"Leggere" la neve

Bisogna ricordare anche che il pericolo può anche essere dove non lo vediamo, a quote superiori... quindi bisognerebbe vedere anche che tipo di terreno abbiamo sopra. Se da qualche parte un possibile distacco potrebbe seguire una via particolare...verso di noi. Che tipo di vegetazione c'è, in quanto le teorie tipo "c'è un bosco sono sicuro" è una falsa sicurezza. Pericolo 3 è già abbastanza "pericolo"... le valanghe solitamente possono staccarsi dai 30°.... quindi fare comunque attenzione.

I versanti da evitare è anche un discorso complesso, in quanto non da tutte le parti un versante é uguale ad altri in altre regioni.
La cosa migliore é andare quando fà ancora freddo...
Quando la neve non é in condizioni particolari (la montagna sarà lì anche dopo di noi, ma noi non saremo lì dopo un colpo d'orgoglio andato male)
Tagliare meno pendii possibili,...

Cerchiamo di non dare false informazioni, non è assolutamente vero che la cosa migliore è andare quando fa ancora freddo, dipende da troppe cose la sicurezza sulla neve, e di solito, una regola vale in alcune situazioni e non in altre.
Sappiamo che il freddo intenso, soprattutto quando c'è poca neve, è la causa del metamorfismo costruttivo da alto gradiente, non voglio entrare troppo nel dettaglio, ma i cristalli a calice (formatosi dopo metamorfismo costruttivo) sono uno degli ingredienti per dare il via a una valanga.
Ciao
Eddie Dean
 
S

Speleoalp

Guest
Non sono false informazioni... non ho mica detto che i rischi non ci sono può. Ma tra il caldo è il freddo, è meglio il freddo ... si eliminano alcuni tipi di distacco (ovviamente non al 100%).
 
Non sono false informazioni... non ho mica detto che i rischi non ci sono può. Ma tra il caldo è il freddo, è meglio il freddo ... si eliminano alcuni tipi di distacco (ovviamente non al 100%).
Mi dispiace ma non è così, in primavera è meglio preferire pendii a nord, al freddo, ma durante la stagione invernale, i pendii che sono all'ombra sono i più pericolosi, per quello che ho detto prima.
Non diamo false informazioni se non siamo assolutamente competenti, le persone potrebbero prenderle per buone e farsi male seriamente.
Ciao
Eddie Dean
 
S

Speleoalp

Guest
Ok, te sei il più competente... io non ci capisco nulla e quello che dico l'ho letto sul "Topolino".
Almeno è quello che hai detto te "se non siamo competenti" o non ci riteniamo tale superiori agli altri.
 
Ok, te sei il più competente... io non ci capisco nulla e quello che dico l'ho letto sul "Topolino".
Almeno è quello che hai detto te "se non siamo competenti" o non ci riteniamo tale superiori agli altri.

Non voglio entrare in discussioni tipiche dei forum, non voglio fare a gara a chi è più competente, voglio solo evitare che le persone si facciano male.
Io non affronterei mai questo argomento dentro un forum vista la delicatezza. Potrei essere il massimo esperto in valanghe o il primo che passa che non ha mai visto la neve, ma qui dentro siamo tutti uguali, purtroppo o per fortuna.
Ciao
Eddie Dean
 
S

Speleoalp

Guest
La cosa sbagliata al massimo potrebbe essere quella di dire "in questa stagione si deve andare lì", " in quell'altra là", "lì non si deve" , "li non capita".
Perché proprio come dicevi "perché la stabilità del manto nevoso dipende da troppi fattori", quindi si può parlare di "probabilità" e non di "certezze".
Anche perché dire meglio un'esposizione che un'altra è rischioso... in quanto dipende tutto anche del conformazione del terreno. Una parte Nord che di fronte ha un'altra parete reagisce differentemente da una parete Nord che è libera,.....
 
S

Speleoalp

Guest
Non voglio entrare in discussioni tipiche dei forum, non voglio fare a gara a chi è più competente, voglio solo evitare che le persone si facciano male.
Io non affronterei mai questo argomento dentro un forum vista la delicatezza. Potrei essere il massimo esperto in valanghe o il primo che passa che non ha mai visto la neve, ma qui dentro siamo tutti uguali, purtroppo o per fortuna.
Ciao
Eddie Dean

Si, ma quando fai passare chiaramente il messaggio "che tu sei competente", mentre quell'altro no... non fai più il discorso che non vuoi fare a gara....
Io non l'ho fatto mettendo un commento per smentire i tuoi... anzi, è una delle variabili... non la metto come certezza assolutistiche, ecc
 
La cosa sbagliata al massimo potrebbe essere quella di dire "in questa stagione si deve andare lì", " in quell'altra là", "lì non si deve" , "li non capita".
Perché proprio come dicevi "perché la stabilità del manto nevoso dipende da troppi fattori", quindi si può parlare di "probabilità" e non di "certezze".
Anche perché dire meglio un'esposizione che un'altra è rischioso... in quanto dipende tutto anche del conformazione del terreno. Una parte Nord che di fronte ha un'altra parete reagisce differentemente da una parete Nord che è libera,.....

Per quello che mi riguarda l'argomento è chiuso.
Ciao
Eddie Dean
 
S

Speleoalp

Guest
Per me è uguale, non mi disturba ne continuare, ne fermarsi. Ci mancherebbe altro, sono (siamo adulti, penso).
Ciao
Luca
 
In questi casi la cosa migliore è semplicemente dire la propria citando la fonte delle proprie informazioni. E' inutile affermare le proprie ragioni senza aver citato la fonte (che può essere un determinato libro, la propria esperienza, la frequentazione di un corso, esperienze lavorative, ecc.).
Chi legge saprà giudicare da sé quale fonte è più attendibile.

Ognuno è libero di dare il proprio contributo nello sviscerare argomenti delicati come questo ma giudicare le opinioni altrui non ha molto senso in un forum, che rappresenta l'espressione di opinioni ed esperienze :)
 
S

Speleoalp

Guest
Concordo ,-)
Fonte personale:
- esperienza in ambiente alpino/montano (potrei dire..da tutta la vita)
- oltre sei anni di istruzione, corsi, aggiornamenti e volontariato presso la Colonna di Soccorso Alpino locale
 
Accantonando un attimo le polemiche, vorrei postare un nuovo documento che chiarisce un po' i dubbi di @SemiMonade sull metodo Munter. Il metodo "suona strano" all'orecchio dell'alpinista perché è sostanzialmente statistico. A mio avviso va utilizzato, ma non in modo esclusivo, bensì sommandolo a tutto il resto che sappiamo, cioè: se vedo una salita, osservo il pendio. Se lo reputo sicuro, faccio anche la "controprova" con il metodo suddetto, per vedere se è "statisticamente" sicuro.
A prima vista sembra permissivo, ma se lo applicate, vi rendete conto che non lo è affatto.

Allego l'articolo-intervista.
 

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Speleoalp

Guest
Io adoro quell'uomo, barbuto, ah ,-))
Quando lo senti parlare in francese poi è fantastico ,-))

Bell'articolo, grazie per la condivisione.
 
@Speleoalp : anch'io l'ho sentito dal vivo e in francese (è una lingua che parlo bene). La sua competenza e il suo stile sono affascinanti, se vi capita, non perdete l'occasione di andarlo a sentire.
 
S

Speleoalp

Guest
Vero, oltre alle sua grandi competenze mostra anche una grande passione in quello che fa... agli inizi può "far" sbadigliare... ma poi infonde una calma... ma allo stesso tempo un' interessamento a quello che dice che tiene svegli e attivi ;))
 
Concordo ,-)
Fonte personale:
- esperienza in ambiente alpino/montano (potrei dire..da tutta la vita)
- oltre sei anni di istruzione, corsi, aggiornamenti e volontariato presso la Colonna di Soccorso Alpino locale

Rispondo solo perché è intervenuto Andrea che ci stimola a riportare le fonti.
Non è l'unica mia fonte, ma tutte le altre sono in linea con questa:
Manuale di Scialpinismo del C.A.I.
Non voglio dire che è una bibbia e sicuramente ci sono degli errori anche li, come in tutti i manuali. Da nessuna parte, però, è scritto che uscire quando è più freddo è meglio, anzi è una delle false credenze, come qualcuno crede che il classico "wooum" sia un buon segno di assestamento della neve.

Ciao
Eddie Dean
 
S

Speleoalp

Guest
Non ci sono regole assolute per assicurarsi sullo stato del manto nevoso, anche facendo dei controlli a campione... restano relegati a quel campione. Poco più distanze potrebbe essere totalmente differente. Non ci sono certezze, tutti gli studi sono basati su dei test, esperienze e conclusioni basate su medie, statistiche....
Come tante delle voci che circolano... quindi posso voler dire tutto e possono voler dire nulla.

Per quanto mi riguarda non ho mai detto che i rischi spariscono.... ma con il caldo/sole ci sono parecchi tipi di distacco differenti inoltre anche quelli del freddo (perché ci sono zone d'ombra sempre fredde.
Mentre la notte e la mattina presto i problemi legati al caldo e al sole non ci sono... quindi restano solo quelli del freddo.

Quando il manto si rompe non sono certezze e non ci sono regole, ma può comunque essere un segnale che potrebbe far valutare la situazione.

Una rottura del manto, con determinate condizioni può creare una crepa anche di 2 km.... su un pendio e creare del problemi.

È come quando senti uno scricchiolio del letto... non vuol dire che si stia rompendo, che si sia rotto e che ci sia il rischio... ma è pur sempre un segnale su cui bisogna fare attenzione. Meglio esagerare nella prudenza che non farlo...
 
Quando il manto si rompe non sono certezze e non ci sono regole, ma può comunque essere un segnale che potrebbe far valutare la situazione.

Una rottura del manto, con determinate condizioni può creare una crepa anche di 2 km.... su un pendio e creare del problemi.

Beh, ovviamente bisogna valutare tutto cum grano salis. Se la rottura del manto è relativa ad una piccola zona e non ci sono altri fattori di rischio significativi rilevati, forse si può valutare di proseguire. Se invece il problema si somma ad altri fattori di rischio (e il più delle volte capita proprio questo), forse è meglio desistere.
Ovviamente poi ognuno si regola a proprio giudizio. Però è importante studiare prima per sapere quali sono gli indicatori e le condizioni di pericolo e quali no: l'alpinista saprà poi decidere autonomamente fino a quale livello di rischio si vuole spingere.
 
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