Quando è il momento di partire scelgo l'Appennino perché non mi piacciono le strade piane. Oggi la giornata era tersa e le nuvole scorrevano veloci come fumo. I rami spogli e alti sfoggiavano la loro elasticità nel vento dalla voce simile a un treno in corsa. Ho attraversato gli ultimi residui dell'inverno, piccole pozzanghere ghiacciate, mucchietti di neve sopravvissuta grazie alle zone d'ombra. Mi sono fermata in uno spiazzo da cui ho visto in lontananza montagne innevate, forse il corno alle scale. Camminare e guardare le montagne immobili permette ai pensieri di sgorgare. Ho pensato che finalmente li potevo ascoltare senza interferenze, li ho rimessi in ordine, ho guardato le cose da altre prospettive. Affrontare terreni impervi, attraversare le viscere del bosco ti fa vedere le tue risorse e i tuoi limiti, ti fa capire che se c'è una forza che può spingerti avanti a raggiungere i tuoi obiettivi è solo dentro di te e solo tu puoi accendere l'interruttore.
La natura ti permette di specchiarti a differenza delle situazioni del mondo in cui sei immersa tutti i giorni e che ti portano spesso a guardare da un'altra parte. La natura non è uno specchio deformato, dice la verità. Nella vita di tutti i giorni ogni cosa o quasi è a portata di mano, non hai bisogno di razionale cibo e acqua. Solo che le cose facili non ci permettono di scoprirci. Nella natura invece il necessario lo devi cercare, come devi cercare la strada. Questo ti costringe a pianificare, a pensare strategicamente, ad essere attivo e non automa. Nella realtà di tutti i giorni invece il tuo pensiero attivo non è necessariamente richiesto, sei piuttosto sommerso di stimoli e dalle parole degli altri. Ho pensato questo seduta in quello spiazzo di fronte alle montagne. Poi ho lasciato il torsolo della mia mela alla terra e ho ripreso la mia marcia pensando a quello che avevo imparato: "non calpestare mai un tappeto di foglie se non sai cosa c'è sotto e abbi cura di te, ascoltati sempre". Questo è un augurio che faccio anche a tutti voi, buon trekking
La natura ti permette di specchiarti a differenza delle situazioni del mondo in cui sei immersa tutti i giorni e che ti portano spesso a guardare da un'altra parte. La natura non è uno specchio deformato, dice la verità. Nella vita di tutti i giorni ogni cosa o quasi è a portata di mano, non hai bisogno di razionale cibo e acqua. Solo che le cose facili non ci permettono di scoprirci. Nella natura invece il necessario lo devi cercare, come devi cercare la strada. Questo ti costringe a pianificare, a pensare strategicamente, ad essere attivo e non automa. Nella realtà di tutti i giorni invece il tuo pensiero attivo non è necessariamente richiesto, sei piuttosto sommerso di stimoli e dalle parole degli altri. Ho pensato questo seduta in quello spiazzo di fronte alle montagne. Poi ho lasciato il torsolo della mia mela alla terra e ho ripreso la mia marcia pensando a quello che avevo imparato: "non calpestare mai un tappeto di foglie se non sai cosa c'è sotto e abbi cura di te, ascoltati sempre". Questo è un augurio che faccio anche a tutti voi, buon trekking