Kit sopravvivenza a Guerra nucleare o batteriologica

Le pastiglie di iodio sono più utili di quanto si possa immaginare; o meglio:
la situazione nucleare in cui sono utili può essere anche molto lieve.
Anche per un certo danno a una centrale nucleare anche distante (figuriamoci in casi peggiori) sono utili.
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purtroppo non è semplice fare un distinguo.
Basta vedere come i filtri per uso professionale (3m, honeywell, ecc ecc) siano molto specifici, sia per l'aspetto delle polveri sia per l'aspetto dei gas.
vi sono molte condizioni in cui non c'è presenza di un gas tossico di per se, ma un'atmosfera asfissiante (con un ridotto contenuto di Ossigeno), e in quei casi non vi è possibilità di intervenire con nessun tipo di semplice filtro.
Vedi casi in cui c'è un'alta concentrazione di azoto, co2.
Anche in caso di una nube tossica, una maschera filtrante può far poco perché la concentrazione di ossigeno è ridotta. Quindi non ci ammazzerà il gas ma la mancanza di ossigeno


Ricordo anni fa di aver assistito a un bellissimo intervento di un responsabile dei pompieri della mia provincia. Sfatava il mito dei pompieri che arrivano all'edificio in fiamme e corrono dentro. Diceva che per avere una chance di portare a casa la pelle di chi c'è dentro l'edificio E dei pompieri, loro devono sapere in maniera chiara quale tipo di incendio hanno davanti, quali sono i gas, le strutture coinvolte ecc ecc in modo da essere preparati ed efficaci.
Devono essere, però, pastiglie con il giusto dosaggio oppure non servono a nulla. Mi spiego meglio, il dosaggio previsto in caso di possibile contaminazione da iodio radioattivo è di 130 mgr/die per gli adulti e 65 mgr/die per i bambini, in realtà bisogna anche considerare l'età il sesso LO STATO della tiroide etc etc ma l'ordine di grandezza è quello.

Gli integratori alimentari di iodio legalmente vendibili in Italia NON possono, per norma, superare il 150% della RDA ammessa dal nostro ordinamento ovvero 150 mcgr/die che si traduce in 225 mcgr/die come dosa massima.

Un mcgr, microgrammo, è l'equivalente di 1x10^-9 kg ovvero 1x10^-3 milligrammi, per tanto assumendo compresse di iodio da "integratori alimentari" legalmente vendibili si dovrebbe assumere:

130 / (225 x 10^-3) = 577.8 pastiglie al giorno.

Per tanto qualsiasi prodotto che NON sia un integratore alimentare, con un dosaggio di iodio efficace per questo scopo, rientra nei prodotti medicinali ottenibili solo dietro prescrizione medica e NON di libera vendita o comunque di competenza statale, tant'è che si parla di altre soluzioni per questa necessità specifica.

Inoltre l'assunzione di iodio dovrebbe avvenire in forma "anticipata", indicativamente 8/12 ore prima, diversamente perde la sua efficacia sino a diventare inutile dopo un certo periodo dall'esposizione.

Ciao :si:, Gianluca
 
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Per tanto qualsiasi prodotto che NON sia un integratore alimentare, con un dosaggio di iodio efficace per questo scopo, rientra nei prodotti medicinali ottenibili solo dietro prescrizione medica e NON di libera vendita o comunque di competenza statale, tant'è che si parla di altre soluzioni per questa necessità specifica.
Assolutamente d'accordo

Inoltre l'assunzione di iodio dovrebbe avvenire in forma "anticipata", indicativamente 8/12 ore prima, diversamente perde la sua efficacia sino a diventare inutile dopo un certo periodo dall'esposizione.

Ciao :si:, Gianluca
Su questo sono d'accordo parzialmente. La efficacia diventa molto meno utile, siamo d'accordo, ma valutiamo i casi:
Se mi scoppia una bomba davanti a casa e sopravvivo, lo iodio non mi serve, OK.
Se mi scoppia una centrale lontana da casa e col vento la roba arriva dopo qualche giorno, mi aiuterà a ridurre i rischi OK da valutare.
Se in una centrale c'è un problema, viene dato l'allarme prima che la situazione diventi super critica, e ho tempo di prepararmi, è il caso migliore OK iodio.

Hai assolutamente ragione a fare dei distinguo, non tutte le tavolette di iodio sono uguali, anche quella buona va assunta nel momento giusto, etc etc etc.
Non tutte le situazioni sono identiche e non tutte le persone hanno le stesse necessità.

Comunque in alcuni stati la distribuzione è prevista.
http://it.euronews.com/2018/03/06/in-belgio-pillole-di-iodio-gratis-in-caso-di-disastro-nucleare
 
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Ho visto il video e l'ho trovato un po' sopra le righe, perchè?
Perchè al netto del disclaimer che sa un po' tanto di parac@@@ggine, mi vengono recensiti degli oggetti di un argomento talmente delicato e pericoloso che non credo il recensore abbia avuto la possibilità di provarli personalmente.
Se sono impossibili da testare, per capire se sono validi o no si dovrebbero citare almeno degli organi competenti che ne certifichino la bontà.

Ritengo, invece, validi i suggerimenti "generici" su quali materiali procurarsi in caso di questa tragica fatalità, ma per la "marca" non mi genera abbastanza fiducia.
 
Comunque in alcuni stati la distribuzione è prevista.
Ritengo che sia più una scelta politica che una azione dettata da una necessità imminente, almeno lo spero per loro :)

Tra parentesi, nel 1986, dopo il disastro di Chernobyl, in Italia, non vi fù nessuna distribuzione di iodio ma solo, qualche giorno dopo venne detto:

..... il 2 maggio, consigliò: evitare il consumo di verdura fresca a foglia; ricorrere a latte in polvere o a lunga conservazione per bambini fino a 10 anni; lavare accuratamente la frutta; non arieggiare troppo case e uffici; evitare l’uso dei condizionatori; limitare le passeggiate dei bambini e delle donne incinte allo stretto indispensabile; non bere acqua piovana

L'incidente era avvenuto nella notte del 26 aprile.

Ciao :si:, Gianluca
 
Ritengo che sia più una scelta politica che una azione dettata da una necessità imminente, almeno lo spero per loro :)
Mi associo

Tra parentesi, nel 1986, dopo il disastro di Chernobyl, in Italia, non vi fù nessuna distribuzione di iodio ma solo, qualche giorno dopo venne detto:

..... il 2 maggio, consigliò: evitare il consumo di verdura fresca a foglia; ricorrere a latte in polvere o a lunga conservazione per bambini fino a 10 anni; lavare accuratamente la frutta; non arieggiare troppo case e uffici; evitare l’uso dei condizionatori; limitare le passeggiate dei bambini e delle donne incinte allo stretto indispensabile; non bere acqua piovana

L'incidente era avvenuto nella notte del 26 aprile.
La storia di quell'incidente la conosco abbastanza bene.
Il 26 aprile ci fu l'incidente ma per diversi motivi la notizia non venne data dallo stato competente, ma il 28 dagli svedesi.
Inizialmente la russia minimizzò ma nei giorni seguenti fu costretta, se non ad ammettere, a mettere in pratica alcune basilari norme di sicurezza per i presenti.

oggi dovremmo sapere circa in diretta quanto succede.
Poi i governi possono impiegare minuti/ore/giorni/settimane ad elaborare un piano e metterlo in pratica, ma intanto il singolo può iniziare a muoversi se ben preparato / con le idee chiare.

Non ero ancora presente sulla scena, ma da quello che ho capito, prima di quell'incidente il nucleare era considerato molto sicuro; e un incidente di quel livello praticamente impossibile. Certo c'erano stati dei precedenti più o meno piccoli da parte di entrambi i lati della guerra fredda, ma erano stati tenuti coperti bene, ed v'era poca conoscenza del tipo di reattori RBMK che avevano in uso i russi, con le loro norme di sicurezza.

Il film "sindrome Cinese" non ebbe un gran impatto infatti, pur essendo pochi anni prima di chernobyl.
In ogni caso il nostro paese non si è mai distinto per rapidità ed efficacia.

Ciao :si:, Gianluca
Grazie per i confronti costruttivi
 
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:offtopic:
Certo c'erano stati dei precedenti più o meno piccoli da parte di entrambi i lati della guerra fredda, ma erano stati tenuti coperti bene
Si e no, nel senso che dietro la cortina di ferro sapere qualcosa era virtualmente molto difficile, in occidente la cosa era più semplice, comunque anche la russia, ai tempi del URSS, partecipava alla AIEA (Agenzia Internazionale Energia Atomica).

Nel 1989 la AIEA sviluppò la scala INES per la classificazione dei vari incidenti nucleari ma gli incidenti, almeno quelli occidentali, erano già noti tant'è che il più importante che capitò negli stati uniti, e più precisamente nel 1979 con l'incidente alla centrale di Three Mile Island, classificato (in seguito) come livello 5 (Chernobyl fu classificato come 7, il massimo), portò al fermo della centrale nucleare italiana di trino vercellese, Enrico Fermi, per un adeguamento dei sistemi di raffreddamento e di sicurezza. Questo lo affermo non per altro perché mio padre partecipò a tale attività di ammodernamento per cui non ho idea se la popolazione era informata ma, sicuramente, gli addetti ai lavori lo erano.
In ogni caso il nostro paese non si è mai distinto per rapidità ed efficacia.
Nel campo nucleare, pre Chernobyl, ti devo contraddire nel senso che l'industria nucleare italiana, con l'allora Ansaldo , era molto quotata, come lo erano le varie società terze che lavoravano per loro. Gli stessi francesi si rivolsero a noi, in senso lato io ero un bischero, per l'impianto nucleare Super-Phenix e credimi se ti dico che un francese piuttosto di chiedere aiuto (consulenza) ad un italiano si mangia 'na merda..... a livello lavorativo (opinione personale).
Tutta l'industria nucleare seguiva rigidi protocolli e di questo ne posso parlare anche in prima persona visto che partecipai all'inizio della stesura del manuale tecnico per conto di una ditta interessata. Purtroppo dopo il referendum, in Italia, tutta questa professionalità non ebbe più senso ed i vari progetti si fermarono, in particolar modo fuori dall'Ansaldo e dal territorio italiano.
Il film "sindrome Cinese"
Bel film ma trattava un argomento differente anche se ovviamente riguardava il settore nucleare, nel senso che non metteva in risalto la pericolosità del nucleare ma quanto la pericolosità di una malvessazione in un impianto così delicato, mi rendo conto che è un mezzo sofismo per cui non prenderlo come una difesa a spada tratta del nucleare in sé. Il film venne presentato nel 1979 pochi giorni prima dell'incidente, vero, alla centrale nucleare Three Mile Island classificato come l'incidente piú pericoloso capitato negli stati uniti.
Virtualmente parlando una cosa del genere, almeno in Italia, in base ai protocolli di allora non sarebbe potuta accadere, mi riferisco al film ...... almeno in teoria.

Il film, in america, ebbe molto successo non per altro per la casualità temporale, in Italia non ricordo il suo impatto, lo vidi sulla RAI ma non vado oltre, mentre ricordo molto bene l'impatto del film "The day after" del 1983.

Indubbiamente sino a Chernobyl il mondo guardava al nucleare CIVILE con occhi differenti (sicuramente molto meno consapevoli di oggi).

Ciao :si:, Gianluca
 
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