Escursione Lagorai Panorama un anno dopo (di nuovo interruptus ...)

Dopo il tentativo dello scorso anno su un percorso "personalizzato", andato male per colpa del maltempo (resoconto qui https://www.avventurosamente.it/xf/threads/la-mia-prima-volta-lagorai-panorama-interruptus.62154/), quest'anno avrebbe dovuto essere l'anno della rivincita.
Il piano prevedeva di farla a Giugno, ma per problemi familiari ho dovuto attendere fino ad agosto, mese che detesto (troppa gente in giro), ma questo passa il convento e questo si prende.
Ai primi tre giorni liberi con bel tempo previsto, decido di partire.
Questa volta sul percorso "classico", partendo dal Manghen.
E non da solo, ma con un amico che ha insistito per farmi compagnia.
Mai più.
Già dalle prime rampe che dal Manghen salgono verso la Forcella Ziolera ho capito che sarebbe stata una luuuunga giornata.
Non c'è niente di più frustrante che sentire di avere le gambe che vanno a meraviglia, e invece dover continuamente fermarsi ad aspettare.
Per farla breve, dopo una giornata di agonia, arriviamo al Caldenave e non ce la fa più. Decide di mollare.
La mattina dopo chiamiamo il servizio taxi che dal Rifugio Carlettini ci riporta al Manghen. E si torna a casa.

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L'esperienza è comunque servita.
Intanto per imparare che non bisogna portare nessuno di cui non si conoscono la preparazione e le abitudini.
E poi ho avuto finalmente modo di testare l'attrezzatura su un percorso vero, e capire dove c'è spazio per affinare e ritoccare strumenti e approccio.
Di seguito riporto alcuni brevi appunti su attrezzatura e altro.

Tenda: Durston X-Mid 1
Assolutamente all'altezza, velocissima da montare e da smontare, sufficientemente leggera e compatta.
La mattina si asciuga velocemente, ed è possibile staccare la camera interna, in modo da stoccarla nello zaino e tenere il telo nella tasca in mesh esterna dello zaino, se è ancora bagnato.
Rispetto all'anno scorso ho avvertito un pelo stretta la camera interna. Niente di grave, ma 10 cm in più non guasterebbero.
Anche perchè è difficile riuscire a settarla in modo da avere la "vasca" perfettamente distesa, rimane sempre un po' rialzata negli angoli a causa dei cordini che la collegano al telo esterno, che sono fissati troppo alti.
In ogni caso, niente che ne comprometta l'utilizzo.

Quilt: Hyberg Loner Tek
Ottimo. Ha fatto il suo e l'ha fatto bene.
Unico appunto: qualche spiffero l'ho sentito, ma credo a causa della mia inesperienza con i quilt. Devo imparare a regolarlo meglio.
Per il resto è stata una piacevole sorpresa.
Di notte la temperatura è scesa parecchio, credo intorno ai 6/7 gradi, e se ne percepivano meno a causa di un'umidità elevatissima, ma con maglia manica lunga e shorts da running del decathlon stavo bene.

Zaino: Gossamer Gear Kumo 36
Finalmente l'ho testato bene.
Ottimo per capienza, per leggerezza, per praticità.
Bene gli spallacci.
Male lo schienale.
Ho sostituito quello di default con l'airflow sitlight, ma non è che vada tanto meglio. L'aerazione proprio non c'è. A questo punto forse tanto vale usarlo senza, almeno si risparmiano 115 grammi.
Devo rivedere il mio giudizio anche sulla cintura. Aiuta a scaricare e tiene lo zaino bello stabile, ma la differenza rispetto a uno zaino con struttura e cintura integrata è più apprezzabile di quello che mi era sembrato provandolo negli allenamenti in pianura.
Rimane il fatto che ho percorso i 14 km della prima tappa senza patire, e quindi giudizio comunque positivo.

Materassino: Exped Ultra 3R Mummy regular (R 2.9)
Strettino, ma ci ho dormito senza problemi.
Non ho sentito freddo salire dal terreno.
Vale la pena aggiungere 75 grammi per la versione MW (13 cm più largo)? Non lo so

Filtro: Katadyn Befree
Provato a casa funzionava alla grande.
Provato sulla Piana di Caldenave la mattina presto e ci ho messo 5 minuti buoni a filtrare mezzo litro.
Riprovato a casa quando sono tornato e di nuovo funzionava alla grande.
Ho il sospetto che c'entri la temperatura.

Per il resto ho constatato anche stavolta che tendo a consumare poco.
Dal Manghen al Caldenave ho bevuto mezzo litro d'acqua, e mangiato una barretta energetica e 75 grammi di frutta secca, oltre alla fetta di crostata del ristorante Manghen prima di partire.
A cena una busta di Chili con Carne disidratato marca Adventure Food.

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Altre considerazioni sparse:
- i ragazzi del Rifugio Caldenave sono una boccata d'aria fresca, gentili, disponibili, e sempre pronti a dare consigli e una mano. Bravi. Bravi. Bravi.
- parecchia gente sul percorso, d'altronde siamo in agosto, incluso un gruppo di 5 ragazzi con musica tecno a palla; per carità ognuno ha il diritto di vivere la propria avventura come crede, ma la mia idea di montagna è differente, e spero di non essere risultato maleducato facendoglielo notare
- dal Manghen fino al Caldenave il mio telefono (fastweb mobile) non ha preso MAI

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Ultima info utile: per chi dovesse avere bisogno di trasferirsi dal Carlettini al Manghen, o anche altri trasferimenti in zona, sappiate che c'è un "servizio taxi", si tratta di un simpatico signore che viene a prendervi dove e quando avete bisogno.
Per noi l'ha chiamato Guido del Rifugio Caldenave, si è presentato puntuale al Carlettini e ci ha riportati al Manghen.
Ma ci ha raccontato (è un chiacchierone) che fa anche altre tratte, e non solo in caso di emergenze, ma anche per trasferimenti programmati.
Stupidamente non gli ho chiesto il numero di telefono, ma se chiamate il Rifugio Caldenave magari vi danno i contatti.

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Metto una manciata di foto, ma prima la morale della storia: meglio soli che male accompagnati.
Non c'è due senza tre.
Prima o poi riuscirò a finirla.

Una manciata di foto
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non bisogna portare nessuno di cui non si conoscono la preparazione e le abitudini.

questa regola - sì, è una regola! - vale sempre per ogni genere di uscita in montagna, dalla passeggiata di un giorno al trekking, all'uscita alpinistica: incapacità o impreparazione se va bene possono far saltare il programma, se butta male possono creare vere e proprie situazioni di pericolo.

in montagna solo con "soci" rotati e fidati.
 
questa regola - sì, è una regola! - vale sempre per ogni genere di uscita in montagna, dalla passeggiata di un giorno al trekking, all'uscita alpinistica: incapacità o impreparazione se va bene possono far saltare il programma, se butta male possono creare vere e proprie situazioni di pericolo.

in montagna solo con "soci" rotati e fidati.
Andiamo da anni in montagna insieme.
Sempre e solo in giornata, però.
Da quando ho iniziato a prepararmi per escursioni più impegnative, l'ho sempre tenuto al corrente, si è mostrato interessato e anche lui si è attrezzato.
Però non basta attrezzarsi, occorre anche prepararsi, fare un minimo di allenamento.
Ha sottovalutato l'impegno.
 
Caspita, peccato per il secondo interruptus! :(
Io l'ho fatta con la mogliettina a Luglio, e sapendo che cammina meno di me ho riadattato le tappe in funzione della sua "gittata" e quindi:
- partenza dalla Val Campelle
- prima notte in tenda a forcella magna
- seconda a malga Val Cion
- terzo giorno saliti al lago delle Stellune e poi rientro in val Campelle per forcella Montalon... SENZA fare la sezione Manghen - Montalon.
Più o meno questo: https://en.mapy.cz/s/jamajoneva
(ma abbiamo dormito a Malga Val Cion invece che ai laghi delle Buse Basse)

Zaino: Gossamer Gear Kumo 36
Finalmente l'ho testato bene.
Ottimo per capienza, per leggerezza, per praticità.
Bene gli spallacci.
Male lo schienale.
Ho sostituito quello di default con l'airflow sitlight, ma non è che vada tanto meglio. L'aerazione proprio non c'è. A questo punto forse tanto vale usarlo senza, almeno si risparmiano 115 grammi.
Devo rivedere il mio giudizio anche sulla cintura. Aiuta a scaricare e tiene lo zaino bello stabile, ma la differenza rispetto a uno zaino con struttura e cintura integrata è più apprezzabile di quello che mi era sembrato provandolo negli allenamenti in pianura.
Rimane il fatto che ho percorso i 14 km della prima tappa senza patire, e quindi giudizio comunque positivo.
Riposta nell'apposita discussione sul Kumo, che magari ne chiacchieriamo, dato che è un probl che affligge anche il sottoscritto!
 
io quando porto mio padre o alcuni miei amici cerco sempre di analizzarli per decidere quale percorso fare, per ora mi è andata male una perchè non avevo tenuto conto delle vertigini, ma almeno è sempre un momento di compagnia
 
Beh cmq. partire dal Manghen ed arrivare a Caldenave è cmq. una bella sgambettata se fatta in giornata. Avete fatto Stellune, laghi delle buse basse, 5 croci e giù per i laghetti della Val d'inferno?
 
Beh cmq. partire dal Manghen ed arrivare a Caldenave è cmq. una bella sgambettata se fatta in giornata. Avete fatto Stellune, laghi delle buse basse, 5 croci e giù per i laghetti della Val d'inferno?
No, nell'altro senso, seguendo il tracciato "ufficiale".
Quindi dal Manghen su a Forcella Ziolera, e poi giù dalla Val Montalon.
Io l'ho fatta con la mogliettina a Luglio, e sapendo che cammina meno di me ho riadattato le tappe in funzione della sua "gittata" e quindi:
- partenza dalla Val Campelle
E' il tracciato che avevo iniziato l'anno scorso.
Dopo l'esperienza di quest'anno, secondo me la partenza dalla Val Campelle è la cosa migliore.
La discesa dalla Val Montalon è massacrante, se poi subito dopo devi affrontare la (breve ma ripida) salita al Caldenave, arrivi che sei "ucciso".
Per il mio terzo tentativo credo che aggiungerò una notte:
- primo giorno: partenza al pomeriggio da Tedon e salita al Caldenave
- secondo giorno: dal Caldenave a Malga Val Cion
- terzo giorno: da Malga val Cion al Manghen
- ultimo giorno: discesa del Montalon, con calma
 
No, nell'altro senso, seguendo il tracciato "ufficiale".
Quindi dal Manghen su a Forcella Ziolera, e poi giù dalla Val Montalon.

E' il tracciato che avevo iniziato l'anno scorso.
Dopo l'esperienza di quest'anno, secondo me la partenza dalla Val Campelle è la cosa migliore.
La discesa dalla Val Montalon è massacrante, se poi subito dopo devi affrontare la (breve ma ripida) salita al Caldenave, arrivi che sei "ucciso".
Per il mio terzo tentativo credo che aggiungerò una notte:
- primo giorno: partenza al pomeriggio da Tedon e salita al Caldenave
- secondo giorno: dal Caldenave a Malga Val Cion
- terzo giorno: da Malga val Cion al Manghen
- ultimo giorno: discesa del Montalon, con calma
Se mi posso permettere di suggerirti il tracciato, ti riporto qui parte di un post relativo ad un giro che ho fatto nel 2020 con mia figlia partendo proprio da Tedon. Non fermarti a Caldenave ma sali fino al baito degli Scagni. E' una piana meravigliosa! Ci metti circa un'ora da Caldenave ma credimi che ne vale la pensa.
https://www.fotopaesaggi.it/fotopaesaggi/foto_monti/baito_scagni/baito_scagni_home.htm
Il giorno dopo sali a forcella buse todesche e poi vai verso lago forcella magna, passo cinque croci e poi puoi puntare il lago delle Stellune passando per malga Val Cion
https://vecchiescarpe.blogspot.com/2016/08/al-lago-delle-stellune-dal-passo-cinque.html
Se passi per Buse Todesche, ti sposti verso il versante che sale da Malga Sorgazza per intenderci e sei "lato Brentari". Se invece vuoi accorciarla, poco dopo il baito degli Scagni c'è un bivio che ti porta giù al laghetto del Cengelo, altra perla di indefinibile bellezza e poi arrivi fuori al cimitero di guerra , poco sopra malga Conseria e poco sotto il 5 croci. Da lì puoi proseguire per malga Val Cion e poi via verso il Manghen....
ciao.
Max
 
Curiosità: non hai / avete considerato di proseguire in solitaria?
Mi spiego. Ho di recente fatto l'Alta Via 1 delle Dolomiti con un amico e l'accordo era appunto che se qualcuno avesse dovuto abbandonare per infortunio / stanchezza, l'altro avrebbe continuato.
Tra l'altro io sono quello più scarso e con problemi alle ginocchia, quindi la possibilità di dovermi trascinare verso una via di fuga non era troppo remota.
Ovviamente parlo di cose di poco conto e non di cadute in burroni / morti ...
 
Curiosità: non hai / avete considerato di proseguire in solitaria?
Ci ho pensato, eccome.
Ma non avendolo preparato come piano B, era difficile da mettere in atto improvvisando.
Le possibilità erano due: o lui si faceva portare alla partenza al Manghen e mi aspettava fino al sabato sera, oppure dovevo fare tutto da solo, arrivando al Manghen il sabato sera e poi la domenica mattina trovare una buon'anima che mi portasse in valle, e poi passare la domenica sui mezzi pubblici fino a Mantova.
Prima soluzione: non me la sono sentita di chiedere.
Seconda soluzione: anche no, grazie.
 
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