Dati
Data: 12 maggio 2013
Regione e provincia: Lazio-RM
Località di partenza: Ponte Amato- Strada Provinciale 56A
Località di arrivo: Ponte Amato- Strada Provinciale 56A
Tempo di percorrenza:4,50 hr
Chilometri: 16.5 km
Grado di difficoltà: T, in alcuni tratti E
Periodo consigliato: primavera- estate- autunno
Segnaletica: tabelle (2/3), simboli bianco-rossi (scarsi)
Descrizione
La mia seconda escursione!!
Di buon mattino si parte, abbiamo paura del caldo...
Il ponte Amato ci aspetta: c'è calma, tranquillità ed anche una leggera foschia
Cominciamo a percorrere il sentiero, il verde della vegetazione è smagliante, quasi accecante
Troviamo subito il primo ponte: il Ponte della Bullica e scendiamo subito
Sarà stata l'euforia quella che mi porta a modellare un ramo con il mio coltello per farne il mio bastone da trekking ma è stata la disattenzione e la mia stupidità a procurarmi un taglio bello profondo alla base dell'indice della mano sinistra
. E dire che non è che non sono abituato a maneggiare coltelli: ci lavoro tutti i giorni con tutte le misure e di tutte le forme.
Fatto sta che il mio amico Renzo avrebbe voluto interrompere lì l'escursione, non avevamo nulla per medicarmi ma io ho insistito. ho improvvisato un piccolo laccio emostatico, una sciacquata con l'acqua, un kleenex, un guanto in lattice e via, siamo ripartiti. Da allora mai più senza kit First-Aid
!!
Il ponte successivo è il Ponte Taulella o Anio Vetus, risalente al 260 a.C.
La foto ricordo è d'obbligo
Riprendiamo il cammino
Troviamo anche una grotta, usata come ricovero per mucche ed attrezzi agricoli
Proseguiamo per l'antica Via Francigena
La Via Francigena è un'antica strada che collega Canterbury a Gerusalemme, destinata ai pellegrini diretti in Terra Santa: si unisce a quella che parte da Santiago de Compostela, attraversa tutta l'Italia passando per Roma, diretta a Brindisi, da dove ci si imbarcava per la Palestina. Anche i Crociati
sono passati per questa strada
Lo spettacolo di allora non dev'essere stato tanto diverso...
E ancora...
Fino ad arrivare al castello di Passerano
Eccoci all'ingresso
Il particolare del portale d'ingresso
La scalinata che porta al cortile principale
Purtroppo il castello è chiuso ed abbandonato. E' un vero peccato che non si valorizzino risorse storiche e turistiche di questo livello, in altri paesi del mondo avrebbero creato autostrade apposite per convogliare i turisti! Mi hanno raccontato che, negli Stati Uniti, pongono indicazioni turistiche che indirizzano turisti verso i resti di antichi villaggi indiani che si risolvono in 4 legnetti incrociati e tarlati...E fanno pure pagare per farli vedere!!!
Siccome è un giro ad anello, si torna verso l'auto e ci inoltriamo di nuovo nel bosco, ammirando continuamente la natura rigogliosa
I cinghiali abbondano e il G.R.A. di Roma dista appena una quindicina di chilometri
Abbiamo attraversato diversi torrentelli (qui li chiamano fossi), l'acqua era abbastanza pulita, a differenza del terreno che era disseminato da "torte" di mucca, anche nei passaggi più intricati della vegetazione. Anzi, a pensarci bene, quei passaggi erano stati creati proprio dalle mucche che andavano ad abbeverarsi.
Insomma, mi sono divertito, anche ad aspettare che due cani (un maremmano enorme ed un meticcio piccolo che faceva più casino di quello grande) si decidessero a farci passare davanti al cancello del recinto dove erano rinchiuse alcune mucche e pecore.
A presto con la prossima escursione!!!
Ciaooo....
Data: 12 maggio 2013
Regione e provincia: Lazio-RM
Località di partenza: Ponte Amato- Strada Provinciale 56A
Località di arrivo: Ponte Amato- Strada Provinciale 56A
Tempo di percorrenza:4,50 hr
Chilometri: 16.5 km
Grado di difficoltà: T, in alcuni tratti E
Periodo consigliato: primavera- estate- autunno
Segnaletica: tabelle (2/3), simboli bianco-rossi (scarsi)
Descrizione
La mia seconda escursione!!
Di buon mattino si parte, abbiamo paura del caldo...
Il ponte Amato ci aspetta: c'è calma, tranquillità ed anche una leggera foschia
Cominciamo a percorrere il sentiero, il verde della vegetazione è smagliante, quasi accecante
Troviamo subito il primo ponte: il Ponte della Bullica e scendiamo subito
Sarà stata l'euforia quella che mi porta a modellare un ramo con il mio coltello per farne il mio bastone da trekking ma è stata la disattenzione e la mia stupidità a procurarmi un taglio bello profondo alla base dell'indice della mano sinistra
. E dire che non è che non sono abituato a maneggiare coltelli: ci lavoro tutti i giorni con tutte le misure e di tutte le forme.Fatto sta che il mio amico Renzo avrebbe voluto interrompere lì l'escursione, non avevamo nulla per medicarmi ma io ho insistito. ho improvvisato un piccolo laccio emostatico, una sciacquata con l'acqua, un kleenex, un guanto in lattice e via, siamo ripartiti. Da allora mai più senza kit First-Aid
!!Il ponte successivo è il Ponte Taulella o Anio Vetus, risalente al 260 a.C.
La foto ricordo è d'obbligo
Riprendiamo il cammino
Troviamo anche una grotta, usata come ricovero per mucche ed attrezzi agricoli
Proseguiamo per l'antica Via Francigena
La Via Francigena è un'antica strada che collega Canterbury a Gerusalemme, destinata ai pellegrini diretti in Terra Santa: si unisce a quella che parte da Santiago de Compostela, attraversa tutta l'Italia passando per Roma, diretta a Brindisi, da dove ci si imbarcava per la Palestina. Anche i Crociati
sono passati per questa stradaLo spettacolo di allora non dev'essere stato tanto diverso...
E ancora...
Fino ad arrivare al castello di Passerano
Eccoci all'ingresso
Il particolare del portale d'ingresso
La scalinata che porta al cortile principale
Purtroppo il castello è chiuso ed abbandonato. E' un vero peccato che non si valorizzino risorse storiche e turistiche di questo livello, in altri paesi del mondo avrebbero creato autostrade apposite per convogliare i turisti! Mi hanno raccontato che, negli Stati Uniti, pongono indicazioni turistiche che indirizzano turisti verso i resti di antichi villaggi indiani che si risolvono in 4 legnetti incrociati e tarlati...E fanno pure pagare per farli vedere!!!
Siccome è un giro ad anello, si torna verso l'auto e ci inoltriamo di nuovo nel bosco, ammirando continuamente la natura rigogliosa
I cinghiali abbondano e il G.R.A. di Roma dista appena una quindicina di chilometri
Abbiamo attraversato diversi torrentelli (qui li chiamano fossi), l'acqua era abbastanza pulita, a differenza del terreno che era disseminato da "torte" di mucca, anche nei passaggi più intricati della vegetazione. Anzi, a pensarci bene, quei passaggi erano stati creati proprio dalle mucche che andavano ad abbeverarsi.
Insomma, mi sono divertito, anche ad aspettare che due cani
(un maremmano enorme ed un meticcio piccolo che faceva più casino di quello grande) si decidessero a farci passare davanti al cancello del recinto dove erano rinchiuse alcune mucche e pecore.A presto con la prossima escursione!!!
Ciaooo....
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