in Irlanda e mi diceva che là pioveva e c'erano 13 gradi... con condizioni simili in Italia la gente in bici non ci va
Vero, ma non perchè siamo biologicamente inferiori! Anzi, il ciclismo in Italia è uno sport che ha un numero di praticanti forse anche maggiore che altrove.
Quindi, se guardiamo alla bici solo come mezzo di trasporto e pur volendo limitarsi al solo fattore meteo, bisogna considerare che negli altri paesi, se non piove, almeno puoi contare su condizioni meteo che non ti fanno sudare, diversamente da quello che accade da noi da maggio a settembre.
Inoltre, da noi sul lavoro mancano quasi sempre spogliatoi e docce, che invece sono molto spesso presenti nei paesi nordici, proprio perchè la mobilità in bici è molto più diffusa.
Ovviamente va poi considerata la relazione virtuosa fra utilizzatori e progettisti: se hai molti utilizzatori + progettisti attenti e lungimiranti, puoi conservare o aumentare il numero di utilizzatori e rinforzare la tendenza di attenzione al mezzo nei progettisti.
Se hai un mondo a misura di pedone e di bici, sei di conseguenza molto più portato ad usare la bici.
Se invece hai un mondo a misura di auto, sei fregato.
Infine c'è un fattore tutto italiano da considerare: mediamente abbiamo un'attenzione e predisposizione all'igiene un po' più curata che altrove e questo porta l'Italiano ad essere anche un po' schizzinoso.
il genio non era riferito a te, ma a chi progetta viabilità nelle città.
Il discorso iniziale, forse l'hai perso, partiva dal fatto che ho affermato che nella mia città sono 30 anni che fanno ciclabili e ancora non abbiamo una tangenziale che copra tutto il perimetro, se vieni a Reggio ce n'è soltanto metà, tutto il lato sud che è anche il più residenziale ne è privo.
Questo causa traffico congestionato che danneggia la salute delle persone e la natura.
Gli inglesi lo chiamano SMOG.
Ora io dico, magari avere avuto una tangenziale finita a scapito di 2 ciclabili, si poteva anche pensare no?
concordo, è proprio qui il guaio!
In Italia siamo andati in una direzione sbagliata e si è costruito male, malissimo, senza cervello per troppi anni!!!
Si è volutamente puntato sull'automobile, tarando tutte le scelte non sulla mobilità pubblica, ma su quella privata su auto, solo che spesso non siamo stati in grado di curare a dovere nemmeno quella!! Siamo un popolo di disorganizzati cronici.
E' evidente che il nostro modello non funziona bene e va ripensato, quindi è giusto e doveroso tornare indietro, cercando di incentivare la bici e il trasporto pubblico, ma la cosa va fatta con buon senso: servono comunque strade che drenino le auto che comunque circolano, parcheggi scambiatori, mezzi pubblici con corse numerose e orari puntuali, ciclabili degne del nome per dimensioni, tracciato, sede esclusiva e sicura, etc..
Però non è facile arrivare a questo.
E allora la soluzione più facile diventa quella manichea del "dagli all'auto" o del "dagli alla bici", a seconda dell'estro dell'amministrazione...