La prima Bici non si scorda mai!

Buongiorno a tutti. Vi va di raccontare della vostra prima bici, quella su cui avete imparato a pedalare?
Comincio io: 6 anni, graziella da bambino ereditata da mio cugino (era il 1984, la bici sara' stata del '75 o giu' di li') di qualita' presumo infima,con sellino sfondato rabberciato alla bell'e meglio ricoprendolo con un coprisella per selle da bici " da adulto", quindi ci ballava sopra di 10 centimetri buoni..
pochi giorni dopo primo volo: mi divertivo a frenare di botto sulla ghiaia del cortile, per vedere le "sgommate" lasciate dalle ruote. Arrivo a tutta, freno solo con l'anteriore, la bici si impunta e io compio un 360° atterrando di faccia. Fatto praticamente nulla.
Poi cominciarono i tamarramenti: nastri pendenti dal manubrio stile custom americane, manubrio fasciato con nastro adesivo colorato dei colori piu' tamarri possibile, cassetta della frutta legata sul portapacchi posteriore per trasportare oggetti,targa " california" in cartone scritta col pennarello, e infine, tamarrata delle tamarrate, truzzata delle truzzate, cruscotto in cartone e compensato applicato al manubrio a simulare la strumentazione di una moto. ( dimenticavo : cartoncino applicato sulla forcella con una molletta, che quando la ruota girava, toccando i raggi produceva un rumore tipo scoreggia, ma che a me sembrava quello di un Harley..)
La mia seconda bici fu una simil- saltafoss con 3 rapporti con cambio sulla canna del telaio, sempre ereditata dal cugino, credo avesse il telaio in uranio impoverito talmente era pesante, subito protetta con un catenone che avrebbe potuto ancorare una portaerei perche' mio papa' mi disse " vedi di non fartela rubare, perche' soldi per comprarne una nuova non ce ne sono".. ci ho pedalato, pedalato, pedalato, in salita faceva sputare l'anima grazie al peso mostruoso e ai 3 ridicoli rapporti..
dai raccontate della vostra prima bici..
 
La marca della mia prima bici non me la ricordo più,ma non era male.Ci smontavamo il carter e i parafanghi per farle più cattive con il risultato di ritrovarci la schiena inzaccherata di fango.Poi l'immancabile cartolina piegata e fissata con una molletta ai foderi posteriori in modo che finisse tra i raggi per simulare il rumore del motore.Quello che mi ricordo bene erano i negozi dei ciclisti,un incrocio tra lo stracciarolo e il ferrivecchi. Non come adesso che sembrano tutti boutique.
 
Quello che mi ricordo bene erano i negozi dei ciclisti,un incrocio tra lo stracciarolo e il ferrivecchi. Non come adesso che sembrano tutti boutique.
Vero. i negozi dei ciclisti, sopratutto quelli che vendevano anche bici usate, con parti di bici appese, bici in lavorazione e il banco da lavoro pieno di attrezzi .. quando ci entravo da bambino ( ero un discreto " spaccabici "). mi sembrava di entrare in un luogo magico, il ciclista con il grembiule da lavoro mi sembrava un mago..
Oggi sembra di entrare in una botique del centro: magia zero, moquette sul pavimento, bici superfighe in materiali spaziali...
 
E propio vero , la mia prima bici non la scordero mai , e non mi scordero mai che dopo 10 minuti che me l'hanno regalata ....... sono caduto e mi son rotto le corna :lol:

Non me lo scordero propio mai ..... quel giorno :lol::rofl:
 
La prima bici con cui ho imparato non la ricordo,ma ricordo quella che mi hanno regalato quando ho imparato..era una alpine presa al supermercato,nera con forcella rigorosamente rigida e scritte blu,cambio a 6 marce..:rofl:

Mi è rimasta impressa di più quella,che tutti i mezzi da migliaia di euro passati dopo..:wub:
 
Saltafoss, ci son caduto un po per imparare, poi ci facevo i salti in una cava fino ad un giorno boom rotte le sospensioni :(
 
Purtroppo la mia prima bici la ricordo solo vagamente, se non sbaglio era gialla e rossa.
Però ti posso dire che oggi, a 33 anni, utilizzo ancora la bici regalatomi da mio nonno quando ho fatto la prima comunione; è un Atala, e dopo più di 20 anni va ancora benissimo. Ricordo quando andammo a prenderla che mio nonno mi disse "mi raccomando, non dire a tua madre quanto l'abbiamo pagata!!! (tipo 400.000 Lire).
 
era una di quelle solite ciofeche,fortunatamente non ricordo molto,l'ho vista nelle foto di quando ero piccolo. Purtroppo a casa mia data la morte di mio padre c'erano mamma e nonna che dettavano legge e tanto la bmx che la mtb sono arrivate tardi (secondo loro erano da ragazzacci) ,dopo aver polverizzato diverse bici pieghevoli e diversi cessi con le ruote da 28 (rigorosamente senza cambio) che chi non capiva un tubo comperava.
Da adesso a casa mia entra solo roba da 20 e 26
 
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Della prima bici ricordo solo la corsa forsennata per mantenere l'equilibrio il primo giorno che mio padre le tolse le rotelle. Finii in una porta a vetri che miracolosamente resse l'impatto.
La bici a cui sono affezionato però me la regalarono quando avevo poco più di dieci anni, una Bianchi Ragno Thomisus giallo fosforescente e di una taglia abnorme per la mia età; per salirci dovevo appoggiarla al muro e arrampicarmi letteralmente! All'epoca rappresentava un bello sforzo economico per le finanze della mia famiglia, ma contando che nel tempo non ho mai chiesto (o voluto) un motorino o una macchina (tipico regalo dei 18 anni dalle mie parti) direi che tutto sommato fu un buon investimento. Con quella Bianchi ci ho pedalato quell'ultimo pezzo d'infanzia, l'adolescenza (con le prime esperienza di sterrato e montagna in Abruzzo) e il periodo universitario (tra le colline senesi). Pensionata l'anno scorso dopo quassi trent'anni di onorata carriera e custodita in una sacca protettiva, sperando di darle nuovo lustro un giorno.
 
Vero. i negozi dei ciclisti, sopratutto quelli che vendevano anche bici usate, con parti di bici appese, bici in lavorazione e il banco da lavoro pieno di attrezzi .. quando ci entravo da bambino ( ero un discreto " spaccabici "). mi sembrava di entrare in un luogo magico, il ciclista con il grembiule da lavoro mi sembrava un mago..
Oggi sembra di entrare in una botique del centro: magia zero, moquette sul pavimento, bici superfighe in materiali spaziali...

No, più che altro è che vengono tenuti del tutto separati i locali destinati alla "vendita" (di fatto normali negozi dove non ci si sporca le mani, in senso letterale), da quello destinato alle riparazioni, che invece continua ad essere il piccolo regno del meccanico- mago da te ben descritto. In sostanza è come fosse un servizio accessorio offerto dal negozio, che poi in tante circostanze così accessorio non è. Io ricordo ancora la mia prima bici acquistata a 16 anni da quello che passava per essere il più rinomato negozio di Roma (che però NON aveva il servizio riparazioni), di lì a breve rivenduta e sostituita con la prima bici professionale presso un altro negozio - forse meno fighetto ma di quelli a cui non serve nemmeno pubblicità tanto sono già conosciuti ed apprezzati nella cerchia degli appassionati. E questo da allora è rimasto lo stesso per oltre 30 anni, potrei dire di essere invecchiato insieme al titolare e soprattutto al meccanico, di quelli dove alla fine vai ad occhi chiusi. Ricordo addirittura che la prima volta (parlo del 1987, avevo 18 anni), beccai un momento in cui il vero e proprio locale riparazioni ancora non c'era e lui riparava - a titolo personale - nel grande garage di casa, a svariati chilometri dal negozio....Di certo è che ogni volta, per anni, specie dopo lunghi periodi senza manutenzione, è sempre stata una piccola emozione risalire su una bici che tirata a lucido, col cambio regolato, la catena oliata, i freni cambiati, ecc ecc sembrava un'altra, filante e silenziosa, persino più veloce, un po' come una bella donna appena uscita dal parrucchiere con i capelli valorosi dopo esserci entrata conciata in modo inguardabile...Quel meccanico mi ha sempre dato modo di scorgere l' "anima" che a volte anche un oggetto può avere, in questo caso la bici.
 
l'ho trovata in rete , ed è esattamente come questa:

201292


una carnielli cross, penso che la ebbi in 2° elementare, dopo che passai gli esami (perchè a quel tempo c'era l'esame) come regalo-premio estivo. Dio mio, quante ne ho combinate con questa:D
 
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una carnielli cross, penso che la ebbi in 2° elementare, dopo che passai gli esami (perchè a quel tempo c'era l'esame) come regalo-premio estivo. Dio mio, quante ne ho combinate con questa
Bellissima, ne ho avuta una simile,la mia aveva 3 rapporti con cambio sulla canna,cambio che funzionava quando pareva a lui e se non ricordo male era molleggiata anche posteriormente. ( anche questa "ereditata" perche' soldi per comprare bici nuove non c'e' n'erano), duro' poco, era gia' piuttosto scassata quando la ereditai, la ricordo come piuttosto "fragile"e credo con componentistica di qualita' non eccelsa.
P.S. ma c'erano esami in seconda elementare?
 
Eh beh, carino sto post.

Pensa che la bici rossa sulla quale ho imparato ad andare in bici si è ormai fatta 3 generazioni di bambini, partì con mio padre,poi mio zio, poi me, poi tutti i fratelli e cugini, in pratica 6 bambini, ed ora anche se sono passati un po' di anni, ha iniziato il figlio di mio cugino.
Una specie di graziella rossa con il manubrio a serpente e il copricatena pieno.Bellissima e piana di ricordi!
 
201362


Non era questa, non credo che la mia fosse di marca, ma era molto molto simile, anche il colore. Era un regalo di un mio vecchio zio, o riciclata da qualche cugino, non ricordo.
La adoravo, ci andavo letteralmente ovunque e ne ero gelosissimo, non la lasciavo guidare a nessuno XD
Ricordo che i miei amici facevano i fighi con le loro MTB tutte uguali e (spesso) nuove di zecca, inizialmente un po mi vergognavo ad andarci in giro perché mi sentivo uno sfigato, ero l unico poveraccio con questa vecchia bici, ma quando ho visto che amici e compagni di scuola facevano di tutto per farsela prestare ho iniziato a cambiare idea! Mi piaceva proprio perché mi distingueva, era la MIA bici, da distante mi vedevano passare e mi riconoscevano subito, mi faceva sentire speciale. Bei tempi!
 
allora , effettivamente non è stata la "prima" bici, quella con cui ho imparato , che come per tanti di voi era ereditata, o boh...forse rimediata da mio padre, ed era una di quelle piccolissime a forma di graziella. Mentre ho citato questa, perchè è stata la mia prima e vera bici, di cui ho il più bel ricordo e come dicevo , me l'ho tenuta fino alla prima adolescenza (fine scuole medie) circa
 
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Anche la mia prima bici era tipo queste, le chiamavamo "da cross" ed erano il sogno di quegli anni a cavallo tra i '60 e i '70 :woot:

Mi sembra me l'abbiano regalata per la Prima Comunione.

La mia non ricordo se fosse di marca ma aveva i cambi, 3 o 4 non ricordo, con una levettina di metallo inserita sul telaio :)


P.S. ma c'erano esami in seconda elementare?

sì sì, c'erano eccome

Esatto, c'era l'esame di seconda elementare...
 
quella su cui imparai mi sembra una graziella a ruote piccole (ovviamente) che dopo aver preso pratica giravo vertiginosamente dentro un cortile ,poi aumentando la velocità centrifugai finendo di sotto alla parte laterale ,propio sopra la cuccia di un enorme canone nero di nome Buck che uscì di colpo abbaiando .da quel giorno ho sempre avuto il terrore dei cani ,l'ho esorcizzato in tarda età .... quella ufficiale invece (regalo finite le scuole elementari ) era la grazziella cross senza cambio ,con carta da gioco e molletta per creare il rombo, tasca portamunizioni americano come portaoggetti alle stecche posteriori che reggevano la spalliera della lunga sella,indispensabile per impennare e freno posteriore a contropedale che a volte avendo il carter catena piegato incastrava la pedivella girando nel senso contrario alla pedalata ,appunto per frenare.La peggior volta fù in discesa ,finendo contro una centralina dell'Enel(muro) con le conseguenze del caso testa rotta ,occhiali rotti ecc....come dimenticare.... l'esperienza insegna a vita
 
leggendo queste cose mi domando: ma i bambini/ ragazzini di oggi vanno ancora in bici? ricordo che fino a una ventina di anni fa si vedevano ragazzini di 11 -12-13 anni in bici in strada da soli, ora non ne vedo piu'. Sara' che il traffico e' aumentato in maniera esponenziale, sara' che i genitori si fanno mille pippe mentali, bho..
 
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