La degenza di un avventuroso..

E si torna sotto i ferri o meglio, ci tornerò entro la fine dell'estate per rimuovere placche e viti, una delle quali in particolare potrebbe limitare la corsa dell'articolazione. Nel frattempo la fisioterapia si è fatta piuttosto dolorosa, siamo passati da due stampelle ad una e durante le sessioni sto provando a camminare senza e non vado malaccio se si considera che la caviglia ha veramente poca corsa ma la soddisfazione è ottenebrata dal dolore -veramente intenso- che provo caricando, ma fa parte del gioco.
A corollario di tutto ciò c'è l'altra lotta, altrettanto costante, contro la noia, tento di ingannare il tempo con le mie solite attività, come ad esempio tagliarmi mentre rettifico il filo cippato dell'accetta o lavorando il legno ma insomma, uscire di casa e trovarsi davanti le montagne verdi, vive, non aiuta.
Qualche sera fa affacciandomi dalla porta ho incrociato lo sguardo di una bella volpe che quando l'ho chiamata si è seduta in mezzo alla strada e siamo stati a fissarci per un po, sembrava essere incuriosita dal vedermi sull'uscio di una casa ed incontrarmi proprio li e non lungo i pendii scoscesi che portano al supeiron; dev'essere propio lei, penso, la volpe che ho spesso incontrato nel primo tratto della silvopastorale all'inizio del paese. Ci rivedremo sicuramente per i nostri boschi, non so quando ma succederà.
 
sono qui in casa, un amico ha fatto un po' di spazio fra gli scatoloni così posso aiutarmi a muovermi con la sedia del computer che ha le rotelle e l''alimentari vicino è disponibile a portarmi a casa la spesa passandomela dalla finestra.

Ho problemi col bucato perché la lavatrice è per me irraggiungibile e lo sarebbe anche stendere i panni... le cose piccole posso lavarle a mano ma per lenzuola e asciugamani dovrò dare fondo alle scorte per almeno un mese se non anche di più :p

Alla fine direi che non me la passo male, più che altro è che rischio di trascinare questo trasloco all'infinito e di non potere fare i lavoretti in casa che contavo di fare questa estate non potendo contare su una perfetta mobilità... Ma c'è poco da fare, posso solo aspettare e vedere come recupererò ^_^
 
e tu tieni duro con la riabilitazione che così presto potrai riprendere a girare, magari scegliendo percorsi semplici ma sarà sempre qualcosa ^_^
 
Spero in una perfetta ripresa per tutti gli acciaccati. Riposatevi e non fatevi prendere dalla voglia di strafare. Un abbraccio Antonio
 
Credo che il primo incontro risalga a circa tre anni fa, era una notte senza suoni, avvolta da una coltre nevosa spessa, l’insonnia mi stava torturando e decisi quindi di indossare i pantaloni sul pigiama, calzare gli stivali da neve ed uscire a fare due passi. Nevicava copiosamente ed all’imbocco di una delle due silvo-pastorali del paese intravidi una figura esile ed elegante, una bella volpe stava prendendo la via dei boschi. Decisi di seguirla e lo feci inoltrandomi nella soffice neve farinosa seguendo prima i suoi agili contorni e poi, una volta sparita dietro una curva, le sue piccole impronte che sembravano appena impresse nel manto nel quale io affondavo pesantemente, poche centinaia di metri e poi più nulla, né la volpe e tanto meno le sue impronte. Tornai a casa.

Da quel giorno ci siamo incontrati spesso, almeno per un periodo decise addirittura di venire a cibarsi davanti alla porta di casa dove solitamente sistemiamo il cibo per i numerosi gatti del paese. L’anno scorso la sparizione, niente più incontri, niente più passaggi in paese, dissolta, volatilizzata, che qualche padrone di pollaio…

Siamo all’oggi, ho un piede ridotto male ma che lentamente e dolorosamente sta riprendendo le sue funzioni, l’infortunio è stato piuttosto grave ma non mi faccio certo buttare giù da qualche osso rotto, è però innegabile che la nostalgia verso pareti e boschi ogni tanto non faccia capolino fra le mille attività che mi sono inventato per non lasciar spazio ad eventuali momenti di desolazione.

La fisioterapia procede, piano piano si cammina, prima con le stampelle, poi a seguito di discreti dolori una se ne va, ho una mano libera...intanto il tempo ha finalmente dato tregua, la neve e questo lungo inverno 2018 sono un ricordo, alla fine è anche smesso di piovere, posso provare a camminare all’aperto.

E’ sera e torniamo verso casa, siamo appena rientrati quando vicino alla fontana prima della nostra porta una figura mi fissa incuriosita da lontano, non è un gatto è lei! Dopo tanto tempo è tornata e mi scruta interrogativa, sembra che si chieda -come avevo fatto io nei suoi confronti- che fine avessi fatto, come mai non ci eravamo più incontrati nei boschi. Tutto dura un attimo, si allontana per qualche metro, si volta nuovamente, poi sparisce.

Passa qualche settimana, la caviglia alterna a giornate di dolore quasi nullo ad altre di patema intenso, in casa posso provare a camminare senza stampelle, fuori sempre previo l’utilizzo della stampella singola.

Qualche giorno fa, tornando da una serata fuori eccola di nuovo, all’inizio del paese scivola agile la nota figura, si infila lungo una scala che porta nella parte bassa del paese, faccio in tempo ad arrivare vicino casa che da una scala li vicino eccola che risale, mi sfila innanzi, ci guardiamo, poi sale veloce verso gli orti, poco sopra c’è il bosco. Pare un presagio ed infatti il giorno dopo la fisioterapista mi da il nulla osta per camminare su terreno sconnesso, non aspettavo altro...beh forse lei intendeva una comoda strada bianca, ed anche io invero, almeno finché il giorno successivo non mi sono ritrovato a preparare la tracolla per una breve uscita: sacchetti per la raccolta erbe, coltellone/zappetta (l’obbiettivo era qualche cipolla selvatica), acqua.

Mi avvio quindi sulla silvo-pastorale, la medesima di qualche anno prima
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e sulla quale so trovarsi ciò che cerco, pochi minuti di cammino -oggi il piede si comporta bene- ed eccomi ai primi ciuffi di erba cipollina, ne raccolgo un po, bulbi compresi, li trovo ottimi in soffritto,
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c’è anche della salvia pratense ma non mi serve, passo oltre.

Sono al tornante dopo i narcisi in prossimità del quale una grossa pietra solitamente mi immette in una parte di bosco che porta tra l’altro, per ripidi versanti, sotto delle pareti che mi sono ripromesso di esplorare.
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Non è certo il caso di avventurarsi fuori sentiero...o si.

Ho con me oltre la stampella anche un bastoncino da trekking,
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mi inoltro a piccoli passi, lentissimi e ben ponderati, saldi. Il piede sotto la caviglia infortunata copia a fatica il terreno sconnesso, ma non va poi così male.

Il bosco è fresco e le piogge abbondanti hanno fatto crescere centinaia di piante di alliaria, l’odore del legno in decomposizione mi riconcilia con un ambiente nel quale manco da tempo.

Procedo lento e circospetto, un rumore attira la mia curiosità e mi fermo ad ascoltare, sembra un discreto rosicchiare che però cessa troppo presto per capire da dove provenisse. Passo oltre accusando la prima e precoce fatica, devo incedere dritto per dritto, posso scendere ma non salire, la caviglia bloccata rende praticamente impossibile procedere verso l’alto. Pazienza, ci sarà un tempo anche per questo.

Procedo con sicurezza seguendo una pista di animale,
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non rinvengo impronte ma il percorso mi fa pensare ai cinghiali soprattutto per i tunnel ricavati sotto discreti cespugli di rosa canina e rovo per superare i quali mi arrovello chinandomi per quel che permette la caviglia, in maniera decisamente poco estetica riesco a passare.

Le sensazioni sono le medesime di sempre ma c’è più gioia ed una certa soddisfazione a tornare nei miei luoghi, certo il percorso è semplice ma dopo tanti mesi mi sembra uno dei più belli mai calcati.

Mi fermo un attimo a riposare su una roccia, ne approfitto anche per bere e decidere se e come procedere oltre,
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comincio ad essere stanco ma uno dei miei problemi è sempre stato quello di procedere a sfinimento, ora non sarebbe certo una buona idea...mi risolvo a camminare ancora un po ma prima devo liberare il passo da una barriera di rosa canina, impugnato quindi il mini machete (in realtà una roncola rotta e riaffilata) provvedo a tagliare quel po che basta per poter passare quando un gran fracasso mi blocca, qualcosa sta scendendo di gran lena, penso ai camosci che popolano la zona ma ora dovrebbero essere risaliti già più in alto ed infatti raggelo nel veder passare uno dei cinghiali più grossi mai incontrati, se solo decidesse di passare dalla pista che sto percorrendo potrebbe essere un problema, ma giusto il tempo di analizzare questo pensiero che il bestione è sparito senza darmi nemmeno un’occhiata. Lo considero un segno, sono stanco ed è ormai discretamente caldo, decido di riavviarmi sui miei passi, provato ma felice e risoluto a continuare nella riabilitazione, i camosci sono in alto e devo raggiungerli il prima possibile...
 
Evvai! da oggi inizia anche per me il recupero e a quanto pare sarà anche rapido ^_^

Tutto perfettamente saldato per cui mi hanno fatto prendere una specie di tutore da tenere 7-10 gg e posso caricare da subito il 100%, riesco già a camminare senza stampelle infatti

Ora certo non posso pensare fra 10 gg di andare chissà dove ma è davvero un bel cambiamento ^_^

Forza Maduva!! Che ti ho raggiunto!! :p
 
brava! Io intanto mercoledì ho la visita che dovrebbe calendarizzare la rimozione del ferrame, poi si comincia a pedalare davvero! Per ora sono arrivato a battuta con le viti e quindi il recupero è fermo fino a che non si toglieranno i chiodi. Entro la fine dell'estate mi dovrebbero operare, fosse luglio sarebbe fantastico, camminare senza dolore in autunno, recuperare bene in inverno e scalare a primavera, dajeeeee!!
 
ottimo programma ^_^
di solito il recupero per l'eliminazione dei ferri è rapida quindi anche se è estate non dovresti penare troppo, poi tu abiti in alto quindi immagino ci sia abbastanza fresco
 
Ciao a tutti, Intanto ringrazio Maduva che in questo mese ho disturbato un bel pò con molte curiosità anche sulle erbe e sulla sua vicenda, E, poichè a volte siamo noi stessi ad essere evocativi della jella, mentre mi allenano in spinning mi sono procurato un bello stiramento del legamento del piede! Dopo 10 cammino di nuovo ma devo stare tranquillo. Ma siccome nessuno di noi lo è, intendo tranquillo, pur essendo un discreto camminatore, mi ero da tantissimo tempo negato il piacere di dormire nel bosco. Così, zainetto in spalla, mi sono fattp una passeggiata e poi ho piantato la tenda, anche perchè per una volta qui in Piemonte non ha piovuto. Che sorpresa! Quanto "rumore" che non ricordavo c'è nel bosco! Uccellini, gufi, forse Upupe ( non ne sono sicuro); schianti, fruscii, calpestii di un paio di cinghialetti furtivi che sono venuti a curiosare, anche se avevo appeso il cibo in alto. Io che mi lamentavo del rumore cittadino ci ho messo un pò a prendere sonno. Sveglio, a sentire l'aria che accarezza le piante, cercando di riconoscere ogni rumore. Come ricordavo, nessuna ansia, ma la sensazione di ritornare a qualcosa al quale dovremmo essere abituati ed è per noi diventato completamente estraneo. Forse in quota c'è più silenzio, proverò presto, ma che strana sensazione. Sento davvero di dover riavvolgere il nastro della civiltà e tagliare un pò di parti di un lungo video :)
 
anche io aggiorno...l'ortopedico mi ha tolto il tutore e la mia riabilitazione /fisioterapia è... andare al mare e camminare con l'acqua che arriva sopra le caviglie...
è già qualche giorno che eseguo...
 
aggiorno pure io, nulla...mercoledì alla visita non c'erano gli ortopedici che mi hanno seguito (ed operato) fino ad oggi ed il sostituto è famoso per essere un noto incompetente ruba stipendio ergo...non so nulla dei dolorini che sono apparsi perché non ne ha voluto sentir parlare e non so se rimuoveranno le placche e i chiodi a d Agosto o settembre perché la valutazione vuole comunque farla chi mi ha operato...nel frattempo mi è stata fissata la visita di preospedalizzazione (analisi varie, elettrocardiogramma, ecc...) in data 4 luglio e grazie alla fisioterapista (che mi ha sospeso le sedute perché giustamente non sapendo da cosa provengano i dolori nuovi non vuol prendersi la responsabilità di eventuali danni) che si è sbattuta per far vedere le lastre al volo all'ortopedico giusto abbiamo deciso che il 4 sarà si una visita di preospedaizzazione, ma servirà anche come visita ortopedica per decidere se effettivamente operare, visto che questi servizi li espleta uno degli ortopedici che mi ha operato...e si aspetta...
 
la terapia "marina" è stata confermata per un'altra settimana, le sedute di fisioterapia definitivamente scartate perché secondo l'ortopedico mi farebbero più male che bene al punto in cui sono (immagino sia un segno positivo...) anche se la caviglia è gonfia e un po' livida... per cui mi è stata prescritto il gambaletto elastico... se ne riparlerà giovedì prossimo.

In ogni caso anche se non ho ancora la fase di spinta nel camminare e ho problemi a scendere gli scalini sembra che le cose stanno lentamente migliorando o quanto meno il dottore sembra convinto che la ripresa sia più rapida di quanto preventivasse... e a me invece sembra lenta :lol:
 
in questi giorni di caldo (non c'è montagna che tenga) e dolori forti un'ottima notizia è arrivata, da metà Agosto in poi ogni giorno sarà buono per la rimozione dei mezzi di sintesi! Peccato solo per il paio di giorni di preavviso che avrò ma insomma ci siamo! Alé.
 
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