- Parchi d'Abruzzo
-
- Parco Nazionale della Majella
Dati
Data: domenica 1°settrmbre 2013
Regione e provincia: Abruzzo, Chieti
Località di partenza: Capo le Macchie (Fara S.M.) 650 mt.
Località di arrivo: Madonnina del BlockHaus 2050 mt.
Tempo di percorrenza: 16 ore
Chilometri: 28
Grado di difficoltà: EE+
Descrizione delle difficoltà: Buona parte in salita ripida senza sentiero
Periodo consigliato: estate
Segnaletica: maddove!!!
Dislivello in salita: 3100 mt.
Dislivello in discesa: 1200 mt.
Quota massima: monte Acquaviva 2737 mt.
Descrizione
Non ci siamo fatti mancare proprio niente domenica scorsa sulla Majella.
Una tostissima salita dal sapore vagamente pioneristico, dislivelli e chilometri monstre, una cima importante, discese spaccaginocchia; e poi un grande nevaio, l'errore di percorso, i camosci, i colori del tramonto dal bivacco Fusco, la notturna e perfino le luci della costa croata in fondo all'Adriatico.
Decisamente giornata memorabile, e per quello che mi riguarda l'escursione più faticosa mai fatta.
Ma bella, anzi bellissima, una full immersion nella Majella più vera, quella silenziosa e solitaria dei selvaggi valloni del lato orientale.
Da una idea del solito Francesco Gerifalco
Il gruppo degli avventurosi per l'occasione è composto dal camoscio Ebrune, dai due caterpillar Gerifalco e Fagus 70 e dai due umani Henry Thoreau e Maiellaro.
Accantonata l'idea originaria della traversata, pensiamo ad un percorso con partenza in localita' Capo le Macchie, 200mt. sopra il paese di Fara S. Martino e rientro proprio a Fara presso le gole, una specie di 8 con svincolo centrale a Grotta dei Callarelli.
Partenza un po' tardino (6,45), per il battuto e classico sentiero della Val Serviera che da Capo le Macchie arriva alla Grotta dei Callarelli, attraverso Colle Bandiera, la faggeta del Macchione e varie fonti d'acqua (si puo' tranquillamente partire scarichi di peso e fare il rifornimento decisivo a Fonte Viola poco prima della Grotta).
In questo tratto il sole e' subito alto e contribuisce insieme al ripido sentiero di Colle Bandiera a farmi capire che la mia forma non e' delle migliori (o forse sono le miscele della sera precedente?)
Comunque, come da guide, in tre ore siamo ai Callarelli, non prima di esserci gustati il percorso che prevede un bellissimo panorama su buona parte dell'Abruzzo meridionale da quel fantastico balcone che e' Colle Bandiera, e
con l'affascinante Cima della Stretta subito oltre la strapiombante valle del Fossato.
Verso la Fonte Viola appare lontanissimo in alto un altro sogno di due degli avventurosi, il monte Pizzone, per buona parte ricoperto dai pinomughi.
Con le spalle alla Grotta dei Callarelli si intuiscono tre sentieri: a dx la Val Forcone, a sx la Val Serviera che dovremmo prendere per scendere alle Gole di S.Spirito e proprio di fronte a noi si intravvede la spaccatura iniziale della Valle dell'Acquaviva, ed e' lì che inizia la parte più bella e faticosa della giornata.
Subito un contrattempo però, perchè vecchissimi bolli ed omini ci indirizzano a salire a dx della valle dove ci andremo ad arenare in mezzo ad una fittissima ed impenetrabile barriera di mughi, facendoci perdere almeno un'ora; ed allora torniamo giu' di nuovo ed attacchiamo la valle esattamente nella parte più bassa, al centro.
Valle molto lunga, solitaria e selvaggia, non esistono nè sentiero nè vaghe tracce di esso: sono pochissime le persone che la percorrono anche perche' ripidissima e scomoda, si sale ad intuito in mezzo alla vegetazione, alle rocce ed ai tronchi secchi depositati da valanghe e dal torrente che si forma con il disgelo.
Dopo mezzogiorno, con un ritardo che comincia ad essere importante, facciamo il punto della situazione in una grotta a 2050 mt. ed abbandoniamo l'idea della Cima delle Murelle.
Proprio alla dx della grotta ci addentriamo in un bel canale molto ripido(all'inizio erba pietraie e sassi,poi roccette) che ci portera' sulla spianata sommitale dell'Acquaviva.
E saranno passate circa 7h30 dalla partenza, ma non siamo andati affatto piano.
Dopo una meritata sosta ristoratrice via in discesa verso la valle fra Acquaviva e Murelle, la valle del Forcone, quella per la quale torneremo ai Callarelli, dove contiamo di arrivare per le 18/18,30.
Ed e' in questo punto che, complice una nuvola che risale la valle,
noi sbagliamo percorso, anche se continuiamo a seguire la traccia del sentiero 7B delle carte Cai.
Insomma ci gustiamo anche la Val Forcone, anch'essa veramente molto bella e naturalmente scomodissima, fino a circa 2000/2100 mt. dove si restringe fino a diventare un canyon e dove ci blocchiamo davanti ad un salto di una ventina di metri.
Bisogna tornare indietro, cavolo!
Senza perdere la calma facciamo briefing per decidere come affrontare un imprevisto che capiamo subito ci allunghera' la giornata fino a notte, e decidiamo per la soluzione piu' facile e conosciuta, insomma il bel giro ad 8 diventa una traversata.
Ed allora con le ultime forze via di nuovo in salita per altri e non previsti 500 metri, verso il bivacco Fusco, nuova sosta e discesa dal Focalone con le frontali ed infine al BlockHaus dove siamo alle 22,30.
Fin qui la cronaca, ma prima delle riflessioni un doveroso ringraziamento ai miei compagni di viaggio, e che viaggio, ricordando per sempre la Valle dell'Acquaviva, la Majella autentica , quella che ti aspetti.
Le mie foto Monte Acquaviva 01/09/2013
Data: domenica 1°settrmbre 2013
Regione e provincia: Abruzzo, Chieti
Località di partenza: Capo le Macchie (Fara S.M.) 650 mt.
Località di arrivo: Madonnina del BlockHaus 2050 mt.
Tempo di percorrenza: 16 ore
Chilometri: 28
Grado di difficoltà: EE+
Descrizione delle difficoltà: Buona parte in salita ripida senza sentiero
Periodo consigliato: estate
Segnaletica: maddove!!!
Dislivello in salita: 3100 mt.
Dislivello in discesa: 1200 mt.
Quota massima: monte Acquaviva 2737 mt.
Descrizione
Non ci siamo fatti mancare proprio niente domenica scorsa sulla Majella.
Una tostissima salita dal sapore vagamente pioneristico, dislivelli e chilometri monstre, una cima importante, discese spaccaginocchia; e poi un grande nevaio, l'errore di percorso, i camosci, i colori del tramonto dal bivacco Fusco, la notturna e perfino le luci della costa croata in fondo all'Adriatico.
Decisamente giornata memorabile, e per quello che mi riguarda l'escursione più faticosa mai fatta.
Ma bella, anzi bellissima, una full immersion nella Majella più vera, quella silenziosa e solitaria dei selvaggi valloni del lato orientale.
Da una idea del solito Francesco Gerifalco
Il gruppo degli avventurosi per l'occasione è composto dal camoscio Ebrune, dai due caterpillar Gerifalco e Fagus 70 e dai due umani Henry Thoreau e Maiellaro.
Accantonata l'idea originaria della traversata, pensiamo ad un percorso con partenza in localita' Capo le Macchie, 200mt. sopra il paese di Fara S. Martino e rientro proprio a Fara presso le gole, una specie di 8 con svincolo centrale a Grotta dei Callarelli.
Partenza un po' tardino (6,45), per il battuto e classico sentiero della Val Serviera che da Capo le Macchie arriva alla Grotta dei Callarelli, attraverso Colle Bandiera, la faggeta del Macchione e varie fonti d'acqua (si puo' tranquillamente partire scarichi di peso e fare il rifornimento decisivo a Fonte Viola poco prima della Grotta).
In questo tratto il sole e' subito alto e contribuisce insieme al ripido sentiero di Colle Bandiera a farmi capire che la mia forma non e' delle migliori (o forse sono le miscele della sera precedente?)
Comunque, come da guide, in tre ore siamo ai Callarelli, non prima di esserci gustati il percorso che prevede un bellissimo panorama su buona parte dell'Abruzzo meridionale da quel fantastico balcone che e' Colle Bandiera, e
con l'affascinante Cima della Stretta subito oltre la strapiombante valle del Fossato.
Verso la Fonte Viola appare lontanissimo in alto un altro sogno di due degli avventurosi, il monte Pizzone, per buona parte ricoperto dai pinomughi.
Con le spalle alla Grotta dei Callarelli si intuiscono tre sentieri: a dx la Val Forcone, a sx la Val Serviera che dovremmo prendere per scendere alle Gole di S.Spirito e proprio di fronte a noi si intravvede la spaccatura iniziale della Valle dell'Acquaviva, ed e' lì che inizia la parte più bella e faticosa della giornata.
Subito un contrattempo però, perchè vecchissimi bolli ed omini ci indirizzano a salire a dx della valle dove ci andremo ad arenare in mezzo ad una fittissima ed impenetrabile barriera di mughi, facendoci perdere almeno un'ora; ed allora torniamo giu' di nuovo ed attacchiamo la valle esattamente nella parte più bassa, al centro.
Valle molto lunga, solitaria e selvaggia, non esistono nè sentiero nè vaghe tracce di esso: sono pochissime le persone che la percorrono anche perche' ripidissima e scomoda, si sale ad intuito in mezzo alla vegetazione, alle rocce ed ai tronchi secchi depositati da valanghe e dal torrente che si forma con il disgelo.
Dopo mezzogiorno, con un ritardo che comincia ad essere importante, facciamo il punto della situazione in una grotta a 2050 mt. ed abbandoniamo l'idea della Cima delle Murelle.
Proprio alla dx della grotta ci addentriamo in un bel canale molto ripido(all'inizio erba pietraie e sassi,poi roccette) che ci portera' sulla spianata sommitale dell'Acquaviva.
E saranno passate circa 7h30 dalla partenza, ma non siamo andati affatto piano.
Dopo una meritata sosta ristoratrice via in discesa verso la valle fra Acquaviva e Murelle, la valle del Forcone, quella per la quale torneremo ai Callarelli, dove contiamo di arrivare per le 18/18,30.
Ed e' in questo punto che, complice una nuvola che risale la valle,
noi sbagliamo percorso, anche se continuiamo a seguire la traccia del sentiero 7B delle carte Cai.
Insomma ci gustiamo anche la Val Forcone, anch'essa veramente molto bella e naturalmente scomodissima, fino a circa 2000/2100 mt. dove si restringe fino a diventare un canyon e dove ci blocchiamo davanti ad un salto di una ventina di metri.
Bisogna tornare indietro, cavolo!
Senza perdere la calma facciamo briefing per decidere come affrontare un imprevisto che capiamo subito ci allunghera' la giornata fino a notte, e decidiamo per la soluzione piu' facile e conosciuta, insomma il bel giro ad 8 diventa una traversata.
Ed allora con le ultime forze via di nuovo in salita per altri e non previsti 500 metri, verso il bivacco Fusco, nuova sosta e discesa dal Focalone con le frontali ed infine al BlockHaus dove siamo alle 22,30.
Fin qui la cronaca, ma prima delle riflessioni un doveroso ringraziamento ai miei compagni di viaggio, e che viaggio, ricordando per sempre la Valle dell'Acquaviva, la Majella autentica , quella che ti aspetti.
Le mie foto Monte Acquaviva 01/09/2013
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