La felicità. 97 secondi di Roberto Benigni da riascoltare.

Ieri me ne stavo seduto su un prato, all'ombra, appoggiato al tronco di un albero.
In lontananza qualche famigliola e bambini che giocavano, qualche anziano a passeggio.
Intorno si levava quel profumo indefinibile, saturo, che si addensa per l'aria e senti penetrare nella narici solo a primavera, caratterizzandola in modo inequivocabile.
Le giornate di maggio sono in fondo tra quelle dell'anno che si lasciano più attendere e, una volta arrivate, si lasciano rimpiangere troppo presto, volando via: un po' come ottobre con l'autunno. Un po' come - tra i frutti - le ciliegie, che non a caso vengono "portate" proprio da maggio.

Così, a un certo punto, mi è venuto in mente, senza motivo, quello che considero personalmente una delle più belle riflessioni mai sentite, quella di Roberto Benigni sulla felicità.
Sì, perchè evidentemente proprio quella mi sembrava di avvertire...la felicità.
Certo, niente più che un frammento. Un sussulto. Un piccolo rigurgito. Ma quella era.
E sì che fino a un attimo prima non la provavo affatto. E sì che poco dopo è svanita così com'era venuta.
E sì, soprattutto, che sembrava assolutamente senza motivo. Non avevo neppure tra le mani qualcosa di gradevole da assaggiare, che so, un gelato, un panino, una bevanda. Niente. Neanche acqua: contavo su una fontanella poco distante. Quindi il palato non c'entrava nulla.
In effetti, se è vero quel che recita un aforisma, ossia che la felicità è qualcosa che deve costare poco: se è cara, non è di buona qualità, ebbene, quei momenti mostravano i requisiti perfetti per potersi definire felici: non stavano costando nulla, e non avevano alcun motivo definito per giustificarli.

Ho dunque richiamato alla mente quel piccolo discorso di Benigni, dico "alla mente" proprio perchè non avevo appresso con me neppure il cellulare.
E una volta tornato a casa, me lo sono riguardato.
Lo riporto qui, copiaincollato, perchè sono davvero quelle parole che a leggerle sembra di ascoltarle.
Però la parte centrale, che sembra davvero come una perla incastonata, la parte più preziosa di un anello, vale la pena di rivederla in video, che è quello riportato al centro.
Vi invito davvero ad ascoltarlo, perchè è come riascoltare - una volta tanto - il più profondo di se stessi.


"Si ricapitola, si riassume in questa parola: amarsi; peró c’è una cosa da dire: che il tempo passa, e il problema fondamentale dell’umanità da 2000 anni è rimasto lo stesso... amarsi.
Solo che ora e diventato piú urgente, molto piú urgente, e quando oggi sentiamo ancora ripetere che dobbiamo amarci l’un l’altro, sappiamo che ormai non ci rimane molto tempo.
Ci dobbiamo affrettare. Affrettiamoci ad amare.
Noi amiamo sempre troppo poco e troppo tardi.
Affrettiamoci ad amare.
Perché al tramonto della vita saremo giudicati sull’amore.
Perché non esiste amore sprecato, e perché non esiste un’emozione più grande di sentire quando siamo innamorati che la nostra vita dipende totalmente da un’altra persona, che non bastiamo a noi stessi.
E perché tutte le cose, ma anche quelle inanimate, come le montagne, i mari, le strade, ma di più, di più, il cielo, il vento, di più, le stelle, di più, le città, i fiumi, le pietre, i palazzi, tutte queste cose che di per sé sono vuote, indifferenti.
Improvvisamente quando le guardiamo si caricano di significato umano e ci affascinano, ci commuovono... perché?
Perché contengono un presentimento d’amore, anche le cose inanimate, perché il fasciame di tutta la creazione è amore e perché l’amore combacia con il significato di tutte le cose".






Perché se non trovate niente ora non troverete niente mai più
, é qui l’eternità, dobbiamo dire sì alla vita, dobbiamo dire un sì talmente pieno alla vita che sia capace di arginare tutti i no, perché alla fine di queste due serate insieme abbiamo capito che non sappiamo niente, e che non ci si capisce niente, e si capisce solo che c’è un gran mistero e che bisogna prenderlo com’è e lasciarlo stare.
Perché la cosa che fa più impressione al mondo è la vita che va avanti e non si capisce come faccia... ma come fa?!?
Ma come fa a resistere, ma come fa a durare così, è un altro mistero e nessuno l’ha mai capito perché la vita è molto più di quello che possiamo capire noi, per questo resiste, se la vita fosse solo quello che capiamo noi, sarebbe finita da tanto, tanto tempo.
E noi lo sentiamo, lo sentiamo che da un momento all’altro ci potrebbe capitare qualcosa di infinito, e allora a ognuno di noi non rimane che una cosa da fare, inchinarsi, ricordarsi di fare un inchino ogni tanto al mondo, piegarsi, inginocchiarsi davanti all’esistenza".
 
... Perché contengono un presentimento d’amore, anche le cose inanimate, perché il fasciame di tutta la creazione è amore e perché l’amore combacia con il significato di tutte le cose". ...

Uno

Benigni sembrava molto più felice quando cantava:

È questo l'inno-o
Del corpo sciolto
Lo può cantare solo chi caca di molto


Ora lo trovo invecchiato e forse anche un po' depresso, il ruolo del moralista che sviolina sulla Costituzione ed intrattiene le folle con temi para religiosi (Divina Commedia e quant' altro) gli ha regalato un' ultima stagione di popolarità, che però mi ricorda la vecchia comare di cui canta De André in Bocca di Rosa:

Si sa che la gente dà buoni consigli
Sentendosi come Gesù nel tempio
Si sa che la gente dà buoni consigli
Se non può più dare cattivo esempio


Due

L' idea dell' amore come motore dell' universo credo che derivi dal platonismo e che ci sia arrivata tramite la cultura cattolica (per cui Dio, il motore immoto, è infinito amore, ciò che fa cantare Dante: L' amor che muove il sole e l'altre stelle

Ma è ovvio per tutti che l'amore non muove un bel nulla, che se la terra esplodesse domani, con tutti gli umani pieni d'amore sopra, l' Universo nemmeno se ne accorgerebbe e tutto continuerebbe ad andare avanti perché il motore dell' Universo non è l' amore ma la contrapposizione tra ordine e caos - che non sono personificazioni di entità superiori ma solo nomi che diamo a ciò nell' universo semplicemente "accade".

Quanto agli umani, chi ha studiato anche solo un po' la storia o semplicemente legge le cronache sa che sono portati alla reciproca predazione molto più che al reciproco amore, e che il motore delle loro azioni è la competizione per il cibo, per l' accoppiamento, per la gerarchia.

Come è per tutti i mammiferi "sociali", cioè quelli che vivono in gruppo.

Tre

E' tipico delle religioni appropriarsi delle emozioni che derivano dal contatto con l'ambiente naturale quando questo si presenta nel suo splendore.

Eppure si può ben godere di una bella giornata di sole, o di un buon pasto, o del sorriso di una ragazza che ci piace e sentirsene felici senza tirare in ballo credenze para-religiose come l' Amore Universale.

Sono certo che in una bella giornata di sole era felice anche Totò Riina quando era libero, salvo poi, una volta ritemprato, rientrare in casa per ordinare una nuova ammazzatina con i suoi pizzini.

Quattro

La felicità secondo Conan il Barbaro.

"Cosa è per te la felicità, Conan?"

"Sconfiggere il nemico.
Inseguirlo mentre fugge.
Udire il pianto delle femmine".

Anche questa è una definizione di felicità, anche questa - per quanto scritta in modo conciso ed a suo modo elegante - non dimostra nulla.

Tanto premetto per concludere che se devo proprio scegliere una definizione di felicità preferisco definitivamente questa:

images


p.s. dimenticavo: "Felicità è desiderare ciò che si ha" (Oscar Wilde)
 
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Tanto premetto per concludere che se devo proprio scegliere una definizione di felicità preferisco definitivamente questa:

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p.s. dimenticavo: "Felicità è desiderare ciò che si ha" (Oscar Wilde)

Anch'io concordo con la tua "scelta definitiva", al punto che anch'io tengo sempre a mente il detto di Oscar Wilde, la cui forma completa è: "La felicità non è avere ciò che si desidera, ma desiderare ciò che si ha". Il quale, tra l'altro, è assolutamente confermativo del fatto che la felicità vera non costa nè dovrebbe costare nulla (appunto perchè nasce da qualcosa che già si ha). E il momento che ho raccontato aveva proprio queste caratteristiche.

Detto questo, non vedo dove la tua parte finale si configuri come "alternativa" alle parole di Benigni. Si tratta semplicemente di alcune delle infinite esemplificazioni di cose senza motivo, improvvise e a costo zero che ciascuno potrebbe apprezzare o testimoniare di aver apprezzato in qualche momento della sua vita. Purtroppo, però, come eccezione troppo rara.

Infine, riguardo all'amore, lì sì, ci sono visioni difficilmente conciliabili sulle quali preferisco non cominciare nemmeno ad addentrarmi. Ma il focus, ripeto, era sulla felicità.
 
Condivido il pensiero di @appenninocentrale, soprattutto su Benigni. Mi piaceva quando era un toscanaccio dissacrante ed irriverente, ora fai fatica a distinguere un suo discorso da uno di Mattarella...

Secondo, non condivido questo:
In effetti, se è vero quel che recita un aforisma, ossia che la felicità è qualcosa che deve costare poco: se è cara, non è di buona qualità,
Per me la felicità è costosissima: è avere tempo e salute per fare quello che mi piace che, a mio modo di vedere, sono molto costosi da ottenere.

Infine, dato che sono stati citati degli aforismi, uno che a me piace tantissimo è questo:

Le cose più piacevoli della vita o sono immorali, o sono illegali, oppure fanno ingrassare"
George Bernard Shaw
 
Condivido il pensiero di @appenninocentrale, soprattutto su Benigni. Mi piaceva quando era un toscanaccio dissacrante ed irriverente, ora fai fatica a distinguere un suo discorso da uno di Mattarella...

Secondo, non condivido questo:

Per me la felicità è costosissima: è avere tempo e salute per fare quello che mi piace che, a mio modo di vedere, sono molto costosi da ottenere.

Infine, dato che sono stati citati degli aforismi, uno che a me piace tantissimo è questo:

Le cose più piacevoli della vita o sono immorali, o sono illegali, oppure fanno ingrassare"
George Bernard Shaw
Mi permetto solo di dire (e soprattutto con ampia cognizione di causa, avendolo sperimentato da decenni sulla mia pelle), che l'obiezione avanzata lungi dal confutare l'aforisma ne costituisce invece la più plateale conferma.
Proprio la salute ed il tempo, i fatti, sono le classiche due cose che - come suol dirsi - "non si possono comprare".
Riguardo alla prima, si può tutt'al più comprare la cura (quella sì può essere costosa), ma non la guarigione. Laddove la prima non garantisce affatto la seconda. Per di più, vedi il caso di tante malattie croniche, la cura nemmeno esiste: e dunque sono "inguaribili", nel senso lessicale del termine
Quanto al tempo, è se possibile ancora peggio: qualcosa che non si può comprare per definizione. Tutto quello consumato è irrecuperabile, irreversibile, perduto per sempre. Non si può cioè tornare giovani, per capirsi; ma neanche tornare a un anno, a un mese, a un giorno, a un solo minuto prima. Ne' si può recuperare il tempo impiegato per recuperare la salute (come sto facendo ad esempio proprio io, adesso, dopo un intervento, per l'ennesima volta nella mia vita).

E quindi: se non sono cose "comprabili", come potrebbero mai essere "costose" ?
Sono cose che vanno al di là di ogni possibilità di scambio, di baratto, e quindi del denaro, del costo, del prezzo.
Sono quelle cose che più di tutte esemplificano la divaricazione e la differenza tra il concetto di "valore" e quello di "prezzo" (o di costo).
Un enorme valore può non aver prezzo, né costo. Esattamente come la felicità: un frammento di tempo intensissimo (quindi un valore - il tempo - per di più elevato al cubo, dal peso specifico smisurato).

P.S. circa Benigni. Mi piacerebbe tanto rivedere certe persone dopo 20 o 30 anni dalle loro declamazioni, o semplicemente confrontarle con ciò che erano 20 anni prima. Attualmente abbiamo sotto gli occhi un'intera generazione (I cosiddetti "boomer") che davvero si fatica a pensare che fossero gli incendiari "sessantottini" di mezzo secolo fa. Quindi: andarci piano prima di salire sui pulpiti.
 
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Quanto al tempo, è se possibile ancora peggio: qualcosa che non si può comprare per definizione. Tutto quello consumato è irrecuperabile, irreversibile, perduto per sempre. Non si può cioè tornare giovani, per capirsi; ma neanche tornare a un anno, a un mese, a un giorno, a un solo minuto prima. Ne' si può recuperare il tempo impiegato per recuperare la salute (come sto facendo ad esempio proprio io, adesso, dopo un intervento, per l'ennesima volta nella mia vita).

Sicuramente non mi sono spiegato bene.

Per il concetto "tempo" non intendevo il tempo che passa e "comprarlo" affinchè non trascorra ed io rimanga sempre giovane.

Intendevo che sarei felice se avessi "tempo" per curare tutti i miei hobby.
Ed il tempo è denaro, ossia se lo sottraggo al lavoro sarei povero e allora non potrei godermi i miei hobby, se lavoro ho poco tempo per divertirmi con i miei hobby.

Certo, la felicità per me non è auto lussuose, orologi da migliaia di euro ecc. per cui condivido che la felicità per me non costa molto dal punto di vista monetario.
Ma vorrei andare per boschi tutte le volte che voglio, oziare osservando la natura, giocare con arco e frecce, leggere e tante altre cose semplici ma che mi fanno stare bene. Però per farle ci vuole tempo...
 
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Sicuramente non mi sono spiegato bene.

Per il concetto "tempo" non intendevo il tempo che passa e "comprarlo" affinchè non trascorra ed io rimanga sempre giovane.

Intendevo che sarei felice se avessi "tempo" per curare tutti i miei hobby.
Ed il tempo è denaro, ossia se lo sottraggo al lavoro sarei povero e allora non potrei godermi i miei hobby, se lavoro ho poco tempo per divertirmi con i miei hobby.

Certo, la felicità per me non è auto lussuose, orologi da migliaia di euro ecc. per cui condivido che la felicità per me non costa molto dal punto di vista monetario.
Ma vorrei andare per boschi tutte le volte che voglio, oziare osservando la natura, giocare con arco e frecce, leggere e tante altre cose semplici ma che mi fanno stare bene. Però per farle ci vuole tempo...
Ho capito...detto in parole povere, ti piacerebbe vivere senza dover lavorare, o quasi :D

Eppure, credimi, ho i miei dubbi che a quel punto gli hobby ti renderebbero "felice" nella stessa misura, anzi.
Probabilmente la scintilla di felicità procurata da ciò che piace (e già questo sarebbe comunque tutto da verificare: la felicità sono brevi momenti, se non attimi; qualsiasi passione è tempo molto prolungato), scocca proprio nel momento in cui è percepita come una conquista, come uno stacco dal tempo dell' "io per gli altri/io per altro" al tempo dell' "io per me".
Il tempo è percepito come prezioso in proporzione a quanto è raro. La felicità è qualcosa di.semplice (almeno su questo concetto siamo d'accordo) incastonato in un tempo breve, ritagliato, ma fortemente voluto per sé stessi e tangibilmente sottratto e "strappato" a qualsiasi altro impiego.
È difficile immaginare una vita dove il tempo abbondi e sia "felice" dalla mattina alla sera. Infatti la noia attanaglia chi ne ha (apparentemente) troppo, e non sa nemmeno come impiegarlo. Se così non fosse, tutti i ricchi, così come all'opposto i vagabondi - o semplicemente i pensionati in salute decente - sarebbero automaticamente felici.
 
Ho capito...detto in parole povere, ti piacerebbe vivere senza dover lavorare, o quasi :D
Hehehe... più o meno :biggrin:

È difficile immaginare una vita dove il tempo abbondi e sia "felice" dalla mattina alla sera. Infatti la noia attanaglia chi ne ha (apparentemente) troppo, e non sa nemmeno come impiegarlo.
Certo, non è così matematico.

C'è chi è indolente, senza interessi e voglia di fare, per cui nel tempo libero si annoia.

C'è anche la sindrome di chi va in pensione e cade in depressione perchè non ha più niente da fare.

Ma per chi ha tanti interessi, il tempo non basta mai ;)
 
Condivido il pensiero di @appenninocentrale, soprattutto su Benigni. Mi piaceva quando era un toscanaccio dissacrante ed irriverente,
Ricordo una volta che Benigni, in un'intervista di tanti anni fa durante un evento cinematografico, doveva invogliare la gente ad andare di più al cinema e disse:

"Andate tutti al cinema, non c'è niente di più bello che andare al cinema!
Se mi chiedessero: << Benigni, preferiresti andare al cinema o fare l'amore con una bella donna?>> risponderei <<fare l'amore con una bella donna>> ma questo è un caso limite..." :rofl:
 
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