Già, ma le grandi pagine dell'alpinismo e anche quelle piccole sono costellate di "rischi stupidi". Chi è che stabilisce che un rischio è più stupido di un altro? Come facciamo a redigere la graduatoria? Perchè obbligarlo per lo scialpinismo (ad esempio) e non per chi va su i grandi ghiacciai alpini? O per chi ciaspola?
Se vuoi parlare di rischi inutili allora è meglio non parlare di montagna, alpinismo e compagnia bella. Chi fa alpinismo è stato definito "conquistatore dell'inutile", eppure è proprio l'inutilità del rischio, l'inutilità dell'azione che rende tanto affascinante la montagna. Andare senza ARTVA è da stolti? Può darsi. Ma allora è da stolti proprio andare.
Non fraintendermi, il mio termine "stupidi" è colloquiale, ci mancherebbe che insulto chi fa sport...
(giusto ieri mattina ero a fare servizio ASA a una gara ciclistica, passino gli insulti a me, ma non ti dico quanto mi fanno incazzare gli insulti ai corridori da parte degli sportivi della "spesa la domenica mattina"... visto che vado in bici anch'io)
Il punto è che secondo me non va letta come una legge contro i diritti degli sportivi, ma come una legge a tutela dei soccorritori.
Io, se andassi in zone rischio valanghe, l'ARTVA me lo porterei a prescindere. Dopotutto sono socio CAI-SAT anche per avere il soccorso alpino, anche se spero di non averne bisogno e sono convinto che non farei causa a nessuno, salva incompetenza manifesta, se dopo aver cercato l'avventura, nessuno mi venisse a salvare (ma questa decisione è personale).
Forse, più sensato che adottare queste misure, sarebbe l'idea di un'assicurazione sportiva, che assorba i costi del soccorso alpino o di montagna. Il fatto però è che si tratta di istituzioni a disposizione di tutti, quindi soggiaciono alle regole generali.
C'è anche da dire che se non si vuole essere soccorsi, a parte le procedure salva-vita a cui i soccorritori sono tenuti, basta lasciare il cellulare a casa... Dubito però qualcuno voglia rinunciare sempre e comunque a questo servizio.
@Speleoalp : ovviamente saprai meglio di me che da grandi onori derivano grandi responsabilità, sarebbe una legge impossibile e discriminatoria.