La montagna è di tutti?

Se entro dieci anni nessuno gli contesta la proprietà
Se stai parlando dell'usocapione sapevo che erano vent'anni il periodo in cui il beneficiario deve comportarsi come se fosse il proprietario per diventarlo effettivamente (art. 1158 cc), dieci solo nel caso in cui si acquista il bene, in buona fede, da chi non è il proprietario ma che ha un titolo idoneo per il trasferimento di proprietà e che questo trasferimento venga registrato da un notaio (art. 1159 cc).

Ciao :si:, Gianluca
 
A me risulta che gli immobili senza proprietario entrano automaticamente nel patrimonio dello stato, che a sua volta non è soggetto ad usucapione. Certo non vi dovrebbero essere difficoltà ad occuparlo se lo stato "non sa" di averlo nel patrimonio.
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E' possibile che il notaio si riferisse alla fattispecie "acquisto da un non proprietario" - che si perfeziona appunto dopo 10 anni - che però presuppone: (1) la presenza di un terzo nel ruolo di "venditore" (2) che il notaio si presti a stipulare l'atto (3) che il contesto sia tale da far presumere la buona fede dell' acquirente. Per dirla tutta sembra un raggiro delle norme, cui si potrebbe pervenire solo con il coinvolgimento di un prestanome che non ha nulla da perdere (barbone, degente di RSA ecc).
 
Magari proprio un pezzo di Cervino si può arraffare...
Un pezzo di cervino ne dubito, ma potrebbero esserci in effetti vari appezzamenti dimenticati.

Potrebbe avere un senso considerando che per lo stato un bene che potrebbe essere fruttifero
è comunque meglio sia gestito da qualcuno che possa farlo fruttare piuttosto che lasciato in abbandono.
 
A me risulta che gli immobili senza proprietario entrano automaticamente nel patrimonio dello stato, che a sua volta non è soggetto ad usucapione. Certo non vi dovrebbero essere difficoltà ad occuparlo se lo stato "non sa" di averlo nel patrimonio.
Se esiste una atto di morte, in mancanza di eredi, il bene passa automaticamente allo stato ma se non esiste un atto di morte questo passaggio non avviene e di conseguenza rimane lì nel limbo, inoltre l'usocapione si può esercitare anche se il proprietario è vivo e vegeto, è sufficiente che il legittimo se ne disinteressi completamente e che l'occupante rimanga, appunto, ininterrottamente per vent'anni.

Ciao :si:, Gianluca
 
U

Utente 33524

Guest
Non parlavo dell'usucapione, che è cosa diversa. Parlo di fondi i cui proprietari risultano chiaramente defunti, a giudicare dall'anno di nascita. Mia moglie ha notato che vicino a una sua selva ce n'è una evidentemente anbandonata, quasi sicuramente in antico appartenente alla sua famiglia, e poi separatasi per la frammentazione dovuta alle successioni ereditarie. Il notaio in due secondi aveva la situazione di quella parcella catastale (potrei sbagliarmi nei termini), risultava una serie di proprietari con il cognome di mia moglie (e con i nomi propri dei maschi di famiglia, che si ripetevano invariabilmente nei secoli) con date di nascita incompatibili con un loro attuale essere in vita.
Non si tratta di fare raggiri né tantomeno di usare prestanome, né è un atto che possano fare solo presumibili parenti dei defunti proprietari. Chiunque può intestarsi il fondo senza dover dimostrare nulla (si parlava di fondi, non di case, per gli edifici non so come vada) e questo è suo, se entro dieci anni qualcun altro non dimostra un proprio diritto di proprietà.

P.S. Aggiungo che forse è sulla base di questa possibilità giuridica che avveniva e avviene quel che ho notato stando in questa mia nuova famiglia alpina, ben più complessa della mia d'origine, e ben più consapevole della necessità di un archivio familiare. Hanno documenti vecchi anche di tre secoli, consultati e usati come fossero contemporanei. In passato, e forse anche ora, era costume diffuso che proprietà passassero di mano con scritture private, per evitare le spese del notaio (ho notato ieri che si fanno pagare bene...). Per esempio, mio suocero era piuttosto riottoso a fare rogiti per pezzi di terreno di piccole dimensioni, che rilevava da parenti più o meno spendaccioni e falliti per mantenerli in famiglia (ma qui i fondi sono tutti di piccole dimensioni, la proprietà è ultrafrazionata). Poi arrivavano i discendenti dei vecchi parenti, ormai non sentiti più come tali, e anzi entrati nel numero dei vicini ostici, se non dichiaratamente ostili, che a loro modo cercavano di ricostituire il loro patrmonio e si intestavano quelle proprietà cedute senza atto notarile. Di qui beghe private decennali, con lettere e risposte, rovelli e avvelenamenti di sangue, anche in questo caso cercando di evitare il più possibile gli avvocati, che si fanno pagare anche loro...
 
Chiunque può intestarsi il fondo senza dover dimostrare nulla (si parlava di fondi, non di case, per gli edifici non so come vada) e questo è suo, se entro dieci anni qualcun altro non dimostra un proprio diritto di proprietà.
Mi sembra una pratica "strana", se io registro una proprietà da un notaio, ovvero un "cambio" di proprietà, questo è tenuto a verificarne il titolo per questa variazione, che sia un terreno, casa o macchina. Anche perché a questo seguono altre operazioni come, ad esempio, la variazione presso l'agenzia delle entrate nel caso di beni immobili.

Senza un "notaio" come faccio a intestarmi un bene immobile ?

Senza un atto formale, a quel punto, io mi intesto tutti i terreni che voglio, non dico niente a nessuno, non faccio nulla, e dopo undici anni vado e prendo ?

Non capisco ......

Ciao :si:, Gianluca

PS:.... non metto in dubbio le tue parole e che non ne capisco la fondatezza legale
 
Ultima modifica:
Senza un "notaio" come faccio a intestarmi un bene immobile ?
a quanto ho capito io, l'operazione va fatta con atto notarile,
il notaio non trovando proprietari in vita può procedere con l'intestazione.
Se successivamente compare un effettivo legittimo proprietario l'intestazione viene annulla.

credo.
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le spese del notaio (ho notato ieri che si fanno pagare bene...).
e ne sono consapevoli.

Prima di trovare l'appezzamento che ho acquistato ad un'asta giudiziaria, avevo addocchiato
un'altro piccolo fondo che la proprietaria vendeva a metà prezzo normale,
andando da un notaio per valutare cost e opportunità è stato proprio lui a sconsigliarmi perché per un terreno così piccolo le spese notarili rendevano non conveniente tale acquisto. :)
 
Ultima modifica:
uhmm da come racconta potrebbe trattarsi del cosiddetto "usi e consuetudini" derivante da tradizioni e costumi ripetuti e generalizzati di quella zona e in tal caso può valere come "legge" locale detta "legge terziaria"... roba che avevo sentito nominare nei miei studi di diritto privato...
 
No @Daedin , non c'entrano usi e consuetudini.
@musmontis ti stai probabilmente riferendo alla "vendita per possesso", ma facendo confusione e riportando i passaggi in modo errato.

Infatti, in Catasto non accettano domande di modifica o rettifica dell'intestazione catastale dell'immobile (Urbano o Terreno, non fa differenza) sprovviste di Titolo (cioè un valido atto che ti trasferisce proprietà) su cui si fonda la richiesta. In pratica, nessuno può andare al catasto e chiedere di essere indicato come proprietario del bene X, senza portare un atto legittimo che dimostri la cosa. E questo indipendentemente dal fatto che gli intestatari al catasto siano morti o vivi o irreperibili.

Se non fondi il tuo diritto di proprietà su un titolo, non ti rimane altro che l'usucapione, che prevede non solo un possesso per almeno 20 anni (15 in caso di immobili siti in comuni montani), ma anche un possesso che deve essere stato esercitato in modo pubblico, pacifico e continuo.
Solo un giudice può accertare questa situazione e, conseguentemente, emettere sentenza dichiarativa di usucapione, che diventa titolo di acquisto originario, opponibile erga omnes e pienamente trascrivibile al Catasto.
Prima della sentenza del giudice o in assenza di questa, chi possiede l'immobile - anche se da tempo sufficiente per l'usucapione - non può procedere ad intestazione catastale ed avrà difficoltà anche a disporre del bene.

Aggiungiamo poi che il Catasto ha funzione eminentemente fiscale e quindi, anche ipotizzando per assurdo che un possessore riesca a farsi intestare al catasto il bene X senza titolo, non avrebbe con ciò sanato nulla: il catasto non "prova" la proprietà.

C'è una sola alternativa alla causa per usucapione ed è molto particolare, cioè la vendita per possesso (1159 cc): colui che si ritiene proprietario per possesso ultraventennale (o ultraquindicennale nei casi di 1159 bis) inserisce nell'atto di vendita una specifica dichiarazione che lo attesti; il Notaio informa le parti delle criticità di una compravendita del genere, prende atto che le parti vogliono concludere e si fa manlevare da ogni responsabilità, poi chiude l'atto con le firme di tutti e lo trascrive (la stessa cosa può essere vestita da donazione). Se poi entro 10 anni dalla trascrzione di questa compravendita (o donazione) compare una persona che si dichiara il legittimo proprietario ed avvia una causa per rivendicazione, chi aveva dichiarato di aver usucapito dovrà risarcire l'acquirente/donatario.

Capite anche voi che l'istituto si presta ad essere usato anche dai furbi di turno: se uno individua un immobile abbandonato dai proprietari e non utilizzato da nessun'altro, potrebbe organizzare un giochetto per divenirne proprietario. Prima di tutto trova una persona compiacente disposta a dichiarare falsamente di essere possessore ultraventennale dell'immobile ed a fare un atto di disposizione dell'immobile; poi trova un Notaio che - ignaro della falsità del possesso - accetta di stipulare un atto di questo tipo e poi lo trascrive.
Spesso, però, i Notai accettano di stipulare atti del genere solo nel caso in cui molte circostanze siano a supporto della verosimiglianza del possesso dichiarato e, in ogni caso, facendosi manlevare da ogni responsabilità.
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E' possibile che il notaio si riferisse alla fattispecie "acquisto da un non proprietario"
ho letto solo ora il tuo commento: bravo. hai centrato !
 
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Io capisco l'esasperazione dei proprietari dei fondi. I turisti dan fastidio pure a me, quando li incontro. Quel che non va è il trattamento malevolo a prescindere, quasi che camminando fra sterpaglie e rocce io porti via qualcosa. Un attaccamento alla "roba", da vecchio padrone latifondista
 
da noi c'è anche la Regola di Cavalese, quindi che un bosco sia di nessuno è impossibile: o è di qualcuno o è della Regola, che però lo gestisce con i suoi contratti, quindi scordati proprio di intestarti i beni di uno! E se ci provi finisce che ti mena il paese intero e a ragione anche!
Poi però ci sono sentieri dappertutto e il passaggio è consentito, ma senza fare i furbi
 
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