Informazione La pietra fattona

Parchi del Lazio
  1. Parco Regionale dei Castelli Romani
Sì, "fattona" da "fattone", ovvero persona non troppo sveglia dedita a smodato uso "ricreativo" di cannabinoidi e simili.

Scopro casualmente solo ora di questa curiosità geologica, niente più che un buco da cui esalano gas provenienti dalle profondità del sottosuolo, principalmente (così leggo) anidride carbonica.

Sembra che queste esalazioni avessero un breve, leggero, effetto sulla psiche (si suppone piacevole), di qui l' uso, nei decenni scorsi, da parte di ragazzotti senza nulla di meglio da fare, di stazionare nelle vicinanze per dare qualche sniffatina.

Se ne parla più diffusamente in questa pagina che, però non dice dove precisamente si trovi questo buco nella roccia, peraltro ormai tappato da una lastra metallica, salvo indicare genericamente la zona del lago Albano (aka di Castel Gandolfo).

Qualcuno sa dove sia o magari ha avuto modo di "provare" in prima persona gli effetti? (peraltro abbastanza inspiegabili parlando di esalazioni di anidride carbonica).
 
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Non la conosco ma mi pare un buono spunto per esplorare meglio il lago. Senza punti di riferimento, potrebbe trovarsi dalle parti del romitorio, magari nel sentiero che vi passa sotto.
 
Immagino che lo stesso motivo per cui l' apertura è stata chiusa giustifichi il non pubblicizzarne la posizione, anche se ormai l' ipotetico pericolo per la salute pubblica dovrebbe essere scongiurato.

Ci sono poi posti come il Ninfeo o l' imbocco dell' emissario arcaico che si sa bene dove sono ma non sono accessibili (il Ninfeo è chiuso e la porticina che porta all' emissario mi sembra sia parzialmente interrata).

Di curiosità quindi ce ne sono diverse, negli stessi siti web in cui si parla della "pietra fattona" si parla anche del "Villaggio della Macine" un insediamento preistorico proprio lungo la riva commerciale del lago. Dalla foto del sito questo sembrerebbe localizzato nell' area costiera recintata (quindi ingombra di vegetazione) vicina alla rotonda (di fronte all' uscita del tunnel); non credo comunque che ci sia qualcosa da vedere, leggo che i reperti della campagna di scavi (presumo le "macine" che danno il nome al sito) sono nel museo delle navi romane di Nemi.
 
Ma anche vicino a Veiano e alla Caldara di Palidoro, ci sono dei punti recintati per pericolo di esalazioni venefiche. Infatti all'interno dei recinti vicino alle polle ribollenti ci sono spesso uccelli morti e animali non proprio piccoli tipo volpi. Non so se siano lo stesso tipo di esalazioni ma non mi sembrano proprio esilaranti !
 
Rispetto alle classiche esalazioni solfuree dal caratteristico odore di uova marce sembra che la miscela di gas provenienti dalla "fattona" sia completamente diversa.

L' articolo riferisce della presenza di anidride carbonica (immagino come componente principale), ho provato a cercare articoli medici su questo tema ma tutti riguardano casi di inspirazione prolungata di aria con alte percentuali di CO2, il caso di una breve esposizione ad una esalazione contenente solo CO2 (o comunque a concentrazioni molto alte) non è considerato.

Gli effetti riportati negli articoli peraltro non sembrano affatto desiderabili (sono citati ansia e panico).
 
Senz' altro l' opuscolo dà una risposta definitiva sulla pericolosità e sulla composizione delle esalazioni.

Il focus dell' opuscolo è sulla località "Cava dei Selci" (via appia Nuova all' altezza del bivio per S. Maria delle Mole), non lontano dal palaghiaccio, forse perché, se la memoria non mi inganna, fu in quella zona che, parecchio tempo fa, ci fu una moria di vacche, finite non si sa bene come a stazionare un una depressione del terreno in una giornata senza vento.

Non c'é un diretto riferimento ad un fenomeno simile in prossimità delle sponde del lago, ammesso che, alla luce di quanto illustrato dall' opuscolo sulla pericolosità dei gas, sia desiderabile andare a trovare il punto preciso dove si trovi la "fattona".
 
respirare aria con alta concentrazione di CO2 è come mettere la testa sotto le lenzuola...dopo trenta secondi comincia la vasodilatazione con conseguente sensazione di caldo, un pò di mal di testa (sempre per la vasodilatazione) la pressione si abbassa, avverti un notevole disagio...e tiri fuori la testa respirando a più non posso....
ricordatevi sempre che il meccanismo della VENTILAZIONE si basa proprio sulla concentrazione di CO2 nel sangue, percepita a livello del bulbo cerebrale: è per questo motivo che, a riposo, respiriamo ogni 4/5 secondi: per eliminare la CO2 che produciamo;
se si trattasse solo di assumere ossigeno potremmo respirare una volta al minuto o anche meno.
tutto questo per dire che più che "fattoni" gli inalatori sarebbero da definire "pirloni":D.
 
Credo che respirare CO2 a concentrazioni vicine al 100% sia peggio che respirare aria in cui tutto l' ossigeno (circa il 21%, non so se in peso o in volume) è stato sostituito da CO2.

Riguardo agli effetti (per me inspiegabili) nell' articolo vengono descritti come <<I temerari che riuscivano a respirare quell’aria curiosa per una decina di secondi, erano soggetti a effetti ben più potenti: realtà che si distorce, variazioni di colori, suoni attutiti. Insomma, si cadeva in un vero e proprio breve stato allucinogeno e psichedelico, simile a quello risultante dall’uso del tipo di droga che va sotto l’etichetta di “poppers”.>>

Non so - ma non credo - che i sintomi così descritti si possano ricondurre agli esiti di un parziale soffocamento. D' altro canto ignoro la attendibilità della fonte, in altre parole non posso escludere la possibilità che si tratti di una bufala.
 
Credo che respirare CO2 a concentrazioni vicine al 100% sia peggio che respirare aria in cui tutto l' ossigeno (circa il 21%, non so se in peso o in volume) è stato sostituito da CO2.

Riguardo agli effetti (per me inspiegabili) nell' articolo vengono descritti come <<I temerari che riuscivano a respirare quell’aria curiosa per una decina di secondi, erano soggetti a effetti ben più potenti: realtà che si distorce, variazioni di colori, suoni attutiti. Insomma, si cadeva in un vero e proprio breve stato allucinogeno e psichedelico, simile a quello risultante dall’uso del tipo di droga che va sotto l’etichetta di “poppers”.>>

Non so - ma non credo - che i sintomi così descritti si possano ricondurre agli esiti di un parziale soffocamento. D' altro canto ignoro la attendibilità della fonte, in altre parole non posso escludere la possibilità che si tratti di una bufala.
la percentuale è in volume.
 
Riguardo agli effetti (per me inspiegabili) nell' articolo vengono descritti come <<I temerari che riuscivano a respirare quell’aria curiosa per una decina di secondi, erano soggetti a effetti ben più potenti: realtà che si distorce, variazioni di colori, suoni attutiti. Insomma, si cadeva in un vero e proprio breve stato allucinogeno e psichedelico, simile a quello risultante dall’uso del tipo di droga che va sotto l’etichetta di “poppers”.>>
Gli effetti indicati mi danno l'impressione di inalazione di gas metano alias gas naturale.

Qualcuno si ricorda la "leggenda metropolitana" ...... fornello di casa ...... pupo che non vuole dormire...... vola vola l'aereoplano.


Ciao :si:, Gianluca
 
Googlando salta fuori un video di parecchi anni fa (2007) in cui dei personaggi documentano la bravata dell' inalazione. Verso la fine si intravede il lago alle loro spalle per cui il posto è proprio sulle rive.
Un commento al video, del 2012, ci informa che già in quell' anno la pietra era stata sigillata

 
Questa storia mi ha incuriosito e mi sono divertito a fare qualche ricerca.
La struttura che si vede nella foto https://www.nemora.it/wp-content/uploads/2015/07/OK.jpg sembra una vecchia presa d'acqua. Nelle vecchie carte IGM trovo queste sorgenti:

1697555571316.png


Una in particolare, dal nome, mi fa pensare a un'odore piuttosto penetrante: Acqua Acetosa.
Su un'altro video di youtube si fa riferimento alla vicinanza con un ristorante che dovrebbe stare proprio in quella zona, ora raggiungibile con una comoda strada che non esisteva all'epoca della carta IGM:

1697555952373.png


Forse la zona potrebbe essere proprio quella ?
 
La fonte indicata con la freccia rossa è facilmente identificabile sul posto, pochi metri prima della sbarra che chiude il sentiero pedonale (510 in cartina), tra il sentiero stesso ed il lago, appena poco più in basso. Non credo che sia una sorgente, quanto meno sono sempre stato convinto (sbaglio?) che si tratti di un allaccio all' acquedotto che passa sotto al sentiero. In passato (non di recente) l' ho anche bevuta. E' possibile naturalmente che in quella zona ci sia o ci sia stata anche una sorgente.
 
Premesso che non conosco la zona e non ci sono mai stato, la sorgente potrebbe essere nei paraggi, probabilmente inglobata nella vegetazione come si vede nella foto.
Non potendo verificare di persona, non volevo nemmeno scrivere nulla, ma poi ho trovato questo link che ha aggiunto valore all'ipotesi :

(vedi i commenti al video)
 
... la tragedia del lago Nyos e il lago Monoun in Camerun ...
Come si sa ci sono fonti storiche che riferiscono della tracimazione del lago agli albori dell' epoca romana, la datazione da parte di geologi di questo evento approx al 400 a.c. è stata però confutata da studi successivi che collocano a 5.000 anni fa l' ultima manifestazione vulcanica. Rispetto a Pozzuoli andiamo di lusso...

https://www.ufficistampanazionali.it/2020/07/20/le-eruzioni-recenti-ai-colli-albani-un-mito-moderno/

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... la sorgente potrebbe essere nei paraggi,...
In effetti un commento al video dice che si trova nei pressi del ristorante "La culla del lago", che è uno degli edifici sulla riva a poca distanza dalla freccia; oltretutto la strada che porta al ristorante è indicata su google maps come "via dell' Acqua Acetosa"

1697551239981.png

non riesco comunque a ricollegare quanto del panorama si intravede nel video (parapetto e quant' altro) con ciò che si può vedere in quella zona.
 
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Della sorgente se ne parla anche nel link che avevi postato inizialmente, ne cito un brano appena letto:

"...Fino a qualche decennio fa, oltre quel muro forato che impediva l’accesso alla camera ricca di emanazioni di anidride carbonica, vi era una sorgente naturale di acqua frizzante.
Accanto alla sorgente, nella nicchia protetta da una grata, soggiornava una statua di Maria Vergine. Era prassi che le anziane devote si recassero qui per recitare il rosario la sera, nei pressi della fonte.
La Madonna e l’elemento acquatico sono profondamente legati nell’immaginario collettivo, basti pensare a Lourdes, in Francia, o più semplicemente alla Fonte Donzella di Velletri, dove ogni tanto pare vi sia un’apparizione mariana. Ciò deriva da un archetipo profondamente radicato nella mente umana, che tende a identificare l’acqua e ogni luogo in cui regna umidità, con l’elemento femminile. Insomma, la Pietra Fattone era sia una fonte cui approvvigionarsi liberamente un luogo di culto.
In tempi abbastanza recenti la faglia acquifera si è esaurita, ma non la sorgente gassosa...."


E probabilmente abbiamo fatto bingo. Con Google Maps in 3D si vede questo:

1697559453360.png
 
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Sì, nel video si intravede qualcosa che potrebbe essere il manufatto con arco al centro della cerchiatura.

La strada (via dell' Acqua Acetosa), su cui sarò passato mille volte, è poco più in basso forse per questo non ho mai notato l'arco, sempre che dalla strada si possa intravedere.
 
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