Escursione L'anello del M. Viglio da Meta

Parchi d'Abruzzo
  1. Parco Regionale dei Monti Simbruini
Dati

Data: 21 Febbraio 2017
Regione: Abruzzo e in gran parte al confine con il Lazio
Località di partenza: Meta (AQ), 990 m
Località di arrivo: Idem
Tempo di percorrenza: 6h
Chilometri: 13.4
Grado di difficoltà: EEI
Descrizione delle difficoltà: Dislivello rilevante, salita impegnativa su fogliame fradicio e scivoloso, insidie legate alle condizioni invernali dell'ascesa e della progressione in cresta e sui traversi, tratto tecnico seppur breve per guadagnare la cima del Gendarme.
Periodo consigliato: Sempre ma consiglierei in inverno (con le dovute cautele)
Segnaletica: Buona ma migliorabile in alcuni punti
Dislivello in salita: 1200 m
Quota massima: 2156 m (M. Viglio)
Accesso stradale: Percorrendo la SS 690 Avezzano-Sora si esce a Civitella Roveto e si prosegue fino a Meta, parcheggiando in corrispondenza di un ampio tornante prima dell'accesso al paese.
Traccia GPS:
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Descrizione
Per interrompere la mia assenza dalla montagna durata 2 lunghissimi mesi, ho pianificato questo strepitoso giro ad anello per andare ad esplorare un comprensorio finora a me sconosciuto.
Una breve ricerca sul web e l'abbondanza di ottime recensioni che si trovano riguardo alla incantevole bellezza del Monte Viglio mi hanno convinto ad affrontare questo impegnativo percorso in solitaria; non ultimi sono stati decisivi e preziosi i consigli dell'amico @alexmoscow73 che si è recato in questo ambiente il giorno precedente al mio (seppur da un altro versante), dandomi modo di approcciare questa avventura in maniera più consapevole e tranquilla.
Dopo aver parcheggiato si prosegue per un breve tratto in direzione del centro del paese di Meta e si prende a destra una strada carrabile che conduce al campo sportivo.
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Poco dopo la strada diventa mulattiera e poi sentiero che si inerpica tortuoso sul crinale boscoso del Peschio Merundi.
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La progressione sul fogliame viscido è molto difficoltosa; inoltre il dislivello che si accumula in questa fase è concentrato in pochi km, pertanto l'ascesa è stata molto impegnativa. Le curve di livello sulla carta dei sentieri sono in effetti molto ravvicinate e guadagnare quota in tale contesto ha richiesto un notevole dispendio di energie.
Per fortuna, qualche radura mi dava modo di visionare l'obiettivo della giornata, dandomi i giusti stimoli a proseguire:
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Alla quota di 1500m fa la sua comparsa la neve: trovo ora molto più agevole la progressione rispetto alle difficoltà trovate con il viscido fogliame:
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Dopo una estenuante ascensione in mezzo alla faggeta imbiancata, arrivo infine al Vado della Moscosa (1750 m); fin qui ho percorso 3.5 km (pochi) ed accumulato quasi 800 m (tanti!).
La stanchezza però lascia subito il posto alla meraviglia: questo ameno luogo infatti è un belvedere d'eccezione da cui si può osservare un panorama spettacolare che abbraccia tutti i gruppi montuosi dell'Abruzzo:
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Qui si trova un crocevia di sentieri, tra cui quelli provenienti dal versante laziale.
L'escursione prosegue in direzione Sud, lungo la dorsale in cui gli alberi si fanno sempre più radi fino a scomparire dopo il monte Piano (1838m):
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Ora l'ambiente subisce un radicale cambiamento: mi trovo infatti in alta montagna, gelide raffiche di vento imperversano lungo il crinale che conduce al primo dei Cantari, la neve è farinosa e portante ma preferisco ramponarmi per salire dritto e raggiungere la cresta:
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Le tracce di coloro che mi hanno preceduto rappresentano un valido aiuto nella progressione. In breve raggiungo le tre elevazioni dei Cantari, mentre il mio sguardo si perde all'orizzonte nell'individuazione di montagne lontane che non ho mai visto da tali prosepettive:
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Sfruttando la pista già tracciata dai miei predecessori, continuo questa fantastica cavalcata di cresta, guadagnando le varie quote che si affacciano sulla val Roveto:
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Raggiunta la quota 2103 m, si osserva il profilo della cresta che conduce al Gendarme, sovrastato dalla mole del Viglio.
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Occorre scendere ed effettuare il traverso a mezza costa perchè la cresta potrebbe nascondere insidiose cornici. Inoltre anche l'accesso al Gendarme deve essere fatto dal lato opposto a questo, evitando l'arrampicata della via estiva:
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Una volta aggirato il costone Ovest del Gendarme, si ritorna in cresta per poi salire in direzione Nord fino alla vetta.
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Questo è il tratto più delicato dell'escursione, in cui pochi metri di facile arrampicata su neve ghiacciata richiedono l'utilizzo della doppia piccozza ed una certa attenzione nel saper dove appoggiarsi.
Ciononostante, oltre all'adrenalina, ho nuovamente gustato dopo tanto tempo il suono dei miei ferri che mordevano il ghiaccio ... Ottime sensazioni!!!

In vetta al Gendarme:
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Altra via di salita:
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Sono sceso dalla stessa via disarrampicandomi sul tratto tecnico e in breve ho ripreso a camminare sulla cresta in direzione dell'ultima vetta della giornata, il Monte Viglio:
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Ad attendermi la grande croce di vetta e il sottostante altare con Madonnina del Viglio; un panino mangiato in questo ambiente non ha prezzo:
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Dopo essermi gustato il panorama per una buona mezz'ora, mi decido a intraprendere la via del ritorno.
Si scende in direzione Sud Est lungo il crinale che conduce al valico dell'Arsiccia:
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Da qui ha inizio una veloce discesa verso il paese di Meta, mediante un sentiero che taglia i numerosi tornanti di una strada carrabile.
In lontananza, in direzione Sud, il gruppo degli Ernici (Passeggio, Pizzo Deta & Co.), uno dei miei prossimi obiettivi.
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Conclusioni

Anello impegnativo e molto appagante: i panorami osservabili da questa dorsale (complice la giornata tersa e la strabiliante visibilità) abbracciavano gran parte dell'Appennino centrale, dai Sibillini alle Mainarde.
La non eccessiva lunghezza dell'itinerario non deve trarre in inganno poichè la salita e la discesa dalle alte quote avvengono in maniera molto repentina, con dislivelli importanti concentrati in pochi km.
Per il resto, la progressione in cresta è a dir poco F A V O L O S A e la salita al Gendarme aggiunge un tocco di adrenalina che non guasta mai (chiaramente con la necessaria attrezzatura ed esperienza al seguito).
Senza le tracce che ho trovato in quota e che mi hanno agevolato durante il cammino, il mio giro sarebbe durato più di 6 ore; questo per dire che comunque è un percorso che definierei molto impegnativo.
La mia prima volta sul Viglio non ha tradito le mie aspettative!
Ad Maiora!
 

Allegati

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Bellissimo, complimenti! Il gendarme si può aggirare, vero? È un giro che vorrei fare da tempo ma non ho atrezzatura né esperienza di arrampicata, specie con neve e ghiaccio.
Fa ancora un po' paura l'accumulo nevoso sui canaloni però...
 
Bellissimo, complimenti! Il gendarme si può aggirare, vero? È un giro che vorrei fare da tempo ma non ho atrezzatura né esperienza di arrampicata, specie con neve e ghiaccio.
Fa ancora un po' paura l'accumulo nevoso sui canaloni però...
Si, il Gendarme si può facilmente aggirare come ho fatto io stesso, percorrendo il traverso sul versante Ovest e risalendo in cresta: da qui si può decidere se andare al Viglio oppure al Gendarme.
Io l'ho chiamata arrampicata, ma se non mi sbaglio si tratta di una decina di metri con pendenza di 30° (forse chi pratica la vera arrampicata si scandalizza ;)). Comunque esperienza ed attrezzatura in quel tratto chiave sono necessarie.
Gli accumuli ci sono anche se il manto nevoso non supera i 40 cm, ma la mia sensazione è che si sta sciogliendo tutto e tra poco non resterà più niente.
Grazie per la visita!
 
Si, il Gendarme si può facilmente aggirare come ho fatto io stesso, percorrendo il traverso sul versante Ovest e risalendo in cresta: da qui si può decidere se andare al Viglio oppure al Gendarme.
Io l'ho chiamata arrampicata, ma se non mi sbaglio si tratta di una decina di metri con pendenza di 30° (forse chi pratica la vera arrampicata si scandalizza ;)). Comunque esperienza ed attrezzatura in quel tratto chiave sono necessarie.
Gli accumuli ci sono anche se il manto nevoso non supera i 40 cm, ma la mia sensazione è che si sta sciogliendo tutto e tra poco non resterà più niente.
Grazie per la visita!
Grazie. Sicuramente è tutto in scioglimento. Non so in che zona vivi; qui di giorno ci sono 12-13 gradi da più di una settimana il che scioglie ma appesantisce anche il manto. Bisogna vedere cosa c'è sotto, tipo croste o strati fragili, che nei canaloni e nelle zone di accumulo creano potenziali fattori di rischio con l'aumento di peso. Non ho l'esperienza per valutare... tra l'altro in questo periodo niente montagna per me. Magari in primavera. Tra l'altro, noi avevamo un appuntamento per l'equinozio di primavera...:si:
 
Ultima modifica:
Caspita che bella Galoppata di cresta e ripidissimi boschi!!!! Dopo due mesi.... quando stai in forma piena arrivi anche sulla luna ;)
Bellissime quelle creste! Una più bella dell'altra. Direi che sommando tutto:dislivello,attrezzature necessarie,esperienze necessarie,e quote , la parola arrampicarsi non ci stona poi molto. Da solo oltretutto?!?Complimenti di nuovo per questa bellissima escursione.:si:
 
Il gendarme si può aggirare, vero?
Ecco l'aggiramento che ho fatto al Gendarme per poi salirvi dalla cresta da Sud:
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L'aggiramento può essere fatto anche provenendo dal Viglio; comunque non è nulla di difficile. Occorre qualche cautela lungo il traverso del crinale.
Senza la neve dovrebbe essere una salita molto più semplice.

noi avevamo un appuntamento per l'equinozio di primavera...:si:
Esatto! Già segnata in agenda!
 
Caspita che bella Galoppata di cresta e ripidissimi boschi!!!! Dopo due mesi.... quando stai in forma piena arrivi anche sulla luna ;)
Bellissime quelle creste! Una più bella dell'altra. Direi che sommando tutto:dislivello,attrezzature necessarie,esperienze necessarie,e quote , la parola arrampicarsi non ci stona poi molto. Da solo oltretutto?!?Complimenti di nuovo per questa bellissima escursione.:si:
Grazie, Leo.:si::si:
Diciamo che mi sono tenuto in allenamento pur non praticando la mia attività preferita.
Al di là di una corretta e necessaria valutazione dei rischi, fare certe esperienze in solitaria può aiutare a capire le proprie possibilità; non avevo comunque altra scelta per i vari incastri che si erano realizzati tra lavoro, famiglia e meteo: prendere o lasciare!:):)
 
so cosa hai provato caro Stefano, in quanto ho fatto il Viglio il giorno prima. Sono soddisfazioni, complimenti vivissimi. Forse il nostro percorso era un po' più tecnico e difficile, ma tu hai fatto molto più dislivello ed eri solo, il che dà molto valore alla tua già meravigliosa uscita.
Il Viglio rappresenta una montagna ben più ampia ed importante dei suoi 2156 metri.
 
Mi ero perso questa escursione, davvero superba; il meteo poi ti ha dato davvero una bella mano regalandoti una giornata splendida.
Complimenti e tanta sana invidia (io in invernale non ho ne esperienza ne attrezzatura adatta).
Anche le foto davvero notevoli, complimenti
 
Hai ragione: giornata splendida, indimenticabile.
Per le immagini, devi credermi, non è assolutamente merito mio (che non ho la benchè minima capacità fotografica) ma solo dei soggetti e delle condizioni di luce. Diciamo che il mio merito è stato solo quello di portare lassù uno smartphone e catturare qualche immagine;).
Ti consiglio di valutare un graduale e consapevole passaggio alle escursioni invernali, sempre affiancato da qualcuno di esperienza che sappia guidarti ed accompagnarti fin dalle prime fasi: ti si apriranno mondi nuovi, un altro modo di vedere e vivere la montagna!

Grazie per la visita!
 
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