Escursione La Terratta da Scanno e il fantasma dell'Orso

Parchi d'Abruzzo
  1. Parco Nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise
Dati

Data: 30/10/2022
Regione e provincia: Abruzzo, L'Aquila
Località di partenza: Scanno (AQ)
Località di arrivo: Scanno (AQ)
Tempo di percorrenza: 8h 22m totali inclusa sosta di oltre 1h sulla vetta
Chilometri: 19.13
Grado di difficoltà: EE
Descrizione delle difficoltà: Dislivello
Periodo consigliato: Quando non c'è neve
Segnaletica: Parzialmente segnato
Dislivello in salita: 1357
Dislivello in discesa: 1357
Quota massima: 2208 m s.l.m.
Accesso stradale:
Traccia GPS: https://it.wikiloc.com/percorsi-escursionismo/anello-della-terratta-da-scanno-119047074


Descrizione
Scanno - Vallone del Carapale fino allo Stazzo - Serra delle Ciminiere - Serra della Terratta - La Terratta - Vallone della Terratta - Lago di Scanno - Scanno per il sentiero del cuore.

E' uno strano weekend dei morti organizzato all'ultimo in fretta e furia, un po' "buttato là" nella speranza di trovare ancora residui di foliage e di battere una zona del Parco (in realtà è un buffer zone e non sta pienamente nei confini) che conosco meno.
Vigilia di Halloween: l'obiettivo di giornata è la Terratta salendo dal Vallone del Carapale ma non posso sapere che sto per vivere un'ascesa indimenticabile dove il fantasma del mio personale Godot si prenderà gioco di me lasciandosi solo immaginare.
Non facciamo neanche un km che a terra individuiamo una evidente fatta di orso bruno marsicano ed è palesemente passato da poco (probabilmente la notte prima, nostri amici scesi il pomeriggio antecedente dallo stesso sentiero non le avevano viste). Ne contiamo ben tre in un paio di km e l'ultima odora forte, salgo fino allo Stazzo con i sensi in allerta sperando di udire un movimento, un ramo spezzato nella misteriosa faggeta. Sogno di vederlo e fotografarlo così da coronare un mio sogno di infanzia: purtroppo l'incontro non avverrà ma solo l'emozione di questa attesa renderà questa escursione indelebilmente stampata nella mia mente per sempre.
Usciti dall'interminabile e meravigliosa faggeta si entra in ambiente roccioso e camosciaro. Si passa per le spettacolari "Ciminiere", formazioni rocciose degne dei western americani, con viste superlative sulla Majella, sul Porrara e sulla Serra Sparvera. In lontananza il Gran Sasso.
Da qui in poi si va in cresta per omini (orientamento molto semplice) su una schiena maestosa che offre viste incredibili sul Marsicano e sulle valli verso Pescasseroli così solitarie, remote, "orsare". In vetta incontriamo un escursionista di Scanno con il quale scatta immediatamente un feeling irripetibile e ci intratteniamo a parlare per oltre un'ora (siamo soli sulla montagna) di orsi, natura, sentieri e professione. Mi mostra numerose foto dei marsicani che ha fatto in diverse uscite, rimango senza fiato e senza parole. Un altro segno.
Affrontiamo la discesa sul tardi e l'ora, appena tornata solare, non ci agevola. La discesa in ombra negli anfiteatri di roccia verso il Vallone della Terratta è splendida ma un po' sinistra e un branco di cervi scappa nella faggeta mentre ci apprestiamo ad entrarvi. Il Vallone è selvaggio, solitario e si stringe sempre di più fino a diventare un vero e proprio canyon. Con il sole quasi sparito sbuchiamo sul Lago di Scanno dal quale il Sentiero del Cuore ci riconduce in Paese. Lo vediamo arrivare da lontano protetto dal cono perfetto della Serra Sparvera (già obiettivo segnato sul taccuino) e vi entriamo che il sole è già tramontato e la festa di Halloween già cominciata.
Intanto ripenso al mio personale spettro, è un plantigrado e sono andato molto vicino a coronare il sogno di incontrarlo.
Sarà per la prossima volta.
 

Allegati

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Ultima modifica:
Un versante solitario e affascinate.
Tranquillo che io in trent'anni di frequentazione del Parco ho incontrato tracce continuamente, ma l'ho visto una sola volta: in paese, a Barrea.
 
Tutto molto suggestivo: le foto, la narrazione, il percorso. Bello!
Ti ringrazio! Quei luoghi sono speciali, hanno un'atmosfera tutta loro che non si ritrova da nessuna altra parte in Appennino (e forse in Italia)
Un versante solitario e affascinate.
Tranquillo che io in trent'anni di frequentazione del Parco ho incontrato tracce continuamente, ma l'ho visto una sola volta: in paese, a Barrea.
Almeno l'hai visto. L'escursionista con cui ho parlato lo ha incontrato spesso una volta anche a 3 metri di distanza. Se si frequentano tanto quei luoghi può capitare, per quanto ci vado io è altamente improbabile purtroppo.
 
Ti ringrazio! Quei luoghi sono speciali, hanno un'atmosfera tutta loro che non si ritrova da nessuna altra parte in Appennino (e forse in Italia)

Almeno l'hai visto. L'escursionista con cui ho parlato lo ha incontrato spesso una volta anche a 3 metri di distanza. Se si frequentano tanto quei luoghi può capitare, per quanto ci vado io è altamente improbabile purtroppo.
Si, in paese mentre parcheggiavo per andare in pizzeria: brucava sulla proda di fronte.
 
visto circa 30anni orsono salendo in auto da san donato val di comino direzione forza d'acero. era un Orsa con due cuccioli. il periodo era forse tarda primavera poi negli anni successivi di frequentazione del parco mai più avvistato! ma il ricordo è ancora vivido nella mia mente!
 
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