La montagna è di tutti?

Oggi è accaduto un piccolo fatto, in se di nessuna rilevanza. Ma devastante nel suo impianto logico. Per curiosare sopra un rilievo dei colli Berici, ho percorso un brevissimo tratto di strada sterrata. Ner tornare sulla precedente, una signora è uscita da una casa inveendo su violazione di proprietà privata. Questo è il problema! Questa logica di privatizzare aree, possedere scorci e vedute, chiudere tratturi e sentieruzzi. L'omologazione del turismo, che prevede che tu passi solo da cetri punti. Che tu non sia libero di esprimere la tua avventurosità, ma fruitore e nulla più. Un pedissequio seguitore di linee altrui, contrassegnate da un numerino. La cosa più triste è che sempre più gente vuol esser così: accaniti sull'app di escurionismo, a cercare a tutti i costi di rimanere ligi processionanti. Io trovo gravissimo, lesivo della mia indole tale modo di interpretare la montagna. E'è la logica della scatoletta, del vivere entro una concessione di misura. Ti spetta un tot, non è disponibile alcuna opzione, sei tu a sbagliare....

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Oggi è accaduto un piccolo fatto, in se di nessuna rilevanza. Ma devastante nel suo impianto logico. Per curiosare sopra un rilievo dei colli Berici, ho percorso un brevissimo tratto di strada sterrata. Ner tornare sulla precedente, una signora è uscita da una casa inveendo su violazione di proprietà privata. Questo è il problema! Questa logica di privatizzare aree, possedere scorci e vedute, chiudere tratturi e sentieruzzi. L'omologazione del turismo, che prevede che tu passi solo da cetri punti. Che tu non sia libero di esprimere la tua avventurosità, ma fruitore e nulla più. Un pedissequio seguitore di linee altrui, contrassegnate da un numerino. La cosa più triste è che sempre più gente vuol esser così: accaniti sull'app di escurionismo, a cercare a tutti i costi di rimanere ligi processionanti. Io trovo gravissimo, lesivo della mia indole tale modo di interpretare la montagna. E'è la logica della scatoletta, del vivere entro una concessione di misura. Ti spetta un tot, non è disponibile alcuna opzione, sei tu a sbagliare....

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Il punto é che bisogna prendere delle posizioni nella vita, perché la questione proprietà privata non puô essere voluta o giustificata in base a dove fà comodo, in base a dove lo si vuole, ecc... Quindi che sia in montagna, al piano o altro poco importa. O si é conformisti con il sistema, lo si supporta. Oppure non lo si é. Indifferentemente dal dove.

Il resto riguarda un discorso infinito e con mille-mila varianti. Per esempio, la proprietà privata é naturale averla,... ma lo stretto necessario per vivere o le esagerazioni senza moderazione? Ecc.

Io evito il più possibile tutto ciò che non é "libero" proprio per evitare di finire il resto dei miei giorni dietro a delle sbarre per le reazioni che potrei avere con le persone possessive anche quando non serve, verso le persone prepotenti ed arroganti che vivono appellandosi solo a leggi e regole umane per giustificarsi.

Ma di base come in tutto il principio é quello,... non é onesto e coerente giustificare certi sistemi, regole, diritti, solo in base alla propria convenienza. O le si supporta anche quando crea problemi e limitazioni a sé, potrebbe voler dire che dove abiti uno ti entra bel super bel prato che hai in città,... Oppure si é contro a queste regole, queste leggi, questi modelli.

Perché tutto và sempre bene, non importa come le persone razzolano, l'importante é che sia fatto coerentemente con le parole che predicano. Pro e contro. Facile o difficile. Conveniente o sconveniente per se.
 
U

Utente 33524

Guest
In Valtellina di solito hanno modi più urbani, se sono infastiditi, o piuttosto insospettiti, dalla tua intrusione nella loro proprietà, per farti capire che stai sul loro si limitano a chiederti: "Ci sono problemi? Ha bisogno?" Si accontentano della risposta chiarificatrice, lasciandoti fare. È la stessa domanda che fanno quando gli pare che tu sia in difficoltà e ti offrono sincero e spontaneo aiuto, avendoti già classificato come povero sprovveduto. Io invece sono un vero cafone, quando mia moglie dal balcone ha avvistato uno che stava tagliando roba in una sua selva (che aveva comprato da poco da un cugino che non la curava più da anni) sono andato immediatamente a chiedergli: "Lei cosa sta facendo?" Con sguardo innocentissimo, senza parlare, mi ha fatto vedere delle frasche flessibili che aveva tagliato, io in risposta: " Non me ne frega niente, lei non deve rompere i coglio... nelle selve altrui, vada nella sua, se ce l'ha." Il cagnolino che aveva con se, vista l'aggressione al povero padrone, che rimaneva muto, mi fece anche un'abbaiata. Solo dopo tempo mi sono data una spiegazione, forse cercava specie di vimini per fare canestri o gerle e credeva la selva abbandonata. In effetti era un'attività innocente, anzi contribuiva a tenere pulita la selva (così si chiama una parte di un castagneto). Bisogna però dire che se non fai valere i diritti di proprietà ti passano sopra inesorabilmente. Mio suocero una volta cercò di istruirmi facendomi vedere come il vicino aveva tagliato l'erba troppo vicino alla sua (di mio suocero) proprietà (si trattava del terreno intorno alla casa, già afflitto da una servitù di passaggio). Quell'insolito taglio d'erba non era cosa irrilevante, significava che quello, vicino da molti decenni, stava cominciando a saggiare la prontezza di reazione di mio suocero che ormai era sui novant'anni, per poi eventualmente allargarsi un po'...
 
Ultima modifica di un moderatore:
No, la montagna non è di tutti esattamente come non lo è la pianura, la campagna o il giardino di casa propria a Milano.

Il termine "montagna" identifica un rilievo della crosta terrestre a partire da una certa quota di elevazione non uno "stato" di proprietà.

Detto questo basta un cartello, magari posto all'inizio di un passaggio a chiarire il concetto, per evitare discussioni, ma ciò non toglie che se è proprietà privata lo è a prescindere dalla "quota", la "comodità" per giungere al punto X o dalla bellezza del luogo.

Diversamente oggi è il passaggio domani e la macchina e dopodomani......

Possiamo disquisire sui modi per far valere i propri diritti ma non sulla legittimità di quest'ultimi.

Ovviamente questo non vuol dire che si debba, per forza, seguire i sentieri "omologati" e non dar sfogo al proprio senso di avventura se le regole lo permettono ma, in qualsiasi caso, la proprietà privata è sacra.

IMHO / AMMP

Ciao :si:, Gianluca

PS.:.... Intendiamoci :)...... si può discutere di tutto, anche della legittimità dei diritti, ma a quel punto stiamo discutendo di una società che non è più quella nostra ma è un altra.
 
Ultima modifica:
Hanno ragione @busdriver e @znnglc
Comunque, anche se si tratta di proprietà privata, bisogna vedere una serie di cose: innanzitutto se ci sono da sempre (o almeno da più di 20 anni o 10 per le zone montane) sentieri, mulattiere o strade forestali percorribili da chiunque, queste devono restare agibili, anche se attraversano proprietà privata.
In secondo ordine, se il terreno non è visibilmente recintato (muro, staccionata, recinzione, siepe, fosso. Attenzione, che viene equiparata a recinzione anche la presenza di cartelli, ben visibili sul perimetro), uno può non sapere che è proprietà privata e quindi non incorre in nessuna violazione di legge; se però viene invitato dal proprietario ad allontanarsi o non entrare, deve rispettare l'ordine.
 
No, qui si travisa. Se avessi milliardi su miliardi, a tal punto da comperarmi le 3 cime, o piazza S. Marco o il Colosseo, sarebbe lecito oscurarne la visione ad altri? Una intera collina, rocce e panorami compresi, può esser resa inaccessibile? Proprietà privata e divieto d'accesso non sono sinonimi. Se qualcuno si comporta male in montagna, sporca, poco conta che sia in una proprietà privata. Vi sono intere colline, rese inacessibili. Se possedessi la foresta del Cansiglio, potrei buttar fuori tutti e chiuderla a mio esclusivo beneficio? Non capisco poi il far battutine, come sulla porta di casa. Che peraltro lascio sempre aperta... Ritengo il mio diritto di potre beneficiare di un belvedere, di gironzolare fra rocce e alberi, superiore al possesso. Perchè al cacciatore è consentito allora accedere ai fondi, addirittura coltivati?
 
Ma non prendertela troppo, i brutti incontri con persone isteriche le facciamo tutti. Essere mal visti perché siamo troppo curiosi e andiamo sempre in giro é naturale agli occhi di chi ”difende” il suo piccolo feudo.
 
La cosa che non capisco è: ma tu esattamente dove camminavi? Su una ”strada" che porta e serve una abitazione privata? Eri nel giardino non recintato di una proprietà privata, eri su un terreno privato non recintato? Qui in Piemonte ad esempio abbiamo la Mandria e ti garantisco che è tutta recintata, vabbè era di un Re, all'interno comunque non puoi andare dove ti pare molte zone sono stra private, vedi golf o proprietà Agnelli. Probabilmente se potessi comprare una collina e la recintassi tutta a norma di legge nemmeno i cacciatori potrebbero accedere. Posso concordare con te sulle buone maniere ma in punta di diritto ha ragione la signora imho
 
Se avessi milliardi su miliardi, a tal punto da comperarmi le 3 cime, o piazza S. Marco o il Colosseo, sarebbe lecito oscurarne la visione ad altri? Una intera collina, rocce e panorami compresi, può esser resa inaccessibile?
Ciò che non è già di proprietà privata è necessariamente bene pubblico, nel senso che appartiene allo Stato o agli enti locali.
Vi sono beni pubblici inalibabili, ricompresi nel demanio pubblico e nel patrimonio indisponibile: in quanto tali è impossibile la vendita a privati, nemmeno se venissero pagati a peso d'oro.
Rientrano in questi beni proprioil lido del mare, la spiaggia, le rade e i porti, i fiumi, i torrenti, i laghi, le altre acque definite pubbliche dalle leggi; le foreste, le miniere; gli immobili che per legge sono sono ritenuti d'interesse storico, artistico archeologico o etnoantropologico; le collezioni dei musei, delle pinacoteche, degli archivi, delle biblioteche; e infine gli altri beni (es. parchi nazionali, parchi regionali) che la legge assoggetta al regime proprio del demanio pubblico.
Quindi, per risponderti, nessuno potrà mai comprare i beni che citi tu.
Proprietà privata e divieto d'accesso non sono sinonimi.
Non lo sono, ma possono esserlo: il diritto di proprietà consente al proprietario di vietare l'accesso a terzi.
Tuttavia, l'art. 42 della Costituzione prevede la possibilità per lo Stato di stabilire dei limiti al diritto di proprietà, per assicurarne la funzione sociale e renderla accessibile a tutti.
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Se qualcuno si comporta male in montagna, sporca, poco conta che sia in una proprietà privata.
infatti, questo è un discorso completamente diverso e che nulla ha a che fare con quello che stai dicendo.
 
Ritengo il mio diritto di potre beneficiare di un belvedere, di gironzolare fra rocce e alberi, superiore al possesso.
Tu puoi ritenere ciò che più ti aggrada ma ciò non toglie che tu possa essere, legalmente parlando, nel torto e, di conseguenza, essere anche perseguito a norma di legge oltre che essere redarguito dai legittimi proprietari.
Perchè al cacciatore è consentito allora accedere ai fondi, addirittura coltivati?
Perchè il cacciatore paga una concessione allo Stato che gli permette una certa libertà esclusivamente nel periodo di caccia che và, indicativamente, da fine settembre a fine gennaio e SOLO per le zone ammesse all'attività venatoria.

Ciao :si:, Gianluca
 
Mi trovavo su una strada bianca. Ho visto un gruppo roccioso che prometteva di essere un bel punto di vista. Nessun cartello, catena e simile. Un tratturo con a terra segni di trattore, che andava ad una casa a lato. Ho percorso il tratturo e ho aggirato le roccette. Quindi, nessuna coltivazione o prato o pertinenza abitativa violate. In Italia il libero campeggio, lo stendere un asciugamano in spiaggia ormai non è possibile. Sui Berici c'è un punto panoramico stupendo, l'unico che permette una vista simile, sopra Mossano. C'è una casa signorile. Proprietà dei gestori di un sottostante agriturismo. Che occupa l'altro solo punto panoramico... Quindi spocchia e soldi possono impedirmi di godere del paesaggio? Il mio esempio era una esagerazione, ma su scala inferiore si attua eccome! Mi conforta Herr, ma la Costituzione andrebbe applicata in modo più convinto!
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Tu puoi ritenere ciò che più ti aggrada ma ciò non toglie che tu possa essere, legalmente parlando, nel torto e, di conseguenza, essere anche perseguito a norma di legge oltre che essere redarguito dai legittimi proprietari.

Perchè il cacciatore paga una concessione allo Stato che gli permette una certa libertà esclusivamente nel periodo di caccia che và, indicativamente, da fine settembre a fine gennaio e SOLO per le zone ammesse all'attività venatoria.

Ciao :si:, Gianluca
E si torna al nodo: io ho una svangata di miliardi e mi compero il Cervino, ci tiro una tenda davanti e fine. Insomma, siamo alla citazione del marchese del Grillo "io so io e voi non siete un *****". Uno stato che protegge baronie a scapito della collettività
 
E si torna al nodo: io ho una svangata di miliardi e mi compero il Cervino, ci tiro una tenda davanti e fine. Insomma, siamo alla citazione del marchese del Grillo "io so io e voi non siete un *****". Uno stato che protegge baronie a scapito della collettività
..... senza offesa ma hai chiesto una opinione e l'hai ricevuta, se non ti piace la risposta non sò cosa dirti.

..... il marchese del Grillo non ci azzecca un tubo, lo Stato non protegge baronie o altro ma il concetto di "proprietà privata" che è alla base del quale a casa tua, se non gli dai il permesso, non entra nessuno o se vi entra puoi chiedere l'intervento della forza pubblica per allontanarlo e perseguirlo e questo a prescindere dal fatto che tu lasci la porta aperta o chiusa.

Ciao :si:, Gianluca
 
Sui Berici c'è un punto panoramico stupendo, l'unico che permette una vista simile, sopra Mossano. C'è una casa signorile. Proprietà dei gestori di un sottostante agriturismo. Che occupa l'altro solo punto panoramico... Quindi spocchia e soldi possono impedirmi di godere del paesaggio?
Non è questione di "spocchia e soldi".
Se un bene è di proprietà privata, lo è perchè lo è sempre stato, indipendentemente da chi lo possiede e lo possedeva.
Se su quel bene privato non si sono create servitù a vantaggio della collettività (es. di passaggio con strade e sentieri ), il proprietario può escludere tutti dall'accesso e può anche recintare la proprietà e tu (e con te tutta la collettività) non puoi avanzare alcuna pretesa.
In tale situazione, per consentir di godere liberamente di quel bene, bisognerebbe ESPROPRIARLO per renderlo pubblico, ma capisci anche tu che questa è un atto di natura eccezionale e che va usato in via di estrema residualità.
 
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