Lettera di un padre di Melilli

Ciao a tutti non so chi di voi conosce Melilli, ma è un paese non lontano dal mio paese natale (Augusta). Tutta l'intera zona è definita il triangolo della morte (Melilli-Augusta-Priolo) per la presenza del petrolchimico. Non sto qui a dirvi quello che provoca, lo sapete meglio di me. Quello che voglio condividere con voi è una lettera di un padre di Melilli, che esprime tutto il suo rammarico per la figlioletta di 8 anni.
La riporto giusto per riflettere in generale sulla salvaguardia dell'ambiente e per ricordarci che ancora abbiamo il potere di migliorare questo mondo.
Spero sia la sezione giusta. Ale.

MELILLI, SCONVOLGENTE LETTERA DI UN PADRE A SE STESSO
Non ha importanza chi sono.
Dal 1998 ho la malaugurata sfortuna di vivere a Melilli.
Credo sia il posto peggiore d’Italia. Si respira veleno che le raffinerie elargiscono in gran copia. La gente non sorride mai. Vedo solo facce tristi e rassegnate ad una vita breve e monotona. Mai un sorriso, mai una gioia.
Vedo solo schiere di disoccupati che come i topi del piffero magico vanno appresso ai cosiddetti politici locali nella vana speranza di barattare nefandezze con un posto di lavoro all’inferno. Quattro cialtroni che non fanno che approfittare della dabbenaggine e della ingenua credulità popolare per farsi eleggere e quindi “amministrare...” il denaro di quei poveri diavoli che non sanno come mantenere le famiglie.
E’ molto triste constatare come il bisogno abbia ridotto gli uomini di questo posto ad esseri senza volontà, senza dignità, senza speranza.
Tutto ciò è voluto altrove. E’ voluto da chi oltre 50 anni fa trovò terreno facile per i propri intrallazzi nella totale assenza di scrupoli di pochi criminali che, celati sotto il nome di “politici”, consentirono una ormai irreversibile colonizzazione del territorio a chi ha portato solo morte, malattie, depressione e cancellazione di ogni speranza di una vita sana, serena, felice.
Stasera ero in terrazza per far giocare la mia figlioletta che a soli 8 anni mi interroga chiedendomi “Perché a casa nostra c’è sempre questa puzza ? Perché nell’aria c’è sempre tanto fumo ? Perché c’è sempre quel rumore che non ci fa dormire ? Perché quando fa caldo non possiamo aprire i balconi, altrimenti soffochiamo per la puzza ? Perché non ce ne andiamo ? ”
Stasera, mentre la bimba giocava, un rumore sinistro ha dilacerato l’aria. Erano due F16 che sfrecciavano carichi di bombe verso Tripoli. Mi ha chiesto “Dove vanno ? Sono caccia ? Vanno a buttare le bombe vero ?”
Mi sono sentito un verme. Mia figlia ha solo 8 anni e che cosa ha visto della vita ?
Veleni del petrolchimico, malattie dei suoi compagnetti di scuola (l’ultimo è un linfoma di una bimba della sua età), morti di cancro, e ora anche la guerra. A soli 8 anni tutta la sua vita le parla solo di morte e suo padre non fa che dirle che da grande e prima possibile dovrà andarsene da questo paese, paese nel senso di nazione. In Italia non c’è speranza per gli onesti. Qui ormai regnano indisturbati l’arrogante prevaricazione delle multinazionali di cui i nostri governanti sono servi, la corruzione a 360°, la totale negazione della meritocrazia, la nefandezza elevata a regola di vita, la mancanza di lavoro come arma di ricatto, la condanna dell’onestà e la magnificazione del crimine.
Un mondo “bunga bunga” dove l’immoralità, la corruzione, la disonestà, la complicità con il crimine organizzato, la droga, la prostituzione non solo dei corpi ma, soprattutto, delle coscienze, sono requisiti indispensabili per la sopravvivenza.
Mentre pensavo a tutto ciò e sentivo una morsa al cuore e allo stomaco, nel paese di fronte, a Villasmundo, si levavano giochi pirotecnici che fanno ancora sorridere i poveri allocchi che lodano gli amministratori per aver loro donato “la festa” ..... !!!
Nello stesso tempo sentivo le campane della chiesa.
Ricordo quand’ero bambino, al mio paese, le campane della chiesa suonavano al vespro e rallegravano gli animi. Segnavano l’inizio del riposo dopo una lunga giornata di proficuo lavoro onesto, pulito, felice.
Avrei dovuto rallegrarmi a sentire le campane, ma non è stato così. Il motivo è molto semplice: le campane suonavano il loro giornaliero e stonato messaggio monocorde. Le campane di Melilli suonavano a morto ! E non c’è da chiedersi qual è la causa della morte, tanto qui è sempre quella.
Allora ho realizzato di essere il peggiore dei peccatori. Ho commesso il peccato più grande che un essere umano possa commettere. Ho tradito il mio sangue. Ho fatto nascere due innocenti all’inferno. Questo è il mio peccato e io non mi assolvo. Io mi condanno senza appello.
Ho guardato mia figlia e ho pianto.
16 maggio 2011
 
Ultima modifica di un moderatore:
E’ molto triste constatare come il bisogno abbia ridotto gli uomini di questo posto ad esseri senza volontà, senza dignità, senza speranza.

Esseri senza volontà, dignità e speranza non sono solo in questo piccolo paese vessato. Ne è piena la nazione.
Facevo una riflessione simile proprio ieri.
Mi auguro veramente che il 150° compleanno ci ridoni un po' di necessità di dignità.
Soprattutto di dignità.
Non sudditi ma cittadini.
Si può fare.
 
Per diversi motivi ci dobbiamo tutti sentire tirati in causa e oggi, più che mai dobbiamo batterci, non voglio morire senza lottare.

Certo Alessà che passi dalla padella alla brace
 
Queste cose ti fanno venir voglia di rivoluzione.
Ma poi pensi che tutte quelle che hanno fatto i nostri avi nei secoli,
Hanno prodotto cio'
e la frustrazione aumenta.
 
Nell'aria c'è soltanto rassegnazione...ma come si fa a dare la colpa a chi si rassegna!
Io penso che chi sopravvive in questo mondo sono coloro che riescono ad adattarsi ai cambiamenti e, siccome i cambiamenti che si presentano sono quasi tutti negativi, allora "vive" chi si rassegna
Parola di rassegnato.:ka:
 
Certo Alessà che passi dalla padella alla brace

Proprio quello che ho pensato quando mi sono trasferita!!!!
Per fortuna, grazie al favore delle correnti, ad Augusta non è così tragica come dice nella lettera (almeno per quanto riguarda l'aria).
 
C

ciclotore2

Guest
Che mentalità del *****. Farei di tutto per andarmene da un posto insano specie per il bene dei miei figli. Sono figlio di emigrati siciliani in Piemonte. Mio padre aveva un negozio di ortofrutticoli a Palermo ma lo vendette per non pagare il pizzo a gente di merda ed emigrò, 55 anni fa in Olanda, Germania per poi finire poi a fare l'operaio 35 anni alla Fiat. Insomma il signore melenso di Melilli vive questa situazione da diversi decenni ed in tempi in cui la crisi non c'era sarebbe Potito emigrare altrove. In Sicilia o accetti il patto con la mafia o muori di fame. Se vivi da perdente bin farai mai il bene dei tuoi figli. Scusate la schiettezza.
 
Che mentalità del *****. Farei di tutto per andarmene da un posto insano specie per il bene dei miei figli. Sono figlio di emigrati siciliani in Piemonte. Mio padre aveva un negozio di ortofrutticoli a Palermo ma lo vendette per non pagare il pizzo a gente di merda ed emigrò, 55 anni fa in Olanda, Germania per poi finire poi a fare l'operaio 35 anni alla Fiat. Insomma il signore melenso di Melilli vive questa situazione da diversi decenni ed in tempi in cui la crisi non c'era sarebbe Potito emigrare altrove. In Sicilia o accetti il patto con la mafia o muori di fame. Se vivi da perdente bin farai mai il bene dei tuoi figli. Scusate la schiettezza.

Quante fesserie e semplicità in un solo messaggio. :no:
 
Io abitavo a Grugiasco,alloggio in condominio di emme e avevo un lavoro che mi portava in tasca 1000 E di più.

Ora sono in un paesino del monte bracco,guadagno molto meno ma sono tranquillo e felice.

Sono scelte ma sono molto difficili. E di sicuro avere dei figli non aiuta a farle.
 
Discussione surreale, la bambina di 8 anni di cui si parla nel post di apertura oggi ne ha 15...

...il tema della diffusa insensibilità alle denunce ecologiche in Italia è dovuto a diversi fattori, la mia personalissima opinione è che nessuno (ma proprio nessuno-nessuno-nessuno) considera autorevole un ecologista che parla di inquinamento perché gli ecologisti non hanno mai fatto niente per diventarlo, la autorevolezza si guadagna sul campo, parlando quando è necessario, tacendo quando non si ha niente da dire, evitando di sparare allarmi ogni giorno e dati ad cazzum ogni 3 x 2.

Non dimentichiamo che l'ecologismo in politica si è suicidato molti anni fa presentandosi alle elezioni con gli ex-comunisti, accollandosi così lo stigma di una ideologia che ecologista non era mai stata se non per opportunismo e che nel paese era in crollo verticale dei consensi già da un pezzo.

Smettere di denunciare? No, ma non aspettatevi miracoli di ascolto il dito è pronto sul telecomando, pronto a cambiare canale.
 
Discussione surreale, la bambina di 8 anni di cui si parla nel post di apertura oggi ne ha 15...

...il tema della diffusa insensibilità alle denunce ecologiche in Italia è dovuto a diversi fattori, la mia personalissima opinione è che nessuno (ma proprio nessuno-nessuno-nessuno) considera autorevole un ecologista che parla di inquinamento perché gli ecologisti non hanno mai fatto niente per diventarlo, la autorevolezza si guadagna sul campo, parlando quando è necessario, tacendo quando non si ha niente da dire, evitando di sparare allarmi ogni giorno e dati ad cazzum ogni 3 x 2.

Non dimentichiamo che l'ecologismo in politica si è suicidato molti anni fa presentandosi alle elezioni con gli ex-comunisti, accollandosi così lo stigma di una ideologia che ecologista non era mai stata se non per opportunismo e che nel paese era in crollo verticale dei consensi già da un pezzo.

Smettere di denunciare? No, ma non aspettatevi miracoli di ascolto il dito è pronto sul telecomando, pronto a cambiare canale.

personalmente, dato che sono nel settore e conosco di persona molti dei piu' autorevoli naturalisti della provincia di padova: escludendo l'introduzione, che in effetti ha un senso per contestualizzare, per quanto riguarda il primo paragrafo ritengo che non ci siamo proprio. sul secondo mi va bene e posso dartela buona, la terza e ultima invece e' verissima.

per quanto riguarda padova e dintorni, comunque il veneto:

1)gli ecologisti ci hanno provato eccome a rendersi autorevoli, ma la mentalita' italica e' che tutti credono di sapere tutto e avere sempre ragione, soprattutto quando si parla di natura. per esperienza personale: se io come tecnico informatico smonto un pc e dico che la scheda madre e' da buttare, nessuno si azzarda a dire che non e' vero. se guardo un disegno cad meccanico o edile e dico che le quote e l'impaginazione fa schifo, o vedo un'auto che ha la guarnizione della testa a donnine allegre, nessuno dice nulla, al limite guardano un attimo. quando parlo di ambiente non c'e' pezza, tutti sanno tutto e chi si impegna e' solo un idiota. per l'italiano medio l'ambiente si ferma a cani gatti e campagna (che e' uno stramaledetto ambiente antropizzato, non e' affatto natura!!!), il resto sarebbe tutto da cementare e fare stadi, multisala, centri commerciali, apple store, fighettobar e sale slot.

2)l'ecologia in italia, assieme ad altre cose, e' sempre stata sacrificata in nome dell'interesse di pochi. anche gli ecologisti, ittiologi, faunisti e botanici si sono trovati stretti. quando un politico deve fare qualcosa di controverso lui sa gia' che qualcuno del settore alla caccia disperata di fondi dara' comunque il suo avallo. e, anche se non ce l'ha, usera' altri strumenti (ad es il ricatto occupazionale, o anche minacce in stile apertamente squadrista), per portare avanti i suoi comodi. esempio: parco colli euganei. i cementifici dovevano chiudere decenni fa. i pro cementificio hanno fatto di tutto giocando sporco in ogni modo e spesso e' gente molto preparata, che sa cavillare sulle virgole e anche quando viene dimostrato che sta palesemente sparando stronzate passa ad altri sistemi subdoli (incluso minacce velate ed attacchi ad personam).

3)all'ecologia si sovrappongono interessi di parte anche provenienti da parte di gente che dovrebbe tenerci, o si sovrappongono lotte ideologiche e boiate varie tra gente che ha incarichi in consulte. esempio: la gestione del siluro, che ha visto emerite porcate commesse in nome della sua eradicazione, anche dove il siluro non c'era o era presente in numeri minimi, o quella del luccio italico (mi sono scornato con gente di quei gruppi, che prima mi ha minacciato e ora va a dire in giro quel che io dicevo nel 2009 facendolo passare per loro). oppure la gestione dei cinghiali in zona colli, che e' stata ed e' tuttora volutamente una porcata con risvolti assurdi.

4)e' difficile trovare politici collaborativi. anni fa era piu' facile e spesso lo facevano, trovando l'aiuto bipartisan di politici sensibili al problemi e interessati ad una soluzione. ma nel frattempo altri elementi, a cui faceva molto scomodo questo, sono riusciti a ottenere strumenti normativi e burocratici con cui bloccare chi vuole fare qualcosa, o anzi con cui propagare la loro volonta' e imporla a forza

5)almeno nella mia zona gli allarmi ecologici non vengono lanciati a caso, sono lanciati in numero e di tipo solitamente opportuno, ma non vengono calcolati, anzi. e poi vieni aggredito dalla gente che non ha ricevuto il tuo allarme, perche' qualcuno prima l'ha fermato, quindi oltre al danno di non essere ascoltato la beffa.

in mezzo al caos ci sono enti che lavorano bene (la provincia di treviso, sotto gentilini, ha collaborato moltissimo con i botanici; da quel punto di vista, quel sindaco ha avuto una correttezza e una sensibilita' e impegno non comuni), ma sono rari. nel grosso del veneto le cose segue una sola regola, il motivo per cui gli ecologisti non contano:

0)schei. quando sentono quella parola i veneti si inchinano e spengono il cervello. poco importa se loro figlio ha la leucemia o se lo zio e' morto di cancro, se il traffico pesante causa vittime, se la rete viaria fa schifo e avremmo bisogno di piu' ferrovie e del completamento dell'idrovia, se i cementifici andavano riconvertiti 30 anni fa, se i siluri si sono diffusi perche' e' pieno di scarichi di piccole industrie nei canali che causano continue morie agevolando le specie piu' invasive e se i cinghiali nei colli sono stati immessi dai cacciatori, se il dissesto idrogeologico causa vittime e danni e se i tumori e le malattie respiratorie causano una spesa pubblica folle. "el ga i schei", e vedi gli sguardi flashati di gente che fino a 2 secondi prima pareva normale, mentre il figlio di buona donna di politicante o industrialotto di turno sorride e si gode gli incassi fatti sulla nostra pelle e sulle nostre tasche.

da polentone doc, vorrei mandare il 90% dei veneti a fanc**o. e partendo dai piani alti. e scusate il papiro e l'incazzatura.
 
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