La definizione di Scoutismo

DEFINIZIONE DI SCOUTISMO


Etimologicamente la parola "scout" deriva da "Scolta" che vuol dire "Sentinella"; così per scoutismo si intende l'opera e gli attriuti propri dell'esploratore, del pioniere, dello scopritore di vie attraverso i boschi. Dando ai ragazzi il mezzo di famigliarizzarsi con tali elementi, noi formiamo loro un insieme di giochi e di usi che si addicono alle loro tendenze ed i loro istinti, essendo nel medesimo tempo educativi.
Dal punto di vista dei ragazzi, lo scoutismo procura loro la fratellanza di classe, che costituisce il loro raggruppamento naturale, si tratti di giochi, di ghiottonerie o di birichinate; asseconda la loro immaginazione ed il loro spirito romanzesco, li impegna ad una vita attiva all'aria aperta; dà loro un vestito pratico ed elegante.
Dal punto di vista dei genitori, assicura ai loro figliuoli buona salute e sviluppo fisico; insegna ai ragazzi l'energia, sveglia in loro lo spirito di risorsa e l'industriosità; gli infonde la disciplina, il valore, la cavalleria, il patriottismo, in una parola neforma il carattere. Che è più di ogni altra cosa essenziale all'uomo per farsi strada nella vita.
Il metodo d'istruzione nello scoutismo consiste nello svegliare nel ragazzo il desiderio di imparare da sé e non nell'inculcargli perforza nozioni.
Dal punto di vista nazionale, scopo dello scoutismo é unicamente di avere dalla nuova generazione dei buoni cittadini, coscienti dei prori doveri, forti e coraggiosi, così da essere utili al loro prossimo ed al loro paese. Lo scoutismo non interviene nella religione del ragazzo, qualunque forma essa abbia, quantunque si incoraggi il ragazzo a praticare quella che egli professa.

Il programma scoutistico conta quattro parti principali:
1. Educazione del carattere individuale, sviluppando lo spirito di risorsa , di osservazione, della fiducia in sé, allo scopo di meritarsi iil distintivo di "Giovane esploratore".
2. Abilità manuale o industriosità, avvezzando il ragazzo a praticare quelle diverse attività che possono molto giovare nella vita e per le quali gli vengono assegnati i diversi distintivi di capacità.
3. Buona salute, incuraggiando il ragazzo alla vita attiva e ad aver curadel suo corpo.
4. Servizio per il paese, prestando aiuto come i pompieri, le ambulanze, i salvataggi o altre pubbliche mansioni, compiute colletivamente.
Lo scoutismo interessa tutti i ragazzi, di ogni classe sociale e conviene a quelli di città come a quelli di campagna. Quando un istruttore non possiede sufficienti cognizioni su date materie, può farsi aiutare da un amico pratico capace di impartire l'istruzione richiesta. I fondi necessari saranno procurati dai ragazzi stessi, con il proprio lavoro, non a mezzo di questue. Vedremo di suggerire parecchi modi per procurarsi dei denari. Così lo scautimo può adattarsi alle organizzazioni già esistenti: scuole, ricreatori, circoli, ecc.


ScoutIstruzione.jpg
 
Figurati, non sono abbastanza intelligente per scrivere una cosa così "perfetta" :p
È la definizione stessa di B.P. ma non ricordo da dove salta fuori. L'avevo scovata su internet o su qualche libro e la tenevo da parte su un .txt.

L'ho scritto perchè non a tutti i "babbani" è chiaro cosa sia lo scoutismo. Tanti lo vedono solo come dei "bambini vestiti da cretini guidati da cretini vestiti da bambini"... può anche far ridere se lo si prende sul ridere... ma non sanno assolutamente cosa stà dietro allo scoutismo.
 
E' si, fatto come si deve può essere un'ottima scuola di vita lo scoutismo.
Riporto anche l'ultimo messaggio di Baden Powell agli esploratori, che viene considerato il suo testamento spirituale e fa capire molto bene gli obiettivi dello scoutismo:

Cari Scouts,
se avete visto la commedia Peter Pan vi ricorderete che il capo dei pirati ripeteva ad ogni occasione il suo ultimo discorso, per paura di non avere il tempo di farlo quando fosse giunto per lui il momento di morire davvero. Succede press’a poco lo stesso anche a me e, per quanto non sia ancora in punto di morte, quel momento verrà, un giorno o l’altro; così desidero mandarvi un ultimo saluto, prima che ci separiamo per sempre.
Ricordate che sono le ultime parole che udrete da me: meditatele.
Io ho trascorso una vita molto felice e desidero che ciascuno di voi abbia una vita altrettanto felice.
Credo che il Signore ci abbia messo in questo mondo meraviglioso per essere felici e godere la vita. La felicità non dipende dalle ricchezze né dal successo nella carriera, né dal cedere alle nostre voglie.
Un passo verso la felicità lo farete conquistandovi salute e robustezza finché siete ragazzi, per poter essere utili e godere la vita pienamente una volta fatti uomini.
Lo studio della natura vi mostrerà di quante cose belle e meravigliose Dio ha riempito il mondo per la vostra felicità. Contentatevi di quello che avete e cercate di trarne tutto il profitto che potete. Guardate al lato bello delle cose e non al lato brutto.
Ma il vero modo di essere felici è quello di procurare la felicità agli altri. Cercate di lasciare questo mondo un pò migliore di quanto non l’avete trovato e, quando suonerà la vostra ora di morire, potrete morire felici nella coscienza di non aver sprecato il vostro tempo, ma di avere fatto del nostro meglio. “Siate prearati” così, a vivere felici e a morire felici. Mantenete la vostra Promessa di Scouts, anche quando non sarete più ragazzi, e Dio vi aiuti in questo.
Il vostro amico
Baden Powell of Gilwell
 
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Seppur non portato allla prosopopea o alla pomposita' , devo ammettere che per me il mantenere la promessa ( fatta 41 anni fa ) e' stata un modello di vita , e non solo .... mia moglia e' scout , i miei amici fraterni sono scout , le mie bambine sono scout ...fare e non solo parlare , pratica e non solo teoria , un piccolo passo pratico meglio di un grande pensiero teorico per avvicinarsi alla meta , il lasciare il mondo un pochino migliore di come si e' trovato ...tutte cose che si possono fare sia prendendo il caffe' con i colleghi che condividendo i pensieri con voi ...BEH , adesso mi asciugo con il fazzoletto e per tutti gli amici cito un brano di BP :
"
Non conosco niente che dia più gioia, che sia più alle­gro e che faccia più bene alla salute di una buona uscita a piedi ogni settimana. Un sacco sulle spalle ti rende com­pletamente libero e indipendente. Metti solo le cose essen­ziali, e niente di superfluo. Il tempo? Può esistere qualcosa di meglio di una lunga uscita in una fredda giornata ventosa? Se piove, ancora meglio; proverai un vero godimento alla fine della giorna­ta, riparandoti davanti a un buon fuoco… Ti assicuro che con l'abitudine alla vita all'aperto il fisico si rafforza talmente che davve­ro non si fa più gran caso al tempo, e meno che mai gli si dà importanza.
Non e' forse quello che ci unisce nel forum ?
Ciao a tutti ( ed estote parati !)
Vecchiosherpa ( la foto avatar e' quella del mio primo campo da esploratore , quando ero lupetto la macchina fotografica non era ancora stata inventata ...)
 
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VecchioSherpa, mi piace molto quello che hai scritto.

Negli scout ho trovato una famiglia, ho trovato degli amici ma di quelli con la A maiuscola e anche tutto il resto della parola. Ho trovato persone con cui confrontarsi è un piacere ma anche semplicemente rimanere in silenzio sul bordo del fiume a guardare l'acqua che scorre.

Con il mio impegno negli scout ci metto l'anima perchè mi ha "salvato la vita". Mi ha tenuto con i piedi ancorati a qualche cosa di saldo impedendomi di fare scelte sbagliate che mi sarebbero costate care. Non vado fiero di tutto quello che ho fatto da giovane ma sono fiero e onorato di essere scout!

Una frase di B.P. che mi ha inviato il mio comandante di battaglione per gli auguri di Natale:
Non è tanto dalla forza dei suoi armamenti che una nazione si eleva sopra le altre quanto dal carattere dei suoi cittadini.
 
Mi intrometto....
a proposito di piccoli bambini vestiti da cretini.
Ricordo perfettamente una volta che durante una sfilata di carnevale ho incrociato un cretino vestito da scout....
Lo scout è uno stile di vita, non una divisa!

Ma poi mi è dispiaciuto che quella persona non avesse gustato la gioia di condividere quella vita, sapendola solo deridere...

Chi è il cretino allora?
 
Per Andrea :
mentre a Parigi gli studenti bruciavano le macchine , io entravo nei lupetti dell'ASCI , in cui con una progresione personale ( allora ancora da venire ) diventavo vicecaposestiglia e cominciavo le risse con il mio capo ( Marco ). Passavo agli esploratori ( sempre ASCI ) ed arrivavo al mitico campo nazionale di Vico ( vicino a Roma ) in cui lo scoutismo visse le prime crisi in vista della svolta in AGESCI .Sempre VCSQ. e sempre in rissa con il mio capo ( sempre Marco ) .Passato in noviziato e clan autogestito ( erano gli anni della contestazione ...) e poi servizio nelle branche fino alla specializzazione in Lupetti ( 12 anni ! ) .Indovina chi era AKELA ? Marco ( quindi risse nelle riunione di programma ! ) Una giovane ragazza in servizio branche ha commesso la sciocchezza di rispondere avventatamente si ad una domanda importante ed e' diventata la compagna della mia vita . Dalla nascita delle mie pupe sono un "dormiente" , con tanti amici scout in servizio o dormienti come me , ma alla fine dei campi , dei s.giorgi o dei fuochi di bivacco ci rivediamo al canto della promessa con il braccio alzato nel saluto scout e ci riconosciamo nel brillare dello sguardo . Adesso Marco e' il mio dottore di famiglia e quando abbiamo fatto la rissa consueta per la cena dei 50enni e' stato particolarmente attento a non procurarmi dannio eccessivi : "senno poi mi devi curare tu !" gli ho detto !
La tradizione pero' continua sia con le mie bambine ( una caposestiglia ed una guida ) .Apprezzo il tuo spirito Andrea , in cui il servizio e l'impegno sono presenti scout al 100% ...
Per Paola : ne ho visti tanti di cretini e l'abito non fa il monaco : vestili pure da scout ma il succo non cambia ! Molte volte anche io ho fatto il cretino quando ero vestito da scout , ma in quel momento non ero uno scout , ma solo un cretino ...a chi fa commenti sciocchi penso che la migliore risposta sia un sorriso e un "Davvero la pensi cosi'?" , forse lo lascerai un po' meglio di come lo hai trovato ...
 
Lo scout è uno stile di vita, non una divisa! Ma poi mi è dispiaciuto che quella persona non avesse gustato la gioia di condividere quella vita, sapendola solo deridere... Chi è il cretino allora?

Ma piu che uno stile di vita io direi che è un ideale (vedi ipise, se Andrea non mi anticipa posterò un nuovo 3d a riguardo)... non mi sento di vivere molto diversamente dei miei colleghi di lavoro o dei miei amici non-scout... ma cerco di rispettare un "codice d'onore" chiamato Legge.

Come dice VecchioScherpa... c'è un po' di tutto; scout che si comportano da cretini o non-scout che si comportano come se fossero scout da tutta la vita. È tutta una questione di scelta personale. Alla fine, i criticoni ci sono sempre... ma perchè ci criticano? forse per invidia? Invidiano la soddisfazione che traiamo da questo movimento nonostante la divisa, che per alcuni, può sembrare ridicola o militarista.

Quello che mi è sempre dispiaciuto è quando alcuni scout (soprattutto in età adolescenziale) si vergognano di mostrarsi in pubblico in divisa e a fare attività in luoghi dove potrebbero essere visti da "amici" che li avrebbero poi derisi.

Personalmente non ho mai avuto problemi con chi mi critica/deride per essere scout, o come ha detto VecchioSherpa con un sorriso e una domanda semplice ed educata o a volte rimettendoli al loro posto facendo capire che il loro intervento è del tutto fuori luogo... dipende un po' dalla persona che mi ritrovo davanti e dalla situazione.

Secondo me il "cretino", indifferentemente dall'argomento, è chi critica/giudica una cosa che non conosce.
 
Grazie della testimonianza Silvio ;) Auguro alla tua famiglia buona Strada!


Alla fine tutto torna. BP ci lascia con una frase che riassume egregiamente lo spirito scout: Il vero modo di essere felici è quello di procurare la felicità agli altri. E' un messaggio universale, è una frase che in un modo o nell'altro hanno detto un po' tutti i grandi della storia dell'umanità. E' un sentiero ambizioso e non privo di difficoltà per chi vuole intraprenderlo, è un sentiero che non ci porta ad una meta, tutti i sentieri portano ad una meta, ma questo no, è lui stesso la meta quando lo si percorre, e seguendolo si assapora la vera felicità. La vera felicita? Ma che cos'è? Vissero tutti felici e contenti? No, penso che la felicità sia l'unica merce che più viene donata e più se ne riceve, io la riconosco così.

L'altro giorno un amico che fa di mestiere il vigile del fuoco, parlando del suo lavoro mi diceva che non c'è prezzo nel vedere la gente che ti è riconoscente, ti abbraccia, ti vuole bene quando fai qualcosa per loro. E chiaramente un pompiere viene pagato per questo. Certo, è un caso estremo, ma senza dubbio scalabile alla nostra vita quotidiana fatta di piccole cose.

Secondo me BP al giorno d'oggi continuerebbe quella sua frase con qualcosa del genere: ...è nelle piccole cose di ogni giorno che troverai il modo di rendere felici gli altri.
 
Le piccole cose fatte per l'Altro, magari senza che lui se ne accorga, sono le BA( buone azioni) cosa che BP suggeriva ai suoi ragazzi e usanza che descrive molto bene lo spirito semplice e concreto dello scoutismo.
Piccole cose che da lupetto fai per compiacere il tuo Akela ma che sono in realtà una grande scuola per quando una volta cresciuti ci si ritrova davanti a scelte importanti!
Lo scoutismo è geniale in questo!
 
Per ribadire il tuo concetto :
Canzone di San Damiano

Ogni uomo semplice porta in cuore un sogno,

con amore ed umilta potra’ costruirlo

Se con fede tu saprai vivere umilmente

Piu’ felice tu sarai anche senza niente

Se vorrai ogni giorno con il tuo sudore

Una pietra dopo l’altra in alto arriverai

Nella vita semplice troverai la strada

che la calma donerà al tuo cuore puro.

E le gioie semplici sno le piu’ belle

Sono quelle che alla fine sono le piu’ grandi

Dai e dai ogni giorno con il tuo sudore

una pietra dopo l’altra in alto arriverai.

Questa canzone la capii veramente quando me la spiego' una notte di tanti anni fa un prete operaio ad un raduno scout sul Monte Senario ....Eravano in circa un migliaio , e ci radunammo in piccoli gruppi misti guidati da un assistente spirituale ..il monte era costellato delle piccole fiammelle delle candele che illuminavano i piccoli cerchi ...Sul fondovalle in lontananza le luci di Firenze e le parole semplici e dirette del prete ( operaio in fabbrica e operaio nella fede , come si definiva lui ) che raccontava le sue esperienze , di come un mattone sull'altro si costruiscono le cattedrali , di come un passo dopo l'altro si scalano le montagne...e non letto da libri , ma fatto in prima persona ...Ecco perche' quoto in pieno raffo e Andrea ! Buona strada anche a voi ;)
 
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Mi intrometto anche io e sul tema: "bambini vestiti da cretini gudati da cretini vestiti da bambini". Era il 1986, avevo 15 anni e tutto contento marciavo con la fiamma in testa al reparto per le strade di Oriolo romano.
Dietro di me c'era la mia squadriglia di cui ero il vice, ma siccome portavo la Fiamma dovevo aprire la fila e segnare il passo.
Un gruppo di persone sugli 'anta, fecero la famosa battuta ridendo di gusto. Io me li guardai, scossi la testa e portando il dito alla bocca: un chiaro segno di star zitto.
Uno di questi si arrabbiò, ma il compare lo trattenne... e fece bene. Dietro la mia squadriglia c'erano le altre, poi c'era l'altro reparto, i novizi, il clan e la CoCa al gran completo. Tra adulti e ragazzi saremmo stati circa 140 persone (non contando i lupetti).
Il gruppetto pote' solo aspettare, in rispettoso silenzio, che tutto il Roma 124 gli sfilasse davanti senza poter fiatare.
Come diceva quella pubblicita': ci sono cose che non hanno prezzo.
 
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