Dati
Data: dal 16/09 al 30/09 notti in tenda e in ostello
Regione e provincia: Inghilterra + Scozia
Descrizione delle difficoltà: Non era freddo, l'unica difficoltà è stata camminare sotto l'acqua corrente che non ha mai smesso di cadere.
Periodo consigliato: Primavera/Estate/Autunno
Equipaggiamento:
-Zaino decathlon 40litri (nuovo)
-Maglione
-Pantaloni
-Maglia maniche lunghe
-Fornello alcool
-Materassino+Sacco a pelo
-Tenda Easycamp comprata ad Inverness
-Lampada portatile 750lumen
Premessa: in Scozia è permesso il Wild-camping, cioè tu monti la tua tenda DOVE vuoi, anche in un giardino cittadino, a meno che non c'è un cartello che lo vieta. E ovviamente, non puoi montarla nel giardino recintato di qualcuno. Il resto, è un buon posto per passarci anche una settimana.
Descrizione
Sono arrivato a Londra il 16/09 con l'idea di andare in Scozia, arrivare a Skye e piantare la tenda a ovest, svegliarmi la mattina e farmi un thè davanti l'oceano, quello più a ovest possibile.
Il viaggio da Londra a Skye è abbastanza lungo, ci metti un paio di giorni con il treno, si passa per Inverness (una notte in ostello) dove ho comprato maglia termica (in sconto da 20pound a 6), calzamaglie termiche (in sconto da 22 pound a 7, da mettere sotto i pantaloni della decathlon) e la tenda, una easycamp da 30 pound, una cosa non troppo costosa quindi ma che è stata PERFETTA. Mi compro anche un libro, un romanzo a Poundland, cioè era nuovo e l'ho pagato un pound.
Quando arrivo a Portree (la capitale di Skye) prendo un altro bus per Uig e decido di bivaccare lì, la sera. Appena scendo dall'autobus mi dicono che parte un traghetto per le Ebridi in particolare Lochmaddy, le isole più ad ovest di Skye. Mi dicono alla biglietteria che gli ostelli a fine settembre sulle Ebridi sono chiusi o non ci sono, i B&B sono pieni e costano tantissimo (dai 40 pound in su...) e che arriveremo che sarà quasi notte, quindi impossibile trovare un posto per mettere la tenda .
Con queste incoraggianti premesse, allora, prendo sto traghetto e vado.
Appena arrivo chiedo alla biglietteria e mi indicano un ostello, ma forse è chiuso. Arrivo a piedi, un paio di kilometri, e sono quasi l'unico ospite; gli altri ospiti sono due signore.
La mattina dopo parto (ah, non lo dico ogni volta, ma ovviamente, pioveva, pioveva sempre, ogni volta che dico che cammino, vuol dire che cammino sotto la pioggia). Devo fermarmi dopo pochi kilometri a sistemarmi la tenda sullo zaino, perchè l'avevo legata male.
Riparto e dopo un pò, incrocio un inglese in bicicletta che mi spiega che ho davanti diverse miglia, che se non faccio l'autostop, non arrivo a ovest in giornata, ma male che va, posso sempre accamparmi lungo la strada... poi guarda a destra e sinistra e dice "certo, è un pò umido... ma, se vuoi, puoi".
Faccio l'autostop e la terza o quarta macchina si ferma. Mi porta fino all'incrocio più o meno al centro dell'isola, dove poi posso girare e andare verso delle spiagge di sabbia a nord-ovest. Nel tragitto il guidatore mi chiede di parlare in italiano con la figlia piccola (in quei giorni il papa era andato ad Edimburgo, quindi quando dicevo che ero italiano, non dicevano come al solito: spaghetti, mafia, mandolino. Ma dicevano "uuhhh hey, Rome... the Pope!!".
Cammino allora verso nord-ovest su questa stradina a senso alternato e vedo una macchina con una signora sulla sessantina; alzo il dito poco convinto e lei, incredibilmente, si ferma. Mi porta allora in una RISERVA NATURALE degli uccelli, dove posso accamparmi. Le chiedo se posso accamparmi in una riserva naturale, se è permesso dalla legge, e lei mi guarda con stupore e dice "certo, come usate voi in italia le riserve naturali, se non ci potete campeggiare dentro?". Eh... valle a spiegare che da noi le riserve naturali le fanno per evitare che la gente distrugge tutto.
Arrivo lì (ah, fra l'altro la signora abitava un km distante, m'ha portato lì per simpatia... poi dicono che a nord europa non sono gentili, più gentili di così è impossibile...). La signora mi scarica, mi augura un Safe journey e cammino su una stradina; incrocio una coppia con dei cani che ovviamente mi fanno le feste, e chiedo dove posso trovare l'oceano. La tizia mi dice "Over the top..." indicando una collinetta davanti a me.
L'oceano io me l'ero immaginato sempre così: over the top, che cammino su una collinetta e me lo trovo davanti, così, maestoso e incazzato come si conviene ad un oceano (perchè il mare di Ostia ok, però, l'oceano è l'oceano...).
Cammino sulla collinetta e mi trovo davanti l'oceano. Inizio a ridere come un coglione e a scattare foto come nella migliore/peggiore tradizione tusistesca. Decido di continuare a camminare e vado su una sorta di istmo. Con sorpresa scopro che l'istmo è pieno di VACCHE, MUCCHE, insomma. Le vacche che pascolano DAVANTI all'oceano. Sta cosa non me l'aspettavo, ma è stato bello sentire la puzza del pesce e delle vacche: contemporaneamente!
Lì era veramente umido, camminavo su terra totalmente bagnata, infilavo i piedi dentro l'acqua, camminavo a fatica nel fango totale. Ad un certo punto finisco in una vera sabbia mobile, ma per fortuna mi prende fino al ginocchio, ma per uscirne non è stato facile. Alquanto innervosito da cotanto fango, me ne ritorno indietro per montare la tenda nel posto in cui ho visto per la prima volta l'oceano, e anche perchè l'idea di dormire su un istmo pieno di sabbie mobili non mi piaceva molto (non si sa mai che arriva una mareggiata... dove scappo su un istmo!? Capisco al volo di notte con la tempesta l'unica direzione in cui correre? No... meglio la baia che ho visto prima).
Torno quindi indietro e le vacche mi si piazzano tutte insieme sul sentiero, riempiendo totalmente lo spazio attorno. A sinistra c'era un recinto e a destra c'era l'oceano: non potevo passare. Una vacca più piccola mi carica (secondo me urla: "Itallliano meeeerdaaa!!") e io, incazzato perchè pieno d'acqua e di fango emetto un solo, potente, di diaframma, animalesco "eh!". La vacca si ferma di botto e quasi inciampa. Guardo le altre e dico "Ciao, sono l'uomo, sono il primo anello della catena alimentare" e poi un'altra cosa che si dice a Roma che ometto. Riprendo a camminare puntando dritto in mezzo al gregge, loro ovviamente si tolgono e io mi allontano. Incrocio un altro inglese che mi dice che è stato pericoloso camminare in questo modo fra le vacche e mi dice Congratulation (incredibile, gli inglesi dicono proprio "Congratulation", io pensavo che usassero termini più complicati... invece proprio... vabè, insomma...) per il modo con cui ho "trattato" con la vacca, e io, per la prima volta in vita mia sono stato orgoglioso di dire "That's italian way... that's italian way...".
Torno al posto in cui avevo visto per la prima volta l'oceano e monto la tenda, ovviamente pioveva, e anche se era la prima volta che la montavo, devo dire che l'ho montata al volo.
Il primo giorno se ne va così, m'addormento con in lontananza le luci delle case e in vicinanza, molta vicinanza (ma non ero sulla sabbia) il rumore delle onde dell'oceano.
Data: dal 16/09 al 30/09 notti in tenda e in ostello
Regione e provincia: Inghilterra + Scozia
Descrizione delle difficoltà: Non era freddo, l'unica difficoltà è stata camminare sotto l'acqua corrente che non ha mai smesso di cadere.
Periodo consigliato: Primavera/Estate/Autunno
Equipaggiamento:
-Zaino decathlon 40litri (nuovo)
-Maglione
-Pantaloni
-Maglia maniche lunghe
-Fornello alcool
-Materassino+Sacco a pelo
-Tenda Easycamp comprata ad Inverness
-Lampada portatile 750lumen
Premessa: in Scozia è permesso il Wild-camping, cioè tu monti la tua tenda DOVE vuoi, anche in un giardino cittadino, a meno che non c'è un cartello che lo vieta. E ovviamente, non puoi montarla nel giardino recintato di qualcuno. Il resto, è un buon posto per passarci anche una settimana.
Descrizione
Sono arrivato a Londra il 16/09 con l'idea di andare in Scozia, arrivare a Skye e piantare la tenda a ovest, svegliarmi la mattina e farmi un thè davanti l'oceano, quello più a ovest possibile.
Il viaggio da Londra a Skye è abbastanza lungo, ci metti un paio di giorni con il treno, si passa per Inverness (una notte in ostello) dove ho comprato maglia termica (in sconto da 20pound a 6), calzamaglie termiche (in sconto da 22 pound a 7, da mettere sotto i pantaloni della decathlon) e la tenda, una easycamp da 30 pound, una cosa non troppo costosa quindi ma che è stata PERFETTA. Mi compro anche un libro, un romanzo a Poundland, cioè era nuovo e l'ho pagato un pound.
Quando arrivo a Portree (la capitale di Skye) prendo un altro bus per Uig e decido di bivaccare lì, la sera. Appena scendo dall'autobus mi dicono che parte un traghetto per le Ebridi in particolare Lochmaddy, le isole più ad ovest di Skye. Mi dicono alla biglietteria che gli ostelli a fine settembre sulle Ebridi sono chiusi o non ci sono, i B&B sono pieni e costano tantissimo (dai 40 pound in su...) e che arriveremo che sarà quasi notte, quindi impossibile trovare un posto per mettere la tenda .
Con queste incoraggianti premesse, allora, prendo sto traghetto e vado.
Appena arrivo chiedo alla biglietteria e mi indicano un ostello, ma forse è chiuso. Arrivo a piedi, un paio di kilometri, e sono quasi l'unico ospite; gli altri ospiti sono due signore.
La mattina dopo parto (ah, non lo dico ogni volta, ma ovviamente, pioveva, pioveva sempre, ogni volta che dico che cammino, vuol dire che cammino sotto la pioggia). Devo fermarmi dopo pochi kilometri a sistemarmi la tenda sullo zaino, perchè l'avevo legata male.
Riparto e dopo un pò, incrocio un inglese in bicicletta che mi spiega che ho davanti diverse miglia, che se non faccio l'autostop, non arrivo a ovest in giornata, ma male che va, posso sempre accamparmi lungo la strada... poi guarda a destra e sinistra e dice "certo, è un pò umido... ma, se vuoi, puoi".
Faccio l'autostop e la terza o quarta macchina si ferma. Mi porta fino all'incrocio più o meno al centro dell'isola, dove poi posso girare e andare verso delle spiagge di sabbia a nord-ovest. Nel tragitto il guidatore mi chiede di parlare in italiano con la figlia piccola (in quei giorni il papa era andato ad Edimburgo, quindi quando dicevo che ero italiano, non dicevano come al solito: spaghetti, mafia, mandolino. Ma dicevano "uuhhh hey, Rome... the Pope!!".
Cammino allora verso nord-ovest su questa stradina a senso alternato e vedo una macchina con una signora sulla sessantina; alzo il dito poco convinto e lei, incredibilmente, si ferma. Mi porta allora in una RISERVA NATURALE degli uccelli, dove posso accamparmi. Le chiedo se posso accamparmi in una riserva naturale, se è permesso dalla legge, e lei mi guarda con stupore e dice "certo, come usate voi in italia le riserve naturali, se non ci potete campeggiare dentro?". Eh... valle a spiegare che da noi le riserve naturali le fanno per evitare che la gente distrugge tutto.
Arrivo lì (ah, fra l'altro la signora abitava un km distante, m'ha portato lì per simpatia... poi dicono che a nord europa non sono gentili, più gentili di così è impossibile...). La signora mi scarica, mi augura un Safe journey e cammino su una stradina; incrocio una coppia con dei cani che ovviamente mi fanno le feste, e chiedo dove posso trovare l'oceano. La tizia mi dice "Over the top..." indicando una collinetta davanti a me.
L'oceano io me l'ero immaginato sempre così: over the top, che cammino su una collinetta e me lo trovo davanti, così, maestoso e incazzato come si conviene ad un oceano (perchè il mare di Ostia ok, però, l'oceano è l'oceano...).
Cammino sulla collinetta e mi trovo davanti l'oceano. Inizio a ridere come un coglione e a scattare foto come nella migliore/peggiore tradizione tusistesca. Decido di continuare a camminare e vado su una sorta di istmo. Con sorpresa scopro che l'istmo è pieno di VACCHE, MUCCHE, insomma. Le vacche che pascolano DAVANTI all'oceano. Sta cosa non me l'aspettavo, ma è stato bello sentire la puzza del pesce e delle vacche: contemporaneamente!
Lì era veramente umido, camminavo su terra totalmente bagnata, infilavo i piedi dentro l'acqua, camminavo a fatica nel fango totale. Ad un certo punto finisco in una vera sabbia mobile, ma per fortuna mi prende fino al ginocchio, ma per uscirne non è stato facile. Alquanto innervosito da cotanto fango, me ne ritorno indietro per montare la tenda nel posto in cui ho visto per la prima volta l'oceano, e anche perchè l'idea di dormire su un istmo pieno di sabbie mobili non mi piaceva molto (non si sa mai che arriva una mareggiata... dove scappo su un istmo!? Capisco al volo di notte con la tempesta l'unica direzione in cui correre? No... meglio la baia che ho visto prima).
Torno quindi indietro e le vacche mi si piazzano tutte insieme sul sentiero, riempiendo totalmente lo spazio attorno. A sinistra c'era un recinto e a destra c'era l'oceano: non potevo passare. Una vacca più piccola mi carica (secondo me urla: "Itallliano meeeerdaaa!!") e io, incazzato perchè pieno d'acqua e di fango emetto un solo, potente, di diaframma, animalesco "eh!". La vacca si ferma di botto e quasi inciampa. Guardo le altre e dico "Ciao, sono l'uomo, sono il primo anello della catena alimentare" e poi un'altra cosa che si dice a Roma che ometto. Riprendo a camminare puntando dritto in mezzo al gregge, loro ovviamente si tolgono e io mi allontano. Incrocio un altro inglese che mi dice che è stato pericoloso camminare in questo modo fra le vacche e mi dice Congratulation (incredibile, gli inglesi dicono proprio "Congratulation", io pensavo che usassero termini più complicati... invece proprio... vabè, insomma...) per il modo con cui ho "trattato" con la vacca, e io, per la prima volta in vita mia sono stato orgoglioso di dire "That's italian way... that's italian way...".
Torno al posto in cui avevo visto per la prima volta l'oceano e monto la tenda, ovviamente pioveva, e anche se era la prima volta che la montavo, devo dire che l'ho montata al volo.
Il primo giorno se ne va così, m'addormento con in lontananza le luci delle case e in vicinanza, molta vicinanza (ma non ero sulla sabbia) il rumore delle onde dell'oceano.
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