- Parchi del Lazio
-
- Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga
Dati
Data: 19 Aprile 2019
Regione e provincia: Lazio, Rieti
Località di partenza: Macchie Piane di Amatrice
Località di arrivo: Idem
Tempo di percorrenza: 9 ore
Chilometri: 18
Grado di difficoltà: EE
Descrizione delle difficoltà: Dislivello ragguardevole e tratti fuori sentiero su terreno sconnesso. Il tutto è stato reso molto più complicato dalla presenza copiosa quanto inaspettata della neve.
Periodo consigliato: Primavera
Segnaletica: Buona lungo il sentiero ufficiale, inesistente altrove (tipico della Laga)
Dislivello in salita: 1190 m
Quota massima: Pizzitello (2221 m)
Altre quote: Monte le Vene (2020 m), Macera della Morte (2073 m), Monte Li Quarti (1954 m), Monte dei Morti (1980 m)
Accesso stradale: Prima di giungere ad Amatrice dalla Salaria si devia a sinistra in direzione delle frazioni di Sommati e Sant'angelo; si prende la strada per la loc. Macchie Piane e si parcheggia in corrispondenza del penultimo tornante, dove un cartello indica la deviazione per la loc. Sette Fonti.
Traccia GPS: https://it.wikiloc.com/percorsi-escursionismo/anello-della-laga-nord-35438896
Descrizione
Doveva essere un'uscita primaverile piuttosto semplice nel settore settentrionale dei monti della Laga, valida occasione per assistere alle conseguenze del disgelo; in particolare mi interessavano molto le cascatelle che in un'altra occasione ho potuto ammirare nel versante denominato Costa Pisciarelle, in cui i rivoli di acqua davano luogo a pittoreschi giochi di colore.
Per tale motivo, col mio amico Giorgio abbiamo organizzato un'incursione fotografica in questo selvaggio quadrante appenninico, ignari delle condizioni che invece avremmo trovato.
Infatti tutto il versante Nord di questo settore era copiosamente pervaso da neve già dai 1800 m; i vari corsi d'acqua che mi prospettavo di osservare erano ancora coperti dalla candida coltre bianca e la gita ben presto ha assunto i connotati di avventura come spesso accade sui monti della Laga.
Dalla già citata deviazione per la loc. Sette Fonti, si segue l'evidente carrareccia che porta all'opera di presa.
La traccia attraversa 3 fossi che solcano il versante Ovest del Pizzo di Sevo (Fosso delle Sette Fonti, Fosso dei Caciari, Fosso di San Lorenzo) e in corrispondenza della Costa Pisciarelli si ricongiunge al Sentiero Italia che porta alla Macera della Morte.
Lungo il tragitto si incontrano suggestive cascatelle che allietano il cammino:
Ben presto fa la sua comparsa la neve, aggiungendo qualche rallentamento sulla progressione ma anche colorate suggestioni ad un ambiente selvaggio e incontaminato:
Si procede con qualche difficoltà e con un certo rallentamento rispetto alla tabella di marcia, ma poco importa: le ore di luce sono sufficienti per prendercela comoda e gustarci ogni istante, ogni passo di questa giornata di montagna.
In corrispondenza del fosso di San Lorenzo la traccia è letteralmente scomparsa, sommersa o forse spazzata via da una recente e paurosa valanga:
Si traversa comunque facilmente il fosso devastato dalla furia della Natura:
e ci si inerpica sul ripido crinale uscendo dal bosco:
Il panorama si apre verso i pianori sommitali del Pizzo di Sevo, mostrando l'elevata quantità di neve che si è accumulata:
Raggiungiamo così la prima vetta della giornata, il Monte Le vene (2020 m), qui ritratto con il Vettore sullo sfondo:
L'intenzione era di percorrere il Sentiero Italia che passa qualche centinaio di metri più in basso, ma la visuale sul versante Nord ci ha fatto modificare i nostri intenti:
Decidiamo così di compiere un traverso della Costa Solagna rimanendo in quota, sebbene oltrepassando numerosi fossi (anche ripidi) che richiedevano una certa cautela.
Qui si notano cornici che proprio non mi aspettavo di trovare:
Il Vettore si palesa in tutta la sua bellezza:
Ma la Macera della Morte è ancora lontana:
Dopo vari attraversamenti e scollinamenti, si giunge al luogo denominato Il Termine, punto trigonometrico che contraddistingue antichi e attuali confini amministrativi; il punto esatto è contraddistinto da un cippo che attualmente è atterrato e sommerso dalla neve, mentre un cartello indica i sentieri che calcano questi luoghi senza tempo:
Dal Termine alla vetta della Macera della Morte il passo è breve, e da lassù posso apprezzare un'ulteriore vista dei Sibillini nonchè della dorsale Nord che sale da Arquata del Tronto:
Mentre guardando verso Sud si osserva il cuore della Laga, territorio selvaggio e incontaminato, con i giganti di Pizzo di Moscio e Pizzo di Sevo sullo sfondo e, in primo piano, le alture che andremo ad esplorare durante la nostra avventura odierna:
Dalla Macera della Morte si scende in direzione Est fino a giungere alla cima del Monte Li Quarti (1954 m), balcone da cui si possono osservare queste montagne da una insolita prospettiva:
Macera della Morte e Vettore:
Pizzo di Sevo, Pizzitello e in primo piano il Monte dei Morti:
Un affaccio che precipita verso la Valle Castellana:
Anzichè ritornare sulla dorsale principale passando per il Termine, decidiamo di scendere nel Fosso Li Quarti e risalire l'aspro versaante Nord del Monte dei Morti, isolata ed impervia elevazione che la nostra vena esplorativa ci ha portato a conquistare.
La discesa al Fosso Li Quarti avviene non senza difficoltà, in un ambiente in cui il passaggio degli umani non è molto frequente:
L'impettata finale avviene su terreno viscido e neve scivolosa, risultando complicata e faticosa; ma al raggiungimento della vetta si apre un panorama stupendo, osservato da un'angolazione del tutto nuova per me:
Il Monte dei Morti, altura dal toponimo triste e terrifico, si colloca in una posizione molto originale da cui si possono apprezzare queste montagne che tanto mi affascinano:
Dopo il meritato spuntino e la lunga pausa contemplativa, ci siamo incamminati in direzione Ovest per risalire il ripido crinale che conduce al Pizzitello.
Senza dubbio questa è stata la parte più difficile ed impegnativa dell'escursione, poichè abbiamo dovuto risalire un lungo tratto molto aspro, con difficoltà legate alla presenza di neve scivolosa, roccette viscide ed erba bagnata.
Tali difficoltà non mi hanno impedito però di mettere mano alla mia reflex per portarmi a casa un pò di questo spettacolo:
Si giunge stancamente alla quota 2123 m dove si intercetta la dorsale principale:
e la si percorre in direzione Sud avendo la cautela di evitare le insidiose cornici sul lato Est fino a giungere sul Pizzitello (2221 m).
Vista verso Cima Lepri - Pizzo di Sevo:
La nostra via di salita:
Si scende alla sella di quota 2200 m per fare qualche altra foto al Pizzo di Sevo:
Non possiamo indugiare ulteriormente: la strada per tornare alla macchina è ancora molta e la stanchezza inizia a farsi sentire.
Piuttosto che scendere in direzione Ovest per intercettare il sentiero mattutino, ho preferito effettuare un lungo traverso lungo il versante Nord Ovest del Pizzo di Sevo per evitare i numerosi fossi che ci avrebbero spaccato le gambe.
Pertanto abbiamo scontornato la Costa Stazzo di San Lorenzo:
perdendo gradualmente quota e intercettando il sentiero dell'andata nei pressi del fosso delle Sette Fonti, quando ormai mancano pochi km di facile sentiero alla base di partenza:
Dopo 9 ore di cammino giungiamo finalmente alla macchina stanchi, sudati, arrossati dal vento e dal riverbero del sole, ma sicuramente arricchiti di una nuova esperienza in queste montagne che tanto hanno saputo offrirci.
Doveva essere una semplice passeggiata fotografica, ma si è rivelata un'avventura, un'altra preziosa avventura che solo la Laga sa regalare.
Data: 19 Aprile 2019
Regione e provincia: Lazio, Rieti
Località di partenza: Macchie Piane di Amatrice
Località di arrivo: Idem
Tempo di percorrenza: 9 ore
Chilometri: 18
Grado di difficoltà: EE
Descrizione delle difficoltà: Dislivello ragguardevole e tratti fuori sentiero su terreno sconnesso. Il tutto è stato reso molto più complicato dalla presenza copiosa quanto inaspettata della neve.
Periodo consigliato: Primavera
Segnaletica: Buona lungo il sentiero ufficiale, inesistente altrove (tipico della Laga)
Dislivello in salita: 1190 m
Quota massima: Pizzitello (2221 m)
Altre quote: Monte le Vene (2020 m), Macera della Morte (2073 m), Monte Li Quarti (1954 m), Monte dei Morti (1980 m)
Accesso stradale: Prima di giungere ad Amatrice dalla Salaria si devia a sinistra in direzione delle frazioni di Sommati e Sant'angelo; si prende la strada per la loc. Macchie Piane e si parcheggia in corrispondenza del penultimo tornante, dove un cartello indica la deviazione per la loc. Sette Fonti.
Traccia GPS: https://it.wikiloc.com/percorsi-escursionismo/anello-della-laga-nord-35438896
Descrizione
Doveva essere un'uscita primaverile piuttosto semplice nel settore settentrionale dei monti della Laga, valida occasione per assistere alle conseguenze del disgelo; in particolare mi interessavano molto le cascatelle che in un'altra occasione ho potuto ammirare nel versante denominato Costa Pisciarelle, in cui i rivoli di acqua davano luogo a pittoreschi giochi di colore.
Per tale motivo, col mio amico Giorgio abbiamo organizzato un'incursione fotografica in questo selvaggio quadrante appenninico, ignari delle condizioni che invece avremmo trovato.
Infatti tutto il versante Nord di questo settore era copiosamente pervaso da neve già dai 1800 m; i vari corsi d'acqua che mi prospettavo di osservare erano ancora coperti dalla candida coltre bianca e la gita ben presto ha assunto i connotati di avventura come spesso accade sui monti della Laga.
Dalla già citata deviazione per la loc. Sette Fonti, si segue l'evidente carrareccia che porta all'opera di presa.
La traccia attraversa 3 fossi che solcano il versante Ovest del Pizzo di Sevo (Fosso delle Sette Fonti, Fosso dei Caciari, Fosso di San Lorenzo) e in corrispondenza della Costa Pisciarelli si ricongiunge al Sentiero Italia che porta alla Macera della Morte.
Lungo il tragitto si incontrano suggestive cascatelle che allietano il cammino:
Ben presto fa la sua comparsa la neve, aggiungendo qualche rallentamento sulla progressione ma anche colorate suggestioni ad un ambiente selvaggio e incontaminato:
Si procede con qualche difficoltà e con un certo rallentamento rispetto alla tabella di marcia, ma poco importa: le ore di luce sono sufficienti per prendercela comoda e gustarci ogni istante, ogni passo di questa giornata di montagna.
In corrispondenza del fosso di San Lorenzo la traccia è letteralmente scomparsa, sommersa o forse spazzata via da una recente e paurosa valanga:
Si traversa comunque facilmente il fosso devastato dalla furia della Natura:
e ci si inerpica sul ripido crinale uscendo dal bosco:
Il panorama si apre verso i pianori sommitali del Pizzo di Sevo, mostrando l'elevata quantità di neve che si è accumulata:
Raggiungiamo così la prima vetta della giornata, il Monte Le vene (2020 m), qui ritratto con il Vettore sullo sfondo:
L'intenzione era di percorrere il Sentiero Italia che passa qualche centinaio di metri più in basso, ma la visuale sul versante Nord ci ha fatto modificare i nostri intenti:
Decidiamo così di compiere un traverso della Costa Solagna rimanendo in quota, sebbene oltrepassando numerosi fossi (anche ripidi) che richiedevano una certa cautela.
Qui si notano cornici che proprio non mi aspettavo di trovare:
Il Vettore si palesa in tutta la sua bellezza:
Ma la Macera della Morte è ancora lontana:
Dopo vari attraversamenti e scollinamenti, si giunge al luogo denominato Il Termine, punto trigonometrico che contraddistingue antichi e attuali confini amministrativi; il punto esatto è contraddistinto da un cippo che attualmente è atterrato e sommerso dalla neve, mentre un cartello indica i sentieri che calcano questi luoghi senza tempo:
Dal Termine alla vetta della Macera della Morte il passo è breve, e da lassù posso apprezzare un'ulteriore vista dei Sibillini nonchè della dorsale Nord che sale da Arquata del Tronto:
Mentre guardando verso Sud si osserva il cuore della Laga, territorio selvaggio e incontaminato, con i giganti di Pizzo di Moscio e Pizzo di Sevo sullo sfondo e, in primo piano, le alture che andremo ad esplorare durante la nostra avventura odierna:
Dalla Macera della Morte si scende in direzione Est fino a giungere alla cima del Monte Li Quarti (1954 m), balcone da cui si possono osservare queste montagne da una insolita prospettiva:
Macera della Morte e Vettore:
Pizzo di Sevo, Pizzitello e in primo piano il Monte dei Morti:
Un affaccio che precipita verso la Valle Castellana:
Anzichè ritornare sulla dorsale principale passando per il Termine, decidiamo di scendere nel Fosso Li Quarti e risalire l'aspro versaante Nord del Monte dei Morti, isolata ed impervia elevazione che la nostra vena esplorativa ci ha portato a conquistare.
La discesa al Fosso Li Quarti avviene non senza difficoltà, in un ambiente in cui il passaggio degli umani non è molto frequente:
L'impettata finale avviene su terreno viscido e neve scivolosa, risultando complicata e faticosa; ma al raggiungimento della vetta si apre un panorama stupendo, osservato da un'angolazione del tutto nuova per me:
Il Monte dei Morti, altura dal toponimo triste e terrifico, si colloca in una posizione molto originale da cui si possono apprezzare queste montagne che tanto mi affascinano:
Dopo il meritato spuntino e la lunga pausa contemplativa, ci siamo incamminati in direzione Ovest per risalire il ripido crinale che conduce al Pizzitello.
Senza dubbio questa è stata la parte più difficile ed impegnativa dell'escursione, poichè abbiamo dovuto risalire un lungo tratto molto aspro, con difficoltà legate alla presenza di neve scivolosa, roccette viscide ed erba bagnata.
Tali difficoltà non mi hanno impedito però di mettere mano alla mia reflex per portarmi a casa un pò di questo spettacolo:
Si giunge stancamente alla quota 2123 m dove si intercetta la dorsale principale:
e la si percorre in direzione Sud avendo la cautela di evitare le insidiose cornici sul lato Est fino a giungere sul Pizzitello (2221 m).
Vista verso Cima Lepri - Pizzo di Sevo:
La nostra via di salita:
Si scende alla sella di quota 2200 m per fare qualche altra foto al Pizzo di Sevo:
Non possiamo indugiare ulteriormente: la strada per tornare alla macchina è ancora molta e la stanchezza inizia a farsi sentire.
Piuttosto che scendere in direzione Ovest per intercettare il sentiero mattutino, ho preferito effettuare un lungo traverso lungo il versante Nord Ovest del Pizzo di Sevo per evitare i numerosi fossi che ci avrebbero spaccato le gambe.
Pertanto abbiamo scontornato la Costa Stazzo di San Lorenzo:
perdendo gradualmente quota e intercettando il sentiero dell'andata nei pressi del fosso delle Sette Fonti, quando ormai mancano pochi km di facile sentiero alla base di partenza:
Dopo 9 ore di cammino giungiamo finalmente alla macchina stanchi, sudati, arrossati dal vento e dal riverbero del sole, ma sicuramente arricchiti di una nuova esperienza in queste montagne che tanto hanno saputo offrirci.
Doveva essere una semplice passeggiata fotografica, ma si è rivelata un'avventura, un'altra preziosa avventura che solo la Laga sa regalare.