La filosofia dell'"avventuroso"

Non sono poi così sicuro di riuscire a trovare l'avventura nei miei trekking. Anzi, non sono nemmeno così sicuro di cercarla. Voi si? Me lo hanno chiesto e me lo son chiesto più volte e non credo sia l'obiettivo: non il mio.
Infatti torno spesso negli stessi posti, inaccessibili e non, è avventuroso? No.
Torno, e tendo a tornare, dove la natura (quasi) incontaminata mi ha regalato "bellezza", per riassaporare la stessa sensazione, godere della stessa vista.

C'è la sfida con me stesso, immancabile, e/o con gli elementi naturali avversi o presunti tali: neve, freddo, altitudine, distanza, gravità ... È avventura?

Lessi tempo fa' la frase "Tu sei tutto e io niente, per questo ti sfido" ma è barare in fondo: la sfida non è niente che un buon piano non riesca ad affrontare.

In un paese antropizzato come il nostro, mi chiedo e vi chiedo, c'è ancora spazio per l'avventura?
 
Ultima modifica:
l'avventura è non avere programmi...o meglio, doverli cambiare all'ultimo momento, indipendentemente dalla situazione , luogo, o tipologia di vita
 
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