"la montagna non puo' salvarci"

"La montagna non è mai salvifica, né per chi ci vive né per chi va a viverci. Semmai può contribuire a portare un temporaneo sollievo, come d’altra parte lo può fare il mare, il contatto con la natura, un nuovo inizio altrove, quando si ha la fortuna di poter scegliere di cambiare ambiente, o vita. È bene sfatare questa falsa credenza, che forse abbiamo ereditato dalla seconda metà dell’Ottocento..."

Articolo completo qui, da leggere anche il link alla fine "[ringrazio] Paolo Cognetti per aver avuto il coraggio di aver espresso la propria sofferenza."
 
Difatti per molta gente che ha il concetto di vita di città incancrenita addosso la montagna li può solo fare soffrire.

Non è necessario per forza andare in montagna/mare per vivere meglio o almeno diversamente da come si viveva prima.

A volte bastano gli 8km dell'abitato più vicino.
Giusto togliersi dai balls quelle frequentazioni tossiche che ti danneggiano. Perchè spesso sono loro la causa di tutto e noi ci mettiamo del nostro per non mandarli a dare via il gnau.

Quando sento frasi di questo tipo"Il 4 dicembre il medico dispone un Tso e nel giro di poche ore i ritrova sotto casa un’auto della polizia e un’ambulanza: “Sono stato sedato: da inizio dicembre, causa farmaci, non ho fatto che dormire. Resto un anarchico, ma in ospedale ai medici devi obbedire. Ti svegliano alle sei di mattina e ti obbligano a bere subito due bicchieroni di tranquillanti. Sei vivo, ma è come se fossi morto”. Dice Cognetti che avrebbe cercato di guarire “risalendo piuttosto in montagna o partendo per un viaggio”."

Verrebbe voglia di spianare quegli ospedali con un bombardamento a tappeto,tuttavia su 10 persone ricorverate 1 o 2 lo sono per veri motivi e non per volere degli altri. Se qualcuno ha disposto un TSO ci saranno stati dei motivi validi. Spero e non magari per prendere una casa a qualcuno. O per gelosia perchè oramai siamo arrivati a quello.

Io posso dire che è vero,si in montagna i ragazzini bevono come spugne e si drogano come in città MA DA DOVE ARRIVA LA DROGA?....Dalla città perchè in montagna non c'è...la portano! Ci si lamenta che non c'è manco la connessione a internet...qualunque cosa che ci deve essere è perchè qualcuno la porta.

Comunque la sostanza c'è ....se non sei capace a salvarti da solo non puoi pretendere che lo faccia la montagna.
Se uno è davvero destinato a finire male lo puoi anche mettere in un capannone sigillato si farà comunque male.
E sarà cibo per i negativisti schifosi che ci mangiano sopra,e si divertono a smaronare il prossimo anche durante le vacanze di natale.
 
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In ogni caso non é questione di "verità" o di "sfatare" qualcosa, su queste cose é solo questione personale, soggettiva. Ci sono persone che stanno benissimo tra la folla, in città, che amano il caos, le discussioni, ecc Poi ci sono le persone che amano starsene per i fatti propri, con pochi ma compatibili realmente. Poi ovviamente ci sono quelli dalle mille-mila facce, che non prendono posizioni concretamente, a cui và bene e piace stare con chiunque.

La questione droghe, alcool, ecc é quello su cui bisognerebbe sfatare qualche mito e vittimizzare meno gli utilizzatori ed accusare meno chì la spaccia, nessuno é obbligato a bere, a drogarsi, la mancanza di carattere e personalità non é da imputare a qualcuno che propone qualcosa. Ma é una propria colpa. I problemi di vita non sono una scusa, ci sono persone che ne hanno passate di tutti i colori eppure a quelle cose hanno detto NO, soprattutto perché consapevoli dei problemi. Quindi quello lo tralascio,...

Com'é che dicono molti per difendere le proprie cose? "L'offerta non ci sarebbe senza la domanda?" Quindi é la domanda il problema. Un pò come per un sacco di cose riguardante la società di lobotomizzati e quello che desiderano.

Infatti si fanno certe polemiche, accuse, problematiche, solo su quello che si vuole, si proibisce qualcosa, lo si reputa illegale, ecc solo come e quando fà comodo. Ovvero quando non sono i soliti X a poterci guadagnare secondo il sistema che supportano.
 
nessuno é obbligato a bere, a drogars
esatto peccato che per capirlo ho dovuto fracassare una cagiva 750 elefant sotto i fumi dell'alcool per capirlo. Se non altro con la moto piegata in due ,carteggiato che va bene sono tornato a casa macinando quel motore senza più una goccia di olio.
E ho fatto fesse le divise [SONO PASSATI PIU'DI 20 ANNI]...se no ci rimettevo pure la patente.
 
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esatto peccato che per capirlo ho dovuto fracassare una cagiva 750 elefant sotto i fumi dell'alcool per capirlo.
Io ho avuto la fortuna d'avere un padre estremamente alcolizzato ed estremamente violento, quindi diciamo sono sempre riuscito a tenermi alla larga da certe situazioni.

NB: da piccolo rinnegavo l'alcool "non berrò mai", ecc In realtà mi sono preso le mie "piombe", devo ammetterlo, ma sempre entro certi limiti e raramente.

Diciamo che le botte e l'arrivo della Polizia per incidenti vari di mio padre, dove poi scappava dagli ospedali, faceva male agli altri, ecc mi hanno sensibilizzato ;) Meglio le mie fisse verso la natura, magari non condivisibili, ma più "sane", AHAHAH

D'altra parte ognuno si sente a proprio agio se i contesti che sceglie sono realmente quelli adatti alla propria persona, indifferentemente da tutto.
 
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difatti...sto passando la viglilia tagliando noccioleti con la oregon [che non fa put put perchè va a corrente) ,il fatto che mia nonna fumasse come una ciminiaera mi ha tenuto lontano dal fumo per 25 anni circa e poi mi tiene un goccio lontano dall'eccesso
 
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...La montagna non è mai salvifica, ... Paolo Cognetti ...
Anche le cose scontate è giusto ripeterle, meglio ancora se quanto si dice trova solide basi nell' esperienza diretta e personale di chi racconta.

Nel mio piccolo non da oggi ho capito che l'ambiente naturale è "accogliente" quando c'é bel tempo e magari anche un po' di sole.

Una delle cose più belle in una giornata di tempo avverso, al ritorno da quella che doveva essere una passeggiata ed è diventata solo causa di disagi se non pericoli, è mettere i piedi sull' odiato asfalto, entrare nell' ancor più odiosa automobile, far partire il puzzolente motore ed il riscaldamento, accendere lo stereo e finalmente rilassarsi.

Orgasmo totale.
 
Personalmente io sono e resto dell'idea che la montagna/campagna bosco può offrire qualche possibilità rispetto a una città di emme ma sono possibilità che dobbiamo saper sfruttare. Personalmente il film "il vento fa il suo corso" che spesso viene tratto ad esempio è un esempio di come le cose possono andare male ma non è detto che debba essere sempre così.

inoltre il tizio che non ha un centesimo e tutto gli va male fuma come un turco. Con il costo di un pacchetto di cancro di stato io mi prendo pane e qualche companatico da infilarci dentro
 
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Che poi é sempre tutto soggettivo, nel senso che c'é in giro un sacco di gente che in natura ci và per mille-mila motivazioni, ma nel profondo non c'é quella del sentirsi veramente a proprio agio in essa. Come molti predicano di amare la città e poi se ne escono di dover evadere da essa per riprendersi.

Io sarò esagerato, ma se dico di trovarmi bene in natura, di sentire d'essere il mio habitat, non lo faccio per sport, mete, traguardi, e nemmeno solo quando é bello, facile, ideale,... Ma sempre e comunque. Mentre avere a che fare con la maggior parte dei lobotomizzati plasmati, il sistema urbanizzato, ecc mi rende sempre e comunque a disagio.

L'importante é ricordarsi sempre che le proprie sensazioni, il proprio modo d'essere, non é universale. Sentirsi bene sul divanetto di casa con il pavimento riscaldato ed il cibo bello curato e confezionato preso in negozio, trasportato con la macchinina sportiva lucida, é indubbiamente tutto comodo, facile, ma non per tutti é meglio che altro.

Insomma, é molto semplice in realtà, se le scelte che si fanno sono quelle giuste per se stessi ci si sente a proprio agio. Se questo non accade vuol dire che le motivazioni potrebbero essere discutibili. Un pò come quando nel matrimonio si dice "in salute ed in malattia"; "in ricchezza ed in povertà", ecc Vale su tutto, se ciò che si fà si basa su qualcosa di genuino, lo é bello o brutto, facile o difficile.
 
No, non ci vivrei. So bene che la vita in montagna è difficile e non idilliaca come nella baita dell'alpe del nonno di Heidi.
Però andare in montagna è per me necessario, come per una pianta lo è la pioggia; non serve tutti i giorni ma senza l'anima si secca.
 
Perché ritieni che la vita in montagna sia difficile o non idilliaca? Vivere in montagna é la stessa identica cosa che vivere in città, cambiano solo gli approcci, i modi, ecc

Vivere in montagna é super idilliaco, facile e difficile come doversi prendere cura della propria indipendenza in qualsiasi altro contesto. Preoccupazioni o certezze in base alle varie dinamiche. Anche perché il modo di vivere crea abitudini, capacità, ecc In città di un tipo, in montagna di un altro, ma le persone coinvolte sapranno far fronte alle cose in base alle proprie abitudini, oppure si troveranno dei guai per l'assenza di qualcosa su cui non possono farci nulla.

D'altra parte é normale, nel senso chì vive in montagna spesso dice il contrario, ovvero:
"com'é difficile e complicata la vita in pianura, in città" ;)

Per quanto mi riguarda penso di avere il DNA a forma di montagna, AHAHAH Tutta una piccola serie di montagnette e natura in generale legate tra di loro, AHAH

NB: non é polemica negativa, ma un chiacchierare per curiosità.
Chiaramente sono tutte opinioni personali basate sulle proprie caratteristiche. Io sono cresciuto in un'economia di sussistenza in montagna, distaccata dal resto. Ma anche in città, nei paesi, nella natura. Per la mia percezione la vita in montagna non é difficile, complicata, ecc cioè, non lo é più che vivere in città o comunque secondo i tipici modelli di vita.
 
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Perché ritieni che la vita in montagna sia difficile o non idilliaca? Vivere in montagna é la stessa identica cosa che vivere in città, cambiano solo gli approcci, i modi, ecc
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NB: non é polemica negativa, ma un chiacchierare per curiosità.
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Nello stesso spirito non polemico continuo la chiacchierata.

Come dici tu è la stessa identica cosa: vivere in montagna non è idilliaco così come non lo è in città o al mare. Ci sono vantaggi e difficoltà in tutte le situazioni; pur essendo cresciuto in una campagna rurale degli anni '70, non sono un amante del duro lavoro manuale.

Non mi piace tagliare ed imballare il fieno, ammazzare polli e maiali, svegliarmi alle 4 per mungere le mucche, tornare graffiato e pieno di lividi dopo aver tagliato con la motosega qualche decina di quintali di legna... Sia chiaro non disdegno tali attività e fatte ogni tanto, quando ti viene la voglia sono anche molto gratificanti; tuttavia una vera vita contadina non ti permette di farle solo quando ne hai voglia.

A me piace il lavoro che faccio (project manager), piace la tecnologia, i computer, alcune comodità della città che dal paesino dove vivo posso raggiungere in 20 minuti, come i supermercati fornitissimi, il servizio amazon in un giorno, ecc..
Tuttavia ci sono anche tantissime cose che non mi piacciono dell'ambiente urbano: affollamento, inquinamento, idiozia, traffico, ecc.

Chiaramente se trovassi un bel paesino di montagna con 1500 abitanti organizzato bene con una connessione internet ottimale che mi permettesse di lavorare 14 giorni su 15 da casa e con molti servizi a portata di mano, forse mi ci trasferirei (ammesso che moglie e figli fossero d'accordo :D).

Tuttavia la frequentazione della montagna resta per me un aspetto essenziale della mia vita; in compagnia ma anche e spesso in solitaria, perchè si, la montagna la devi vivere anche in solitaria per percepirla ed assorbirla veramente.

Quindi per riassumere questo papiro: pur essendo un ambiente fantastico non vivrei in montagna a meno che non mi offrisse certe cose di cui posso facilmente usufruire in pianura.
 
Ah, ok. Onestamente avevo percepito il messaggio a cui avevo risposto come se per tutti non potesse essere un modo idilliaco di vivere, non avevo compreso parlassi del tuo modo di vedere la cosa. A parte un tratto dello scritto.

Io sono cresciuto dove per tutto il periodo invernale eravamo l'unica abitazione abitata nel giro di parecchi chilometri. Nella bella stagione qualche persona residente nei periodi migliori e comunque ad almeno un paio di chilometri di distanza. Si facevano proprio tutte quelle attività di cui hai parlato, anche se un pelo meno sotto una luce-action ;) Ma più serena e tranquilla, anche se necessarie tutti i giorni o quasi. Per me una cosa idilliaca, ora sono fotografo prof. e falegname restauratore indipendente da tanti anni, ma ho vissuto la vita anche da dipendente e devo dire che tra le tre modalità quella dell'economia di sussistenza é quella che ho ritenuto più libera, serena, tranquilla e realmente indipendente. Ma ho anche una personalità particolare, non ho bisogni, necessità, ambizioni particolari ;)

Ma tutto il resto,... l'importante é riuscire a fare quello che rende felici, appagati. Il come é indifferente ;)

Buona montagna ;) Buona natura.
 
Come dici tu è la stessa identica cosa: vivere in montagna non è idilliaco così come non lo è in città o al mare. Ci sono vantaggi e difficoltà in tutte le situazioni; pur essendo cresciuto in una campagna rurale degli anni '70, non sono un amante del duro lavoro manuale.

Non mi piace tagliare ed imballare il fieno, ammazzare polli e maiali, svegliarmi alle 4 per mungere le mucche, tornare graffiato e pieno di lividi dopo aver tagliato con la motosega qualche decina di quintali di legna... Sia chiaro non disdegno tali attività e fatte ogni tanto, quando ti viene la voglia sono anche molto gratificanti; tuttavia una vera vita contadina non ti permette di farle solo quando ne hai voglia.

A me piace il lavoro che faccio (project manager), piace la tecnologia, i computer, alcune comodità della città che dal paesino dove vivo posso raggiungere in 20 minuti, come i supermercati fornitissimi, il servizio amazon in un giorno, ecc..
Tuttavia ci sono anche tantissime cose che non mi piacciono dell'ambiente urbano: affollamento, inquinamento, idiozia, traffico, ecc.

Chiaramente se trovassi un bel paesino di montagna con 1500 abitanti organizzato bene con una connessione internet ottimale che mi permettesse di lavorare 14 giorni su 15 da casa e con molti servizi a portata di mano, forse mi ci trasferirei (ammesso che moglie e figli fossero d'accordo :D).

Tuttavia la frequentazione della montagna resta per me un aspetto essenziale della mia vita; in compagnia ma anche e spesso in solitaria, perchè si, la montagna la devi vivere anche in solitaria per percepirla ed assorbirla veramente.

Quindi per riassumere questo papiro: pur essendo un ambiente fantastico non vivrei in montagna a meno che non mi offrisse certe cose di cui posso facilmente usufruire in pianura.
Quoto.

Anche per me è una festa quando si organizza un giro per boschi e non vedo l'ora di fare lo zaino :D
Dormire nei bivacchi o in tenda, spaccare la legna per fare il fuoco e cucinare alla brace, camminare per sentieri ecc. ma è una parentesi nella mia vita di cittadino, della quale faccio parte.

Anche per me, abituato a certi comfort, sarebbbe pesante fare abitualmente attività del tipo "tagliare ed imballare il fieno, ammazzare polli e maiali, svegliarmi alle 4 per mungere le mucche, tornare graffiato e pieno di lividi dopo aver tagliato con la motosega qualche decina di quintali di legna..." ma, ripeto, è divertente farlo saltuariamente.

Già mi considero fortunato a vivere in campagna ma a pochi km dal centro città e quindi posso scegliere o il casino cittadino o la tranquillità della campagna, secondo come mi va :)
 
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