Recensione Libro - Build the Perfect Survival Kit

Voto: Potrebbe risultare utile se si è agli inizi ma potrebbe risultare abbastanza inutile se si è dei "veterani"

Recensione:

Titolo : Build the Perfect Survival Kit
Autore : McCann, John D.
Prezzo : da 11,39€ (forse anche meno) fino a 19,95€ a seconda del negozio
Info : 2005, 192p., ill., brossura
Editore: Krause Publications

41MVDTRNJCL._SL500_AA300_.jpg

Siccome per non pagare le spese di spedizione bisogna raggiungere un minimo di spesa (non so se avete notato ma sto limite scende sempre di più...incentivo per invogliare a leggere o settore in crisi?) di solito mi capita di dover comprare due o più libri. Di conseguenza a voi tocca sorbirvi, a seconda dei casi, una o più “recensioni”.

Il libro in questione, esempio lampante di come gli americani stiano in fissa con manuali e kit vari (secondo me hanno grossi, ma GROSSI problemi...) mi è stato portato a conoscenza dal buon michelino, e subito la mia mano sinistra, che guarda caso è la mano del diavolo, ha provveduto con un rapido “click” ad inserirlo nel carrello...con somma soddisfazione di tutte le altri parti del corpo. ;)

Titoli che spiegano in maniera più chiara di così l’argomento trattato non ne esistono: “Build The Perferct Survival Kit”.
Scritto ovviamente in inglese, ma facilmente comprensibile, e se lo dico io è così dato che non sono certo una cima in lingue straniere, è un libretto abbastanza “slim” sono 192 pagine riccamente popolate di fotografie in bianco e nero e da due tipi di riquadri:
“Fast Facts” e i “Did You Know” che riportano informazioni aggiuntive più o meno conosciute.

Il libro è strutturato in quattro aree:
1- le basi, che è una sorta di introduzione
2- i componenti
3- i kit
4- l’appendice che contiene la bibliografia, sitografia, l’elenco dei materiali dei singoli kit e qualcos’altro.

Le due aree più corpose e che fondalmente sono il cuore del libro sono la due e la tre. Il capitolo inerente ai componenti (il più corposo in assoluto) è una sorta di grande catalogo degli acquisti suddiviso per aree (fuoco, luce, segnalazione, primo soccorso, orientamento ecc) che illustra, proprio come un catalogo, quello che il mercato offre, riportando dati, brevi descrizioni e pareri personali.
La maggior parte dei prodotti sono ampiamente conosciuti, ma non si può negare che ogni tanto compaia qualche oggettino simpatico che riporta alla mente vecchie discussioni del forum, ad esempio una piccola ma potente luce di segnalazione prodotta dalla egear, che mi ha fatto ricordare un post inerente alla nebbia e alla possibilità di “smarrire” il punto di bivacco quando si esce per espletare i bisogni corporei...
Interessante la parte inerente alla scelta del contenitore, argomento che a suo tempo mi fece tribolare non poco...
Il capitolo sui kit descrive ed illustra varie tipologie di kit (piccoli, medi e grandi) stivati in vari contenitori (marsupio, scatola stagna ecc) e kit adatti ai mezzi, tipo il kit da tenere in macchina, in barca, in aereo (ovviamente l’aereo deve essere vostro altrimenti col piffero che ve le fanno portare certe cose)

L’appendice, come riportato prima, raggruppa una serie di informazioni come gli indirizzi di scuole di sopravvivenza, negozi e produttori (interessanti) bibliografia consigliata (interessante pure questa ma ovviamente tutti libri in inglese).

Personalmente il “percorso” o “pippone mentale” dell’assemblare un kit di sopravvivenza me lo sono fatto l’anno scorso. Partendo dal presupposto che la mia regola base fosse il trasporto separato dal resto dell’equipaggiamento, ho iniziato cercando di farmene uno più tascabile possibile ma che risultava per certi aspetti “dipendente” dal resto dell’equipaggiamento (ad esempio non avevo niente per far bollire l’acqua) poi sono passato ad uno più ingombrante e pesante “autosufficiente” per quanto riguardava acqua/cibo, fuoco/segnalazione, riparo/primo soccorso, ma questo comportava inevitabilmente ad avere dei “doppioni”, poi sono tornato un pochino indietro cercando di fare una via di mezzo fino ad arrivare alla conclusione di questo iter capendo che...mi sono rotto le balle.

Lungi da me criticare kit vari e chi se li porta dietro (non mi sono mai divertito così tanto cercando di simulare le varie situazioni per capire cosa portare o no) ancor più lungi da me dire che ste cose non servono, per quel che mi riguarda, tenendo conto delle possibilità che avrò di trovarmi in una situazione da kit di sopravvivenza, aggiungendoci il fatto che non ho capito per quale motivo mi dovrei perdere lo zaino (ma soprattutto se dovesse succedere una cosa del genere è un po’ come per bruciare il manuale, preferisco rimanerci secco all’istante) il “kit” nel senso stretto del termine, non me lo porto più.
Attenzione però!!! Non ho detto che non mi porto alcuni materiali che comporrebbero il kit! Ho solo detto che non porto tutti questi in un unico posto. (e qui sta l’inghippo)
Ad esempio, la coperta isotermica me la porto nella custodia del primo soccorso (piccola nota, non comprate la custodia della ferrino, costa un botto ed ha solo due scomparti) il fischietto me lo porto al collo, il firesteel sta messo dentro un astuccio legato alla cintura, il nastro americano, le fascette da elettricista e il cordino ficcati in un astuccio dentro lo zaino e così via (e quando arriverà, se mai arriverà...lo zaino nuovo, tra pochi giorni festeggio i due mesi di attesa, ci sarà uno scomparto adibito al materiale da “lavoro” uno al materiale da primo soccorso ed uno al cibo/vestiti/nanna)

Siccome questo è soltanto il mio modo di vedere la cosa, e giustamente ci può essere chi invece vuole il “kit”, faccio un piccolo passo indietro per spiegare un pochino meglio la storia della “doppia valutazione”.

Se uno si è appena avvicinato a questo mondo sfaccettato che è l’outdoor, può effettivamente, trarre beneficio da questo libro in quanto ha sott’occhio una vasta gamma di articoli dei quali magari ne ignorava l’esistenza, ed avere dei modelli di riferimento o spunti per nuove idee a portata di mano.

Se uno invece è un “veterano” nei tempi morti bazzica i negozi che vendono ste cose, conosce le marche delle aziende leader nel settore, è appassionato di “oggettistica”, conosce e frequenta forum e siti inerenti a queste attività, di questo libro ne può fare tranquillamente a meno anche perché, per quanto riguarda i “survival kit” la rete è gonfia di immagini, articoli e video.
Se poi uno prova piacere nel comprare libri (sono uno di quelli) allora liberissimo di farlo.

Un limite reale di questo testo (scritto nel 2005) o che comunque lo sarà in futuro, è che il mercato offrirà sempre nuovi modelli e prodotti, quindi prima o poi diventerà obsoleto, anche se, fornirà sempre una sorta di linea guida per assemblarne uno.

Se volete, potete dare un’occhiata al libro, che sicuramente è il metodo migliore per capire se può interessare o no (indice e pagine iniziali) sfruttando l’anteprima disponibile su google libri.
Build the Perfect Survival Kit - Google Libri

PS
Strano che un libro del genere non si trovi da scaricare

PPS
i gusti son gusti ed è giusto che sia così, ma io i kit stile gioco di logica che per prendere una cosa devi praticamente rovesciare tutto e poi per rimetterlo insieme e richiuderlo, seguire dettagliatamente una procedura sviluppata da un team di matematici e fisici non li sopporto.

Come sempre se avete domande chiedete pure :)
 
Ultima modifica:
due curiosità: in cosa consiste il travel kit che si legge in copertinao_O?
in base a cosa si differenziano i contenuti dei diversi kit? (sempre quelli della copertina)


comunque mi sembra interessante, magari una volta o l'altra per non pagare la spedizione lo piglio:)
 
due curiosità: in cosa consiste il travel kit che si legge in copertinao_O?
in base a cosa si differenziano i contenuti dei diversi kit? (sempre quelli della copertina)

non fa una vera e propria distinzione riferita all'uso, i criteri per differenziare i vari kit sono inerenti alla dimensione (mini, piccolo, medio, grande) e al tipo di contenitore, quindi avrai diversi kit mini, diversi kit piccoli ecc
 
Alto Basso