Oggi è accaduto un piccolo fatto, in se di nessuna rilevanza. Ma devastante nel suo impianto logico. Per curiosare sopra un rilievo dei colli Berici, ho percorso un brevissimo tratto di strada sterrata. Ner tornare sulla precedente, una signora è uscita da una casa inveendo su violazione di proprietà privata. Questo è il problema! Questa logica di privatizzare aree, possedere scorci e vedute, chiudere tratturi e sentieruzzi. L'omologazione del turismo, che prevede che tu passi solo da cetri punti. Che tu non sia libero di esprimere la tua avventurosità, ma fruitore e nulla più. Un pedissequio seguitore di linee altrui, contrassegnate da un numerino. La cosa più triste è che sempre più gente vuol esser così: accaniti sull'app di escurionismo, a cercare a tutti i costi di rimanere ligi processionanti. Io trovo gravissimo, lesivo della mia indole tale modo di interpretare la montagna. E'è la logica della scatoletta, del vivere entro una concessione di misura. Ti spetta un tot, non è disponibile alcuna opzione, sei tu a sbagliare....
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