La montagna è di tutti?

E quindi tocca girare con il notaio affianco con i rogiti di tutti i posti che vai. Cmq essere il proprietario di un bene non ti obbliga a fare il falco e fischiare a tutti quelli che senza saperlo passano di lì. Cerchiamo di essere un po’ gentili soprattutto in luoghi dove lo stress dovrebbe essere zero o quasi.
 
vero, non obbliga a fare il falco ma quando ti ritrovi: piante da fiore portate via, frutta portata via, verdura portata via, magari altri danni (cancelletti lasciati aperti o spaccati; vasi rotti; rami di alberi da frutto strappati o spezzati; campi in produzione tutti calpestati; il gatto di casa o le galline rincorse dal cane da caccia o da compagnia... il cane di famiglia con più solo mezza testa perché gli hanno sparato...) diventi assolutamente aggressivo con chiunque si avvicini troppo... sarà sbagliato ma anche molto umano e ti assicuro che i danni che "chi passa solo per guardare o arrivare di là perché da qui si fa prima" sono infiniti e continui... e prima o poi ti rompi le scatole... anche se sei il miglior pezzo di pane sulla terra...

Parlo per esperienza di quando ero bambina... i passanti, i camminatori e i cacciatori hanno fatto talmente tanti danni nella proprietà dei miei nonni che erano considerati peggiori della grandine... anche se ogni tanto qualcuno era a posto e si comportava a modino.
 
Oggi è accaduto un piccolo fatto, in se di nessuna rilevanza. Ma devastante nel suo impianto logico. Per curiosare sopra un rilievo dei colli Berici, ho percorso un brevissimo tratto di strada sterrata. Ner tornare sulla precedente, una signora è uscita da una casa inveendo su violazione di proprietà privata. Questo è il problema! Questa logica di privatizzare aree, possedere scorci e vedute, chiudere tratturi e sentieruzzi. L'omologazione del turismo, che prevede che tu passi solo da cetri punti. Che tu non sia libero di esprimere la tua avventurosità, ma fruitore e nulla più. Un pedissequio seguitore di linee altrui, contrassegnate da un numerino. La cosa più triste è che sempre più gente vuol esser così: accaniti sull'app di escurionismo, a cercare a tutti i costi di rimanere ligi processionanti. Io trovo gravissimo, lesivo della mia indole tale modo di interpretare la montagna. E'è la logica della scatoletta, del vivere entro una concessione di misura. Ti spetta un tot, non è disponibile alcuna opzione, sei tu a sbagliare....

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La montagna è di tutti? risposta------> NO!
A mio modo di vedere bisognerebbe smetterla di sbandierare, in nome della libertà, il voler fare quello che ci pare.
Ci sono regole da rispettare, cose che si possono fare e altre no, posti dove si può passare e altri no, e meno male perchè diversamente si chiamerebbe anarchia!
 
É sempre li, tema molto interessante. Chi difende il suo pezzetto di terra e non si muoverà mai dal suo piccolo feudo e chi come me sará sempre un ramingo con lo zaino in spalla. Naturalmente mi dispiace molto per chi ha subito danneggiamenti da vandali, ma in 30 anni di vagabondaggio mai preso un rimprovero da nessuno mentre morsi di cani scappati da recinti o portoni spalancati purtroppo molti. Quindi ho subito solo torti a fronte di zero danni e non ho mai denunciato i padroni spocchiosi. Così stanno le cose per gli avventurosamente di tutto il mondo.
 
Chi difende il suo pezzetto di terra e non si muoverà mai dal suo piccolo feudo e chi come me sará sempre un ramingo con lo zaino in spalla.
Non me ne volere ma non è una questione di difendere il "proprio" pezzetto di terra ma di un diritto che si traduce anche nel poter tenere in spalla il "proprio" zaino ed andare ramingo per il mondo senza che qualcuno ti possa dire "posa quello zaino perché, ora, è mio".

Essere avventuroso non vuol dire non rispettare le regole e se in 30 anni di vagabondaggio non hai mai avuto un rimprovero o hai avuto un gran (_!_) :) o questo concetto, in fondo, non ti è estraneo.

Dopo di che ..... ognuno faccia come meglio crede :)

Ciao :si:, Gianluca
 
Ultima modifica:
... ma la Costituzione andrebbe applicata in modo più convinto! ...
Forse andrebbe anche capita, prima di reclamarne la applicazione.

La legislazione italiana limita ampiamente il diritto di proprietà riguardo all' uso del terreno (agricolo piuttosto che industriale o edificabile o boschivo ecc), limita in particolare il diritto di edificazione, vincola ampie zone di territorio agli "usi civici" (diritto di pascolo, di far legna e quant' altro) riservandoli alla comunità locale, riconosce le "servitù" come quella di passaggio (vuoi della generalità delle persone, vuoi di un proprietario di un fondo adiacente).

Nel complesso i vincoli alla proprietà privata del suolo sono numerosi ed estesi, non esiste un solo centimetro di proprietà immobiliare privo di vincoli in tutto il territorio nazionale.

Il punto è che tra i diritti costituzionali che la legge va a tutelare vincolando le singole proprietà private, per tutelare interessi collettivi di godimento anche immateriali come nel caso della tutela del paesaggio, il diritto di bighellonare senza meta, pur sacrosanto, non è compreso.
 
Ultima modifica:
Mi trovavo su una strada bianca. Ho visto un gruppo roccioso che prometteva di essere un bel punto di vista. Nessun cartello, catena e simile. Un tratturo con a terra segni di trattore, che andava ad una casa a lato. Ho percorso il tratturo e ho aggirato le roccette. Quindi, nessuna coltivazione o prato o pertinenza abitativa violate. In Italia il libero campeggio, lo stendere un asciugamano in spiaggia ormai non è possibile. Sui Berici c'è un punto panoramico stupendo, l'unico che permette una vista simile, sopra Mossano. C'è una casa signorile. Proprietà dei gestori di un sottostante agriturismo. Che occupa l'altro solo punto panoramico... Quindi spocchia e soldi possono impedirmi di godere del paesaggio? Il mio esempio era una esagerazione, ma su scala inferiore si attua eccome! Mi conforta Herr, ma la Costituzione andrebbe applicata in modo più convinto!
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E si torna al nodo: io ho una svangata di miliardi e mi compero il Cervino, ci tiro una tenda davanti e fine. Insomma, siamo alla citazione del marchese del Grillo "io so io e voi non siete un *****". Uno stato che protegge baronie a scapito della collettività
Ciao
Con tutto il rispetto mi sa che non stai capendo il concetto che vogliono esprimere i colleghi...
...provo anch'io:
- non c'erano segnali? Ok
- non era evidente che fosse privato? Ok
Niente di grave, non sei un delinquente o un trasgressore patentato.
- è proprietà privata? Si
LI NON PUOI ENTRARE O TRANSITARE!
Indipendentemente che sia il sottoscala di un palazzo di periferia o il punto più panoramico di una montagna se appartiene ad un altro è di un altro.
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E quindi tocca girare con il notaio affianco con i rogiti di tutti i posti che vai. Cmq essere il proprietario di un bene non ti obbliga a fare il falco e fischiare a tutti quelli che senza saperlo passano di lì. Cerchiamo di essere un po’ gentili soprattutto in luoghi dove lo stress dovrebbe essere zero o quasi.
Giustamente richiami il buon senso, quello non deve mancare mai...ma da entrambe le parti però.
Per esempio ogni volta che attraverso un pascolo so che sto passando su una proprietà altrui e nel caso il proprietario mi chiede di uscire ci esco senza se e senza ma, non vedo il problema...
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É sempre li, tema molto interessante. Chi difende il suo pezzetto di terra e non si muoverà mai dal suo piccolo feudo e chi come me sará sempre un ramingo con lo zaino in spalla. Naturalmente mi dispiace molto per chi ha subito danneggiamenti da vandali, ma in 30 anni di vagabondaggio mai preso un rimprovero da nessuno mentre morsi di cani scappati da recinti o portoni spalancati purtroppo molti. Quindi ho subito solo torti a fronte di zero danni e non ho mai denunciato i padroni spocchiosi. Così stanno le cose per gli avventurosamente di tutto il mondo.
Ma direi proprio di no...
Sei semplicemente una persona rispettosa ed intelligente e non ti sei mai messo nella situazione di farti richiamare...
..riguardo ai cani è una tua scelta, anche di buon senso se vogliamo, però poi non vale per giustificare il pensiero di allora passo dove voglio dato che ho chiuso un occhio...
 
Ultima modifica:
U

Utente 33524

Guest
Domani vado dal notaio a fare l'atto del mio piccolo feudo all'ultimo piano vista lago e monti (l'ultima persona che ha guardato fuori, appena entrata in tinello ha emesso un "Wow!", letterale) ci vivo da 34 anni, ora lo compro per poterci morire (relativamente) tranquillo, cioè senza che nessuno mi butti fuori da vecchio. Entro dieci anni, probabilmente meno, sarà tutto finito e sarà meglio, non avrò i soldi per una casa di riposo accettabile, neanche vendendo proprietà in corso di inesorabile svalutatazione. Quando entro d'inverno sento il vento sibilare, classe energetica sotto zero. Devo rifare entro l'anno le finestre e anche la porta, nonostante sia recente e blindata è stata scassinata alcuni anni fa presumibilmente da nomadi in cerca d'oro, hanno trovato solo il vecchio orologio ricordo di mio padre, un dolore (a proposito dell'eterno conflitto tra nomadi e stanziali). I sette piani li faccio sempre a piedi, molto spesso con lo zaino in spalla.
 
Ultima modifica di un moderatore:
L'imbecille che rovina seminativi, spaventa gli animali, ruba frutta e verdura, non è compreso in questo topic. Non difendo il diritto di accender fuochi o segare alberi a piacimento. Il problema qui si pone nel fatto che il proprietario di un colle, che tiene incolto e brado, venga a sbadierarmi proprietà private e chiusure, impedimenti di passare in un luogo dove tra l'altro è impossibile riconoscerne la proprietà. Dove confina il suo terreno e inizia quello pubblico? Io non entro nelle coltivazioni, frutteti e simili. E di aggressioni da cani altrui ne ho subite 2, con relative punture antirabbiche. Io sono del parere che se posiedi un terreno che non gestisci, il passaggio è permesso. Se lo metti a frutto, è giusto che lo tuteli
 
Su tutto, come hanno già detto vari e più volte, dovrebbe sempre regnare il buon senso: quando è così, le leggi vengono temperate al punto che diventano quasi inutili.
Però la legge serve a mettere un punto fermo qualora per varie ragioni il buon senso venga a mancare.
Anche in famiglia da me hanno sempre avuto campi e si è tollerata la passeggiata estemporanea di estranei.
 
L'imbecille che rovina seminativi, spaventa gli animali, ruba frutta e verdura, non è compreso in questo topic. Non difendo il diritto di accender fuochi o segare alberi a piacimento. Il problema qui si pone nel fatto che il proprietario di un colle, che tiene incolto e brado, venga a sbadierarmi proprietà private e chiusure, impedimenti di passare in un luogo dove tra l'altro è impossibile riconoscerne la proprietà. Dove confina il suo terreno e inizia quello pubblico? Io non entro nelle coltivazioni, frutteti e simili. E di aggressioni da cani altrui ne ho subite 2, con relative punture antirabbiche. Io sono del parere che se posiedi un terreno che non gestisci, il passaggio è permesso. Se lo metti a frutto, è giusto che lo tuteli
Concordo.

L'unica tua giusta osservazione per replicare a chi ti contestava il passaggio, era appunto che era difficile riconoscere fosse una proprietà privata.
 
Herr ha perfettamente ragione, il buon senso, l'etica e l'innata moralità, non hanno bisogno di leggi o fedi. Queste servono a redimere e dirimere, uomini e comportamenti. Wombat conforta la mia posizione, un colle incolto (curioso gioco di parole), apparentemente non ha padroni. Ma di fondo io resto inquieto, non è eticamente accettabile precludere la libertà di movimento, la bellezza. Ovvio, io ho il dovere del rispetto, attenzione e cura. Mi concedo una divagazione filosofica, sovente me le permetto: se la bellezza salverà il mondo, chi ne ostacola la fruizione commette un crimine contro l'umanità. Poichè la priva di una occasione di salvezza. E con questo, mi permetto di chiudere la discussione da parte mia, per nomn dilungare in polemica o monopolizzare il forum. Ma se desideraste proseguire il confronto, la mail è sempre disponibile.
 
La proprietà privata e i divieti di passo vanno segnalati adeguatamente, se non sono segnalati il passante non deve certo sapere a mente la piantina catastale della zona.
Detto questo, sulla tua ultima frase, il tuo parere resta un parere, i terreni gestiti o non gestiti sottostanno a delle regole... e regolamentazioni... quindi ci si rifà esclusivamente a quelle e non alle sensazioni
 
Io sono del parere che se posiedi un terreno che non gestisci, il passaggio è permesso. Se lo metti a frutto, è giusto che lo tuteli
Se non è lo Stato sono gli enti locali, se non sono loro sono le mogli ..... ora ti ci vuoi mettere pure te :) ...... scherzo, ognuno è libero di esprimersi come meglio crede però credo che in casa propria dovrebbe essere il proprietario a decidere il cosa, il come e il quando lasciando comunque agli enti preposti certe libertà i quali, almeno in teoria, dovrebbero "fare" il bene comune.
Il problema qui si pone nel fatto che il proprietario di un colle, che tiene incolto e brado, venga a sbadierarmi proprietà private e chiusure, impedimenti di passare in un luogo dove tra l'altro è impossibile riconoscerne la proprietà. Dove confina il suo terreno e inizia quello pubblico?
Tu continui a voler ribadire che hai un diritto che però, concettualmente, non hai.

Se io sono il proprietario di un terreno, e chi di dovere che, senza offesa non sei te né io per intenderci, mi permette di lasciare incolto o se, banalmente, accetta che io lo lasci incolto, a bosco, io lo lascio come tale ma ciò non toglie che sia ancora di mia proprietà e, come tale, se permetti a casa propria ognuno decide come meglio crede.

Se io non voglio che vi entri qualcuno, nel mio terreno che potrebbe anche essere una montagna di 10.000 kmq, segnalo in determinati modi, come previsti dalla legge, il confine e ne appongo il divieto, se io oltrepasso tale confine è come se entrassi in casa tua senza il tuo permesso. Non c'è molto da dire, è così, hai violato una proprietà privata e, come tale, sei perseguibile a norma di legge.

Se lo stesso terreno di cui sopra non ha un confine evidente e tu lo superi, sei comunque in una proprietà privata, ma vale il concetto di "buona fede" e, come tale, entro certi limiti che sono anche di buon senso, non ti si può contestare nulla ma ciò non toglie che nel momento in cui ti viene intimato di uscire dalla proprietà tu debba farlo salvo andare incontro alle conseguenze dell'esempio di cui sopra. Sul metodo di come ti viene intimato può essere anche oggetto di discussione ma non nel merito.

Dopo di che ci possono essere delle servitù ovvero delle "concessioni" imposte, o accordate, tale per il quale anche se è una proprietà privata il proprietario, individuando lui un "passaggio", o chi per esso, ne concede l'utilizzo ma è "lui" che lo individua e non io o te.

Il passaggio in un'area privata non è un diritto ma una concessione ammessa, in modo implicito o esplicito, dal proprietario o, al limite, dallo stato, o chi per lui......e questo vale per te, per me ed anche per il marchese del Grillo di turno..... non ti piace? la ritieni sbagliata? Fai una petizione, diventa un politico, fai quello che vuoi :) o, banalmente, fregatene ma sino a quando non cambiano le leggi è così.

Ciao :si:, Gianluca
 
Ultima modifica:
Herr ha perfettamente ragione, il buon senso, l'etica e l'innata moralità, non hanno bisogno di leggi o fedi. Queste servono a redimere e dirimere, uomini e comportamenti. Wombat conforta la mia posizione, un colle incolto (curioso gioco di parole), apparentemente non ha padroni. Ma di fondo io resto inquieto, non è eticamente accettabile precludere la libertà di movimento, la bellezza. Ovvio, io ho il dovere del rispetto, attenzione e cura. Mi concedo una divagazione filosofica, sovente me le permetto: se la bellezza salverà il mondo, chi ne ostacola la fruizione commette un crimine contro l'umanità. Poichè la priva di una occasione di salvezza. E con questo, mi permetto di chiudere la discussione da parte mia, per nomn dilungare in polemica o monopolizzare il forum. Ma se desideraste proseguire il confronto, la mail è sempre disponibile.
sinceramente? io ho come l'impressione dal tono irritante e ostinato che stai usando in questi post che, come la tizia ti ha fatto notare che eri in proprietà privata, tu l'abbia ignorata o le abbia risposto con toni simili a questi provocandone la reazione esagerata.

Se pure credo quindi che tu sia entrato nella proprietà senza colpa non sapendo fosse tale non credo alla tua buona fede circa il fatto che sia stata lei ad essere per prima scortese.
 
Non lo sappiamo @Daedin e non possiamo dirlo.
A me è capitato una volta, un paio di anni fa, di essere pesantemente redarguito dai neoproprietari di un terreno (marito e moglie), che si sono mostrati privi sia di buon senso, sia di senso della misura.
Questo il caso: da quando sono nato è sempre esistito, nei pressi di una casa, un prato su un pendio di una stradella comunale, non recintato e nel quale si poteva accedere perchè c'era la canaletta consortile per l'irrigazione che, provenendo da monte, attraversava il pendio al limite superiore del prato, dove questo finiva nel bosco. Era normale per i titolari di diritti irrigui poter transitare lungo la canaletta, per poter controllare che non avesse ostruzioni e per fare la relativa manutenzione (quindi ci passavo anche io).
Si finiva poi per poter passare lungo quel sentiero anche per fare due passi, ma solo del tutto episodicamente e raramente, perchè in realtà c'erano altri percorsi che non attraversavano le proprietà private. Circa 15 anni fa hanno però intubato le canalette, nello stesso sedime, e quindi è venuto meno il senso di passare lungo il tragitto.
Un giorno, passando dalla stradella comunale con mia figlia, vedo a non più di un paio di metri dalla strada un bel fiore (un giglio rosso), cresciuto al piede della vecchia canaletta, al limite del bosco.
Prendo quindi mia figlia (5 anni) e la metto sul muretto di sostegno del prato (la quota della strada è più bassa rispetto al pendio del prato di un metro circa) e poi anche io salgo sul muretto e muovo due passi verso il fiore, non per coglierlo, ma solo per mostrarlo a mia figlia da vicino, senza pensare al fatto che quel punto è già proprietà privata, perchè l'ho sempre fatto sin da quando ero bambino.
Improvvisamente sento delle urla bestiali provenire dalla casa, distante circa 100 metri (!!).
Lì per lì non me ne curo, ma poi sento un paio di fischi, che chiaramente sono un richiamo e quindi mi giro e vedo lontano due che si sbracciano e capisco che mi stanno urlando che è proprietà privata e devo stare fuori.
Sono tornato immediatamente sui miei passi ed ho ripreso la strada di casa (stavo tornando dopo una passeggiata nei boschi) passando vicino ai 2 coniugi, che hanno provato ad attaccare ancora briga, con toni da trogloditi.
Non avendo voglia di mettermi a discutere con simili soggetti, ho fatto un cenno di mano (come quando si dice ok) ed ho tirato diritto, ma la cosa ha fatto infuriare letteralmente la donna.
Ho poi saputo che i 2 pazzi erano nuovi proprietari, arrivati dalla città ed immediatamente resisi noti come soggetti estremamente rognosi. Insomma, i classici sgraditi "foresti", termine dialettiale per "forestieri", cioè estranei alla comunità locale.
Capita di tutto.
 
U

Utente 33524

Guest
Or ora arrivato al Baiton, sono stato accolto da un vassallo, non ha aperto bocca, anzi mi ha offerto gentilmente la sua scorta, il gastaldo più sotto sta motosegando alberi.
 

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Io stavo solo passando, anzi, la signora è arrivata inviperita che già ero quasi sulla strada. Il topic è nato sulla questione dei passaggi o meno. Avessi reagito in modo sgarbato o meno, non cambia l'antefatto
 
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