kit di sopravvivenza giapponese per terremoti

Apro un piccolo "Off Topic" ........

Purtroppo bisogna sempre fare i conti con i SOLDI e non con le intenzioni ...... è brutale a dirsi ma è così.
I rischi in Italia sono vari, si va dal rischio idrologico a quello sismico ed ognuno necessita di interventi su vasta scala, vasta scala vuol dire tanti soldi.
Soldi che possono essere reperiti solo ed esclusivamente o togliendoli da altri programmi o aumentando la pressione fiscale.
Non ci sono altre soluzioni, toglierli da altri programmi/finanziamenti è, a mio avviso, molto improbabile visto che oramai sono tutti ridotti al minimo (e forse anche meno) indispensabile.
Rimane l'aumento della pressione fiscale ....... e quale partito vuole suicidarsi ? Nessuno, sia perchè il cittadino non lo capirebbe e sia perchè l'opposizione non aspetterebbe altro.
Rimane solo l'intervento privato, ovvero, obbligare per le aeree dichiarate sismiche i costruttori privati a edificare con le regole sismiche ..... ma il risultato "pratico" sarebbe solo l'aumento dei prezzi .... certo aumenterebbe la sicurezza ma pochi rinuncerebbero, ad esempio, al garage per avere una casa antisismica.
Il giappone ha una storia sismica che non è assolutamente paragonabile con quella Italiana, per loro è stato un obbligo (anche semplicemente economico .... quanto gli sarebbe costato, dopo, non fare nulla ?) per noi sarebbe una giusta necessità ma quante "giuste" necessità ci sono in Italia ? ..... tante ..... troppe .....
Onde evitare ..... non è una risposta "politica" nel senso stretto della parola .... non ho indicato nessun partito anche perchè quanto sopra è applicabile a qualsiasi colore/partito/movimento.

........ chiudo il "Off Topic"

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Tornando al topic ..... per me un kit di emergenza è utile quando è immediatamente disponibile e quando tutti gli interessati sanno usarlo e dov'è.
E' l'ultima parte è secondo me la parte più "critica" (saperlo usare) perchè io sono in grado di usarlo e, se ci sono, non c'è nessun problema .... posso essere di supporto alla mia famiglia ma se per qualunque motivo io non ci sono, o peggio non sono "abile", il kit diventa inefficace o inutile.
Ok l'acqua tutti sanno "usarla" ma, ad esempio, il pronto soccorso ? montare la tenda ? usare la radio trasmittente ? accendere un fuoco ?​

A mio umile avviso ci si dovrebbe impegnarsi più che nel creare un kit bensì nel conoscere, e far conoscere, il kit in particolar modo se questo non è della semplice acqua ed un paio di vestiti.​

A questo punto vi pongo questa domanda: "Quanti dei vostri famigliari sanno dell'esistenza di un kit di emergenza ?, sanno dov'è e sanno usarlo ?"​

Ciao, Gianluca​
 
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Tornando al topic ..... per me un kit di emergenza è utile quando è immediatamente disponibile e quando tutti gli interessati sanno usarlo e dov'è.
A mio umile avviso ci si dovrebbe impegnarsi più che nel creare un kit bensì nel conoscere, e far conoscere, il kit in particolar modo se questo non è della semplice acqua ed un paio di vestiti.​

A questo punto vi pongo questa domanda: "Quanti dei vostri familiari sanno dell'esistenza di un kit di emergenza ?, sanno dov'è e sanno usarlo ?"​


Ciao, Gianluca​


Ciao Gianluca.
Riguardo al "off topic" hai ragione, Italia e Giappone sono due realtà diverse e non direttamente paragonabili...
Riguardo al "kit di emergenza" ovviamente è importante far in modo che anche chi ci sta vicino sia in grado di usarlo e naturalmente, almeno per quanto mi riguarda, informare i familiari della sua esistenza, del contenuto e cercare di spiegar loro come funzionano i vari componenti. E' anche vero però che alle volte è importante che ci sia, in modo che qualcuno che ha le conoscenze necessarie possa utilizzarlo. Ora alcuni dei componenti sono facili e intuitivi da usare, qualcun altro forse lo è di meno. Per esempio il mio kit di primo soccorso è completo di tutto, persino di aghi e filo per suture, maschera per la respirazione bocca a bocca... perchè sono in grado di usare a pieno tutto ciò ma i miei familiari certe cose non le sanno fare... tuttavia se 'ste cose ci sono nel kit qualcuno a saperle usare si troverà sempre anche se io non dovessi esserci o non potessi usarli (ferito, incosciente, ecc...).
 
Ciao........su questo di dò pienamente ragione! pultroppo in italia c'è prima chi ci mangia e poi quello che resta va investito nelle strutture......
 
il miglior kit di sopravvivenza bisogna comprarlo con la casa.....
farsela progettare e realizzare per una classe sismica superiore a quella reale.....
costa come il rivestimento del bagno firmato dallo stilista di turno, ma ti salva la vita ;)
 
piccolo off topic.....faccio parte di una delle tante componenti della protezione civile e personalmente non saremo ai livelli degli americani o dei giapponesi.....ma non giudicate ingiustamente! in italia ci sono certi problemi proprio perchè certa gente giudica stando seduta davanti alla tv! per quanto riguarda i Giapponesi,sono preparati e sopratutto molto importante in questi casi,non si sono fatti prendere dal panico!

Ti riferisci a me quando dici che certa gente giudica stando seduta davanti alla tv?
La sede della protezione civile è nel palazzo dove abito io........un palazzo di 6 piani ...Ragusa si trova nella zona più sismica d'italia...tempo fà è stata rasa al suolo da un terremoto.... dimmi se è razionale che la protezione civile scelga come sede un pianterreno di un palazzo di 6 piani (pure vecchotto) ....di sicuro al primo sisma serio viene giù tutto il palazzo seppellendo la protezione civile che in teoria dovrebbe soccorrere la gente.......mi sa che devono trovare qualcuno che soccorre la protezione civile......per non parlare di cose semplici.....una volta è caduta la neve in modo molto abbondante (evento raro in sicilia) e la protezione civile aveva l'automezzo spargi sale fermo perchè non avevano il sale da spargere......poi hanno un'autombulanza sempre guasta.....e questi dovrebbero proteggere la gente.....ho i miei dubbi.

Per quanto riguarda il terremoto leggete che consigli danno alla popolazione sul sito internet della protezione civile e poi confrontatelo con i consigli che danno le autorità di los angeles ...questo è il link http://www.cert-la.com/EmergPrepBooklet.pdf
Penso che le autorità americane diano indicazione molto più accurate per la popolazione.
Sicuramente più accurate del dire di uscire con le scarpe per non tagliarsi con i vetri rotti.
 
Forse prima delle cose da infilare nel nostro kit di sopravvivenza come ha già detto qualcuno, dovremmo imparare dai Giapponesi per quanto riguarda organizzazione, costruzione degli edifici, sangue freddo, corsi antisismici...

Quanti ricordano quelle ridicole "prove di evacuazione" che si facevano a scuola?...ecco guardate nei giornali e nei tg che preparazione e che corsi che fanno in Giappone.
E i palazzi che flettono paurosamente ma non si rompono, tutti che scendono in strada con relativa calma e ordine, la buona parte con copricapi protettivi, mascherina e kit di emergenza, tutti preparati che sanno come e cosa fare con una freddezza e razionalità impressionante ai nostri occhi...da noi invece, beh meglio lasciar perdere...

Armi giapponesi contro i terremoti: prevenzione ed organizzazione | Youkoso Italia - Il ponte virtuale tra Giappone ed Italia

il manuale in caso di terremoto:

http://www.youkosoitalia.net/wp-content/uploads/2009/04/survivalmanual.pdf
 
Quì -tra noi- si possono fare tutti i discorsi possibili.
Ci ho provato in ufficio e la risposta è stata, molto italiana, di toccarsi le parti basse con commenti -simili-.
 
Nella mia azienda sono uno dei coordinatori alle emergenze, ed affermo che il primo italico problema è mentale, siamo un popolo scaramantico, pigro e anarchico/senza disciplina. Per favore non cominciate ad alzare la voce dicendo "io no, io no".
Chi c'è qua è una sparuta minoranza.

In azienda, tanto per capirci, un'esercitazione di evacuazione all'anno viene ritenuta più che sufficiente e viene vissuta come: una rottura di balle, una cosa inutile, una cosa dovuta (l'azienda lo vuole...) e solo in pochi casi come una preparazione all'imponderabile.
Cose accadute durante le esercitazioni, chi si chiude in bagno per non partecipare, chi si porta via il PC, chi rimane per spegnere pc che ci mettono un quarto d'ora a spegnersi, chi risale le scale per portare via giacca/borsa/boh, and so on.

Le lamentele, facciamolo a mezzogiorno o alle 16:30, fa freddo, fa caldo,ma proprio adesso che c'è la conference?/ho problemi da gestire etc., gli sfottò: ti piace comandare eh? Sembri il sergente addestratore di Full Metal Jacket! :):22::) mi salvi bell'addetto? etc.etc.

Mancanza di impegno anche degli addetti all'evacuazione che vedono solo la parte svuotamento del palazzo e non quella relativa all'accompagnamento ai punti di raccolta e viadi seguito, però sai c'ho il giubbottino arancione, il casco e posso scriverlo sul curriculum. Non parliamo poi del fatto di partecipare a mezze giornatedi preparazione o a riunioni. Hanno ben altro da fare. Imparare ad aprire la cassafortina con la radio? mavvia. provare l'apertura saltuariamente e verificare lo stato della radio? maddai

Nonostante tutto 850/900 persone sono state evacuate da un palazzo di 6 piani in 10/12 minuti.

I Giapponesi? (tutti, Governo, Aziende, gente) si impegna. Casco, borsa con mascherina antipolvere,acqua, un po' di cibo più non so cos'altro a portata di mano sono patrimonio aziendale e custodito con cura.

A loro un terremoto fra i più potenti documentati + tsunami in proporzione ha causato nonostante tutto meno danni che all'Aquila.

meditate gente meditate
 
a l'aquila come è finita? non cè bisogno di commenti lo sappiamo tutti quanta gente e morta e come le case son venute giù come grissini e lo stesso avverrebbe in altre parti d'italia.....
Mi piacerebbe sentire proposte sensate su quello che andrebbe fatto e soprattutto chi dovrebbe finanziarlo.

L'energia di un terremoto come quello del Giappone avrebbe distrutto mezza Europa, non solo l'italia.
Le attuali norme edilizie obbligano a progettazione antisismica in funzione delle diverse zone, recentemnte riclassificate. E per tutte le case vecchie cosa fai?

Non dimenticando che gli italiani non sono giapponesi.
Senza dire se sono meglio o peggio nel complesso, di sicuro abbiamo un senso civico e una disciplina molto inferiori.
 
il miglior kit di sopravvivenza bisogna comprarlo con la casa.....
farsela progettare e realizzare per una classe sismica superiore a quella reale.....
costa come il rivestimento del bagno firmato dallo stilista di turno, ma ti salva la vita ;)


Giusto! E infatti casa mia "soddisfava" in tutto le regole antisismiche dell'epoca in cui viene costruita (1975). Però da allora questi standards sono stati cambiati con altri molto più severi... Questo per dirti che alle volte non basta manco quello, tant'è vero che la legge - se non sbaglio - parla di accorgimenti validi per scosse di 5° o 6° grado richter (la mia è di 5° Richter). Ora capisci bene che quello di Giappone è stata una scossa sismica di 9° grado, vale a dire che nessuna costruzione antisismica a scopo abitativo civile riesce a resisterne! Quindi niente da fare!
Ma non basta... In Europa - continente ricco di testimonianze storiche quali palazzi, arene, templi, fortificazioni, castelli, ecc... - il problema si pone soprattutto per le strutture architettoniche storiche che per quelle "moderne"... Niente può resistere ad una scossa di 9° grado Richter...
Rassegnamoci...... Forse un giorno saremo in grado di costruire strutture capaci di resistere a scosse simili, ma per ora non se ne parla..
Quindi pensiamo a prepararci meglio in modo di limitare i danni in vite umane...
Quindi ben venga un kit "emergenza sismica" protocollato!!!
 
Sergioboat,capisco cosa vuoi dire,ma pultroppo il problema è a monte di questi fatti.......X' la protezione civile si trova in quell'edificio? perchè ci sono problemi ai mezzi ecc? Di certo non dipende dagli operatori di PC che operano sul territorio e che fanno sempre il possibile con le risorse che hanno a disposizione!Quindi di chi è la colpa.....da chi dovrebbero arrivare i finanziamenti e gli aiuti logistici........pensaci prima di puntare il dito contro la PC! La "grandezza" degli americani o altri è si,nello spirito come lo è per noi,ma lo è sopratutto nei finanziamenti!
Poi per quanto mi riguarda,non esiste migliore o peggiore......che sia americana,italiana,francese,giapponese o altro,la protezione civile rimane la protezione civile,sempre pronta ad intervenire al meglio dove ce n'è bisogno! Ciao
 
Lungi da me pensare che l'inefficienza dipenda dagli operatori .
Però i responsabili nazionali o dirigenti dovrebbero fare un pò di scuola da chi ha più esperienza in disastri naturali (vedi giappone e stati uniti)
 
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