Rieccomi con degli sviluppi interessanti: nel frattempo ho sgrassato la testa con un detergente e tolto la terra residua con una spazzola a setole dure, ho poi "affilato" la becca e lucidato il filo, come detto in precedenza, ed ho lucidato parzialmente il tutto con spazzola, acqua calda e bicarbonato.
Ho anche realizzato una cinghia in pelle rifacendomi ad alcune immagini storiche. Questo è il risultato:
Vedi l'allegato 174636
Vedi l'allegato 174631
Vedi l'allegato 174632
Vedi l'allegato 174633
Vedi l'allegato 174634
Vedi l'allegato 174635
Il manico è fissato in maniera provvisoria per foto e prove. Mentre cercavo qualche immagine per ispirazione e riferimento mi sono imbattuto in alcune informazioni interessanti: ho trovato un paio di esemplari, del tutto identici alla mia, all'asta e ho scoperto che è una picca datata 1930 circa! Ora, io che sono diffidente di natura, ho cercato degli approfondimenti ed è risultato che l'aquila dovrebbe essere quella fascista, mentre il cappello sulla becca è ovviamente un cappello alpino. Confrontando il periodo di picco del fascio e le relazioni con gli alpini, effettivamente, potrebbe risalire ad un periodo a cavallo degli anni '30, comunque nulla di certo. Non male direi, chissà non sia addirittura un regalo del bisnonno a mio nonno o proprio un'oggetto del mio bisnonno.
Il valore non è elevato, va dai 45 ai 75 euro per esemplari completi di manico e puntale (anche se non avevano l'anello per la cinghia quelli venduti), quindi in condizioni leggermente migliori della mia. Sicuramente, almeno per me, ha più valore storico e affettivo che economico.
E' un lavoretto da poco che mi sta appassionando parecchio, ora passerò al manico e al puntale: mi piacerebbe tenere il manico originale ma non credo di riuscire, lo dovrei accorciare e mi servirebbe un puntale come l'originale (circa 15 cm in acciaio) per riuscire ad utilizzarla come bastone (mi serve circa un metro o poco meno, ora è circa 80 cm).