Recensione libro: Bushcraft di Paolo Botton

Faccio una piccola recensione del libro di Paolo Botton: Bushcraft, Istruzioni per le attività fuori pista, Una raccolta di suggerimenti per chi inizia, 374 pagine, stampato da Amazon.
Di questo libro esistono due edizioni: una a colori ed una in bianco e nero, e io posseggo quest'ultima.
I capitoli/paragrafi sono i seguenti:
- Che cosa serve per iniziare: vengono presi in rassegna i principali componenti dell'attrezzatura, dallo zaino, al coltello, all'accetta, al cordane, al telo tenda, alle stoviglie, etc.
- Igiene: qualche indicazione sulla cura del campo e della persona in outdoor
- Acqua e disidratazione: brevi indicazioni sulla raccolta dell'acqua e sul prevenire la disidratazione
- Nodi d'uso pratico, realizzazione ed utilità: trattazione piuttosto dettagliata dei principali nodi e delle principali legature realizzabili
- Intagli - tacche - incavi - recessi - dentelli: come realizzare i classici intagli a 7, a V, e qualcos'altro
- Bastone polivalente a forcella: piccola disgressione sull'uso di un bastone dotato di forcella all'estremità superiore
- Paletti multiuso: alcuni suggerimenti su come utilizzare i classici paletti in legno
- Forcelle assimetriche ad uncino: breve focus sull'uso delle forcelle talvolta presenti sui paletti in legno
- Ripari, materassi vegetali, brande e amaca: come tendere dei cavi e realizzare delle coperture con un telo, come realizzare un materasso con del materiale naturale, come realizzare una branda con dei listelli in legno od una corda, ed infine, come sorreggere una amaca
- Legno: principali ed essenziali caratteristiche del materiale, principalmente per utilizzarlo come combustibile
- Raccolta della legna: come realizzare una efficace raccolta della legna per un focolare
- Focolari: tipologie di focolari
- Spalliere riflettenti e frangivento: disanima delle strutture funzionali a rendere maggiormente efficente un focolare
- Sistemi di sospensione per pentole: dettagliata descrizione di vari tipi di sospensioni di una pentola sul fuoco
- Trapano con archetto: intruduzione ad uno dei modi più iconici di proto innesco di un fuoco
- Nido per accendere un fuoco: realizzazione del manufatto adatto ad accogliere la brace e all'innesco della fiamma
- Fuoco: due tipi di accensioni ed alcuni tipi di fuochi, e come estinguerli
- Utensili per cucinare: realizzazione di utensini in legno
- Carpenteria in legno - froissartage: introduzione al froissartage e prime realizzazioni
- Zaino con telaio in legno: realizzazione di un telaio, con listelli e corda, per il trasporto di carichi a spalla
- Cuciture: unire due lembi di stoffa con ago e filo
- Rammendi: chiudere uno strappo, sempre con ago e filo
- Orientamento - nozioni: elementi basici di orientamento, navigazione con la bussola, e lettura di una mappa
- Piante per uso alimentare: qualcuno, credo prorpio qua sul furum, abbia giustamente osservato che: tutte le piante sono mangiabili, ma alcune però una volta sola; in questo capiolo vengono trattele alcune piante commestibili
- Ricette minimaliste: alcune ricette da fare al focolare
- Come iniziare: sicurezza ed aspetti psicologici: una traccia su come approcciarsi all'attività
- La visione notturna: considerazioni sulla visione in caso di scarsità di luminostà
- I quattro cardini delle attività fuori pista: un algoritmo comportamentale con quattro azioni da svolgere in successione
- Da solo nel bosco - la tua prima vera uscita: suggerimenti per la prima uscita
Appendice
- Stoviglie - alcune informazioni aggiuntive: nozioni complementari sulle stoviglie
- Lampade a petrolio: disamina su una valida, ma forse desueta, fonte di illuminazione
- Quinzee - igloo di fortuna: istruzioni per la costruzione di un igloo di neve
- Buca anti tormenta: alternativa veloce all'igloo
- Angolo di cottura e seduta sulla neve: realizzazione di un piccolo angolo cottura in ambiente innevato
- Realizzare ed impermeabilizzare un telo: come realizzare da sè un telo tenda
- Un telo alternativo ed aconomico: telo in nylon, in funzione del precedente
- Tracce di animali: descrizione delle tracce di comuni animali selvatici
- Coltello da campo - cartamodello: profilo per la realizzazione DIY di un coltello da campo
- Fornello a legna - cartamodello: profili per la realizzazione, sempre DIY, di una bushbox
Il libro contiene tantissimo materiale, anche fotografico, illustra tantissime tecniche, molte delle quali sono basiche e non richiedono chissà quali doti di manualità, e solo alcune necessitano di una esperienza specifica. L'approccio al bushcraft è old style, oserei quasi dire rurale, in cui al centro non è mai posto l'attrezzo (marca e modello è del tutto irrilevante), ma la tecnica, atta a soddisfare una necessità. Praticamente quasi tutta l'attrezzatura utilizzata nel libro non è pensata per il bushcraft, ma è tranquillamente già reperibile in casa o in un semplice negozio di articoli per la casa o di ferramenta; ci sono ovviamete delle eccezzioni, come il coltello da campo (di cui l'autore ne suggerisce una realizzazione in prorpio, avendone le capacità), gli strumenti per il froissartage e pochi altri articoli. Il libro è stato scritto con l'intenzione di trasmettere un'esperienza maturata negli anni, e questo obiettivo è certamente pienamente raggiunto, forse qualche capitolo non è riuscito bene al pari degli altri, ma nel complesso il lavoro è encomiabile. Le tecniche e le nozioni ivi contenute sono ottime come punto di partenza per costruire un propio bagaglio di esperienze.
Edito qualche anno fa, si trova forse ancora in vendita su Amazon
Cordiali saluti
 

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Grazie per la segnalazione, è sempre bello essere informati sul panorama manualistico.

Tuttavia, credo che alla fine siano un po' tutti uguali e io avendo già questi

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credo che non lo comprerò, temo sia un doppione ;)
 

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Questo tizio faceva un sacco di video interessanti, se il manuale rispecchia quelli é forse un pelo differente e più interessante dei soliti.

NB: non condivido questa cosa di guadagnare su queste tematiche. Ma é giusto riconoscere, opinione persone, che potrebbe interessare a qualcuno, anche perché é Italiano e si basa sul vostro territorio, quindi magari anche più utile, idoneo a voi.
 
ho preso anche io il libro per curiosita'. devo dire che non e' affatto il mio settore, ma mi e' piaciuto proprio per 4 motivi: 1)come detto, niente marche o altro, ma indicazioni generiche 2)spiegato in modo semplice e chiaro, a prova di me 3)va al sodo senza tanti fronzoli e non se la tira 4)niente rambate, che a me che devo inseguire una lepre o porconare con uno scardolone senza cappottarmi e finire in un fosso non interessano minimamente

@TiWoodvivor il libro in bn costa veramente poco, quindi non credo che ci guadagni tanto :)
 
ho preso anche io il libro per curiosita'. devo dire che non e' affatto il mio settore, ma mi e' piaciuto proprio per 4 motivi: 1)come detto, niente marche o altro, ma indicazioni generiche 2)spiegato in modo semplice e chiaro, a prova di me 3)va al sodo senza tanti fronzoli e non se la tira 4)niente rambate, che a me che devo inseguire una lepre o porconare con uno scardolone senza cappottarmi e finire in un fosso non interessano minimamente

@TiWoodvivor il libro in bn costa veramente poco, quindi non credo che ci guadagni tanto :)

Mi fà piacere saperlo allora ;) Infatti é uno dei pochi che fà o faceva video con un atteggiamento pacato. Al contrario della solita esaltazione, enfatizzazione, ecc Sia a livello materiale, che a parole, atteggiamenti. Ma lui con semplicità, argomenti spesso su ciò che é più fondamentale e necessario.

Ottimo, ottimo ;)
 
non solo.. ha fatto le due versioni in bianco e nero più economica soprattutto per chi già sa molte cose e vuole solo darci un'occhiata e a colori per chi essendo meno scafato volesse immagini più fruibili. Aveva anche spiegato (nel video in cui lo aveva presentato) che non aveva preso percentuali chiedendo i prezzi più bassi possibili...
 
Mi era anche piaciuto molto un suo video in cui raccontava come aveva costruito la sua casa nel modo più funzionale e autonomo. Anche ,come avete detto, la sua pacatezza nel raccontare il suo "malanno".
 
Perchè c'è qualcosa di sbagliato nel lavorare scrivendo un libro, dedicarci tempo e nozioni apprese non gratuitamente, farlo pubblicare tramite un editore e tutti i costi e le procedure, organizzare la distribuzione e addirittura essere pagato? Ci sono addirittura due versioni per tutte le tasche. Il lavoro deve essere sempre riconosciuto e pagato, altrimenti tutta la categoria professionale ne viene sminuita e danneggiata.
 
Ad ognuno la propria visione della vita. Per il resto nulla di giusto o sbagliato, semplicemente principi e valori differenti. Ognuno é libero di vederla come vuole, ed ognuno ci vedrà lo sminuire e danneggiare qualcosa secondo la propria prospettiva.

Personalmente le attività riguardanti la vita in economia sussistenza e tutto quello che ruota attorno alla vita naturale, indipendenza, ecc non dovrebbe essere usato per lucrarci, per lavoro, ecc Ma piuttosto un tramandare per passione, perché ci si tiene a ricordare alla gente che si può vivere in maniere più umili, essenziali, ecc. Non tutti vivono per il "dio denaro".

D'altra parte la domanda é medesima al contrario: "c'é qualcosa di sbagliato nel voler tramandare qualcosa di importante come il "saper vivere", per il piacere di far conoscere certe realtà agli altri e non per guadagnarci? Io lo trovo molto più genuino, nobile, umile". Mentre trovo squallido vivere pensando solo al denaro, cercando di guadagnare da ogni cosa che si fà, soprattutto se fatta anche per gli altri.

Personalmente quel genere di cose le tramando a chì posso e a chì vuole senza aspettarmi denaro, ma perché trovo importante farlo passare.

NB: prima che mi si dica che "io ho detto questo e quello", non stò dicendo nulla contro l'autore, non penso che l'autore sia di quel genere, avrà i suoi motivi e le sue filosofie. Ma solo perché mi piace argomentare le opinioni che espongo, se si fanno passare come non ponderate, come se campate per aria. Quando sono solo differenti. Poi ognuno fà come vuole e ritiene opportuno per se, ma questo non vuol dire che siano sbagliate visioni differenti da quelle.

Infatti, nonostante questa differenza, ho descritto positivamente sia la persona che i suoi contenuti, quelli che conoscevo essere i suoi sull'altra piattaforma. Facendo praticamente un elogio. Ed anche in altre discussioni lo avevo consigliato.
 
Ultima modifica:
Perchè c'è qualcosa di sbagliato nel lavorare scrivendo un libro, dedicarci tempo e nozioni apprese non gratuitamente, farlo pubblicare tramite un editore e tutti i costi e le procedure, organizzare la distribuzione e addirittura essere pagato? Ci sono addirittura due versioni per tutte le tasche. Il lavoro deve essere sempre riconosciuto e pagato, altrimenti tutta la categoria professionale ne viene sminuita e danneggiata.
Ritengo che siano scelte personali legittime, non me ne volere @zoro ma una categoria professionale non è che viene valorizzata in funzione di quanto è il loro "guadagno" ma in base, al limite, alla bontà del contenuto riconducibile al suo operato. Probabilmente per il Sig. Botton è più importante la divulgazione di un qualcosa che ritiene importante che il guadagno in sè, in un mondo consumistico come il nostro, sinceramente, tanto di cappello.
Il lavoro deve essere sempre riconosciuto e pagato ? Sì, concordo ma se uno, di libera scelta, decide di guadagnare 1 anzichè 10 non vedo dove sia il problema, sarebbe triste se uno volesse guadagnare 10, il suo lavoro vale 10, ma il mercato, o l'editore, gli riconosce 1, questo, a mio avviso, danneggia una categoria professionale perchè alla fine, nel tempo, si avranno solo lavori che valgono 1 e non più 10.

Lo comprerò ? ..... oddio di libri ne ho "n+1", fra cui anche quello Canterbury che, ammetto, non l'ho neanche ancora aperto, ultimamente non leggo molto ma visto le premesse può essere che finirà in libreria (la versione a colori visto che tratta anche il riconoscimento di piante/erbe edibili).

Grazie per la segnalazione @bymau

Ciao :si:, Gianluca
 
Ritengo che siano scelte personali legittime, non me ne volere @zoro ma una categoria professionale non è che viene valorizzata in funzione di quanto è il loro "guadagno" ma in base, al limite, alla bontà del contenuto riconducibile al suo operato. Probabilmente per il Sig. Botton è più importante la divulgazione di un qualcosa che ritiene importante che il guadagno in sè, in un mondo consumistico come il nostro, sinceramente, tanto di cappello.
Il lavoro deve essere sempre riconosciuto e pagato ? Sì, concordo ma se uno, di libera scelta, decide di guadagnare 1 anzichè 10 non vedo dove sia il problema, sarebbe triste se uno volesse guadagnare 10, il suo lavoro vale 10, ma il mercato, o l'editore, gli riconosce 1, questo, a mio avviso, danneggia una categoria professionale perchè alla fine, nel tempo, si avranno solo lavori che valgono 1 e non più 10.

Lo comprerò ? ..... oddio di libri ne ho "n+1", fra cui anche quello Canterbury che, ammetto, non l'ho neanche ancora aperto, ultimamente non leggo molto ma visto le premesse può essere che finirà in libreria (la versione a colori visto che tratta anche il riconoscimento di piante/erbe edibili).

Grazie per la segnalazione @bymau

Ciao :si:, Gianluca

Non sono d'accordo. Se io scrivo un libro sul bushcraft e lo pubblico a prezzo di costo, danneggio tutta la categoria degli scrittori in generale, soprattutto in un periodo di crisi dell'editoria e della carta stampata e danneggio ancora di più quelli che vivono di quel settore specifico, senza parlare del fatto che nessuna casa editrice lo farebbe mai. Un conto è regalare qualcosa a qualcuno o a un gruppo di persone, ma per il resto può regalare le sue conoscenze con altri mezzi. Anche i cinesi con i prezzi eccessivamente stracciati hanno rovinato negli anni diversi settori. Anche nel piccolo il principio è lo stesso. Il discorso sul guadagnare poco di propria volontà, può anche essere condivisibile, ma va a discapito di altri purtroppo, in questo mondo. Avrei preferito allora una politica del tipo, per ogni 10 libri venduti si pianta un albero, o per ogni libro venduto si dona un euro al wwf, a legambiente ecc. ci sono altri metodi migliori. Sempre secondo me, ci mancherebbe.


Ad ognuno la propria visione della vita. Per il resto nulla di giusto o sbagliato, semplicemente principi e valori differenti. Ognuno é libero di vederla come vuole, ed ognuno ci vedrà lo sminuire e danneggiare qualcosa secondo la propria prospettiva.

Personalmente le attività riguardanti la vita in economia sussistenza e tutto quello che ruota attorno alla vita naturale, indipendenza, ecc non dovrebbe essere usato per lucrarci, per lavoro, ecc Ma piuttosto un tramandare per passione, perché ci si tiene a ricordare alla gente che si può vivere in maniere più umili, essenziali, ecc. Non tutti vivono per il "dio denaro".

D'altra parte la domanda é medesima al contrario: "c'é qualcosa di sbagliato nel voler tramandare qualcosa di importante come il "saper vivere", per il piacere di far conoscere certe realtà agli altri e non per guadagnarci? Io lo trovo molto più genuino, nobile, umile". Mentre trovo squallido vivere pensando solo al denaro, cercando di guadagnare da ogni cosa che si fà, soprattutto se fatta anche per gli altri.

Personalmente quel genere di cose le tramando a chì posso e a chì vuole senza aspettarmi denaro, ma perché trovo importante farlo passare.

NB: prima che mi si dica che "io ho detto questo e quello", non stò dicendo nulla contro l'autore, non penso che l'autore sia di quel genere, avrà i suoi motivi e le sue filosofie. Ma solo perché mi piace argomentare le opinioni che espongo, se si fanno passare come non ponderate, come se campate per aria. Quando sono solo differenti. Poi ognuno fà come vuole e ritiene opportuno per se, ma questo non vuol dire che siano sbagliate visioni differenti da quelle.

Infatti, nonostante questa differenza, ho descritto positivamente sia la persona che i suoi contenuti, quelli che conoscevo essere i suoi sull'altra piattaforma. Facendo praticamente un elogio. Ed anche in altre discussioni lo avevo consigliato.

Parli sempre troppo di filosofie e concetti astratti, senza considerare il contesto. Il mio ragionamento è semplice, per la mia esperienza lavorare gratis è sbagliato e spesso può danneggiare una categoria di lavoratori o un settore. Faccio solo un mio ragionamento, perchè si stava facendo passare per strano il fatto di guadagnare qualcosa dal vendere e scrivere un libro (che poi sono spicci, se chiedi a chi è del settore). Quando la normalità è l'esatto contrario. Non importa il contenuto del libro. Il romanzo va pagato e il manuale deve essere gratis? Neanche io ho niente contro l'autore, che non conosco e può benissimo pubblicare articoli gratis o video gratuiti con tutta la conoscenza del mondo, donata a chi lo segue. Quindi ci sono altri mezzi, più corretti per fare quello che dici tu. E anche fosse, dove la trovi una casa editrice che lavori gratis? il grosso del costo della vendita di un libro (più del 50% del prezzo di copertina) è la distribuzione dello stesso. Chi mai per una filosofia personale, non solo non ci guadagna, ma ci rimette addirittura, per fare un lavoro del genere? Dai questa è fantascienza. E se il prezzo di mercato di quel libro è x, se l'autore non vuole i suoi diritti riconosciuti e la sua percentuale, per quanto bassa, pagata. Indovina un pò? quel libro sarà sempre venduto a x e la percentuale dell'autore e i suoi diritti li rileva la casa editrice.
 
La versione "a colori" costa, su amazon, 43€ ed è un libro da 387 pagine formato A5 (+/-) del 2020, non è proprio un prezzo stracciato ma lo trovo adeguato, la versione "in bianco e nero", stesso formato, stesso numero di pagine, 13.62€, ambedue le edizioni con copertina flessibile.

Il libro di Canterbury, dal titolo "Bushcraft 101", viene venduto su amazon a 16€, formato analogo a quello di Botton ma con 256 pagine, ovviamente altri volumi di vendita.

Non sono d'accordo. Se io scrivo un libro sul bushcraft e lo pubblico a prezzo di costo, danneggio tutta la categoria degli scrittori in generale, soprattutto in un periodo di crisi dell'editoria e della carta stampata e danneggio ancora di più quelli che vivono di quel settore specifico, senza parlare del fatto che nessuna casa editrice lo farebbe mai.
Personalmente posso riconoscere che si può creare un danno alla categoria degli scrittori nel momento in cui gli editori lo pretendono anche da altri perché c'è stato un "primo" caso, ma se escludiamo questo rischio di "emulazione" continuo a non vedere questa linearità, per una casa editrice se ha la possibilità di contenere i costi (meno royalty all'autore) ed avere comunque un prodotto valido non vedo per quale motivo non dovrebbe accettare, entro certi limiti più il prezzo è abbordabile maggiore sarà il bacino di utenza disposto a comprarlo.
Anche i cinesi con i prezzi eccessivamente stracciati hanno rovinato negli anni diversi settori
Lo hanno fatto perché hanno creato dei prodotti accattivanti ma di bassa qualità che grazie ai numeri prodotti e ad un costo industriale inferiore alla media il prezzo finale è più contenuto, questo può rovinare il mercato ma non è il caso di questo libro salvo che non sia un libro fatto male a livello di contenuti, questo sì che è un potenziale danno ma parliamo di un danno derivante dai contenuti e non di royalty.
Avrei preferito allora una politica del tipo, per ogni 10 libri venduti si pianta un albero, o per ogni libro venduto si dona un euro al wwf, a legambiente ecc
Poteva essere una scelta alternativa.

Poi, per carità, io non scrivo libri, mai avuto a che fare con un editore, per cui probabilmente mi sfugge il problema.

Ciao :si:, Gianluca
 
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Non sono d'accordo. Se io scrivo un libro sul bushcraft e lo pubblico a prezzo di costo, danneggio tutta la categoria degli scrittori in generale, soprattutto in un periodo di crisi dell'editoria e della carta stampata e danneggio ancora di più quelli che vivono di quel settore specifico, senza parlare del fatto che nessuna casa editrice lo farebbe mai. Un conto è regalare qualcosa a qualcuno o a un gruppo di persone, ma per il resto può regalare le sue conoscenze con altri mezzi. Anche i cinesi con i prezzi eccessivamente stracciati hanno rovinato negli anni diversi settori. Anche nel piccolo il principio è lo stesso. Il discorso sul guadagnare poco di propria volontà, può anche essere condivisibile, ma va a discapito di altri purtroppo, in questo mondo. Avrei preferito allora una politica del tipo, per ogni 10 libri venduti si pianta un albero, o per ogni libro venduto si dona un euro al wwf, a legambiente ecc. ci sono altri metodi migliori. Sempre secondo me, ci mancherebbe.




Parli sempre troppo di filosofie e concetti astratti, senza considerare il contesto. Il mio ragionamento è semplice, per la mia esperienza lavorare gratis è sbagliato e spesso può danneggiare una categoria di lavoratori o un settore. Faccio solo un mio ragionamento, perchè si stava facendo passare per strano il fatto di guadagnare qualcosa dal vendere e scrivere un libro (che poi sono spicci, se chiedi a chi è del settore). Quando la normalità è l'esatto contrario. Non importa il contenuto del libro. Il romanzo va pagato e il manuale deve essere gratis? Neanche io ho niente contro l'autore, che non conosco e può benissimo pubblicare articoli gratis o video gratuiti con tutta la conoscenza del mondo, donata a chi lo segue. Quindi ci sono altri mezzi, più corretti per fare quello che dici tu. E anche fosse, dove la trovi una casa editrice che lavori gratis? il grosso del costo della vendita di un libro (più del 50% del prezzo di copertina) è la distribuzione dello stesso. Chi mai per una filosofia personale, non solo non ci guadagna, ma ci rimette addirittura, per fare un lavoro del genere? Dai questa è fantascienza. E se il prezzo di mercato di quel libro è x, se l'autore non vuole i suoi diritti riconosciuti e la sua percentuale, per quanto bassa, pagata. Indovina un pò? quel libro sarà sempre venduto a x e la percentuale dell'autore e i suoi diritti li rileva la casa editrice.
Potrei dire la stessa cosa, giudichi sempre il pensiero altrui come se fosse astratto solo perché tu viv secondo seguendo altri concetti. Usandoli per ritenere tuo giusto, il mio sbagliato. Ma la realtà é anche opposta, visto che non tutti vivono alla stessa maniera. Inoltre non espongo mai nulla di astratto, perché mi baso sempre e solo, semplicemente sui fatti concreti. Che possono essere differenti da quelli che cerchi tu, che hai vissuto tu, o altri,... ma sempre fatti, validi, restano.

Non argomento troppo, perché sarebbe una discussione incompresa, giudicata male, da chì ha deciso di vivere seguendo certi approcci e non ne tollera, vuole comprendere di diversi. Ma potrei farlo tranquillamente, visto che di gente che ha il suo lavoro, ma per tantissime altre passioni ed interessi su questioni serie, le tramanda gratuitamente, ce ne sono a iosa. Con il solo guadagno di sapere d'aver trasmesso qualcosa per l'importanza di quel qualcosa, non per soldi, fama, riconoscimenti. Non tutti pensano ai soldi per tutto. Tempo-soldi, impegno-soldi, fatica-soldi, ecc Ed onestamente ritengo che questo é deplorevole una società che non sà dare qualcosa senza chiedere qualcosa in cambio, ma per il puro piacere di condividere, trasmettere.

Il bene non lo si fà pensando a quel che si riceve, soprattutto se ci si basa solo sui soldini.

NB: sono fotografo professionista. Sai costa costa il materiale? Le trasferte e tutto quello che ci gira intorno? Comprese pubblicazioni, stampe, ecc?
Sono anche falegname professionista, specializzato nel restauro, sai che anche in questo lavoro vengono richiesti costi, fatiche, ecc? Ma non enfatizzo nulla per giustificare tante cose.

Eppure riesco ad offrire servizi gratuitamente in determinati casi. Oppure accettando beni di prima necessità. Perché i soldi sono un'invenzione dell'essere umano per creare categorie e far diventare matta la gente ad inseguirli. Le risorse vitali ci sarebbero comunque e si potrebbero barattare senza la necessità del denaro. Come qualsiasi cosa, non si crea dal denaro, ma dall'impegno, dal lavoro. Ma ovviamente se si é troppo ottusi o programmati, non solo si preferisce seguire ciò che si trova più giusto, e ci stà,... ma non si capiscono altri approcci e li si giudicano male, stupidi, superficiali, non ponderati. Quando lo sono forse più che il seguire semplicemente il gregge, il sistema, senza farsi troppe domande e valutazioni.


Quindi vivi con approcci diversi? Và benissimo ed é giustissimo. Ma non criticare trattando gli altri da ingenui, ignoranti o cattivi, perché tu fai diversamente. Perché ricordati che le peggiori persone al mondo sono quelle che appaiono cittadini modello. Inoltre anche quello che fai e supporto tu può venir giudicato sbagliato, cattivo, ecc da qualcuno che la vede diversamente. Ma il tuo modo, come quello altrui, non é migliore, più giusto o in diritto degli altri.

Bisognerebbe smetterla di giudicare male ciò che viene fatto e vissuto con approcci differenti rispetto ai propri, bisognerebbe smetterla di ritenere il "diverso da sé", come se fosse causato da meno conoscenza, competenza, consapevolezza. Semplicemente non tutti sono uguali.

Se organizzi, proponi, un'escursione con degli amici che non hanno la tua esperienza, a cui tramandi certe capacità e conoscenze, gli fai pagare perché tu hai impiegato anni e fatiche ad apprenderle? NO! Non penso proprio,... Quindi se non decidi di farlo per lavoro, che sia conoscenze di vita in economia di sussistenza, meccanica, selvicoltura, arte, qualsiasi cosa,... ci stà ragionarla senza aspettarsi guadagni, senza far pagare.

Tra l'altro, sono pieno di difetti, ma un pregio, almeno io lo ritengo tale, ho la capacità di rispettare il "diverso" anche se diametralmente opposto ai concetti, modelli, filosofie, approcci, che seguo io. Ma facendolo veramente, senza dover ritenere in qualche maniera negativa il motivo per cui gli altri non la vedono come me. Quindi rispetto comunque te e chiunque viva seguendo concetti differenti da miei, e lo faccio senza additare qualcosa!

BUONE AVVENTURE, ATTIVITÀ E VITA NATURALE
 
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Perchè c'è qualcosa di sbagliato nel lavorare scrivendo un libro, dedicarci tempo e nozioni apprese non gratuitamente, farlo pubblicare tramite un editore e tutti i costi e le procedure, organizzare la distribuzione e addirittura essere pagato? Ci sono addirittura due versioni per tutte le tasche. Il lavoro deve essere sempre riconosciuto e pagato, altrimenti tutta la categoria professionale ne viene sminuita e danneggiata.

time out: non hai torto, sono d'accordo, pero' a mio parere ci sono dei pero' :)

all'epoca ho scritto decine di articoli di pesca, pubblicati su parecchi siti. specie la serie di articoli su come pescare low budget ha avuto un successo notevole. sono stato plagiato brutalmente n volte. ho anche rischiato di finire pubblicato su una rivista, poi sono stato fermato da un redattore.

non ho mai chiesto $$$, solo il riconoscimento del fatto che fosse un mio lavoro. ad es se trovavo un sito che mi plagiava chiedevo che inserissero il nome dell'autore e un link con la mia mail o una pagina dove trovarmi.

sai cosa mi faceva imbestiare? che qualcuno, piuttosto di mettere un maledetto link e il nome, preferiva cancellare totalmente la pagina. oppure gente che faceva $$$ con i miei articoli (in primis un laghetto a pagamento a roma), e li ha cancellati solo dopo che li ho sputtanati pubblicamente sui social. purtroppo all'epoca avevo ancora meno soldi di ora, ad aver avuto i soldi per una lettera di un avvocato qualcosa da questi l'avrei preso.

sono un morto di fame ed e' vero che il lavoro deve essere riconosciuto e se possibile pagato, ma sono stato anche io un ragazzo di campagna senza $$$. gran parte dei miei articoli era ed e' destinata a ragazzi nelle mie stesse condizioni. non mi permetterei mai di chiedere $$$ a loro, ragazzi come me che cercano solo di passare qualche ora all'aria aperta con quelle due lire che hanno in tasca.

TL;DR: hai pienamente ragione, ma ogni tanto bisogna pensare a cosa vuoi ottenere davvero :)
 
Lo trovo un ottimo libro, molto più specifico di quello di Dave Canterbury e più adatto ai nostri ambienti. Scritto in modo fruibile, anche io suoi video erano piacevoli da guardare. Peccato abbia smesso di pubblicare altro su YouTube. Pagato 13 euro è un prezzo onestissimo.
 
Faccio una piccola recensione del libro di Paolo Botton: Bushcraft, Istruzioni per le attività fuori pista, Una raccolta di suggerimenti per chi inizia, 374 pagine, stampato da Amazon.
bello! grazie della recensione, penso che me lo prenderò al posto di altri che avevo già nel carrello
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anche perché é Italiano e si basa sul vostro territorio, quindi magari anche più utile, idoneo a voi.
infatti penso sia interessante soprattutto per questo... al contrario di quelli "americani" che magari spiegano tecniche che qui non conviene o non si possono usare.. poi tutte le piante che sono diverse ecc
 
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