La fine che verrà...

Questo punto mi fa un po' pensare. Io vedo la cosa diversamente: il petrolio è ancora oggi il motore del potere di uno stato in particolare, quello che esercita il controllo sull'occidente e non solo. La sua economia è strettamente legata al petrolio e si potrebbe dire che se è ciò che è (quello stato) è perché la sua moneta (il dollaro) è ancora la moneta di scambio del mondo intero e lo è perché il petrolio si compra e vende proprio in quella moneta.
Se oggi si smettesse di estrarre petrolio, quel paese farebbe default molto più velocemente dell'Italia o della Grecia.
Ne consegue che il petrolio è necessario per chi controlla l'occidente per continuare ad essere la potenza egemone e continuare a lavorare per un futuro dove qualche migliaio di famiglie di spartiranno il mondo.
Il petrolio è una fonte energetica e come tale il suo controllo rappresenta potere in una società moderna. Il giorno in cui si troverà una fonte energetica che possa soppiantare il petrolio non solo come fonte energetica ma soprattutto come fonte di benessere sociale (oggi quanti vivono con il petrolio fra diretti ed indiretti ? milioni di persone) questo avverrà esattamente come è avvenuto per il carbone e prima ancora per il legname.

Quando questa "sostituzione" avverrà, perché avverrà non oggi ne domani ma ci sarà, molto probabilmente chi oggi controlla, o semplicemente influenza, il mercato del petrolio (e non è "uno" stato ma di più, immaginare che sia una sola economia a dettar legge lo considero una visione molto riduttiva, senza offesa) lo farà ancora domani.

La nostra società, al di là dei giochi di potere e delle considerazioni sulle poche o tante "famiglie" potenti, è una società basata sull'energia, se domani non si estrasse più petrolio, e non si fosse trovato un valido sostituto, non solo chi controlla, o influenza, il mercato del petrolio andrebbe "a quel paese" ma tutti i paesi proprio per la dipendenza che si ha verso l'energia e cosa rappresenta, e questo, ripeto, a prescindere da chi si ritiene che tiri le fila, per tanto, il petrolio, come fonte energetica, è importante, è fondamentale, per moltissimi paesi compresi quelli come l'Italia che gli si può dire tante cose ma non quello di essere in grado di influenzare il mercato del petrolio.

Tutto questo si riflette in molti ambiti dove il petrolio non è così significativo, l'esempio delle auto elettriche è uno di questi ambiti, a mio modesto avviso, essendo il "mondo" dell'autotrazione, e più in genere dei motori termici, specificatamente legato al mondo del petrolio qualsiasi alternativa dove il petrolio, o i suoi derivati, non hanno lo stesso "peso" sarà sempre messa in condizione di non rappresentare altro che "una" nicchia nel mercato globale, quando un giorno non sarà più il petrolio a farla da padrona, molto probabilmente, queste nuove, per modo di dire, tecnologie emergeranno.

Inoltre non dimentichiamo che il petrolio non è solo benzina e gasolio ma anche plastica, olii lubrificanti, paraffina ect ect.

Ciao :si:, Gianluca
 
quando un giorno non sarà più il petrolio a farla da padrona, molto probabilmente, queste nuove, per modo di dire, tecnologie emergeranno.
... qualcuno ha detto che l'epoca di pietra non è finita perche è finita la pietra, anche l'epoca del petrolio non finirà perchè finirà il petrolio...
 
Altra cosa: quando parliamo di robot noi tutti peniamo a umanoidi
La robotica non è solo l'umanoide, quella è una visione semplicistica, da film, la robotica è tutto ciò che di fatto riguarda l'automazione e posso avere "forme" tranquillamente non umanoide ma che svolgono attività umane ma in ottica di diffusione generalizzata, ovvero al difuori del contesto prettamente industriale, la robotica ha ancora lo scoglio di una fonte energetica economica e portatile.

Oggi i cellulari sono diffusi più di dieci, venti, anni fa per svariati motivi ma uno di essi è quello di poter disporre di una fonte energetica più potente, e proporzionalmente più economica, di allora, questo ha permesso di incrementare il numero di pezzi prodotti, l'abbassamento dei costi ect ect, l'insieme di tutte queste "cose" ha creato un prodotto di massa ma se fossimo ancora alle batterie NiCd, ritengo, che non saremmo ai livelli di oggi.
... qualcuno ha detto che l'epoca di pietra non è finita perche è finita la pietra, anche l'epoca del petrolio non finirà perchè finirà il petrolio...
Nulla di più probabile, quando economicamente parlando sarà conveniente un altro combustibile questo soppianterà il petrolio, di carbone se ne estrae ancora oggi però non rappresenta più quello che rappresenteva prima dello sfruttamento del petrolio.

Ciao :si:, Gianluca
 
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confrontanto con il carbone, il petrolio è facile da estrarre e trasportare, ha una resa ottima con rischi limitati, maggiore resa equivale a meno inquinamento.
il solare sembra non inquini, ma vallo a produrre e smaltire in quantità enormi e poi ne riparliamo, per non parlare delle batterie per accumulare l'energia.

il nucleare è si potentissimo ma difficile da estrarre e gestire in tutta la catena del suo utilizzo.

come detto da Gianluca poi il petrolio non.serve solo a produrre energia ma ci circonda ovunque si guardi, hai voglia a ritornare alla canapa e altre materie naturali...
torno a dire che siam troppi su questa terra e sprechiamo parecchio, compreso i tasti in plastica delle tastiere o i touchscreen degli smartphone.

il riciclo poi in tutto il suo processo inquina non poco, ma ci fa sentire meglio e fornisce ulteriore business....

se poi un domani scoprono un energia sfruttabile a materia oscura o a peti di cane che sia meno impattante ne riparliamo, per ora è come parlare di Dio o degli ufo, si posson solo sparare azzate fantascientifiche che lascian il tempo che trovano.
 
nessuno ha pensato ad una cosa: le centrali a biomassa.

non solo in austria, ma la cina ha avviato un vastissimo programma di elettrificazione delle zone rurali con quelle.

in effetti e' una soluzione comoda: svincolata dal petrolio, utilizzabile tutto l'anno, approvigionamento garantito (tutti caghiamo, sia qua che in cina...) e, abbinata ad accumulatori, sistemi elettrici e altri sistemi tipo pannelli solari o minieolico puo' fornire una certa continuita'.
 
nessuno ha pensato ad una cosa: le centrali a biomassa.

non solo in austria, ma la cina ha avviato un vastissimo programma di elettrificazione delle zone rurali con quelle.

in effetti e' una soluzione comoda: svincolata dal petrolio, utilizzabile tutto l'anno, approvigionamento garantito (tutti caghiamo, sia qua che in cina...) e, abbinata ad accumulatori, sistemi elettrici e altri sistemi tipo pannelli solari o minieolico puo' fornire una certa continuita'.
Sì, ed è economicamente conveniente sino a quando ci sono gli incentivi statali sia in fase di costruzione che in fase di produzione, inoltre se non vi è uno sfruttamento della cogenerazione (acqua calda) gli sprechi, intesi come mancanza di sfruttamento di una risorsa, aumentano ulteriormente. IMHO ma fino ad un certo punto.

Poi ovvio che di necessità si fà virtù, nel senso che anche se un kw/h dal petrolio costa di meno di un kw/h da biomassa ma non hai il petrolio o non vuoi dipendere completamente da esso tutto fa brodo.

Il concetto che volevo esprimere, però, non è quello di trovare fonti alternative quanto di prendere, per modo di dire, coscienza che "noi" dipendiamo dall'energia per ordini di grandezza superiori di "n" volte dei nostri nonni o bisnonni e che questa dipendenza ha portato a benefici altrettanto superiori per i livelli di qualità della vita.

Ciao :si:, Gianluca
 
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in realtà le più grandi realtà petrolchimiche son attualmente in medio oriente e oriente fra Arabia, Cina e Russia, unite sfornano piu dell'America del nord, la Cina pur non essendo al primo posto per produzione totale ha meno aziende che se ne occupano per cui son quelle che fatturano maggiormente

Beh veramente la Cina è solo al quarto posto con poco meno di 5 milioni barili al giorno di produzione.
Il primo produttore sono gli USA (o la Russia) con poco meno di 15 milioni e seconda o terza è l'Arabia Saudita con circa 12,4 milioni. Ma se consideri che gli USA e l'Arabia fanno affari insieme (infatti l'Arabia è il principale alleato degli USA in quella parte del mondo), ottieni che la Cina produce tra le 4 e 5 volte meno che il cartello composto da USA e Arabia saudita. Se aggiungiamo poi le produzioni di Iraq e Kuwait, rispettivamente sesto e nono produttore mondiale con quasi 7,5 milioni di barili al giorno, arriviamo a circa 35 milioni di barili prodotti dal cartello USA/Arabia/Iraq/Kuwait, contro i 5 della Cina.

*** i dati sono poco certi, se cerchi in giro ci sono valori contraddittori ma, in media, pur cambiando l'ordine e le quantità, il risultato del discorso non cambia.

Considera pure che la Cina consuma quasi tutta la sua produzione e che gli altri paesi tranne la Russia hanno peso decisamente minore. Il Canada, dato che il suo petrolio si trova sotto forma di catrame bitumoso ha un costo di estrazione molto elevato ed è quindi poco concorrenziale.

L'Italia nel suo piccolo, pur non potendo competere in quanto a produzione, ha dei giacimenti che però, dopo la STRANA morte dovuta ad incidente aereo di un certo capo dell'ENI, sono casualmente confluiti nel cartello di cui sopra e ci troviamo quindi costretti a cedere ciò che abbiamo e ricomprare da altri ciò che ci serve.

Insomma, se andiamo poi a pensare li perché di certi avvenimenti, tipo il perché gli USA hanno condotto (con la Francia che aveva altre motivazioni, nessuna delle quali a favore di noi italiani) una guerra in Libia per spodestare il precedente dittatore che voleva accordarsi con gli altri produttori per scambiare il petrolio in una nuova valuta chiamata dinaro d'oro, molte cose diventano più chiare.

Comunque non voglio abusare di questo topic, mi rendo conto di aver esagerato con la politica in un forum dedicato ad altro. Mi scuso con tutti,
 
Chi detiene il potere, fa di tutto per mantenerlo, non ultimo fare pressioni sui governi per fare politiche a loro favorevoli.

La Cina non sarà il maggiore produttore di petrolio, ma è il maggiore creditore degli Stati Uniti, unito a tutto il resto un po' di potere ce l'ha.
 
@Phantom hai ragione non voglio sminuire la Cina, tutt'altro.

Ma il valore di un credito si misura sulla sua esigibilità. E questa è direttamente collegata alla potenza militare che si possiede.
Il fatto che la Cina stia flirtando da anni con la Russia è una chiara (e intelligente) mossa per evitare che il suo debitore eserciti il potere militare per annullare quel debito. Essendo la Russia parte in causa ora, l'opzione militare diventa sempre meno reale e il debito USA verso la Cina rimane un fattore determinante.

Ma questa cosa ha notevoli ripercussioni sull'Europa, perché se la Cina è un pericolo economico, l'unico modo che hanno gli USA per limitare il vantaggio cinese è rafforzare l'economia dell'occidente e renderla più competitiva. E dato che gli USA sono già un mercato spietato, dove il lavoratore è solo un oggetto che vale finché rende denaro (poi può essere cacciato liberamente), l'unica cosa che gli USA possono fare a casa loro è abbassare gli stipendi.
Ma l'occidente non è solo USA e l'Europa ne è una larga e molto importante parte.
Da qui ne deriva tutto ciò che sta succedendo da noi: dumping salariale, leggi sul lavoro molto più flessibili per le aziende (ma il lavoratore fa la fame), potere di acquisto sempre minore, valore degli immobili sempre più basso, immigrazione incontrollata e tutte le altre cose che capitano ogni giorno e il cui risultato è sotto gli occhi di tutti.

Insomma, non è semplice farsi un'idea dei perché di quanto accade senza scadere in un cieco complottismo. Ma se si seguono criteri sempre validi come il seguire il denaro o il cui prodest, tutto diventa più chiaro, anche se ci possiamo fare davvero poco.
 
La tua analisi è sostanzialmente corretta, così come dimostri conoscenza della materia, l'unica cosa su cui sono in disaccordo è il tuo pessimismo di fondo, io sono moderatamente ottimista invece, l'uomo è capace delle peggio cose, ma è anche capace di fare cose meravigliose, quello che più manca ai giorni nostri di iper comunicazione, dove le parole sono davvero troppe, sono gli esempi concreti, nel piccolo e nel grande, che un modo di vivere non consumistico è possibile, anzi porta a una qualità della vita migliore.

Come diceva qualcuno che da ricco aveva lasciato tutto per trovare la felicità nella povertà:
pax et bonum
 
Per quanto possa sembrare assurda la mia risposta, non sono d'accordo sul fatto che questo porti ad una qualità di vita migliore.

Ciao :si:, Gianluca
Bisogna vedere cosa si intende per qualità della vita, se intendi avere avere più oggetti e di migliore qualità, allora sicuramente no; se si intende una vita più serena, con meno preoccupazioni, più a misura d'uomo, allora probabilmente si.

Senza fare qualunquismo, ci sono episodi eclatanti di gente ricca e famosa che ha vissuto vite infelici, come d'altro canto la miseria non aiuta ad essere felici, ma si può trovare una giusta via di mezzo. ;)
 
La qualità della vita è tutta una serie di "cose" non necessariamente esclusivamente materiali. Se prendo i miei nonni, per cui inizio secolo scorso, e guardo me noto differenze enormi su tutti i campi, alcuni con miglioramento nei miei confronti, altri verso i miei nonni, il miglioramento, o il peggioramento, non è solo in un senso.

Indubbiamente i miei nonni erano meno stressati e vivevano una vita più in linea con i ritmi della natura, in tutti i sensi, da quel punto di vista sicuramente loro vivevano non meglio, in termini assoluti, ma in un modo più "classico", ma il termine "classico" non corrisponde necessariamente con "migliore", sicuramente è sinonimo di tradizionale ma nulla di più.

Oggi abbiamo possibilità oggettive che i miei nonni, che sicuramente vivevano una vita non consumistica, decisamente migliori su tutti i campi, salute, maggior potenzialità di consapevolezza di ciò che ci circonda, possibilità di crescita interiore sono a livelli ben più alti. Il consumismo ha permesso una impennata dell'evoluzione tecnologica che solo cent'anni fa non era pensabile, certo questo non è esente da conseguenze ma, esempio terra terra, se io oggi ho uno smartphone e non un nokia 3110 è per effetto del consumismo che, parallelamente, ha creato sia una necessità che una risposta a questa necessità, se non ci fosse stato il "consumismo" molto probabilmente non solo non avremmo gli smartphone ma neanche i nokia 3110 e avremmo continuato ad usare le cabine telefoniche che, sicuramente, svolgevano la loro funzione di comunicare ma nulla di più, oggi uno smartphone è tante cose in più, sostituisci gli smatphone con l'elettronica, l'informatica, e le differenze sono ancora più evidenti, con la mentalità di mio nonno, oggi, semplicemente non ci sarebbe nulla di ciò perchè, altrettanto semplicemente, non ne sentirebbe la necessità ma questo non vuol dire che sarebbe "meglio".

Il problema, a mio modesto avviso, è che il consumismo, se portato agli estremi, sposta l'ago della bilancia pregi/difetti verso il "difetto" e, ovviamente, non è un bene ma da questo a dire che si stava meglio quando si stava peggio, bhè, non sono molto d'accordo.

Quanto al fatto che persone ricche e famose abbiano vissuto eccessi o contraddizioni interne tanto da essere infelici, non è l'effetto del consumismo ma quanto dell'animo umano che, come tale, lo è oggi come duecento anni fa.

Ciao :si:, Gianluca
 
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quasi tutti qui son avventurosi per mero sfizio e non bisogno o per ricerca a fini evolutivi della società, ciò comporta costi, consumi e inquinamento non necessario. di che stiamo parlando??!?

chi piu e chi meno di certo non contribuiamo alla "causa" e imho non basta tornar a casa dal mare o la montagna con sacchi di spazzatura altrui, ci farà sentir meglio forse, ma restanto a casa probabilmente ci sarebbe stato meno inquinamento pur lasciando quella monnezza in giro.

ma per far quell'escursione abbiam sfruttato risorse che vanno dal bastoncino da trekking che si rompe , al carburante e non solo che serve per gli spostamenti e alla miriade di materiali plastici e non di cui son fatte gran parte delle nostre attrezzature.


sta discussione mi ricorda tanto un 'altra fatta nel piu grosso forum di bonsai italiano, ove qualche bonsaista si erigeva ad amante della nature e delle piante...

svago/divertimento e natura non vanno mai in accordo, qualunque specie vegetale e quasi tutte le specie animali sfruttano risorse solo per la sopravvivenza e la continuità della specie, noi per la maggiore sprechiamo risorse ad cazzum.
se poi per qualcuno creder il contrario lo farà star meglio faccia pure..

15gg in escursione con attrezzatura morigerata non impatteranno quanto lo stesso tempo passati in vacanza a Las Vegas o a Dubai, ma è tanto diverso o cambia qualcosa nei grandi numeri?



mi tengo la panda degli anni 70? o cambio auto frequentemente pur di aver la meno inquinante?


imho son quasi tutte pippe mentali.


certezze non ne ho mai avute e mai ne avrò, da come si evince da sto mio post ho solo quintalate di domande che non potranno mai aver risposta.


spero di non esser stato offensivo nei confronti di qualcuno, mo però, visto che non saprei come contribuire alla discussione me ne tiro fuori.

buon proseguimento :)
 
ma da questo a dire che si stava meglio quando si stava peggio, bhè, non sono molto d'accordo.
Ma questo non l'ho mai detto e tantomeno lo penso. ;)
Però il consumismo non è sicuramente il passaporto per una vita felice, si basa proprio sull'insoddisfazione, ti spinge continuamente a desiderare cose nuove per farti "consumare", e ti fa sembrare indispensabili anche le cose più inutili.
chi piu e chi meno di certo non contribuiamo alla "causa" e imho non basta tornar a casa dal mare o la montagna con sacchi di spazzatura altrui, ci farà sentir meglio forse, ma restanto a casa probabilmente ci sarebbe stato meno inquinamento pur lasciando quella monnezza in giro.
Hai perfettamente ragione, ma l'esserne consapevole è già qualcosa, diciamo il primo passo.
Poi non sminuiamo i piccoli gesti, sempre meglio che non fare nulla.
 
Però il consumismo non è sicuramente il passaporto per una vita felice, si basa proprio sull'insoddisfazione, ti spinge continuamente a desiderare cose nuove per farti "consumare", e ti fa sembrare indispensabili anche le cose più inutili
Questa è indubbiamente un lato negativo del consumismo ma è come asserire, e c'è chi lo ha fatto magari in forma meno estremista, che andare in montagna è un male per l'eco sistema a prescindere da come uno lo fà perché "non siamo animali" e per quanto fatto a regola d'arte, di fatto, si crea una mutazione dello "status quo".

Ovviamente non intendere la mia affermazione come una negazione a quanto da te detto perché è vero quanto tu dici, ma non è solo quello, è anche quello sicuramente, ma è anche non accontentarsi, non accontentarsi di vedere una vetta da sotto, di non accontentarsi della cabina telefonica o della visione della vita di un prete che dall'alto del proprio pulpito esprime.

Personalmente non ho idea di quale sia il passaporto per "la vita felice", sicuramente non è il consumismo che porta qualcuno a comprare i collari per i propri cani in oro e diamanti, un suv di 12000 di cilindrata per fare dieci chilometri al giorno in città per portare i figli a scuola o cambiare cellulare ogni tre mesi, ma neanche il non consumismo perché così facevano i miei nonni ....... almeno fino a quando da sette miliardi non passeremo a cinque quattro miliardi.

Bere alcool senza ritegno fa male, nel senso che ti accorcia la vita e per molti, non tutti, questo non vale la pena, ma un bicchiere di vino a pasto dicono che faccia bene al cuore (e non lo dicono i vinnaioli ;)) .

Ciao :si:, Gianluca
 
Non esiste una ricetta pronta per essere felici, magari, una cosa è certa essere ottimisti aiuta.
Poi ognuno trova il fondamento per il suo ottimismo in quello che vuole.

Il pessimista :(, che vede sempre tutto nero :cry:, per cui la sfiga e la rovina sono eventi ineluttabili e inevitabili :gover:, difficilmente sarà felice e come potrebbe esserlo con una prospettiva del genere?
 
Credo che @Phantom abbia ragione.
Vi è mai capitato, magari a Natale, di sedervi al tavolo per giocare a sette e mezzo alla veneziana (si sono di gusti semplici io) e pensare "Ora vinco" e poi avete vinto davvero?
Io credo che la vita sia un po' così, se hai un'attitudine positiva, se vedi il bicchiere mezzo pieno finisci che te lo godi, se lo vedi mezzo vuoto stai sempre ad inseguire la caraffa.

Però credo pure che si possa avere una visione positiva a livello personale (cioè sulla propria vita) e una visione non negativa ma realista su cosa sia l'uomo e la società.
E poi c'è anche una certa spiritualità che aiuta. Non vuol dire religiosità ma trovare il divino nelle piccole cose, anche fuori da qualsiasi regola codificata. C'è un posto che frequento spesso, sull'anello delle cascatelle di Cerveteri (casa mia) dove si passa in mezzo al bosco, tanto fitto da far passare pochissima luce del sole ma tanto largo da farlo sembrare una cattedrale. Il torrente scorre placido poco più in basso e la luce crea colonne. Quando sono solo in quel posto mi pare che tutto nel creato trovi il suo posto, che non ci sia nulla che davvero non va. Certo è una sensazione soggettiva e dura il tempo che impiego per attraversarlo e poi tutto torna "normale". Ma in quell'attimo è chiaro che la felicità non è uguale per tutti ma che ognuno può trovarla quando il proprio cuore incontra le condizioni giuste.... basta ascoltarlo e camminare.
 
PS: per chi conosce l'anello, il posto che intendo è dopo aver lasciato tutte le cascate, subito dopo il ponte (*) sulla strada per tornare indietro al cimitero nuovo.

* non so se sia il ponte romano o degli austriaci, cmq quello dove si mettono gli amachisti, proprio accanto a quella piccola piscina naturale sulla cima della cascata più alta.
 
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