Mifa strano che sul forum non ho trovato questa teoria (ho cercato sotto: "lavarsi senza sapone" e mi si sono aperte 10 pagine, dopo la prima ho visto che andavamo molto "fuori tema" e ho deciso di aprire una discussione).
Non so come "linkarvi" direttamente l'articolo, così ho fatto copia-incolla, comunque l'ho trovato "googlando" sotto "lavarsi senza sapone nè shampoo", su "oggimedia.it".
Quanto ci sarà di vero???
Lavarsi solo con acqua? Sembra che aiuti a risolvere parecchi problemi della pelle e dei capelli. È quanto racconta il blogger americano Sean Bonner, del blog boingboing.net, che dopo aver letto un articolo dell’opinionista Richard Nikoley su freetheanimals.com, ha deciso di prendere il suo esempio e lavarsi senza shampoo né sapone.
Richard Nikoley ha consolato i suoi lettori, osservando che dopo aver abbandonato il sapone, nel giro di due settimane la sua pelle e i suoi capelli si sono “normalizzati”. Racconta che prima di attuare la pratica “no sapone”, pelle e capelli erano molto grassi, successivamente ha potuto constatare che la pelle cominciava ad essere più morbida e per quanto riguarda le sue parti intime ha scritto “ non voglio scendere sui particolari, è per questo che li chiamano parti intime, l’unico indizio: forse è la costante pulizia che provoca sudore e cattivo odore. Dopo che ho abbandonato il sapone, mi sono sentito come se fossi stato truffato, ma adesso mi sento libero. Non vi dirò altro, dovete solo provare”.
Tra i commenti, presenti nella stessa pagina, alcuni lettori dichiaravano di aver adottato questa pratica già da 4-5 anni e che non pensano neppure minimamente di ritornare ad usare il sapone.
Così Sean Bonner, che all’inizio credeva si trattasse di sporchi hippies, ha deciso di cominciare a lavarsi solo con acqua.
Il sapone è veramente necessario?
Sean Banner racconta che quando andava al liceo, sebbene non soffrisse di acne, acquistò un prodotto contro le puntine, nel giro di pochi giorni il suo viso si riempì di foruncoli, decise allora di interrompere il trattamento e la sua pelle ritornò come prima.
I vantaggi che ha scoperto sono parecchi, dopo un mese senza sapone: oltre a risparmiare sull’acqua, non ha più problemi con la forfora, che a quanto pare è completamente sparita dalla sua cute e dato che ha i capelli ricci “praticamente ingestibili”, adesso sono diventati più morbidi. Racconta di aver sempre avuto la pelle molto secca, ma senza sapone è diventata soffice e in salute, come non mai.
Non nasconde che le prime due settimane la sua pelle era oleosa e secchissima, senza demordere (poiché la nostra pelle ha bisogno di tempo per ritrovare il suo naturale equilibrio), a distanza di un mese è entusiasta di non usare più il sapone.
I cattivi odori? Secondo i suoi amici e parenti non puzza per nulla. E non ha nessuna intenzione di ritornare ad usare il sapone.
È vero che l’utilizzo del sapone risale a circa 3.000 anni fa, ma i componenti lungo il tempo sono cambiati. All’inizio, secondo lo storico Tito Livio, i primi ad utilizzarlo furono i Galli, che usavano grasso di capra e cenere, poi furono inserite alghe ed erbe, ma la base del sapone è sempre stata la reazione chimica tra grassi animali e/o vegetali e soda. Dopo il boom degli anni 30 e le grandi scoperte della chimica, tra gli ingredienti sono stati inseriti derivati del petrolio.
Oggi si spendono miliardi di euro per l’igiene e la cosmesi. In Europa, ogni anno si consumano una ventina di chili di saponi e detersivi a persona; tensioattivi e altre sostanze finisco in mari, fiumi e laghi, devastando l’ecosistema.
L’epidermide produce il “mantello idrolipidico cutaneo” che ha la funziona di proteggere la cute dall’esterno, senza questo la pelle si indebolisce e invecchia. I dermatologi dicono che non è giusto lavare i capelli quotidianamente, anzi andrebbe fatto una volta al mese.
Per chi non vuole smettere di usare saponi, esistono i cosiddetti “non saponi” con un ph tra 4 e 6 (neutro), tutti gli altri prodotti sono alcalini: vanno in contrasto con la pelle leggermente acida, rimuovono la naturale protezione e la espongono all’attacco di microrganismi patogeni.
Federica Li Vign
Non so come "linkarvi" direttamente l'articolo, così ho fatto copia-incolla, comunque l'ho trovato "googlando" sotto "lavarsi senza sapone nè shampoo", su "oggimedia.it".
Quanto ci sarà di vero???
Lavarsi solo con acqua? Sembra che aiuti a risolvere parecchi problemi della pelle e dei capelli. È quanto racconta il blogger americano Sean Bonner, del blog boingboing.net, che dopo aver letto un articolo dell’opinionista Richard Nikoley su freetheanimals.com, ha deciso di prendere il suo esempio e lavarsi senza shampoo né sapone.
Richard Nikoley ha consolato i suoi lettori, osservando che dopo aver abbandonato il sapone, nel giro di due settimane la sua pelle e i suoi capelli si sono “normalizzati”. Racconta che prima di attuare la pratica “no sapone”, pelle e capelli erano molto grassi, successivamente ha potuto constatare che la pelle cominciava ad essere più morbida e per quanto riguarda le sue parti intime ha scritto “ non voglio scendere sui particolari, è per questo che li chiamano parti intime, l’unico indizio: forse è la costante pulizia che provoca sudore e cattivo odore. Dopo che ho abbandonato il sapone, mi sono sentito come se fossi stato truffato, ma adesso mi sento libero. Non vi dirò altro, dovete solo provare”.
Tra i commenti, presenti nella stessa pagina, alcuni lettori dichiaravano di aver adottato questa pratica già da 4-5 anni e che non pensano neppure minimamente di ritornare ad usare il sapone.
Così Sean Bonner, che all’inizio credeva si trattasse di sporchi hippies, ha deciso di cominciare a lavarsi solo con acqua.
Il sapone è veramente necessario?
Sean Banner racconta che quando andava al liceo, sebbene non soffrisse di acne, acquistò un prodotto contro le puntine, nel giro di pochi giorni il suo viso si riempì di foruncoli, decise allora di interrompere il trattamento e la sua pelle ritornò come prima.
I vantaggi che ha scoperto sono parecchi, dopo un mese senza sapone: oltre a risparmiare sull’acqua, non ha più problemi con la forfora, che a quanto pare è completamente sparita dalla sua cute e dato che ha i capelli ricci “praticamente ingestibili”, adesso sono diventati più morbidi. Racconta di aver sempre avuto la pelle molto secca, ma senza sapone è diventata soffice e in salute, come non mai.
Non nasconde che le prime due settimane la sua pelle era oleosa e secchissima, senza demordere (poiché la nostra pelle ha bisogno di tempo per ritrovare il suo naturale equilibrio), a distanza di un mese è entusiasta di non usare più il sapone.
I cattivi odori? Secondo i suoi amici e parenti non puzza per nulla. E non ha nessuna intenzione di ritornare ad usare il sapone.
È vero che l’utilizzo del sapone risale a circa 3.000 anni fa, ma i componenti lungo il tempo sono cambiati. All’inizio, secondo lo storico Tito Livio, i primi ad utilizzarlo furono i Galli, che usavano grasso di capra e cenere, poi furono inserite alghe ed erbe, ma la base del sapone è sempre stata la reazione chimica tra grassi animali e/o vegetali e soda. Dopo il boom degli anni 30 e le grandi scoperte della chimica, tra gli ingredienti sono stati inseriti derivati del petrolio.
Oggi si spendono miliardi di euro per l’igiene e la cosmesi. In Europa, ogni anno si consumano una ventina di chili di saponi e detersivi a persona; tensioattivi e altre sostanze finisco in mari, fiumi e laghi, devastando l’ecosistema.
L’epidermide produce il “mantello idrolipidico cutaneo” che ha la funziona di proteggere la cute dall’esterno, senza questo la pelle si indebolisce e invecchia. I dermatologi dicono che non è giusto lavare i capelli quotidianamente, anzi andrebbe fatto una volta al mese.
Per chi non vuole smettere di usare saponi, esistono i cosiddetti “non saponi” con un ph tra 4 e 6 (neutro), tutti gli altri prodotti sono alcalini: vanno in contrasto con la pelle leggermente acida, rimuovono la naturale protezione e la espongono all’attacco di microrganismi patogeni.
Federica Li Vign