Spesso ci si scorda da dove prendono le idee i registi & Co.
Nel senso che si sminuisce l'importanza che hanno avuto determinate "tecniche/conoscenze", quasi se fossero esclusivamente questioni di "TV"
Conoscenze che secondo me sono un bene conoscere e tenere in considerazione... anche al giorno d'oggi ci sono ogni giorno situazioni e luoghi in cui metodi, per molti superati e antiquati, aiutano e salvano vite... quindi... nell'eventualità del "non si sà mai", mai snobbare qualcosa che ha provenienze "attendibili e concrete". Non ci costa nulla e abbiamo molto spazio per immagazzinare
Da Wiki
Ma ancora oggi viene usato in divesi ambiti medici, ovviamente con attrezzatura ed "estetica molto più igienici e belli. Ma di base non é altro che "qualcosa di molto caldo"
Cenni storici
La cauterizzazione è una tecnica che risale fin dai tempi più antichi e prima del
XVI secolo l'unico modo conosciuto per fermare un'
emorragia era quello di arroventare un pezzo di
ferro e di metterlo a contatto con la ferita o con il tessuto organico, producendo un effetto emostatico.
Ippocrate di Kos (
460 a.C. -
377 a.C.) fu uno dei primi studiosi che descrissero alcune applicazioni sul
corpo umano di questa tecnica. Nella scuola ippocratica il cauterio diventò uno strumento utilizzatissimo, non solo per arrestare le emorragie, ma si pensava che potesse curare anche altre malattie. Alcuni
Aforismi dal
Corpus Hippocraticum recitavano:
«Nelle persone che soffrono di malattie croniche all'anca, se l'osso sporge dalla sua sede, l'arto resta guasto e storpio, a meno che non si intervenga con il cauterio»
«Quando un
empiema viene trattato con il cauterio o con l'incisione, se dalla ferita esce pus bianco e puro, i pazienti si riprendono, ma se è misto a sangue denso e fetido, essi muoiono»
«Ciò che i medicinali non curano, il coltello cura; ciò che il coltello non cura, il cauterio cura; ciò che il cauterio non cura, si deve considerare incurabile»
Nella tradizione Araba,
Muhammad curò diversi dei suoi seguaci feriti con la cauterizzazione, ma poi ne proibì l'uso, probabilmente però solo per evitare che chi la praticava potesse vantare che il cauterio fosse in grado di curare di tutto. Ma questo divieto non influenzò molto i medici arabi, che oltre a continuare la pratica della cauterizzazione, effettivamente la utilizzavano per molti altri disturbi, non solo per fermare le emorragie.
Abulcasis (
936 –
1013) la prescriveva per
emicrania,
epilessia,
letargia e
apoplessia. La pratica operatoria in questi casi prevedeva di applicare un ferro rovente sulla testa fino ad esporre l'osso.
L'utilizzo del cauterio fu continuato dalla
Scuola medica salernitana ed esso rimase un pratica comunissima durante tutto il
Medioevo.
Guglielmo da Saliceto (
1210 –
1277) cominciò a sostituirne l'utilizzo con il bisturi. È invece senza alcun fondamento storico, nonostante si trovi in molti testi di storia della medicina, l'idea che l'ampio utilizzo del cauterio, che fermava le emorragie in modo radicale, fosse dovuto a proibizioni ecclesiastiche relative agli
spargimenti di sangue (da notare in particolare come il famoso editto
Ecclesia abhorret a sanguine non sia mai esistito).