Data: Agosto 2011
Regione e provincia: India
Località di partenza: Leh
Località di arrivo: Leh
Tempo di percorrenza: 9 giorni
Chilometri: 100 e rotti
Grado di difficoltà:
Descrizione delle difficoltà: trekking faticoso in quota passi a 5000
Periodo consigliato:
Segnaletica:
Dislivello in salita:
Dislivello in discesa:
Quota massima: 6200 facoltativa
Accesso stradale:
Parto con la solita AnM visto che fare questo viaggio in solitaria non mi conveniva economicamente cosi mi trovo con un gruppo di undici persone a passare un giorno a Dehli la capitale dell'india, l'impatto con questa metropoli non puo passare inosservato, sporcizia trasandatezza e poverta la fanno da padrone migliaia di persone vivono dormono e fanno i loro bisogni sui marciapiedi, che a causa di questo non possono essere percorsi piuttosto bisogna camminare ai lati della strada con i pericoli che ne conseguono, un traffico senza regole automobilisti che suonano il clackson continuamente, insomma una moltitudine umana impressionante io non ci vivrei neanche un giorno della mia vita.
Voliamo a Leh capoluogo dello Jammu Kashmir, qui il discorso a parte la sovrappopolazione si ripete, non c'è rete fognaria gli scarichi maleodoranti scorrono in dei canali al centro o al lato della strada talvolta coperti da gliglie in metallo, l'immondizia viene buttata alla rinfusa in determinati punti dove la sera vacche sacre cani randagi e diversi asinelli pascolano per trovare qualcosa da mangiare.
Il risultato di tutto questo non si fa attendere, infatti andiamo a mangiare in una bettola io e altre tre persone risultato la sera mi viene una forte diarrea con febbre cosi sfumano i primi due giorni di visita ai monasteri.
Non ancora rimessomi dai postumi del malore, ancora dolorante inizio il trekking che si preannuncia lungo e faticoso ma anche piuttosto bello.
Le montagne del Ladakh sembrano fatte da breccia pressata non mancano episodi dove gonfie d'acqua a causa delle piogge sono rovinate addosso a dei sottostanti paesini, ogni vallata ha il suo corso d'acqua che nelle sue immediate vicinanze è ricco di vegetazione, un po piu in la invece torna un paesaggio brullo e desertico, le temperature sono solitamente molto miti questi territori ricevono aria calda da sud anche campeggiando a 5000 metri non siamo andati sotto lo zero.
Il primo giorno trascorre piuttosto facilmente lungo una strada sterrata che costeggia inizialmente il fiume Indo, di tanto in tanto si incontrano dei tendoni bianchi dove si possono comprare bibite e quant'altro, ci fermiamo in un campeggio abbiamo una carovana di cavalli che ci porta i viveri e le tende.
Il secondo giorno ci accampiamo ad un passo poco al di sotto di 5000 metri purtroppo c'è una gran confusione sulle quote, alcuni di noi accusano mal di testa e fame d'aria me compreso, non voglio fare un diario giornaliero del trekking percio ora do spazio alle foto, aggiungo solo che abbiamo camminato sempre col bel tempo anzi con un forte sole che picchiava in testa, il percorso lo giudico piuttosto faticoso, come paragone è piu faticoso del trek del campo base dell'everest che ho percorso anni fa, da fare solo se si è in buone condizioni di allenamento quindi.
Ragazze indiane a Dehli.
Ragazza mendicante col suo bambino
Io con Tashi la nostra guida indiana ma di origine tibetana col quale mi sono trovato subito molto bene
Preghiere scolpite sulle tombe
Uno degli innumerevoli tempietti buddisti lungo il cammino
Un alto passo con annesso monastero diruto
Bella ragazza Ladakha incontrata lungo il cammino
In questo volto c'è tutto il Ladakh
Arrivati al campo base del Kang Yatse aspettiamo che ci montino le tende
La freccia indica il punto in cui si lascia la morena rocciosa e si sale in diagonale sul ghiacciaio
La salita al Kang Yatse prevede un dislivello di 1200 metri la meta per risalire la morena rocciosa e il resto in ambiente glaciale
tecnicamente non presenta particolari difficolta c'è solo un piccolo crepaccio e pendii sui 30 40 gradi partiamo all'una di notte non porto la reflex per ridurre il peso, arrivati al bordo del ghiacciaio preferiamo aspettare che cominci ad albeggiare, e in quel lasso di tempo siamo morti di freddo...
finalmente ci leghiamo non ero mai stato cosi in alto e ne pago subito le conseguenze, con un peso alla bilancia prima di partire di ben 107 chili in mutande...forse farei bene a starmene a casa ma sapete sono un avventuroso e debbo mettermi alla prova, procedo su un pendio sui 40 gradi andare avanti è faticosissimo in pratica avanzo 5 metri poi crollo sulla neve col cuore che batte all'impazzata a furia di respirare a bocca aperta mi viene una faringite, ingoiare la saliva è ancora peggio perche mi fa perdere due respiri e il cuore ne risente in questo momento invidio immensamente i miei compagni che arrivano a malapena a 70 kg di peso, adesso mi rendo conto perche si usa l'ossigeno per scalare gli 8000 e mi rendo conto di quale mostro deve essere colui che ci riesce senza, la fatica quassu è diversa, lascia storditi fa perdere conoscenza non è raro che alpinisti abbiano avuto allucinazioni a causa della mancanza d'ossigeno altro che Majella e Monte Amaro.
Mastro Lindo sotto al Kang Yatse
Le immagini che seguono provengono dal bellissimo monastero di Thikshey vicino Leh.
I monaci si sono mostrati molto educati, permettono di partecipare alle cerimonie uno addirittura mi ha chiesto scusa per aver urtato la mia reflex
In una delle sale si erge questa bella statua del budda
Prima della cerimonia religiosa i monaci chiamano a raccolta i fedeli suonando questi lunghi tromboni dispongo anche del video
Durante il viaggio ho fatto molte interessanti riprese pubblichero un lungo videoracconto sul mio canale youtube percio stay tuned...
Una ragazza che ha partecipato al trek mi manda queste cartine, rappresentano cosi sovrapposte il percorso da noi fatto, purtroppo non si trova molta documentazione attendibile percio grazie Martina!
Regione e provincia: India
Località di partenza: Leh
Località di arrivo: Leh
Tempo di percorrenza: 9 giorni
Chilometri: 100 e rotti
Grado di difficoltà:
Descrizione delle difficoltà: trekking faticoso in quota passi a 5000
Periodo consigliato:
Segnaletica:
Dislivello in salita:
Dislivello in discesa:
Quota massima: 6200 facoltativa
Accesso stradale:
Parto con la solita AnM visto che fare questo viaggio in solitaria non mi conveniva economicamente cosi mi trovo con un gruppo di undici persone a passare un giorno a Dehli la capitale dell'india, l'impatto con questa metropoli non puo passare inosservato, sporcizia trasandatezza e poverta la fanno da padrone migliaia di persone vivono dormono e fanno i loro bisogni sui marciapiedi, che a causa di questo non possono essere percorsi piuttosto bisogna camminare ai lati della strada con i pericoli che ne conseguono, un traffico senza regole automobilisti che suonano il clackson continuamente, insomma una moltitudine umana impressionante io non ci vivrei neanche un giorno della mia vita.
Voliamo a Leh capoluogo dello Jammu Kashmir, qui il discorso a parte la sovrappopolazione si ripete, non c'è rete fognaria gli scarichi maleodoranti scorrono in dei canali al centro o al lato della strada talvolta coperti da gliglie in metallo, l'immondizia viene buttata alla rinfusa in determinati punti dove la sera vacche sacre cani randagi e diversi asinelli pascolano per trovare qualcosa da mangiare.
Il risultato di tutto questo non si fa attendere, infatti andiamo a mangiare in una bettola io e altre tre persone risultato la sera mi viene una forte diarrea con febbre cosi sfumano i primi due giorni di visita ai monasteri.
Non ancora rimessomi dai postumi del malore, ancora dolorante inizio il trekking che si preannuncia lungo e faticoso ma anche piuttosto bello.
Le montagne del Ladakh sembrano fatte da breccia pressata non mancano episodi dove gonfie d'acqua a causa delle piogge sono rovinate addosso a dei sottostanti paesini, ogni vallata ha il suo corso d'acqua che nelle sue immediate vicinanze è ricco di vegetazione, un po piu in la invece torna un paesaggio brullo e desertico, le temperature sono solitamente molto miti questi territori ricevono aria calda da sud anche campeggiando a 5000 metri non siamo andati sotto lo zero.
Il primo giorno trascorre piuttosto facilmente lungo una strada sterrata che costeggia inizialmente il fiume Indo, di tanto in tanto si incontrano dei tendoni bianchi dove si possono comprare bibite e quant'altro, ci fermiamo in un campeggio abbiamo una carovana di cavalli che ci porta i viveri e le tende.
Il secondo giorno ci accampiamo ad un passo poco al di sotto di 5000 metri purtroppo c'è una gran confusione sulle quote, alcuni di noi accusano mal di testa e fame d'aria me compreso, non voglio fare un diario giornaliero del trekking percio ora do spazio alle foto, aggiungo solo che abbiamo camminato sempre col bel tempo anzi con un forte sole che picchiava in testa, il percorso lo giudico piuttosto faticoso, come paragone è piu faticoso del trek del campo base dell'everest che ho percorso anni fa, da fare solo se si è in buone condizioni di allenamento quindi.
Ragazze indiane a Dehli.
Ragazza mendicante col suo bambino
Io con Tashi la nostra guida indiana ma di origine tibetana col quale mi sono trovato subito molto bene
Preghiere scolpite sulle tombe
Uno degli innumerevoli tempietti buddisti lungo il cammino
Un alto passo con annesso monastero diruto
Bella ragazza Ladakha incontrata lungo il cammino
In questo volto c'è tutto il Ladakh
Arrivati al campo base del Kang Yatse aspettiamo che ci montino le tende
La freccia indica il punto in cui si lascia la morena rocciosa e si sale in diagonale sul ghiacciaio
La salita al Kang Yatse prevede un dislivello di 1200 metri la meta per risalire la morena rocciosa e il resto in ambiente glaciale
tecnicamente non presenta particolari difficolta c'è solo un piccolo crepaccio e pendii sui 30 40 gradi partiamo all'una di notte non porto la reflex per ridurre il peso, arrivati al bordo del ghiacciaio preferiamo aspettare che cominci ad albeggiare, e in quel lasso di tempo siamo morti di freddo...
finalmente ci leghiamo non ero mai stato cosi in alto e ne pago subito le conseguenze, con un peso alla bilancia prima di partire di ben 107 chili in mutande...forse farei bene a starmene a casa ma sapete sono un avventuroso e debbo mettermi alla prova, procedo su un pendio sui 40 gradi andare avanti è faticosissimo in pratica avanzo 5 metri poi crollo sulla neve col cuore che batte all'impazzata a furia di respirare a bocca aperta mi viene una faringite, ingoiare la saliva è ancora peggio perche mi fa perdere due respiri e il cuore ne risente in questo momento invidio immensamente i miei compagni che arrivano a malapena a 70 kg di peso, adesso mi rendo conto perche si usa l'ossigeno per scalare gli 8000 e mi rendo conto di quale mostro deve essere colui che ci riesce senza, la fatica quassu è diversa, lascia storditi fa perdere conoscenza non è raro che alpinisti abbiano avuto allucinazioni a causa della mancanza d'ossigeno altro che Majella e Monte Amaro.
Mastro Lindo sotto al Kang Yatse
Le immagini che seguono provengono dal bellissimo monastero di Thikshey vicino Leh.
I monaci si sono mostrati molto educati, permettono di partecipare alle cerimonie uno addirittura mi ha chiesto scusa per aver urtato la mia reflex
In una delle sale si erge questa bella statua del budda
Prima della cerimonia religiosa i monaci chiamano a raccolta i fedeli suonando questi lunghi tromboni dispongo anche del video
Durante il viaggio ho fatto molte interessanti riprese pubblichero un lungo videoracconto sul mio canale youtube percio stay tuned...
Una ragazza che ha partecipato al trek mi manda queste cartine, rappresentano cosi sovrapposte il percorso da noi fatto, purtroppo non si trova molta documentazione attendibile percio grazie Martina!
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