La mia prima volta in montagna... e la vostra?

Vivendo in una grande città come Roma è piuttosto difficile l'approccio con la montagna ma io ho avuto la fortuna di avere un padre originario di un piccolo paese di montagna, al confine tra Lazio e Abruzzo dove andavo in ogni occasione tipo festività, vacanze estive, ecc.

Le mie prime piccole esperienze di montagna le ho avute passeggiando tra i boschi del paese iniziando ad apprezzare i profumi della terra, del muschio, dei funghi e dei fiori. Le ricordo ancora tutte.

Con il passare del tempo è cresciuta sempre di più la mia voglia di avere un contatto sempre più forte e significativo con l'ambiente.

Ciò che mi ha sempre caratterizzato fin da piccolo è stato lo spirito di osservazione, il fermarmi ad ascoltare il canto degli uccelli, seguire il volo di una farfalla, provare piacere nel sentirmi il vento addosso, restare fermo ad ammirare un grande albero, emozionarmi di fronte ad un panorama, osservare l'evoluzione di una nuvola senza staccare lo sguardo e tante altre cose.

Persino camminando tra le vie trafficate e rumorose di Roma riesco a trovare e apprezzare queste manifestazioni della Natura.

Un bel giorno vidi in libreria una cartina della Kompass riguardante i monti Sibillini e l'acquistai.

Avevo poco più di 21 anni.
Era la prima volta che aprivo una cartina. Era enorme...
La stesi sul mio letto e iniziai a studiarmela.

Il mio primo approccio con la montagna è stato in solitaria ma proprio per questo scelsi un sentiero frequentato per non restare mai da solo.
Scelsi di andare sul monte Vettore e poi giù, al lago Pilato.

Arrivai con la macchina al valico Forca di Presta e scesi.
Vidi una grande tabella e un segno rosso verniciato su un sasso.
C'era molta gente che saliva in direzione della tabella e chiesi se per caso era da lì che partiva il sentiero per il Vettore.
Mi risposero di si e mi misi discretamente dietro a loro, ma a debita distanza per non essere troppo invadente e allo stesso tempo per sentirmi più sicuro.

Il mio abbigliamento era molto semplice. Una tuta da ginnastica e una felpa pesante. Una giacca a vento tipo k-way e un paio di scarponi. Uno zainetto con acqua e una confezione di mini croissant alla crema pasticcera... caspita che memoria... ma come si fa a dimenticare certe cose?
Naturalmente avevo al seguito anche la mia prima macchina fotografica :D
La sicurezza me la diede anche il bel sentiero su cui camminavo.
Non immaginavo che fosse così evidente.
Ad ogni passo mi stupivo per tanta bellezza.

Non avevo mai visto una fioritura di genziane e prima del rifugio Zilioli camminai letteralmente sopra un tappeto blu.
Poi il vento, il celebre vento del Vettore e poi su, verso la vetta... la mia prima cima conquistata.
Da lassù osservavo le montagne tutt'intorno.
Nella maggiorparte dei casi non sapevo dare un nome a tutte quelle cime.

Poi vidi la croce di vetta e uno strano contenitore metallico da cui la gente prendeva un quaderno. Mai visto nulla di simile... un quaderno lassù.
Lo presi anch'io e sfogliai qualche pagina. Era pieno di firme e pensieri.
Anch'io scrissi qualcosa, un saluto e la mia firma.
"La mia prima volta in montagna..."

Chissà chi avrà letto quella mia frase... :)

Il Vettore fu la mia prima montagna e da quella non me ne separai mai più. Ogni anno compio una sorta di pellegrinaggio ringraziandola per avermi accolto così, in maniera semplice e amorevole, come una madre.

Nelle mie volte successive scelsi sempre sentieri frequentati per non rimanere mai solo nelle mie solitarie :D
Il monte Gorzano e il monte Aquila (gruppo Gran Sasso) furono le successive conquiste. Poi venne la volta del Pizzo Cefalone e del Corno Grande... e via via altre montagne, sempre in solitaria.

Poi inventarono internet... :D e nacquero i forum.
Iniziai a conoscere gente ed a condividere con gli altri la mia passione.

E la vostra prima volta? :)
 
Ultima modifica:
ho iniziato con mio babbo a circa 7-8 anni in Valtellina, sulle Alpi.. inizialmente erano passeggiate tranquille in mezzo ai boschi o intorno ai 2000 m o poco più.. zona rifugio dei forni, sopra santa caterina valfurva.. poca vegetazione e un sacco di marmotte :D poi pian piano ho iniziato io a spingere x aumentare il tiro, ma la prima vetta che ho conquistato non la ricordo accidenti.. ricordo che a poco più di 10 anni, forse 12, arrivai al rifugio casati, sui 3200m.. al posto della terrazza ha una palafitta sul ghiacciaio dell'ortles/cevedale.. e appena scollinai me lo ritrovai davanti, il rifugio sul ghiacciaio.. ne rimasi incantato.. quest'estate ci sono ritornato, ma non è stato bello come la prima volta :D
Fatto sta che ho iniziato a frequentare prima le Alpi che le Alpi Apuane, che distano mezzora di macchina da me, com'è strano il mondo :rofl: quest'ultime le ho scoperte da nemmeno due anni, e sono uno spettacolo.. d'inverno poi.. Geli dal freddo magari con un vento fortissimo immerso nella neve, magari stai percorrendo una cresta stile Lyskamm, ma alzi gli occhi e vedi il mare, proprio lì sotto..
 
ciao fabri,
ho iniziato a frequentare la montagna all'eta' di 6 anni,(1980)ma la mia giornata montanara era la domenica,si andava in montagna (sibillini) ci si portava il cibo da casa,si sceglieva un bel posto e si faceva la classica scampagnata,quindi nulla di piu',spesso il posto era quasi al ciglio della strada,questo avveniva quasi tutte le domeniche da maggio a settembre,seppur abitando sul mare,fino all'eta' di 12 anni,dopo di che per molti anni erano sporadiche gitarelle per lo piu' pranzo al ristorante e magari giusto 2 passi,per dirla tutta neanche lo zaino,nel frattempo il mare ha preso il sopravvento.........................ma nel mio cervelletto non hanno smesso mai di riecheggiare monte........ forca....... passo...... che mio padre conosceva a menadito e ogni santa domenica che andavamo li ripeteva come una poesia,tutti li', riecheggiavano con una pressione sempre piu' forte e alla fine è esplosa nel 2010 deciso con la testa dura,ho perseverato,ho insistito e alla fine in un anno solare (2011) ho fatto la bellezza di 39 uscite,dove non mi sono fatto mancare le tendate sopra i 2000,dove ad esempio da pizzo tre vescovi (che tu fabri conosci) mi sono stragoduto tramonto e alba..............
vi saluto e...........buone avventure a tutti
saluti
mauro:):):):)
 
Ciao Fabrizio,

Prima di abitare a Roma vivevo in un paesino della provincia di Pescara, situato fra la Maiella e il Gran Sasso, sovrastato da una collina che fin dalla tenera età era meta di uscite spesso anche di noi ragazzini, senza un adulto ad accompagnarci (erano altri tempi !!!). Che gran montagna che mi sembrava allora e, recentemente ci sono stato a fare una bella escursione con i miei figli.

Nonostante la mia ricca collezione di itinerari appenninici e non, lo "Scuncole" con i suoi seicento metri di quota per me mantiene ancora un fascino speciale ...

saluti a tutti,

Mactom
 
Sfogliando le pagine di questo bellissimo forum ecco che mi imbatto in questa interessantissima discussione....così decido di raccontarvi la mia prima volta in montagna!

Ad essere sincero ho avuto bisogno di più tempo di quanto inizialmente credessi per ripercorrere a ritroso i miei 26 anni e cercare di ricordare effettivamente quale sia stata la mia prima cima...
E già non è facile ricordare bene dove si è saliti per la prima volta per chi è cresciuto all'ombra dei Simbruini, ma con madre umbra, con le conseguenti ed abitudinali vacanze estive dai nonni nella zona compresa tra i Reatini ed i Sibillini...

Ma forse, anzi sicuramente, le mie prime esperienze sono riconducibili proprio sulle montagne della Val Nerina. Per tutte le vacanze estive infatti, subito dopo la chiusura della scuola, mi "trasferivo" dai miei nonni a Monteleone di Spoleto (PG), un delizioso borgo situato a 1000 m.s.l.m. dove l'aria è frizzante anche ad Agosto e dove, come in una cartolina, a far da sfondoci ci sono verso Sud il Monte di Cambio ed il Terminillo ed a Nord il massiccio del Vettore.
Oltre a queste note cime tutt'intorno vi sono innumerevoli monti compresi tra i 1500 ed 1700 metri di altitudine, e proprio su queste cime, nei loro boschi, sulle loro verdi praterie che seguivo come un "innamorato" mio nonno che dopo la pensione si era dedicato anima e corpo al suo greggie di pecore.
Ricordo come se fosse adesso le ore trascorse nel fresco delle pinete di abeti, sdraiato ad ascoltare ogni suono della natura e soprattutto le storie che mi venivano narrate da mio nonno mentre si pascolava il gregge...ed ogni giorno ci si spostava da un luogo all'altro, scoprendo sempre nuovi orizzonti e paesaggi...
Ma ricordo più di tutto le notti "avventurose" passate a bivaccare nell'intento di custodire il gregge dagli attacchi dei lupi (più frequenti di quanto si possa immaginare)...
Ricordo quando seguivo mia nonna nei boschi a fare i funghi o a raccogliere le more ad Agosto, quei profumi, quegli odori se chiudo gli occhi li sento ancora!
Ricordo le tremenda forza dei temporali estivi in montagna, che lasciavano segni ovunque per mano dei fulmini sui malcapitati alberi...
Vallo a raccontare ai bambini di oggi tutto iPad e cellulari-dipendenti già a 5 anni o_O !!!

Comunque anche se non erano vere e proprie escursioni queste sono state le mie prime (indimenticabili) esperienze in montagna....poi con il passare degli anni arriva la patente e quindi con essa la possibilità di espandere i confini della proprio conoscenza!
La domenica pomeriggio era sempre dedicata a giri panoramici in auto lungo le strade che si snodavano il più possibilmente vicino a luoghi solitari e naturali...Spesso mi divagavo a giracchiare lungo le tante strade sterrate nei Simbruini finchè non scocco la scintilla...
Capii che tutt'intono a me, a due passi da casa, c'era un universo, e quelle montagne che osservavo dal basso racchiudevano come un forziere un tesoro immenso!
Col tempo avrei scoperto che quel tesoro era fatto di faggete di unica bellezza, pianori carsici cosparsi di orchidee, aspre cime rocciose e limpide acque che correvano veloci a valle...
Era arrivata l'ora di andare a camminar per monti...

Nel Luglio 2010 la prima cima "ufficiale"che salii fu il Monte Autore, una cima scelta poichè non troppo difficle (anche dal punto di vista dell'orientamento) per un neofita...o più semplicemente perchè era l'unica che sapevo come raggiungere, non avendo infatti compagni di avventura esperti o smaliziati che sapessero indicarmi sentieri e vie normali.
Partii bello carico e sicuro che di li a poco avrei potuto finalmente vedere qualcossa di unico; non mi sbagliavo. Giunto al balcone naturale de Le Vedute rimasi quasi senza fiato dalllo stupore; questa fu la scena che più mi emozionò! Il profondo solco della Valle del Simbrivio al di la del quale si stagliavano il Tarino, il Cotento ed il Viglio...poi in breve raggiunsi la cima, dalla quale si contavano decine di montagne tutt'intorno: uno spettacolo unico osservare tutto da così in alto, ma ahimè senza nome! Ricordo con un sorriso che il vicinissimo ed inconfondibile Monte Velino era per me competamente sconosciuto tanto che rimasi a guardarlo per minuti senza però potergli dare un nome!!! Lo studio delle cartine e dell'ambiente che avevo intorno sarebbe arrivato poco dopo...

Ma era già ora di alzre l'asticella e così dopo qualche settimana via lungo il sentiero 696A verso le cime dei Cantàri e del Monte Viglio (un Everest per me in quel periodo, non come fatica, bensì come emozioni).
Qualche settimana dopo in occasione del mio ritorno annuale in Umbria dei miei cari, decido di salire sul Monte Vettore, anche li emozioni uniche!!!

Poi mano mano Corno Grande, Prena, tutti i Simbruini, ecc...:lol:
 
Bellissima discussione!!!

Se avessi dovuto dar retta all'esito della mia prima passeggiata su una montagna vera, probabilmente non avrei dovuto mettere più piede su un sentiero :D
Correva l'anno 1992, avevo 6 anni e mezzo. Mio padre ed un suo caro amico decisero di portare tutti quanti i pargoli in campeggio a Fiumata per tre giorni. Andammo dunque io, i miei due fratelli, i due figli dell'amico di mio padre e i due genitori. Meta principale dell'uscita era nientepopodimeno che il M. Viglio!

A quell'età tutto mi sembrava più grande e più difficile da superare, i pendii del Viglio in primis. E così, partiti dalla Fonte Moscosa, salimmo prima verso il M. Piano (con mi gran diletto), poi verso i Cantari veri e propri e la vetta principale. Il ricordo principale che ho di quell'uscita fu il gran terrore che mi accompagnò per tutta la passeggiata: gli "orribili strapiombi" del Viglio incutevano in me una paura tale da chiedere in ogni istante la mano di mio padre. La cosa che mi imbarazzò ulteriormente fu che il figlio minore dell'amico di mio padre, mio coetaneo, saltava come uno stambecco e correva lungo i prati senza alcuna paura, mentre io...!

Oggi direi che tutto è cambiato e il Viglio mi è rimasto nel cuore. Quando ci rivado ripenso sempre alla mia prima ascesa e sorrido :D

Momenti fondamentali per la mia crescita dal punto di vista escursionistico sono state le mie prime volte sulle Alpi, rispettivamente sulla ferrovia del Jungfraujoch nel 1995 in quel di Cogne nel 1998.

Sono sempre stato attratto dalla conoscenza de territorio, sono da sempre un amante della geografia e mi considero un "mangiacartine" (me le porto dappertutto e le consulto in ogni occasione :D ). Ho intenzione di salire ancora una luuunga lista di vette :cool:
 
Sono sempre stato attratto dalla conoscenza de territorio, sono da sempre un amante della geografia e mi considero un "mangiacartine" (me le porto dappertutto e le consulto in ogni occasione :D ). Ho intenzione di salire ancora una luuunga lista di vette :cool:

Anche io sono un "mangiacartine" come dici tu...:biggrin:
quando ho due minuti e voglio rilassarmi ne prendo una delle tante che ho (anche se non sono mai abbastanza per la mia sete di cartografia....) e mi metto a spulciare tra curve di livello e toponimi....

Molte volte mi sento dire "ma come fai a conoscere tutti questi nomi???"....
La risposta l'ho scritta due righe sopra, eheheheh :rofl:
 
Un giorno un paio di ragazzi di 14/15 anni, nostri amici, decisero di portare il nostro gruppo di bambini di 7 anni a fare una scampagnata al Colle S. Giorgio, che non sarà più di 600 m s.l.m, andammo a piedi direttamente dal nostro paese Anagni, attraversando un fiumiciattolo (il Rio), boschi e prati. La giornata fu entusiasmante.

L'anno dopo, con gli stessi amici, andammo ai campeggi estivi che si svolgevano a Prati di Mezzo, e qui iniziarono le mie prime esperienze di montagna. Il primo monte che salii, anzi, che non salii, fu il Forcellone: arrivai fin sotto la prima forca (sotto il Predicopeglia) e da lì non seppi più andare avanti per la paura che mi bloccò, mi fece sedere e mi fece mettere a piangere con tanto di singhiozzo. Sempre in quello stesso anno feci anche la mia prima lunga gita: da Prati di Mezzo, giù a Canneto, e attraversando tutta l'interminabile Valle di Canneto nonchè percorrendo l'internminabile salita a Forca Resuni, arrivammo alla Camosciara, quindi il ritorno a Prati di Mezzo. Dopo quell'anno la mia passione per l'avventura in montagna fu un crescendo.
 
La mia prima volta "seria" in montagna ero on i miei genitori, avrò avuto 5 anni e ricordo pantaloni di velluto alla zuava :D

Feci il giro delle dolomiti di Sesto partendo dal rifugio fondovalle e passando per i rifugi comici, pian di cengia e locatelli.

Durante quel giro salii anche la mia prima cima, la croda fiscalina di mezzo.
 
La mia prima volta "seria" in montagna ero on i miei genitori, avrò avuto 5 anni e ricordo pantaloni di velluto alla zuava :D

Feci il giro delle dolomiti di Sesto partendo dal rifugio fondovalle e passando per i rifugi comici, pian di cengia e locatelli.

Durante quel giro salii anche la mia prima cima, la croda fiscalina di mezzo.

Azz.. partenza in quarta, se vai subito alle 3 cime rischi quasi di disprezzare le altre montagne :rofl:
 
Azz.. partenza in quarta, se vai subito alle 3 cime rischi quasi di disprezzare le altre montagne :rofl:

eheheheh:biggrin: .....beh da bambino ero rimasto molto affascinato e ogni volta che ci ritorno i ricordi non mancano. Poi dopo un pò di anni sono riuscito anche a salire sulla grande di Lavaredo, una emozione impagabile!
 
A Fabri e a tutti voi che che mi avete preceduto
GRAZIE :lol: :music:

La mia prima volta in montagna:

La prima volta ?!?
Frugo tra le immagini dei miei ricordi:

Cieli azzurro intenso solcati da grosse nuvole
prati trapunti di fiori
boschi misteriosi dove il martellare del picchio prevale sui mille versi degli uccelli
torrenti e cascate gorgoglianti
cestini sempre pieni di fragole, mirtilli, lamponi e funghi
l’aquila nel cielo, gli stormi di gracchi, il gallo cedrone che svolazza sul prato
i contadini che all’improvviso scoppio del temporale gettano le falci lontano e si rifugiano sotto la nostra legnaia
e sempre davanti agli occhi la mutevolezza di colore, a seconda delle ore del giorno, delle rocce del Brenta

tutto questo a mezz’ora di jepp dagli ultimi masi di Molveno.
Era lì che da bambini, chiuse le scuole, trascorrevamo l’estate.

6 anni e la mia prima vera escursione: da Vermiglio al Rifugio Denza .
Di quella volta ricordo soprattutto il desiderio della sosta, che poteva avvenire solo dopo 45 minuti di cammino rimanendo tassativamente in piedi, il poter finalmente bere dalla borraccia e mangiare albicocche secche. Ricordo l’emozione mista a timore della notte passata al buio sui pagliericci del rifugio e la mattina dopo, superata la morena, la luce accecante del sole, i rivoli d’acqua sul ghiacciaio e l’azzurro dei crepacci.

Ma è stato a 18 anni, quando con base per una decina di giorni al Rifugio Vaiolet ho percorso i vari sentieri del Catinaccio, che sono diventata malata di montagna.
Allora l’illuminazione era a gas solo nella sala comune e, come regola nei rifugi del CAI, alle 22 veniva spenta. Nelle stanze c’erano le candele e un catino con la brocca per lavarsi. Allora erano pochi gli escursionisti che salivano fin lassù, ed erano soprattutto rocciatori che si facevano accompagnare in parete dalle guide. Ricordo la loro voce e il rumore dei chiodi in parete, il franare di qualche sasso e la prima volta che ho visto una discesa a corda doppia dalle torri del Vaiolet.
Rivivo lo spirito di amicizia e fratellanza che si instaurava tra le persone non solo nelle allegre serate in rifugio ma anche nei brevi incontri sui sentieri.
Ricordo il fischio del vento, il rumore della pioggia sulla giacca a vento, il crepitare del tuono e il silenzio: il silenzio della montagna...
e la sua magia non la posso dimenticare, è viva dentro di me.

Lucia
 
Ultima modifica di un moderatore:
Le prime volte è stato sul monte cammarata con i miei genitori dai 4 anni che io ricordi. Trekking giornaliri. Solitamente mi facevano percorrere sentieri molto visibili e semplici, ma già apprezzavo la bellezza della natura e soprattutto il rispetto per essa. Poi sono andato a fare lo scouts per qualche anno ed ho raggiunto col loro in tenda le zone di ficuzza, santa Cristina gela, san Martino delle scale, monte cuccio ( non ricordo se ero da solo però). Con amici ho sempre fatto i sentieri dei monti sicani e poi stiamo facendo quasi tutti i percorsi del mio amato monte cammarata. Una bellissima esperienza è stata quando ho raggiunto sull'Etna timparossa e dintorni :) ora sto convincendo un mio amico per un camping di circa 3 giorni. Se avete mete da consigliare sempre in Sicilia sono tutto orecchie ;) bellissima discussione comunque. Ho letto tutte le vostre esperienze con grande attenzione
 
D

Derrick

Guest
Sono di Roma, facevo già l'università, ero attivista del WWF e ogni tanto partecipavo alle loro escursioni, che per la maggior parte sono camminate su percorsi di qualche interesse. Occasionalmente però organizzavano una escursione in montagna, con un dislivello vero. Sono andato ad una di queste, non avevo né scarponi (ho messo delle scarpe pesanti), né zaino (non ricordo neanche cosa mi sono portato dietro), né borraccia, né bussola né null'altro.

L'escursione abortì a metà perché il tempo volse al peggio e alcuni degli "escursionisti della domenica" non avevano portato con sé materiale antipioggia nonostante l'esplicita raccomandazione. Vidi ben poco, molte nuvole basse, "nebbia".

Mi piacque molto però, a me di stare "tra le nuvole" non era mai capitato, e anche la nebbia nel bosco è stata incantevole. Così quella escursione sui Lepini, finita subito, mi ha fatto vedere che la montagna è bella perché è bella, anche se piove ed è tutto immerso in una bambagia biancastra. Subito dopo ho acquistato scarponi, zaino, calzettoni di lana, bussola.
 
6 anni e la mia prima vera escursione: da Vermiglio al Rifugio Denza .
Leggendo Vermiglio e Rifugio Denza non ho potuto non pensare alla giornata più bella della mia vita, la prima volta su un ghiacciaio, prima volta in cordata, prima volta con ramponi e picca. Svegliataccia dal Denza alle 4 e partenza mezz'ora dopo, 11 ore per farvi ritorno (non ero molto in forma <,<). Le gambe anestetizzate dalla stanchezza sembrano due blocchi di marmo, un chiaccherata con i miei 2 compagni e la guida del rifugio davanti a una weissen. Non ricordo una parola di quello che dicevano, ero con la mente sulla cima della Presanella, ripercorrevo la breve cresta prima della vetta, i simpatici alpinisti del CAI di Arzignano trovati lassù, e poi ancora l'angosciante ricerca della traccia in fase di rientro. Beh che dire, da allora ci penso almeno due volte al giorno tanto che le immagini sembrano sempre più dettagliate =D

 
Leggo solo ora questa interessante discussione.
Ho cominciato a frequentare i monti dell'Abruzzo (e non solo) con i miei genitori, partendo da Roma con il camper ogni fine settimana, dall'eta' di 7-8 anni (Parco Nazionale d'Abruzzo, Gran Sasso, Velino-Sirente, Valtellina).
Le prime escursioni "serie" ho cominciato a farle a partire dai 14 anni, quando avevamo casa a Rocca di Mezzo..con mio padre abbiamo fatto il Velino, il Sirente (stupenda salita dal versante nord, ancora me la ricordo!), Monte Rotondo, Lago della Duchessa, Gole di Celano ed altre vette minori nei pressi del Rifugio Sebastiani.
Il salto di qualita', se cosi' possiamo chiamarlo, l'ho fatto a partire dai 18 anni, quando ottenuta la patente ho cominciato ad andare in solitaria sul Gran Sasso e sempre sul Velino-Sirente (non so perche', ma sono salito 4 volte sul Corno Grande nell'arco di due anni). In quegli anni frequentavo molto anche le montagne umbre e marchigiane, nonche' le Dolomiti di Brenta per un certo periodo.
La maggior parte delle mie escursioni sono avvenute in solitaria, ma ogni tanto ho portato in vetta qualche amico. Il resto e' storia recente :)

PS
Mi piange il cuore a veder ridotto il campeggio Yarkum ai Prati di Tivo ridotto a un cumulo di macerie, quanti ricordi di weekend invernali trascorsi li'..fortunatamente e' ancora in piedi e ben messo il Vecchio Mulino al PNALM
 
La prima volta che mi ricordo ancora era sul monte Mangart, nelle Alpi Giulie, con mio nonno e mio padre. Mi ricordo specificatamente un pezzo di ferratina. A quei tempi si saliva "a mano" :).
 
La prima volta in montagna...in realtà non ricordo...l'ho frequentata sin da piccolo, essendo mio nonno originario di Rivoreta, un paesino dell'Appennino pistoiese. Rammento che quasi ogni Domenica andavamo per monti, e la sensazione d'euforia che mi davano gli spazi aperti e quegli odori che in città erano sconosciuti. Il primo ricordo nitido che ho di queste uscite è appunto mio nonno che pescava i "broccioli" nel fondo ciottoloso di un torrentello. Da un certo punto in poi della mia vita i nostri rapporti sono cessati, era (è morto da qualche anno, senza che ci rivedessimo o parlassimo) decisamente una pessima persona, ma gli sono grato per avermi avviato alla conoscenza di un mondo che è il mio mondo, allora come oggi.
 
non ho ancora letto tutte le interessanti risposte ma lo farò.

prima volta in montagna direi in seconda media, ci andai in vacanza organizzata dalla scuola, vacanze estive prima della terza. ripensandoci ora, sinceramente, credo i ricordi in assoluto più belli della mia vita finora e credo difficilmente battibili. per molti motivi, probabilmente anche perchè erano le prime vacanze da solo e si vivevano quei fantastici anni della vita. ad ogni modo anche la montagna mi era piaciuta molto. ricordo il nome, Campestrin, non so nemmeno dove sia, tra poco lo cercherò. ricordo passeggiate in ampie vallate e il divertimento con i compagni di allora.
ritornai in vacanza con la scuola l'estate dopo, in un posto che ricordo come Macugnaga. causa mancanza di alcuni dei compagni dell'anno prima, i ricordi sono meno entusiasti. ricordo un po' di malinconia per quelli che mancavano.

non sono più andato in montagna per tantissimo tempo, nessuno mi ci ha portato. poco dopo la fine dell'università con degli amici abbiamo iniziato a girare per le montagne lecchesi (quelle stesse montagne che vedevo dalle finestre del politecnico di lecco e dove non mi era mai balenata l'idea di andare). la cosa ha acceso in me velocemente la passione per la montagna.
ora da 4/5 anni sono un frequentatore fisso delle montagne lombarde e appena posso studio nuovi itinerari. ah voglio andare a vivere il più vicino possibile alle montagne :)
 
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