lavoro in natura

Ragazzi ho fatto un rapido giro su internet,il corso propedeutico per diventare guida alpina è di 3000 euro e devi certificare delle abiltà di base su alcune discipline (Sci e scalata verticale).
I corsi per diventare guida Alpina vera e priora sono poco chiari! se avete informazioni a riguardo scrivete.
 
C'ho pensato anch'io. Più che altro come "piano B" in previsione di un futuro non facile.
Finchè posso io cerco di stare in città a lavorare in un ambito industriale, ma purtroppo mi tocca lavorare fino a 70 anni e già adesso faccio molta fatica a trovare (elemosinare) un nuovo posto di lavoro.
Sono stanco di rispondere a pretenziosi annunci di aziende che vogliono solo ragazzini con 2 lauree, 1 master e esperienza come astronauta (al limite come fisico nucleare al cern di ginevra).
Mi chiedo cosa farò quando inizierò a essere rincoglionito (lavoro nel settore informatico) e/o quando avrò degli acciacchi che mi impediranno di essere performante, visto che ormai le aziende non sono più sicure come le grandi fabbriche di una volta. Ora ogni tot anni chiudono oppure si trasferiscono...

Quindi prevedendo che in futuro non riuscirò più a trovare il lavoro che mi piace (e dipendente) e mi dovrò rassegnare a fare qualche lavoro del cavolo, sottopagato, solo per arrivare (a fatica) a fine mese e non poter più avere nè tempo nè soldi per usare la mia moto per passare piacevoli weekends, beh... mi sono detto:"ok, se devo fare un lavoro di merda e avere difficoltà economiche... almeno lo faccio dove voglio io, dove è più piacevole vivere anche con poco".
Cioè:
-con pochi soldi e tempo libero quasi inesistente, vedendo pochissimo la famiglia, nella periferia di Milano ti viene voglia di buttarti giù dalla finestra;
-con pochi soldi e tempo libero quasi inesistente, ma un'attività in proprio a conduzione famigliare (io e mia moglie), a contatto con turisti, in una bella location tra montagna e lago......beh... è più sopportabile.

Non avrò soldi per andare a spasso? Sarò già dove vorrei essere! E 4 calde chiacchiere all'osteria sono meglio di freddi happy hours a Milano.

Tuttavia non mi illudo di venir pagato per godere dei boschi. E non mi illudo in ogni caso di guadagnare molto. Anzi so già che sarà dura...
Pensavo alla gestione di un bar/chiosco in una zona tra lago e montagna, lavoro tipicamente estivo. Magari integrare con un lavoro invernale di gestione di un qualche piccolo rifugio o ristoro spartano dove il gestore può arrivare anche col fuoristrada (da anziano...) e dove la cucina è senza troppe pretese (mia moglie cucina bene ma non è una cuoca).
Sono stato in rifugi molto piccoli, con pochissimi posti letto, dove il menù era "pasta al pomodoro o al ragù, salsiccia o formaggi, polenta". Sicuramente potremmo fare di meglio.

La parte più dura sarà psicologica: l'accettare questo down-shifting. Basta moto, autostrade, viaggi, amici, soldi in tasca, ristoranti, aerei, viaggi: il poco tempo libero si dovrà godere facendo una camminata in montagna e iscrivendosi a qualche associazione nel comune.
Ma è sempre meglio che stare tappato a casa in qualche scalcinato palazzo di edilizia popolare con sotto gli extracomunitari che litigano, o a fumare in continuazione sulla soglia di qualche bar di periferia in compagnia di panciuti e trasandati alcolisti.

Spero che quel giorno arrivi il più tardi possibile, perchè per me si tratterebbe di un ripiego.
Ma se dovrò fare il morto di fame, lo farò lontano da questa opprimente giostra che non si ferma mai e che fa sempre sentire inadeguati, vecchi, fuori tempo.

Doc
 
Giacché è stato riportato su questo vecchio topic, ne approfitto.
Sto vivendo un periodo (di cui non scorgo la fine) segnato da disoccupazione, voglia di cambiamenti netti, rivoluzionari, ed anche un “infantile” desiderio di assecondare certi richiami, attitudini.
Come l’autore del topic mi piacerebbe trovare un “modo”, ah quanto mi piacerebbe.
Un “modo” nel senso di un lavoro che coadiuvi l’ovvia esigenza di autosufficienza economica con il bisogno di circondarsi di colori e odori ben diversi da quelli che la routine propina.
Leggendovi, in questi mesi, credo che la maggior parte di voi sarebbe in grado di escogitar qualcosa per sé ma avete una “vita avviata”, oltre che famiglie, legami..
Ecco, io mi trovo nella particolare condizione del “foglio bianco” compromesso, però, dalla mancanza di competenze adeguate (d’altronde, lo capite bene dalle domande che posto in questo stesso forum) e da un’età che di per sé non sarebbe nemmeno pessima ma aggravata appunto dalla mancanza di competenze e dal tempo che s’impiegherebbe a compensarle.

E bòn, niente, una sorta di sfogo ad alta voce.
Non mi inerpico in discorsi che parrebbero a me per primo “freak” (pur condividendone talvolta ampie parti, quando ben argomentati), ma pensare che il cemento paghi più dell’albero infonde malinconia.

Beh, “animo!” dicevano i vecchietti incontrati per strada lungo il Cammino di Santiago.
E che “animo!” sia :)
 
Allora... ben mi guardo dal criticarti!! Anzi, pure io non sono un mostro di coraggio!
Però possi dirti che ho conosciuto (anche da vicino) persone che ,trovatesi nella cacca (e pure non giovani, e con figli) , si sono lanciate in nuove attività senza avere la minima competenza e.............. beh.... si sono arrabattate e sono riuscite.
Unico problema: un investimento economico mica da ridere , senza alcuna certezza di riuscita. Quindi notti insonni, gastriti, ecc.

Insomma, nemmeno io mi sentirei di fare un passo così. Ma se dovessi trovarmi senza scelta......
Boh... forse ,contrariamente a ciò che si pensa, il fatto di essere liberi (foglio bianco) non è una caratteristica che aiuta, anzi al contrario: avere impegni verso la famiglia forse spinge a prendere decisioni coraggiose.
 
Giacché è stato riportato su questo vecchio topic, ne approfitto.
Sto vivendo un periodo (di cui non scorgo la fine) segnato da disoccupazione, voglia di cambiamenti netti, rivoluzionari, ed anche un “infantile” desiderio di assecondare certi richiami, attitudini.
Come l’autore del topic mi piacerebbe trovare un “modo”, ah quanto mi piacerebbe.
Un “modo” nel senso di un lavoro che coadiuvi l’ovvia esigenza di autosufficienza economica con il bisogno di circondarsi di colori e odori ben diversi da quelli che la routine propina.
Leggendovi, in questi mesi, credo che la maggior parte di voi sarebbe in grado di escogitar qualcosa per sé ma avete una “vita avviata”, oltre che famiglie, legami..
Ecco, io mi trovo nella particolare condizione del “foglio bianco” compromesso, però, dalla mancanza di competenze adeguate (d’altronde, lo capite bene dalle domande che posto in questo stesso forum) e da un’età che di per sé non sarebbe nemmeno pessima ma aggravata appunto dalla mancanza di competenze e dal tempo che s’impiegherebbe a compensarle.

E bòn, niente, una sorta di sfogo ad alta voce.
Non mi inerpico in discorsi che parrebbero a me per primo “freak” (pur condividendone talvolta ampie parti, quando ben argomentati), ma pensare che il cemento paghi più dell’albero infonde malinconia.

Beh, “animo!” dicevano i vecchietti incontrati per strada lungo il Cammino di Santiago.
E che “animo!” sia :)

Dal tuo modo di scrivere mi sembri uno con la testa sulle spalle, quindi per me puoi "buttarti" in qualche avventura...secondo me si impara velocemente con la pratica, quindi se tu riuscissi a trovare qualcosa in cui non sei esperto, ma che ti potrebbe interessare, dovresti provare a farla! a maggior ragione che non hai vincoli familiari o affettivi di responsabilità! certo, per gestire un rifugio uno un minimo deve saper cucinare per 30 persone, ma collaborarci, fare la guida, trovare un azienda zootecnica dove prestare la propria opera...per tali attività non serve l'esperienza che molti qui hanno!
 
Insomma, nemmeno io mi sentirei di fare un passo così. Ma se dovessi trovarmi senza scelta......
Il problema, per me, è soprattutto determinare il “passo”.
Poi, sentirmi all’altezza.

Dal tuo modo di scrivere mi sembri uno con la testa sulle spalle, quindi per me puoi "buttarti" in qualche avventura...secondo me si impara velocemente con la pratica, quindi se tu riuscissi a trovare qualcosa in cui non sei esperto, ma che ti potrebbe interessare, dovresti provare a farla! a maggior ragione che non hai vincoli familiari o affettivi di responsabilità! certo, per gestire un rifugio uno un minimo deve saper cucinare per 30 persone, ma collaborarci, fare la guida, trovare un azienda zootecnica dove prestare la propria opera...per tali attività non serve l'esperienza che molti qui hanno!
Molto gentile, grazie :)
Fare la guida..
Ho letto qualcosa al riguardo, qui. Mi pare ci sia un po’ di disorientamento generale su quali corsi ufficiali servano.
Poi rincara la dose: ho impellente necessità di andarmene, lontano da dove mi trovo ora (no, la legge non è sulle mie tracce :dent4:), e sarebbe strano pretendere di fare la guida in un posto che non si conosce, no?
In effetti immagino che le guide (e non mi riferisco alle alpine, le escludo a priori) non abbiano molta possibilità di spostarsi, ma è sicuramente vero che non so di cosa sto parlando.
Se conosci bene l’argomento, però, potrebbe farmi comodo un’infarinatura, se ti va.

E più in generale, ogni idea è ben accetta.

Gli anni, comunque, sono 31.
Le mie competenze sono da artigiano ma.. Niente coltelli o cuoio:p
 
...accettare questo down-shifting. Basta moto, autostrade, viaggi, amici, soldi in tasca, ristoranti, aerei, viaggi: il poco tempo libero si dovrà godere facendo una camminata in montagna e iscrivendosi a qualche associazione nel comune...


Dopo il poter vivere senza lavorare, la fortuna più grande è fare un lavoro che ci piace.

La logica del "Meno peggio" non ti aiuta a sopportare un ambiente umano che non trovi stimolante, né l'aver goduto di "moto autostrade viaggi ecc" ti aiuta a rinunciarvi se la rinuncia non è sincera e non nasce da un rifiuto profondo di una esperienza che si è superata o, meglio, archiviata come negativa.

Con queste premesse in un paesino di mille anime al primo mese di novembre passato chiuso in casa ad aspettare che finisca di piovere, ti schianti.
 
Con queste premesse in un paesino di mille anime al primo mese di novembre passato chiuso in casa ad aspettare che finisca di piovere, ti schianti.

Su questo non hai tutti i torti.....diciamo che molto dipende dall'indole personale....a 20 anni sicuramente il paesino sta stretto (non lo dico xchè l ho provato, essendo cresciuto in città, ma guardando il paesino di mia moglie e la sua voglia di fuga a quell'età e la consapevolezza che a 20 anni una discoteca o più locali dove passare le serate prevalgono sulla bellezza dell'isolamento), ma a 30 uno potrebbe avere già "vissuto da viveur" abbastanza per decidere di ritirarsi e fare vita tranquilla, facendo prevalere altri aspetti comuni a chi frequenta questo sito per esempio.....
 
Il problema, per me, è soprattutto determinare il “passo”.
Poi, sentirmi all’altezza.


Molto gentile, grazie :)
Fare la guida..
Ho letto qualcosa al riguardo, qui. Mi pare ci sia un po’ di disorientamento generale su quali corsi ufficiali servano.
Poi rincara la dose: ho impellente necessità di andarmene, lontano da dove mi trovo ora (no, la legge non è sulle mie tracce :dent4:), e sarebbe strano pretendere di fare la guida in un posto che non si conosce, no?
In effetti immagino che le guide (e non mi riferisco alle alpine, le escludo a priori) non abbiano molta possibilità di spostarsi, ma è sicuramente vero che non so di cosa sto parlando.
Se conosci bene l’argomento, però, potrebbe farmi comodo un’infarinatura, se ti va.

E più in generale, ogni idea è ben accetta.

Gli anni, comunque, sono 31.
Le mie competenze sono da artigiano ma.. Niente coltelli o cuoio:p
Sulle guide non sono preparato.....potresti cercare un lavoro stagionale in Trentino per esempio (come cameriere in hotel, rifugi, agriturismi...) e lì informarti sui corsi utili al perseguimento dello scopo.....per esperienza diretta invece ti posso dire che lavorare in azienda agricola, soprattutto di allevamento, richiede tanta forza di volontà e sacrificio.....
 
...ma a 30 (anni, ndr) uno potrebbe avere già "vissuto da viveur" abbastanza per decidere di ritirarsi e fare vita tranquilla,...

La vita comincia a 40 anni (*) non è uno scherzo né un luogo comune.

Comunque in bocca al lupo per i tuoi progetti, questi o quali altri dovessero essere, avere progetti è importante, significa avere abbandonato l'età dei sogni impossibili per quella dei sogni possibili.


(*) dico meglio: quando smetti di pensare a costruire e cominci a pensare di goderti ciò che hai costruito. Il che potrebbe succedere a 40 anni, a 50, a 20... oppure mai.
 
Mandata una email alla Aigae, sperando mi chiarisca le idee.
Se ci fosse, qui sul forum, qualche cosiddetta “guida ambientale escursionistica” stresserei volentieri anche in loco :)
 
Dici cose intelligenti....
Un po' meno convinto sono del discorso che quando "inizia la discesa della vita" si possa...."godere" di ciò che si ha costruito:
1- perchè a 40 anni (e magari anche a 50, purtroppo) non è detto che si possa pensare di aver già finito e potersi sedere
2- perchè bisogna vedere se si ha costruito bene.....!
 
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