un impegno fisico "straordinario", come appunto fanno alcuni escursionisti (ma anche ciclisti) che ad un certo punto si "ricaricano" se sentono che l'organismo ne ha bisogno.
 
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