L' ometto

E' il compagno di viaggio di noi montanari che indica la via nelle interminabili pietraie dell' alta quota dove non è possibile che il sentiero sia segnato dal passaggio.
E' rassicurante quando sei solo con la montagna, sapere che di li c'è passato qualcuno.
Lo cerchi in mezzo alle altre pietre come il figlio cerca la mamma.
Quando lo vedi il tuo cuore si ingradisce

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Che bel pensiero Piervi... Anche se ti confesso che vuoi per diversa conformazione, vuoi perché da noi la sentieristica è più che altro un'opinione e non un concetto concreto nel 90% delle zone che frequento, l'ometto lo vedo poco... forse anche per questo, quando lo vedo, lo saluto... e lui mi risponde pure! :biggrin:

Grande Piervi :si:
 
Questa riflessione l'ho fatta durante l'ultima gita sul M. Clapier: distese infinite di pietre nel nulla. Cercavo con bramosia qualche pietra una-sull'altra per aver la consapevolezza di camminare verso la meta che non sapevo dov' era.
Mi piacerebbe leggere qualche vostra esperienza (se c'è) qualche commento o qualche foto di ometti artistici che ho visto, nei miei giri, esserci di quelli veramente belli.
Grazie intanto a chi ha detto la sua!
 
Al meridione non essendoci molte montagne pietrose non c'è la tradizione degli ometti e la cosa mi spiace, ne ho creato qualcuno ma credo sia visibile solo a me. Purtroppo anche li dove ci sono credo siano una specie in via di estinzione perché ormai, grazie all'attività per altri versi meritoria di enti e associazioni, i sentieri sono segnati dappertutto, mancano solo la mezzeria e i paletti con i catarifrangenti. Peccato, perderemo la poesia di scorgere da lontano un ometto di volta in volta creato, curato, restaurato da un viandante coscienzioso.
 
Ciao bellissima riflessione.Ma già che sono un neo escursionista e ne ho sentito parlare degli ometti, ma non li ho mai visti, potrei avere dalle informazioni tecniche al riguardo?
 
per quanto mi riguarda. frequentando spesso i fuori sentiero, gli ometti sono una costante.
non mi piacciono quelli cosidetti artistici, così come non mi piacciono quando vengono costruiti uno vicino all'altro... son pur sempre un elemento non naturale.
per fortuna è una moda turistica che si limita a posti molto frequentati e per fortuna sono facilmente "smontabili".
un amico li costruisce a suo modo, un po' differenti da un semplice ammasso di sassi, e perciò è piacevole riconoscerli... c'è da dire che spesso i posti che frequenta e dove li mette sono posti per pochi.
foto non ne ho, come detto non mi piacciono i segni lasciati dalle persone come "pisciatine di cane", sono qualcosa che trovo accettabile solo in quanto indispensabile
 
Ciao bellissima riflessione.Ma già che sono un neo escursionista e ne ho sentito parlare degli ometti, ma non li ho mai visti, potrei avere dalle informazioni tecniche al riguardo?

In che senso "informazioni tecniche"? Sono pile di sassolini che gli escursionisti lasciano per segnare un sentiero altrimenti poco visibile... non c'è nulla di tecnico...
 
Li costruisce chiunque passi per un sentiero e si renda conto che non è molto visibile, in maniera da agevolare i prossimi escursionisti. Sono costruiti con i materiali che si trovano più facilmente in montagn - rocce e sassi - e fatti in modo da essere visibili da lontano. In questo senso credo che non abbiano un significato particolare, o una storia...
 
La storia leggendo su wiki risale a moltissimi anni fa e non solo in montagna!

È piu facile trovarne in sentieri impervi o poco frequentati dove la segnaletica scarseggia;

Comunque il migliore amico che trovi lassù, concordo..ti rassicura appena lo vedi!

Due settimane fa mentre salivo a Cima Lasteri ne ho beccato addirittura uno con le braccia (filo di ferro attorcigliato alla "testa") che invitava all'abbraccio!
 
Li costruisce chiunque passi per un sentiero e si renda conto che non è molto visibile, in maniera da agevolare i prossimi escursionisti. Sono costruiti con i materiali che si trovano più facilmente in montagn - rocce e sassi - e fatti in modo da essere visibili da lontano. In questo senso credo che non abbiano un significato particolare, o una storia...

Ti ringrazio molto
 
La storia leggendo su wiki risale a moltissimi anni fa e non solo in montagna!

È piu facile trovarne in sentieri impervi o poco frequentati dove la segnaletica scarseggia;

Comunque il migliore amico che trovi lassù, concordo..ti rassicura appena lo vedi!

Due settimane fa mentre salivo a Cima Lasteri ne ho beccato addirittura uno con le braccia (filo di ferro attorcigliato alla "testa") che invitava all'abbraccio!

Grazie tante..
 
Ma già che sono un neo escursionista e ne ho sentito parlare degli ometti, ma non li ho mai visti, potrei avere dalle informazioni tecniche al riguardo?
Gli ometti sono pietre accatastate una sopra l'altra come si vede dalle foto.
La loro utilità si materializza nelle pietraie dove i segni possono non essere visti mentre gli ometti spiccando sopra le altre pietre possono essere visti da relativamente distante.
Possono essere utili per poter imboccare un determinato passaggio obbligato sempre in luoghi dove lasciare la traccia del passaggio (per es. un sentiero sull'erba) è impossibile.
Gli ometti che si trovano, invece, su sentieri trafficatissimi non hanno un' utilità intrinseca ma bensì può essere considerato un esercizio artistico.

La foto qui sotto fa parte del giro del Monviso.
Gli ometti qui non hanno nessun senso come indicazione del percorso ma sono caratteristici ed è usanza da parte di chi fa questo trekking di costruire il suo.
In questo caso non credo che deturpi il panorama ma lo rende caratteristico
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Nei luoghi come questo, invece, aggiungere ometti a caso, sopratutto se non si è certi che la propria traccia sia la più giusta, è addirittura deleterio perchè induce confusione nel viaggiatore che intraprende il percorso per la prima volta.
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Questi due ometti, alluscita di un canale (passaggio obbligato per la salita sulla cima del Clapier) hanno due vantaggi particolari
1. indicare la via più logica per raggiungere la vetta
2.nella discesa indicano l'inizio del passaggio obbligato
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Cairn è il loro nome originale e credo siano una tradizione di derivazione nordica. In Islanda, Scandinavia, Groenlandia nella loro costruzione c'è l'accortezza che anche nella nebbia da uno se ne debba sempre vedere un altro. Soprattutto quando cammini da solo su sentieri sconosciuti, incontrare un cairn è incontrare un amico.
Verso Rifugio Boè.JPG
 
Bella questa discussione sugli ometti (grazie Piervi).
Anche in posti solitari/poco frequentati come la montagna ci si può aiutare reciprocamente.
E' un po' come la "cortesia" che si fa salutando quando si incrocia un altro escursionista: si saluta perchè, oltre alla cortesia, si potrebbe aver bisogno di lui/potrebbe esserci di aiuto.
 
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