Io non riesco a scendere sotto lo zaino d 27 litri, ma è un problema mio, mi affascina chi riesce a farne a meno.
Devo dire che l'approccio ultralight è secondo me per chi è in forma, e impone un certo ritmo all'escursione. La tempistica va rispettata.
Ma sono scelte, normalmente guardo lo zaino a fine giornata e noto che ho usato solo l'acqua, il panino, la crema solare.
Il resto è rimasto lì. (Giacca a vento, pile, coltellino, fiammiferi+esbit, telo alluminizzato, lacci di scorta, torcia frontale).
Ma è soggettivo, trovo spiacevole soffrire il freddo perché non ho portato il pile o la giacca.
Pila/torcia: a me non piace camminare al buio con la pila, preferisco stare a cena, oppure stravaccato sul divano quando arriva il buio, ma mi è capitato con amici e amiche "impiantati" dalla stanchezza, di dover allungare i tempi fino alla sera inoltrata.
Come mi è capitato di rischiare di passare la notte fuori, per errori di valutazione del percorso, rivelatosi molto più lungo e troppo faticoso per alcuni. Ginocchia che in discesa iniziano a fare male, il ritmo rallenta. Ci si ferma a riposare e l'orologio sembra che corra più veloce. Toh, è già l'ora della tisana e la macchina non si vede.
In quei casi l'equipaggiamento ultra light si è rivelato inadeguato. Se ci si è cacciati in una situazione in cui c'è una persona che è stravolta, e non riesce a proseguire, e magari ci sono dei punti esposti prima di arrivare alla macchina, è meglio rimanere sul posto, coprirsi, se possibile accendere un fuoco (che aiuta anche i soccorritori).
Sembrano ipotesi remote, ma anche questo inverno qualcuno ha passato la notte fuori, ed è stata recuperata la mattina.
Meglio un cazziatone di un incidente.
Quando ho iniziato a camminare si parlava molto della Val di Mello, un posto stupendo. Siccome era ed è frequentata da appassionati di arrampicata, in palestra ed in ambiente, il clima è molto informale. Chi arrampica è allenato e confidente. Guarda l'escursionista come un nano da giardino, piantato, un altro continuum.
C'era l'estetica "nuovo mattino", l'essere troppo scrupolosi era visto male, come da nerd (specie di Grunf, mai rientrati veramente nella vita civile) perché associava l'uscita all'estetica romantica dell'escursionismo/alpinismo tedesco, con una forte componente retorica. Si voleva essere leggeri e scanzonati. Un po' surfisti.
Tutto giusto, ma di gente recuperata in luglio ed agosto in ipotermia (una ci rimase) se ne è perso il conto.
Ma è giusto seguire il proprio modo. C'è chi si porta uno zaino pazzesco, da incursione dietro le linee, e si ferma al primo rifugio, e chi scende dal versante opposto a dove ha lasciato la macchina, in canotta, con una barretta di cereali ed una bottiglietta (vuota) di acqua nel marsupio.
Magari è la stessa persona, in due periodi diversi...