La tenda non scalda

Ebbene sì, ho deciso di affrontare un tema piuttosto critico e che a mio avviso merita un certo approfondimento.

Quante volte ho letto su questo forum che la tenda NON SCALDA, ..infinite...

Ripara dal vento, dalla pioggia ma non scalda,

addirittura leggo di opinioni che sostengono che la temperatura interna di una tenda sia uguale a quella esterna a meno che non si metta una stufa o qualcosa di simile al suo interno.

Ebbene, sappiate che neanche un maglione o un piumino scaldano se li lasciate appesi ad un ramo! E la loro temperatura sarà la stessa che li circonda.

Ma se li indossaste essi in qualche modo, non solo impediranno che il vostro calore corporeo (36 gradi!) si disperda, ma faranno si che si crei un accumulo impedendo agli agenti esterni di disperderli.

A nessuno viene in mente di piazzare una tenda per lasciarla vuota!
Se tale rimanesse la sua temperatura interna sarebbe uguale a quella esterna, non ci vuole un genio per capirlo!

Ma se intendiamo abitarla sappiate che il nostro calore corporeo (36 gradi) in qualche modo comincerebbe a stazionare all'interno di essa, sempre che non si sia scelto una tenda iperventilata e senza una minima struttura capace di impedire al calore accumulato di disperdersi.

La tenda ripara dal vento, vi sembra poco!

Da che mondo è mondo si raffreddano finanche motori a scoppio grazie all'azione dell'aria forzata, alzi la mano chi non ha mai usato un ventilatore per raffreddarsi...

A parte quei quattro ideoti che lo usano con temperature circostanti superiori ai 36 gradi centigradi, gli altri sicuramente ne avranno beneficio e si raffredderanno.

In sintesi, avrete capito dove voglio andare a parare, ..

Qualunque elemento maglia, cappotto, tenda, casa, possa fare in modo di "trattenere" nelle vicinanze, il vostro calore corporeo, questo contribuirà a mantenervi caldi,..

Va da sé che se nella tenda sarete in tre, avrete tre sorgenti di calore, se poi al mattino i raggi del sole, vi concederanno il privilegio di accarezzare la vostra dimora, dovrete probabilmente aprire qualche porta per non cuocere.

Di tende ne ho parecchie, ma ogni volta che ho tirato fuori il muso da una di queste, la differenza di temperatura l'ho avvertita eccome,

Sia chiaro io non uso tende super light...
praticamente dei tarp!
 
Ultima modifica:
Sono pienamente d'accordo, qualche grado di differenza c'è sempre tra dentro e fuori, sempre tenendo conto di quanto sopra.

Visto che siamo in tema, volevo dirvi cosa adotto per avere una certa riduzione di condensa dentro la tenda o tarp chiuso. Usando una candela o una lampada a paraffina o qualcosa di simile, sempre con il ricircolo d'aria che serve, la condensa si riduce di molto. Resta inteso che non consiglio di avere fiamme libere che possono causare incendi, ma con le dovute accortezze si può fare. Avete mai provato voi?
 
Più che altro dipende da quanta aerazione hai. Il che nella pratica dipende sia dalla tenda che da dove la metti e da come gira il vento.

Nelle tende doppio telo una grande differenza tra tende estive ed invernali ("4 stagioni") è la presenza di mesh e di tessuto che invece non fa passare aria, per esempio.

Lo spiega pure lui

Io ho sempre usato una tenda estiva e molto aerata (doppio telo tutta mesh e con una struttura molto aerata) anche in alta quota (sopra linea degli alberi, magari su ghiacciaio ecc...) e ti protegge poco dal vento (piuttosto presente in quota) e la differenza di temperatura con l'esterno è veramente minima anche al mattino dopo ore in cui stai dentro. E se sei più gente, magari col cane, ovvio che si "scalda" di più.

Domanda semplice semplice: hai mai usato una tenda "estiva" tutta mesh?
 
Ultima modifica:
Sono pienamente d'accordo, qualche grado di differenza c'è sempre tra dentro e fuori, sempre tenendo conto di quanto sopra.

Visto che siamo in tema, volevo dirvi cosa adotto per avere una certa riduzione di condensa dentro la tenda o tarp chiuso. Usando una candela o una lampada a paraffina o qualcosa di simile, sempre con il ricircolo d'aria che serve, la condensa si riduce di molto. Resta inteso che non consiglio di avere fiamme libere che possono causare incendi, ma con le dovute accortezze si può fare. Avete mai provato voi?
Ciao, curiosità. Quale sistema usi per non fare disastri?
 
Ciao, curiosità. Quale sistema usi per non fare disastri?
Se uso una candelina (tea light) la metto dentro un barattolo chiuso con fori di aereazione sufficienti a che non si spenga.
Se uso una lampada a paraffina (uragano o tempesta o come si chiama) di suo è coperta la fiamma viva.
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Possibilmente il barattolo di cui sopra dentro una piccola buca
 
Io sono uno di quelli che sostengono che le tende nascono per ripararci dagli agenti atmosferici ma non dalla temperatura.

Sono uno di quelli che asserisce che se fuori c'è X gradi, entro (breve) tempo all'interno della tenda ci saranno X gradi salvo non avere una stufetta o comunque una fonte di calore dove per fonte non intendo il corpo umano, quel "breve" è in funzione di quanto è il delta, ovvero la differenza, fra l'esterno e la/le fonte/i interne, se fuori ci sono -5 sarà più breve che se fuori c'è +20 a parità di tutte le altre condizioni.

Avevo iniziato tutto un pippone sul concetto di isolanti, conducibilità, sugli equilibri ect ect ma poi mi sono reso conto che non aveva senso, spero di spiegarmi nel pippone che segue.

Ipotizziamo un rifugio in lamiera di acciaio, questo ci riparerà dal vento, dall'acqua e dalla neve ma la temperatura che avrò sulla superficie interna della lamiera sarà praticamente pari a quella esterna salvo che fra le due superfici non ci sia un materiale isolante e questo quasi a prescindere dalla temperatura interna salvo che questa non sia sviluppata da una fonte di energia tale che, oltre a riscaldare l'interno del rifugio, sia in grado anche di trasferire adeguato calore all'esterno.

Un rifugio, come quello ipotizzato, ci isola dal vento ma non vuol dire che automaticamente ci isola anche termicamente; semplicemente l'effetto del vento non si avrà all'interno e che la sua maggior capacità di scambio termico, rispetto all'aria ferma, si riflette sull'esterno e si ribalta all'interno in funzione della conducibilità termica della parete che divide appunto l'interno con l'esterno. Questo ovviamente può essere un notevole vantaggio soprattutto quando il vento è sostenuto e le temperature sono basse ma questo non vuol dire "scaldare".

Se io in tenda, in inverno, appoggio la mano sul telo interno sento la temperatura esterna, non sento "caldo" e questo a prescindere da quanto io sia "coperto" all'Interno della tenda, poi ovvio più siamo, più l'ambiente è piccolo in proporzione, meno si è coperti maggiore sarà il calore disperso degli occupanti rispetto al volume interno libero e maggiore sarà la differenza di temperatura per cui anche il lato interno della tenda sarà un pò più caldo ma comunque si sentirà lo stesso il freddo.

Noi siamo una fonte di calore perché tramutiamo l'energia che assimiliano in quella che è la nostra attività metabolica ed una parte anche in calore. Il calore che noi disperdiamo è in funzione anche dell'attività che svolgiamo, ovvero, se mi muovo tendenzialmente sentirò più caldo rispetto a quando sono fermo immobile perché "brucio" di più, ovviamente più l'ambiente è piccolo e più risentirò anche di questo effetto di riscaldamento "passivo", ma solo fino a quando mi "muovo".

Nel momento in cui io smetto di muovermi diminuisco la quantità di energia consumata ed anche il calore disperso sarà inferiore, se oltre a smettere di muovermi mi "infilo" dentro un isolante, il saccoapelo, abbasso il mio metabolismo perché dormo per cui brucio meno energie e produco meno calore, appoggio il mio corpo su un ulteriore isolante, il materassino, la quantità di calore dispersa nell'ambiente della tenda sarà notevolmente ridotta in funzione di quanto sia calibrato il saccoapelo rispetto alla temperatura esterna e quella assorbita dal terreno in funzione della capacità di isolamento del materassino.

Dal momento in cui siamo all'interno dei nostri sacchiapelo il solo calore che disperdiamo nell'ambiente è quello che perdiamo dagli stessi e quel poco che produciamo con il respiro, questo si aggiungerà alla quantità di calore che la tenda sarà stata in grado di trattenere prima che ci "infilassimo" nei sacchiapelo, a tale somma si contrappone tutto il "freddo" che c'è all'esterno della tenda, freddo che sino, praticamente, all'albeggiare non diminuirà di certo. In questa fase la temperatura interna della tenda diminuirà, in breve, sino a quando sarà prossima a quella esterna e questo sino al mattino, ovviamente ci sarà sempre una differenza ma, a mio avviso, del tutto ininfluente. Per come ho vissuto io la tenda, d'inverno, il periodo del riposo era predominante rispetto al resto.

All'albeggiare la tenda, se posta al sole, verrà riscaldata e, in funzione di quanto questa sia arieggiata l'effetto "forno" influenzerà la temperatura interna della stessa, ma anche questo non vuol dire che "scalda".

Questa è la spiegazione che mi sono dato a conferma delle affermazioni di apertura del post, prove scientifiche non ne ho ma tutte le volte che ho avuto il coraggio, o che mi sono fatto violenza, per alzarmi in mezzo alla notte a fare plin plin la sensazione che avevo è di trovarmi in un ambiente similare all'esterno.

Dopo di che questa è la mia opinione, nulla di più nulla di meno, se uno ritiene che sia sbagliata non mi offendo né mi crea problemi :)

Mi dispiacerebbe, però, se in base a questa mia opinione qualcuno ne ha un qualche disagio, per tanto se qualcuno ha qualche dubbio in merito non tenga conto delle mie parole e si affidi alle opinioni di altri o, meglio ancora, alle proprie esperienze.

Ciao :si:, Gianluca
 
Ultima modifica:
La tenda non è fatta per scaldare e infatti i materiali di cui è costiuita la tela non sono isolanti termici. Detto questo è ovvio che abbiano comunque un minimo di resistenza termica e se all'interno c'è un corpo scaldante (ovvero il nostro) immagino che la temperatura interna sia leggermente differente rispetto all'esterno. Idem per l'umidità relativa.
Resta il fatto che comunque non è la tenda che tiene al caldo, magari ne esisteranno modelli realizzati con materiali isolanti.
 
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Potrebbe essere interessante dare una misurata alle due temperature la prossima volta che usiamo la tenda.
Temperatura fuori dal sacco e temperatura esterna alla tenda.
Mettiamo insieme un po' di dati con anche gli orari e facciamo una media?
 
La tenda non è fatta per scaladare e infatti i materiali di cui è costiuita la tela non sono isolanti termici. Detto questo è ovvio che abbiano comunque un minimo di resistenza termica e se all'interno c'è un corpo scaldante (ovvero il nostro) immagino che la temperatura interna sia leggermente differente rispetto all'esterno. Idem per l'umidità relativa.
Resta il fatto che comunque non è la tenda che tiene al caldo, magari ne esisteranno modelli realizzati con materiali isolanti.
In realtà esistono tende e anche amache imbottite.
 
Il trucco della candela l'ho uso anch'io da tempo immemorabile: negli scout, siccome abbiamo le Jamboree da 8, usiamo anche la cara vecchia lampada a gas.
Il mio metodo è simile a quello già descritto: quando monto la tenda (di solito è l'ultima cosa che faccio perchè non prenda umidità) e vado fuori per preparare la cena o al fuoco serale, lascio il modulo ripiegato in mezzo alla tenda, con sopra un piatto della gavetta (o altro isolante, va bene anche una lattina di tonno, etc.) con dentro la candelina classica (tealight, da cimitero, IKEA, chiamatela come volete...). E la tenda ben chiusa (con la neve si deve sigillare i lati coprendo bene le falde a terra).
Mi alza la tempearura di quei 5/6 gradi che qundo torni sono gradevoli.
Lo stesso metodo lo uso con ancor più successo nell'igloo di neve. Qui è più facile perchè se è fatto bene e si sigillano tutti i mattoni "spalmando" le pareti con la fiamma di una candela, si arriva addirittura ad una differenza di quasi 10°C con l'esterno.
 
Lo stesso metodo lo uso con ancor più successo nell'igloo di neve. Qui è più facile perchè se è fatto bene e si sigillano tutti i mattoni "spalmando" le pareti con la fiamma di una candela, si arriva addirittura ad una differenza di quasi 10°C con l'esterno.
L'ideale è comunque creare una zona più bassa del "piano terra" in cui scende l'aria fredda e rimanere nella parte alta dell'igloo... dato lo scarso rimescolamento dell'aria interna per convezione l'aria fredda si accumulerà in basso e l'aria calda si alza e si accumula. L'aria di per sè è già un eccellente isolante.
 
Domanda semplice semplice: hai mai usato una tenda "estiva" tutta mesh?
infatti, lui sta parlando di tende con camera in tessuto e una struttura protettiva, quindi immagino anche, ma non necessariamente, tetto che scende almeno vicino al terreno, se non anche a contatto. In queste condizioni, come scriveva correttamente, il beneficio c'è eccome.
Diversamente, se si usa una tenda con camera in zanzariera, lo scriveva anche lui che
il nostro calore corporeo (36 gradi) in qualche modo comincerebbe a stazionare all'interno di essa, sempre che non si sia scelto una tenda iperventilata e senza una minima struttura capace di impedire al calore accumulato di disperdersi.
Va comunque detto che la differenza c'è, ma non si possono pretendere miracoli.
Ipotizziamo un rifugio in lamiera di acciaio, questo ci riparerà dal vento, dall'acqua e dalla neve ma la temperatura che avrò sulla superficie interna della lamiera sarà praticamente pari a quella esterna
Va considerata anche la cubatura a disposizione: se si è in 2 in una tenda da 2 protettiva, il volume sotto la cupola è poco e quindi il nostro calore riesce ad intiepidirlo leggermente; se invece sei nel bivacco in lamiera, non intiepidisci un bel niente, perchè la cubatura è molto più grande.
Lo stesso metodo lo uso con ancor più successo nell'igloo di neve. Qui è più facile perchè se è fatto bene e si sigillano tutti i mattoni "spalmando" le pareti con la fiamma di una candela, si arriva addirittura ad una differenza di quasi 10°C con l'esterno
e in più, se si sono lisciate bene le pareti e la volta, la candelina le "vetrifica", perchè quel leggero riscaldamento dell'aria fonde il primissimo strato di neve, che però poi rigela quasi subito e questo aiuta a non avere poi sgocciolamenti notturni.
In effetti, dormire nell'igloo è piacevole ed in quota finisce per essere più comodo delle tende!
Peccato che costruirlo richieda neve adatta, che non sempre è presente e una buona dose di tempo (non sempre lo si ha) e fatica.
 
D'altra parte é tutto vero, ed ho sempre sostenuto anche su questo forum, che sono tutti materiali passivi. Non scaldano ed é un fatto.

Bisogna creare calore, che sia dal proprio corpo, attrezzatura, il sole che picchia tutto il giorno, ecc Poi subentra il "quanto trattiene-isola". Non servono mille-mila rigiri al lato pratico, di fatto é così. Inoltre tutto é legato alle condizioni e all'ambiente in cui ci si trova.

Perché alla fin della fiera non conta altro se non fare una valutazione di funzionalità in base alla propria persona, i contesti che si vivono, ecc Perché alla fine stà la differenza,...

Quello che cambia in concreto é il tempo, perché il calore col tempo si disperderà comunque. Quindi essendo materiali passivi, bisognerà sempre, ogni tot, "ricaricare" il calore con qualcosa di dinamico, anche solo la nostra presenza. Ma in contesti dove serve davvero fare attenzione con il tempo anche questo non basta, a meno che non ci si riattivi. Questa cosa la espongo sempre e chiaramente nelle uscite che faccio principalmente, il mio approccio, senza alcuna tenda, sacco a pelo, ecc anche in quota, soprattutto in inverno. Quando la gente dice "impossibile", "pericoloso", "come si fà", semplice,... se quello che si usa é "passivo" ad un certo punto bisognerà diventare "dinamici, attivi" per riportare le temperature a livello accettabili.
 
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condivido le conclusioni di sfoligno nel suo post di apertura,
ma per controbattere a Gianluca cambio prospettiva.
L'esperienza che tutti abbiamo fatto è quella del pile con o senza strato esterno antivento.
Se c'è vento freddo e ho solo il pile addosso il caldo che produco si disperde all'istante, ad ogni folata di vento, se aggiungo uno strato esterno antivento lo scambio termico si riduce enormemente, l'aria nel pile riesce a fare il suo lavoro e trattiene il mio calore per molto più tempo (ma anche il mio vapore, ovviamente).
E quindi faccio un parallelo:
il sacco a pelo è il mio pile e la tenda è la mia giacca antivento.
Se fuori c'è vento, dentro si riduce enormemente, anche se la tenda non è adesa al mio sacco, crea comunque un ambiente protetto dove lo scambio termico si rallenta, e quindi il mio calore anziché andarsene il 3 secondi se ne andrà il 60 secondi, tenendomi quindi "al caldo".
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per contro se la tenda è molto più grande di chi ci dorme (troppo volume d'aria), e fuori il vento è zero metri al secondo (improbabile in montagna ma può capitare in pianura padana), la tenda penso (mai provato) serva solo da anti-rugiada, quindi tanto quanto un tarp.
 
Io sono uno di quelli che sostengono che le tende nascono per ripararci dagli agenti atmosferici ma non dalla temperatura.

Sono uno di quelli che asserisce che se fuori c'è X gradi, entro (breve) tempo all'interno della tenda ci saranno X gradi salvo non avere una stufetta o comunque una fonte di calore dove per fonte non intendo il corpo umano, quel "breve" è in funzione di quanto è il delta, ovvero la differenza, fra l'esterno e la/le fonte/i interne, se fuori ci sono -5 sarà più breve che se fuori c'è +20 a parità di tutte le altre condizioni.

Avevo iniziato tutto un pippone sul concetto di isolanti, conducibilità, sugli equilibri ect ect ma poi mi sono reso conto che non aveva senso, spero di spiegarmi nel pippone che segue.

Ipotizziamo un rifugio in lamiera di acciaio, questo ci riparerà dal vento, dall'acqua e dalla neve ma la temperatura che avrò sulla superficie interna della lamiera sarà praticamente pari a quella esterna salvo che fra le due superfici non ci sia un materiale isolante e questo quasi a prescindere dalla temperatura interna salvo che questa non sia sviluppata da una fonte di energia tale che, oltre a riscaldare l'interno del rifugio, sia in grado anche di trasferire adeguato calore all'esterno.

Un rifugio, come quello ipotizzato, ci isola dal vento ma non vuol dire che automaticamente ci isola anche termicamente; semplicemente l'effetto del vento non si avrà all'interno e che la sua maggior capacità di scambio termico, rispetto all'aria ferma, si riflette sull'esterno e si ribalta all'interno in funzione della conducibilità termica della parete che divide appunto l'interno con l'esterno. Questo ovviamente può essere un notevole vantaggio soprattutto quando il vento è sostenuto e le temperature sono basse ma questo non vuol dire "scaldare".

Se io in tenda, in inverno, appoggio la mano sul telo interno sento la temperatura esterna, non sento "caldo" e questo a prescindere da quanto io sia "coperto" all'Interno della tenda, poi ovvio più siamo, più l'ambiente è piccolo in proporzione, meno si è coperti maggiore sarà il calore disperso degli occupanti rispetto al volume interno libero e maggiore sarà la differenza di temperatura per cui anche il lato interno della tenda sarà un pò più caldo ma comunque si sentirà lo stesso il freddo.

Noi siamo una fonte di calore perché tramutiamo l'energia che assimiliano in quella che è la nostra attività metabolica ed una parte anche in calore. Il calore che noi disperdiamo è in funzione anche dell'attività che svolgiamo, ovvero, se mi muovo tendenzialmente sentirò più caldo rispetto a quando sono fermo immobile perché "brucio" di più, ovviamente più l'ambiente è piccolo e più risentirò anche di questo effetto di riscaldamento "passivo", ma solo fino a quando mi "muovo".

Nel momento in cui io smetto di muovermi diminuisco la quantità di energia consumata ed anche il calore disperso sarà inferiore, se oltre a smettere di muovermi mi "infilo" dentro un isolante, il saccoapelo, abbasso il mio metabolismo perché dormo per cui brucio meno energie e produco meno calore, appoggio il mio corpo su un ulteriore isolante, il materassino, la quantità di calore dispersa nell'ambiente della tenda sarà notevolmente ridotta in funzione di quanto sia calibrato il saccoapelo rispetto alla temperatura esterna e quella assorbita dal terreno in funzione della capacità di isolamento del materassino.

Dal momento in cui siamo all'interno dei nostri sacchiapelo il solo calore che disperdiamo nell'ambiente è quello che perdiamo dagli stessi e quel poco che produciamo con il respiro, questo si aggiungerà alla quantità di calore che la tenda sarà stata in grado di trattenere prima che ci "infilassimo" nei sacchiapelo, a tale somma si contrappone tutto il "freddo" che c'è all'esterno della tenda, freddo che sino, praticamente, all'albeggiare non diminuirà di certo. In questa fase la temperatura interna della tenda diminuirà, in breve, sino a quando sarà prossima a quella esterna e questo sino al mattino, ovviamente ci sarà sempre una differenza ma, a mio avviso, del tutto ininfluente. Per come ho vissuto io la tenda, d'inverno, il periodo del riposo era predominante rispetto al resto.

All'albeggiare la tenda, se posta al sole, verrà riscaldata e, in funzione di quanto questa sia arieggiata l'effetto "forno" influenzerà la temperatura interna della stessa, ma anche questo non vuol dire che "scalda".

Questa è la spiegazione che mi sono dato a conferma delle affermazioni di apertura del post, prove scientifiche non ne ho ma tutte le volte che ho avuto il coraggio, o che mi sono fatto violenza, per alzarmi in mezzo alla notte a fare plin plin la sensazione che avevo è di trovarmi in un ambiente similare all'esterno.

Dopo di che questa è la mia opinione, nulla di più nulla di meno, se uno ritiene che sia sbagliata non mi offendo né mi crea problemi :)

Mi dispiacerebbe, però, se in base a questa mia opinione qualcuno ne ha un qualche disagio, per tanto se qualcuno ha qualche dubbio in merito non tenga conto delle mie parole e si affidi alle opinioni di altri o, meglio ancora, alle proprie esperienze.

Ciao :si:, Gianluca
Tranquillo Gian, rispetto il tuo punto di vista, ci mancherebbe,

Cercando di riassumere , è logico che la dimensione del ricovero influisce,
se dormo dentro un fienile e sono nudo sarà ben difficile "trattenere" il mio calore senza vestiti, fieno, coperte ecc.

...altra cosa che vorrei chiarire e mi sembra strano doverlo fare è che il nostro corpo ha una temperatura di 36 gradi indipendentemente da tutto, se lo superiamo, abbiamo la febbre, e se siamo sotto questo valore siamo morti.
Sta a noi sfruttare questa proprietà.

D'inverno nella casetta che affitto, piazzo un igloo mono-telo sul lettone matrimoniale, e ti assicuro che all'interno ho 5 gradi in più.. certo l'igloo è da due e tengo tutto chiuso.
 
A proposito di candele all'interno di una tenda, qui penso di essermi superato, so già che con questo video butterò nel cesso quel poco rispetto che mi ero faticosamente guadagnato...
Abbiate pietà..sono un bambinone che si rifiuta di crescere

 
A proposito di candele all'interno di una tenda, qui penso di essermi superato, so già che con questo video butterò nel cesso quel poco rispetto che mi ero faticosamente guadagnato...
Abbiate pietà..sono un bambinone che si rifiuta di crescere

Mi hai fatto passare 10 minuti col sorriso sulle labbra, bada sorriso non riso.., e queste parole "gioco", "bambino" che condivido totalmente.. E si percepisce benissimo il tuo piacere/divertimento...

Bravo, spero solo tu non sia cambiato...:si::)
 
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