- Parchi del Trentino-Alto Adige
-
- Catena del Lagorai
Dati
Data: 21/23 giugno 2016
Regione e provincia: Trentino
Località di partenza: Passo Manghen
Località di arrivo: Passo Manghen
Tempo di percorrenza: 3 gg.
Chilometri: 41
Grado di difficoltà: EE
Descrizione delle difficoltà: tempi di percorrenza (sentieri e strade militari)
Periodo consigliato: estate - inizio autunno
Segnaletica: buona
Dislivello in salita: 2800 m circa
Dislivello in discesa: 2800 m circa
Quota massima: 2.300 m
Accesso stradale: Valsugana / Val di Fiemme
Descrizione
Due giorni prima di partire per il giro del Monviso, chiamo in rifugio per conferma, scoprendo che c'è ancora neve. Si transita sul percorso, ma per evitare ogni possibile problema, cambio itinerario restando a una quota più bassa (considerando anche che vogliamo usare la tenda). La scelta si rivelerà azzeccatissima!
Ci troviamo così a Passo Manghen, alla partenza del Lagorai Panorama che percorriamo in senso orario.
Iniziamo a camminare poco dopo l'ora di pranzo sotto un cielo un po' nuvoloso che ci risparmia una gran sudata
Qualche chiazza di neve residua rende il panorama ancora più suggestivo
Superato Passo Val Cion, le pietraie lasciano il posto a vasti pascoli
Raggiungiamo Malga Val Cion dove ci riforniamo di acqua freschissima e buonissima
Arrivati a Passo 5 Croci, dove avevamo previsto di fermarci per la notte, troviamo la sorpresa di una mandria al pascolo. Preferirei evitare di piazzare la tenda tra le "torte", perciò decidiamo di proseguire ancora, nella speranza di trovare un altro buon posto per piazzare il bivacco
Oltre alle vacche, un gregge di centinaia di pecore pascola sugli alpeggi. Che spettacolo!
Dopo circa una mezz'ora di cammino, l'universo risponde mille volte meglio alla richiesta di un buon posto per piantare la tenda. Il laghetto dei Lasteati ci accoglie e ci ospita per la notte. Non avremmo potuto immaginare un posto più bello!
La sera scende trasformando i colori. Cerco di fare del mio meglio per catturarli con la macchina fotografica
Allontanandoci un po', scendendo di poco, riceviamo un ulteriore regalo: un albero secco colpito da un fulmine. Con il seghetto del Victorinox riusciamo a segarne la punta e a trascinarla al bivacco
Dopo aver cenato, la sera incombente favorisce momenti di riflessione. Godiamo pienamente di questo momento di pura serenità
Il fuoco ci tiene compagnia e ci scalda mentre chiacchieriamo. I cantucci fatti da Angelo addolciscono ulteriormente questo momento magico. Manca solo un goccio di alcol e le sigarette di Angelo rimaste in auto
L'alba del secondo giorno svela un cielo in rasserenamento. Nonostante il mio G-shock suonerà ben tre volte nella giornata, allarme tempesta, il repentino cambio di pressione non causerà nessuna precipitazione
Cima d'Asta alle spalle del nostro campo
Restiamo colpiti dalla bellezza dei laghetti e non di meno dalle opere realizzate dagli alpini per fronteggiare il nemico della prima guerra mondiale
Raggiungiamo il rifugio Caldenave, dove ci concediamo bel panino. Visto che è ancora presto, Angelo mi convince a proseguire per accorciare la tappa del terzo giorno che risulta la più lunga. Anziché piantare la tenda, ripartiamo
Salendo sul versante opposto della valle, verso Malga Montalon, verdissimi pascoli riempiono il panorama
Finalmente, dopo una lunghissima giornata di cammino, alle 20.00 raggiungiamo il Lago Montalon. Per prima cosa mi spoglio e faccio un bagno rigenerante nel lago. Esperienza estasiante!
Il tramonto si avvicina rapidamente. Montiamo la tenda e ceniamo in questo posto magico
Di nuovo, la magia del fuoco si rinnova e trascorriamo un paio d'ore tra chiacchiere, stelle e gracchiar di rane
L'alba del terzo giorno rende omaggio a queste montagne stupende
Un amico attraversa il nostro sentiero
Negli ultimi metri, di questi stupendi tre giorni, cerchiamo di riempirci gli occhi di questi posti bellissimi
Eccoci a Passo Manghen, inizio e fine di questo bellissimo anello. Tre giorni di fatica ma di emozioni intense che resteranno per sempre in noi
Data: 21/23 giugno 2016
Regione e provincia: Trentino
Località di partenza: Passo Manghen
Località di arrivo: Passo Manghen
Tempo di percorrenza: 3 gg.
Chilometri: 41
Grado di difficoltà: EE
Descrizione delle difficoltà: tempi di percorrenza (sentieri e strade militari)
Periodo consigliato: estate - inizio autunno
Segnaletica: buona
Dislivello in salita: 2800 m circa
Dislivello in discesa: 2800 m circa
Quota massima: 2.300 m
Accesso stradale: Valsugana / Val di Fiemme
Descrizione
Due giorni prima di partire per il giro del Monviso, chiamo in rifugio per conferma, scoprendo che c'è ancora neve. Si transita sul percorso, ma per evitare ogni possibile problema, cambio itinerario restando a una quota più bassa (considerando anche che vogliamo usare la tenda). La scelta si rivelerà azzeccatissima!
Ci troviamo così a Passo Manghen, alla partenza del Lagorai Panorama che percorriamo in senso orario.
Iniziamo a camminare poco dopo l'ora di pranzo sotto un cielo un po' nuvoloso che ci risparmia una gran sudata
Qualche chiazza di neve residua rende il panorama ancora più suggestivo
Superato Passo Val Cion, le pietraie lasciano il posto a vasti pascoli
Raggiungiamo Malga Val Cion dove ci riforniamo di acqua freschissima e buonissima
Arrivati a Passo 5 Croci, dove avevamo previsto di fermarci per la notte, troviamo la sorpresa di una mandria al pascolo. Preferirei evitare di piazzare la tenda tra le "torte", perciò decidiamo di proseguire ancora, nella speranza di trovare un altro buon posto per piazzare il bivacco
Oltre alle vacche, un gregge di centinaia di pecore pascola sugli alpeggi. Che spettacolo!
Dopo circa una mezz'ora di cammino, l'universo risponde mille volte meglio alla richiesta di un buon posto per piantare la tenda. Il laghetto dei Lasteati ci accoglie e ci ospita per la notte. Non avremmo potuto immaginare un posto più bello!
La sera scende trasformando i colori. Cerco di fare del mio meglio per catturarli con la macchina fotografica
Allontanandoci un po', scendendo di poco, riceviamo un ulteriore regalo: un albero secco colpito da un fulmine. Con il seghetto del Victorinox riusciamo a segarne la punta e a trascinarla al bivacco
Dopo aver cenato, la sera incombente favorisce momenti di riflessione. Godiamo pienamente di questo momento di pura serenità
Il fuoco ci tiene compagnia e ci scalda mentre chiacchieriamo. I cantucci fatti da Angelo addolciscono ulteriormente questo momento magico. Manca solo un goccio di alcol e le sigarette di Angelo rimaste in auto
L'alba del secondo giorno svela un cielo in rasserenamento. Nonostante il mio G-shock suonerà ben tre volte nella giornata, allarme tempesta, il repentino cambio di pressione non causerà nessuna precipitazione
Cima d'Asta alle spalle del nostro campo
Restiamo colpiti dalla bellezza dei laghetti e non di meno dalle opere realizzate dagli alpini per fronteggiare il nemico della prima guerra mondiale
Raggiungiamo il rifugio Caldenave, dove ci concediamo bel panino. Visto che è ancora presto, Angelo mi convince a proseguire per accorciare la tappa del terzo giorno che risulta la più lunga. Anziché piantare la tenda, ripartiamo
Salendo sul versante opposto della valle, verso Malga Montalon, verdissimi pascoli riempiono il panorama
Finalmente, dopo una lunghissima giornata di cammino, alle 20.00 raggiungiamo il Lago Montalon. Per prima cosa mi spoglio e faccio un bagno rigenerante nel lago. Esperienza estasiante!
Il tramonto si avvicina rapidamente. Montiamo la tenda e ceniamo in questo posto magico
Di nuovo, la magia del fuoco si rinnova e trascorriamo un paio d'ore tra chiacchiere, stelle e gracchiar di rane
L'alba del terzo giorno rende omaggio a queste montagne stupende
Un amico attraversa il nostro sentiero
Negli ultimi metri, di questi stupendi tre giorni, cerchiamo di riempirci gli occhi di questi posti bellissimi
Eccoci a Passo Manghen, inizio e fine di questo bellissimo anello. Tre giorni di fatica ma di emozioni intense che resteranno per sempre in noi