La montagna ai tempi del Covid

a quanto pare, saranno chiusi e basta.

mi chiedo quanto manchi perche' il cai debba comprare delle porte nuove, dato che sicuramente ci sara' il genio di turno (e al 99% non sara' per emergenza) che li scardinera'.
 
Vi giro la proposta fatta dall'amico e CAAI Alberto

https://www.planetmountain.com/it/n...nismo-arrampicata-fase-2-alberto-rampini.html

non so, anch'io sono perlplesso su certe misure, ma almeno è un inzio...

in effetti mi ha dato un buono spunto. lungo un argine e' difficile che uno tocchi la stessa erba o si metta a pescare esattamente dove va un altro, in montagna invece gli spazi sono ristretti e le vie ferrate e affini sono una necessita', quindi in montagna serve decisamente di piu'.
 
Segue un intervento autorevole, Filippi.
Vedremo...
 

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Personalmente chiuderei rifugi, ristoranti/hotel di montagna, invernali, bivacchi e impianti... anche su base regionale in base all'emergenza... non penso sia fattibile aprire di botto senza sapere gli effetti.

La situazione può sfuggire di mano in fretta.

Magari si può pensare di limitare gli spostamenti su base provinciale almeno agli inizi?
Si è andati in montagna per millenni senza impianti e rifugi...

Le ipotesi fatte di distanziamento di un metro in auto e di usare le mascherine in attività non penso siano sufficienti, almeno all'inizio. Personalmente preferirei andare da solo o non andare piuttosto che fare attività con la mascherina... comunque se riuscite...

Anche le attività più pericolose inizialmente le vieterei, più che altro per non riempire gli ospedali nei weekend.
 
Ultima modifica:
Anche le attività più pericolose inizialmente le vieterei, più che altro per non riempire gli ospedali nei weekend.
Non mi sembra ci fosse tutto sto pienone negli ospedali a causa di escursionisti infortunati.
Anche gli interventi dell'elisoccorso erano molto limitati.

La pressione sugli ospedali è già scesa parecchio, e a maggio sarà ancora inferiore.

Sbaglierò, ma non vedo così drammatico far riprendere l'attività in montagna, con qualche limitazione.
Intendo le escursioni senza coinvolgere impianti e rifugi, rimane il problema del trasporto, ma non è insormontabile.
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Ma il tutto sarà collegato alla ripresa più ampia delle attività ludico-sportive, non credo proprio faranno norme ad hoc per la montagna.
 
Non mi sembra ci fosse tutto sto pienone negli ospedali a causa di escursionisti infortunati.
Anche gli interventi dell'elisoccorso erano molto limitati.

La pressione sugli ospedali è già scesa parecchio, e a maggio sarà ancora inferiore.
Dipende dalle zone... Lombardia e Piemonte per ora sono messi malino...
in VdA già pare ben diversa la situazione
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Ma il tutto sarà collegato alla ripresa più ampia delle attività ludico-sportive, non credo proprio faranno norme ad hoc per la montagna.
Già... inizialmente riapriranno i parchi e ci permetteranno di andarci, poi (se vogliamo chiamarla fase 3...) si penserà al resto, con spostamenti fisici in auto e quant'altro...
 
Per ciò che riguarda l'arrampicata la vedo dura... Si mettono le mani sui rinvii, su chiodi, nut e friend vari. Si usano spesso gli stessi appigli. Difficile che si possano fare grandi eccezioni perché ogni settore troverà delle motivazioni per cui nel proprio sia sensato applicarle.... Purtroppo.
Si è andati in montagna per millenni senza impianti e rifugi...
in realtà, la montagna al di sopra dei pascoli è di ambito piuttosto "recente" e certe strutture hanno fatto sì che molte più persone potessero avvicinarvisi e farlo a lungo. Diciamo che i pochi indotti della montagna sono gonfiati principalmente da famiglie che frequentano, facilitatindalle strutture. Tolto questo gettito, boh? Niente tessere cai, poca gente che fruisce di strutture turistiche... La vedo dura per certi segmenti.
 
U

Utente 24852

Guest
Io invece non comprendo "l'odio" e il "dissenso" negli impianti... ma la macchinina per arrivare dove si parte, allora quella sì. Per andare a fare la spesa, ok... e tutto il resto del sistema per rendere piu comoda e facile la vita... tutto va bene, ma gli impianti no. Un contrasto bestiale ;)
 
la penso esattamente al contrario,il non poter disporre di certe cose la fa odiare la montagna
magari non odiare, ma per diverse persone diventa più complesso e meno accessibile. le strutture ad esempio aumentano di molto le fasce d'età che possono accedere alla montagna. O la possibilità di percorrere delle distanze. o poterlo fare senza dover avere determinate conoscenze. Magari uno è un gran camminatore faticatore ma non vuole/sa montare una tenda.
In linea generale concordo con @busdriver sul fatto che sia disincentivante. Se ci sono persone che preferiscono la montagna più selvatica e senza strutture, io sono uno di quelli, sa bene come e dove trovarla. vasta faticare
 
Una domanda che mi sono posto in questi giorni è come verranno gestiti invece i bivacchi (o baiti, o ricoveri, o rifugi non gestiti, o come li si voglia chiamare...): tutte quelle piccole strutture sparse tra i nostri monti solitamente sempre aperte.

Nei bivacchi può capitare di trovarsi in un numero di persone anche ben superiore alla loro stessa capienza, le misure di distanziamento sociale sono quindi impraticabili.

Ma d'altra parte chiuderli vorrebbe dire togliere un importante aiuto logistico all'escursionista che si trovasse a dover fare una inaspettata notte fuori.
Una domanda che mi sono posto in questi giorni è come verranno gestiti invece i bivacchi (o baiti, o ricoveri, o rifugi non gestiti, o come li si voglia chiamare...): tutte quelle piccole strutture sparse tra i nostri monti solitamente sempre aperte.

Nei bivacchi può capitare di trovarsi in un numero di persone anche ben superiore alla loro stessa capienza, le misure di distanziamento sociale sono quindi impraticabili.

Ma d'altra parte chiuderli vorrebbe dire togliere un importante aiuto logistico all'escursionista che si trovasse a dover fare una inaspettata notte fuori.
Da quello che ho letto dovrebbero chiuderli
 
U

Utente 23183

Guest
Secondo me rivestiranno un ruolo importante i test su tutta la polpolazione per verificare chi è immune.
È vero che chi era immune ieri e lo è oggi, domani potrebbe non esserlo più, ma intanto chi è immune ed ha quell' ipotetica patente di immunità usando sempre tutte le precauzioni del caso (rischia di meno chi oggi è immune rispetto a chi non lo è), potrebbe tentare di mandare avanti l' Italia, e con essa potrebbe anche pensare non solo al lavoro, ma anche a concedersi un po di svago in natura, che siano monti, mare, fiumi, laghi e pianura.
 
Secondo me rivestiranno un ruolo importante i test su tutta la polpolazione per verificare chi è immune.
È vero che chi era immune ieri e lo è oggi, domani potrebbe non esserlo più, ma intanto chi è immune ed ha quell' ipotetica patente di immunità usando sempre tutte le precauzioni del caso (rischia di meno chi oggi è immune rispetto a chi non lo è), potrebbe tentare di mandare avanti l' Italia, e con essa potrebbe anche pensare non solo al lavoro, ma anche a concedersi un po di svago in natura, che siano monti, mare, fiumi, laghi e pianura.
tutto bene, appena scoprono quanto dura l'immunità. fino a quel momento la patente di immunità vale un kazz. da quando lo fai a quando ricevi gli esiti potrebbe già essere cambiata la situazione. Per giunta adesso si è innescata la grana delle letture. esistono diverse aziende che producono test. e pare che nessuna dia gli stessi risultati. vabbè...
 
U

Utente 23183

Guest
Va fatta una selezione naturale,
chi non è immune sta in casa in quarantena così non si ammala, chi è immune va a lavorare e va anche a divertirsi all' aperto, sempre adottando tutte le precauzioni del caso.
Le probabilità che si ammali uno che oggi è immune sono più basse di uno che non lo è, a prescindere che i migliori test non siano precisi al 100%.
È sempre meglio che mandare a lavorare chi non è immune.
 
Secondo me rivestiranno un ruolo importante i test su tutta la polpolazione per verificare chi è immune.
È vero che chi era immune ieri e lo è oggi, domani potrebbe non esserlo più, ma intanto chi è immune ed ha quell' ipotetica patente di immunità usando sempre tutte le precauzioni del caso (rischia di meno chi oggi è immune rispetto a chi non lo è), potrebbe tentare di mandare avanti l' Italia, e con essa potrebbe anche pensare non solo al lavoro, ma anche a concedersi un po di svago in natura, che siano monti, mare, fiumi, laghi e pianura.
Ad oggi non abbiamo dati per dire chi è immune, non sono ipotizzabili test del genere nel breve periodo.
 
l'immunità non è certa, nè é certa la sua durata. Poi la percentuale della popolazione immune, in questo momento, ben che vada sarà del 10%, quindi una cifra assolutamente non significativa per la cosiddetta "immunità di gregge".
Per i bivacchi parzialmente gestiti da qualche sezione CAI (sto pensando ad esempio al bivacco Perugini tenuto dal CAI di Pordenone o al bivacco Tiziano tenuto dal CAI di Venezia) non basterebbe prenotarli alla sezione?
Chi li prenota poi ne ha il completo utilizzo, escludendone l'utilizzo ad altri avventori (che dovranno dotarsi di tenda e pernottare fuori).
Certo, ci sarebbe poi il problema dell'igienizzazione pre e post-utilizzo, però qui sta un po' anche all'attenzione degli utilizzatori.
 
No aspetta @Aspire , c'è un pò di confusione. Il test dice se in quel momento, SOLO IN QUEL MOMENTO sei immune, cioè, se il tuo organismo ha un quantitativo sufficiente di anticorpi specifici in circolo. Questo non garantisce nessuna selezione naturale. 15gg dopo, potresti prendere una bastonata colossale. Sulle malattie note si conosce per quanto tempo gli anticorpi specifici naturali o vaccinali, perdurano nell'organismo. Si stima una media.
ma in questo caso no.
Non si sa, per questo è totalmente inutile.
non ne hanno idea.
Quindi, secondo la logica del controllo dovrei fare un test alla settimana per sapere se ho almeno una copertura fisiologica a breve termine. fino a raggiungimento dell'esito della raccolta dati.
in sostanza impossibile quanto poco utile.
 
U

Utente 23183

Guest
l'immunità non è certa, nè é certa la sua durata. Poi la percentuale della popolazione immune, in questo momento, ben che vada sarà del 10%, quindi una cifra assolutamente non significativa per la cosiddetta "immunità di gregge".
Col dovuto rispetto e senza voler polemizzare, ma come fai a dire che sarà del 10%, quando ancora non è stata fatta?
 
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