Alcune personali elucubrazioni di fine quarantena su una parte essenziale della dotazione di un kayaker, fondamentale specie per le uscite più lunghe ed impegnative.
La sua composizione è personale, ognuno ha le proprie idee ed esigenze ma vi sono degli oggetti che ne costituiscono l’ossatura e che a mio avviso non dovrebbero mai mancare.
Posto qui e non nell'area "primo soccorso" dato che, noi canoisti, abbiamo la fortuna di non dover guardare troppo al peso e (in maniera più relativa) all'ingombro del materiale che ci portiamo dietro.
-Iniziamo a parlare del CONTENITORE: che sia una sacca stagna, una valigetta ermetica o un barattolo con tappo a vite assicuriamoci che sia ben riconoscibile anche a chi non ha familiarità con il nostro equipaggiamento abituale; potremmo aver bisogno che qualcun altro ci recuperi il kit dal kayak ed è bene che sia individuabile a colpo d’occhio senza dover aprire ogni sacca e frugare al suo interno per scoprirne il contenuto. Una sacca stagna - magari rossa - su cui disegneremo una croce o un semplice adesivo da applicare sui contenitori rigidi sono un ottimo modo di riutilizzare a tale scopo qualcosa che già abbiamo in casa.
- I GUANTI: a riguardo vorrei sfatare un mito, la maggior parte di kit che si acquistano “pronti all’uso” (ad esempio quelli da tenere in auto) contiene un solo paio di guanti sterili. Nulla di più errato. Lo sterile non serve. Teniamo in considerazione il fatto che, nell’esatto momento in cui apriamo la confezione smettono di essere steririli e diventano semplicemente “puliti” esattamente come quelli che si acquistano a poco prezzo in scatole da 100. Il problema però non sta nella sterilità, che è un "di più" ma nel fatto che quasi sempre se ne trova un paio solo; immaginate di dover pulire una ferita su una spiaggia sabbiosa, presto vi ritroverete con le mani guantate piene di sangue, sabbia ed acqua sporca; non certo la situazione ideale per maneggiare le medicazioni pulite e sterili prima di applicarle sulla ferita. Oppure può dover capitare di medicare più persone ed ognuna merita di essere trattata con guanti puliti. Ecco quindi che al posto di un singolo paio di guanti sterili è più opportuno avere con sé una piccola scorta di guanti puliti da sostituire ogni qual volta sia necessario avere le mani pulite.
Per quanto riguarda il materiale di cui sono fatti, oltre al classico lattice (guanti bianchi), si trovano in commercio quelli in nitrile (di colore azzurro/blu) che non presentano problemi con soggetti allergici. Consiglio anche di sostituire i guanti cicclicamente una volta l'anno, esposti alle alte temperature la plastica "cuoce" e diventano frequentissime le rotture durante l'utilizzo.
- materiale da MEDICAZIONE: Un piccolo assortimento di garze, bende e cerotti certamente non può mancare; per quanto riguarda le bende apprezzo molto - specie in attività outdoor- la comodità di quelle di tipo “coesivo” dato che grazie all’elasticità ed all’effetto appunto coesivo (quasi fosse velcro) restano facilmente in posizione; un pezzo di benda a rete tubolare aiuterà ulteriormente a fissare e mantenere in posizione ogni medicazione o bendaggio. Per quanto riguarda i cerotti a nastro affidiamoci a quelli telati, più resistenti all'acqua, o in alternativa (cosa che personalmente preferisco in montagna o in kayak) a del semplice nastro isolante da elettricista che per quanto poco “professionale” è molto diffuso ed ha mille usi nelle attività outdoor e può essere proficuamente impiegato anche per riparare l’attrezzatura sul campo. Oltre ad una scorta di garze, da impiegare sia per le medicazioni che per controllare eventuali emorragie, può tornare utile anche avere con sé un telino sterile allo scopo di proteggere da infezioni ferite particolarmente estese o ustioni.
- una PINZETTA per rimuovere eventuali spine o schegge di legno, spesso se ne trova una in dotazione nelle guancette laterali dei coltellini svizzeri che per quanto piccola è molto precisa ed adatta a questo scopo.
- una FORBICE, preferibilmente di tipo bottonuta. Questo particolare tipo permette di tagliare abiti ed altri tessuti con estrema efficacia mentre la sua peculiare forma assicura di non creare ulteriori lesioni alla vittima. E’ leggerissima, compatta ed economica (2-3€ e si trova in farmacia).
-la COPERTA ISOTERMICA (o metallina) ci può proteggere dal freddo ma non tutti sanno che ha un doppio utilizzo. Sarà sufficiente stenderla con il lato argentato verso il corpo ed il lato dorato verso l’esterno. Il rivestimento oro consente ai raggi solari di raggiungere il corpo mentre quello interno riflette il calore generato dal corpo stesso limitandone la dispersione. Una buona idea è di averne più di una così da poter èssere utile a più persone o utilizzarne una per isolare anche il corpo dal terreno (sempre con il lato argentato a contatto con la vittima). Quello che non tutti sanno è il doppio utilizzo della metallina, potrebbe tornare utile anche in caso di colpi di calore se usata al contrario: la parte dorata a contatto con la persona non impedirà la termodispersione mentre quella argentata, esternamente, rifletterà i raggi solari limitandone l’efficacia.
Ne ho sempre con me una anche nel periodo estivo e ne aggiungo almeno un altro paio nelle stagioni più fredde.
A questo poi possiamo aggiungere ciò che vogliamo, dalla pocket-mask per chi ha fatto corsi di rianimazione di base alle pastiglie per la depurazione dell’acqua per chi fa lunghe spedizioni passando, ovviamente, per i farmaci di cui uno necessita per uso personale (antistaminici, terapie fisse,...).
La sua composizione è personale, ognuno ha le proprie idee ed esigenze ma vi sono degli oggetti che ne costituiscono l’ossatura e che a mio avviso non dovrebbero mai mancare.
Posto qui e non nell'area "primo soccorso" dato che, noi canoisti, abbiamo la fortuna di non dover guardare troppo al peso e (in maniera più relativa) all'ingombro del materiale che ci portiamo dietro.
-Iniziamo a parlare del CONTENITORE: che sia una sacca stagna, una valigetta ermetica o un barattolo con tappo a vite assicuriamoci che sia ben riconoscibile anche a chi non ha familiarità con il nostro equipaggiamento abituale; potremmo aver bisogno che qualcun altro ci recuperi il kit dal kayak ed è bene che sia individuabile a colpo d’occhio senza dover aprire ogni sacca e frugare al suo interno per scoprirne il contenuto. Una sacca stagna - magari rossa - su cui disegneremo una croce o un semplice adesivo da applicare sui contenitori rigidi sono un ottimo modo di riutilizzare a tale scopo qualcosa che già abbiamo in casa.
- I GUANTI: a riguardo vorrei sfatare un mito, la maggior parte di kit che si acquistano “pronti all’uso” (ad esempio quelli da tenere in auto) contiene un solo paio di guanti sterili. Nulla di più errato. Lo sterile non serve. Teniamo in considerazione il fatto che, nell’esatto momento in cui apriamo la confezione smettono di essere steririli e diventano semplicemente “puliti” esattamente come quelli che si acquistano a poco prezzo in scatole da 100. Il problema però non sta nella sterilità, che è un "di più" ma nel fatto che quasi sempre se ne trova un paio solo; immaginate di dover pulire una ferita su una spiaggia sabbiosa, presto vi ritroverete con le mani guantate piene di sangue, sabbia ed acqua sporca; non certo la situazione ideale per maneggiare le medicazioni pulite e sterili prima di applicarle sulla ferita. Oppure può dover capitare di medicare più persone ed ognuna merita di essere trattata con guanti puliti. Ecco quindi che al posto di un singolo paio di guanti sterili è più opportuno avere con sé una piccola scorta di guanti puliti da sostituire ogni qual volta sia necessario avere le mani pulite.
Per quanto riguarda il materiale di cui sono fatti, oltre al classico lattice (guanti bianchi), si trovano in commercio quelli in nitrile (di colore azzurro/blu) che non presentano problemi con soggetti allergici. Consiglio anche di sostituire i guanti cicclicamente una volta l'anno, esposti alle alte temperature la plastica "cuoce" e diventano frequentissime le rotture durante l'utilizzo.
- materiale da MEDICAZIONE: Un piccolo assortimento di garze, bende e cerotti certamente non può mancare; per quanto riguarda le bende apprezzo molto - specie in attività outdoor- la comodità di quelle di tipo “coesivo” dato che grazie all’elasticità ed all’effetto appunto coesivo (quasi fosse velcro) restano facilmente in posizione; un pezzo di benda a rete tubolare aiuterà ulteriormente a fissare e mantenere in posizione ogni medicazione o bendaggio. Per quanto riguarda i cerotti a nastro affidiamoci a quelli telati, più resistenti all'acqua, o in alternativa (cosa che personalmente preferisco in montagna o in kayak) a del semplice nastro isolante da elettricista che per quanto poco “professionale” è molto diffuso ed ha mille usi nelle attività outdoor e può essere proficuamente impiegato anche per riparare l’attrezzatura sul campo. Oltre ad una scorta di garze, da impiegare sia per le medicazioni che per controllare eventuali emorragie, può tornare utile anche avere con sé un telino sterile allo scopo di proteggere da infezioni ferite particolarmente estese o ustioni.
- una PINZETTA per rimuovere eventuali spine o schegge di legno, spesso se ne trova una in dotazione nelle guancette laterali dei coltellini svizzeri che per quanto piccola è molto precisa ed adatta a questo scopo.
- una FORBICE, preferibilmente di tipo bottonuta. Questo particolare tipo permette di tagliare abiti ed altri tessuti con estrema efficacia mentre la sua peculiare forma assicura di non creare ulteriori lesioni alla vittima. E’ leggerissima, compatta ed economica (2-3€ e si trova in farmacia).
-la COPERTA ISOTERMICA (o metallina) ci può proteggere dal freddo ma non tutti sanno che ha un doppio utilizzo. Sarà sufficiente stenderla con il lato argentato verso il corpo ed il lato dorato verso l’esterno. Il rivestimento oro consente ai raggi solari di raggiungere il corpo mentre quello interno riflette il calore generato dal corpo stesso limitandone la dispersione. Una buona idea è di averne più di una così da poter èssere utile a più persone o utilizzarne una per isolare anche il corpo dal terreno (sempre con il lato argentato a contatto con la vittima). Quello che non tutti sanno è il doppio utilizzo della metallina, potrebbe tornare utile anche in caso di colpi di calore se usata al contrario: la parte dorata a contatto con la persona non impedirà la termodispersione mentre quella argentata, esternamente, rifletterà i raggi solari limitandone l’efficacia.
Ne ho sempre con me una anche nel periodo estivo e ne aggiungo almeno un altro paio nelle stagioni più fredde.
A questo poi possiamo aggiungere ciò che vogliamo, dalla pocket-mask per chi ha fatto corsi di rianimazione di base alle pastiglie per la depurazione dell’acqua per chi fa lunghe spedizioni passando, ovviamente, per i farmaci di cui uno necessita per uso personale (antistaminici, terapie fisse,...).