- Parchi del Lazio
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- Monti Ernici
Data: 14/03/2014
Regione e provincia: Lazio (FR)
Località di partenza: Ruderi chiesa S.Nicola (fraz.Civita)
Località di arrivo: Monte Ginepro
Tempo di percorrenza: 9 ore (soste incluse)
Chilometri: 25 (!!)
Grado di difficoltà: dopo quota 1200m EEAI
Descrizione delle difficoltà: dislivello importante (3/4 del quale su neve), percorso molto lungo, il tutto reso piu' complicato da una neve stressata e difficile
Periodo consigliato: tutti. D'inverno portare l'attrezzatura adeguata (anche se ieri non sono serviti)
Segnaletica: sentiero 611b, buona (vecchie bandiere sbiadite giallo-rosse + nuove bianco-rosse). Dopo il bosco, a quota 1700 circa, sino a 1900 segnaletica invisibile in quanto coperta da neve
Dislivello in salita: 1206m
Dislivello in discesa: 1206m
Quota massima: 2004m
Accesso stradale: da Veroli seguire le indicazioni per Prato di Campoli, poi, prima dell'ultimo bivio per quest'ultimo, seguire la strada verso Civita, Collepardo e l'Abbazia di Trisolti. Si parcheggia la macchina presso i ruderi della chiesa di S.Nicola, dopo il bivio per Civita. Se si ha un fuoristrada (cosa che ne' io ne' Fabrizio avevamo) si puo' arrivare sino alla Fontana S.Giovanni e quindi risparmiarsi almeno 400 metri di dislivello
Partecipanti: io, Fabrizio (fabri64)
Finalmente il Ginepro! era tanto tempo che lo avevo nel mirino..dopo tante escursioni sugli Ernici nelle quali ho toccato le cime vicine, ma mai lui...
Con Fabrizio decidiamo finalmente di salire, partendo da Civita (fraz. di Collepardo), per non ripetere la cresta del Fragara gia' fatta un mese fa circa.
Si tratta di un percorso molto lungo, ben 25 km tra andata e ritorno, con oltre 1200 metri di dislivello, 3/4 dei quali da affrontare su una neve molliccia che fa sprofondare non di rado fino al ginocchio.
Abbiamo lasciato la macchina nello spiazzale della chiesa di S.Nicola, cominciando il percorso prima su una strada di cemento, poi su una sterrata con vari tornanti (le "scorciatoie" proposte dai vecchi simboli giallo-rossi del Cai possono essere ignorate, tanto sempre sulla sterrata riconducono), fino ad arrivare e superare prima lo Stazzo Cerreto a quota 1130 circa (in realta' sono due orrendi stazzi posti poco sotto sulla sinistra) e poi la Fontana S.Giovanni a quota 1230m (acqua potabile!). Sempre seguendo la sterrata in salita si arriva ad un bivio posto a circa quota 1280m dove occorre girare a destra per una carrareccia (segni bianco-rossi). Se si va a sinistra si raggiungerebbe Colle Rosica, dal quale parte comunque un sentiero che si ricongiunge al 611b in mezzo la bosco).
Dopo aver salito lungo la pista per qualche centinaio di metri, un grosso albero sulla sinistra con la scritta 611b "suggerisce" di girare a sinistra per il bosco, seguendo le numerose bandiere bianco-rosse. La parte di percorso attraverso il bosco e' forse la piu' lunga, difficile e monotona. La neve comincia a quota 1100, ma dai 1300 servono gia' le ghette. Si passa dai 1300 ai 1700 attraversando il bosco su neve pessima..solamente i solchi leggermente ghiacciati lasciati da qualche sciatore ci permettono a tratti di non sprofondare fino al ginocchio. Sugli alberi sono numerose le icone di stampo religioso, che credo rappresentino una specie di via crucis fino alla Madonnina.
Finalmente a quota 1700 si esce dal bosco e si cominciano a vedere i pendii innevati delle alture che precedono il Monte Ginepro. Da qui non vi e' segnaletica (in quanto coperta da neve) ma seguendo il percorso e' molto intuitivo. Da quota 1800, dove vi e' un'altura, si apre poi un meraviglioso panorama sulla cresta del Fragara da noi fatta un mese prima, nonche' sul Cappello e Brecciaro.
Con un ultimo strappo raggiungiamo l'anticima est del Ginepro e poi, dopo 15 minuti di cresta, la cima vera e propria.
La stanchezza e' tanta, 5 ore alle spalle solo per salire, 12,5 km gia' percorsi..ed altrettanti ancora da percorrere..ma la soddisfazione e' altrettanta. Siamo soli, in uno scenario da favola. Questa e' montagna!
Decidiamo di lasciare il Monte Cappello per un'altra volta e scendiamo a mezza costa fino a ritornare sulle nostre impronte lasciate durante la salita.
Che dire, ci siamo fatti davvero un gran bel mazzo. Un percorso lungo, molto lungo, con neve non buona soprattutto dopo mezzogiorno.
Un grazie a Fabrizio che ha condiviso con me questa faticosa ma meravigliosa traversata con lo stesso amore per la montagna che ho io.
Queste sono le escursioni che si ricordano per sempre
PS
Le ultime 3 foto per gentile concessione di Fabrizio
Regione e provincia: Lazio (FR)
Località di partenza: Ruderi chiesa S.Nicola (fraz.Civita)
Località di arrivo: Monte Ginepro
Tempo di percorrenza: 9 ore (soste incluse)
Chilometri: 25 (!!)
Grado di difficoltà: dopo quota 1200m EEAI
Descrizione delle difficoltà: dislivello importante (3/4 del quale su neve), percorso molto lungo, il tutto reso piu' complicato da una neve stressata e difficile
Periodo consigliato: tutti. D'inverno portare l'attrezzatura adeguata (anche se ieri non sono serviti)
Segnaletica: sentiero 611b, buona (vecchie bandiere sbiadite giallo-rosse + nuove bianco-rosse). Dopo il bosco, a quota 1700 circa, sino a 1900 segnaletica invisibile in quanto coperta da neve
Dislivello in salita: 1206m
Dislivello in discesa: 1206m
Quota massima: 2004m
Accesso stradale: da Veroli seguire le indicazioni per Prato di Campoli, poi, prima dell'ultimo bivio per quest'ultimo, seguire la strada verso Civita, Collepardo e l'Abbazia di Trisolti. Si parcheggia la macchina presso i ruderi della chiesa di S.Nicola, dopo il bivio per Civita. Se si ha un fuoristrada (cosa che ne' io ne' Fabrizio avevamo) si puo' arrivare sino alla Fontana S.Giovanni e quindi risparmiarsi almeno 400 metri di dislivello
Partecipanti: io, Fabrizio (fabri64)
Finalmente il Ginepro! era tanto tempo che lo avevo nel mirino..dopo tante escursioni sugli Ernici nelle quali ho toccato le cime vicine, ma mai lui...
Con Fabrizio decidiamo finalmente di salire, partendo da Civita (fraz. di Collepardo), per non ripetere la cresta del Fragara gia' fatta un mese fa circa.
Si tratta di un percorso molto lungo, ben 25 km tra andata e ritorno, con oltre 1200 metri di dislivello, 3/4 dei quali da affrontare su una neve molliccia che fa sprofondare non di rado fino al ginocchio.
Abbiamo lasciato la macchina nello spiazzale della chiesa di S.Nicola, cominciando il percorso prima su una strada di cemento, poi su una sterrata con vari tornanti (le "scorciatoie" proposte dai vecchi simboli giallo-rossi del Cai possono essere ignorate, tanto sempre sulla sterrata riconducono), fino ad arrivare e superare prima lo Stazzo Cerreto a quota 1130 circa (in realta' sono due orrendi stazzi posti poco sotto sulla sinistra) e poi la Fontana S.Giovanni a quota 1230m (acqua potabile!). Sempre seguendo la sterrata in salita si arriva ad un bivio posto a circa quota 1280m dove occorre girare a destra per una carrareccia (segni bianco-rossi). Se si va a sinistra si raggiungerebbe Colle Rosica, dal quale parte comunque un sentiero che si ricongiunge al 611b in mezzo la bosco).
Dopo aver salito lungo la pista per qualche centinaio di metri, un grosso albero sulla sinistra con la scritta 611b "suggerisce" di girare a sinistra per il bosco, seguendo le numerose bandiere bianco-rosse. La parte di percorso attraverso il bosco e' forse la piu' lunga, difficile e monotona. La neve comincia a quota 1100, ma dai 1300 servono gia' le ghette. Si passa dai 1300 ai 1700 attraversando il bosco su neve pessima..solamente i solchi leggermente ghiacciati lasciati da qualche sciatore ci permettono a tratti di non sprofondare fino al ginocchio. Sugli alberi sono numerose le icone di stampo religioso, che credo rappresentino una specie di via crucis fino alla Madonnina.
Finalmente a quota 1700 si esce dal bosco e si cominciano a vedere i pendii innevati delle alture che precedono il Monte Ginepro. Da qui non vi e' segnaletica (in quanto coperta da neve) ma seguendo il percorso e' molto intuitivo. Da quota 1800, dove vi e' un'altura, si apre poi un meraviglioso panorama sulla cresta del Fragara da noi fatta un mese prima, nonche' sul Cappello e Brecciaro.
Con un ultimo strappo raggiungiamo l'anticima est del Ginepro e poi, dopo 15 minuti di cresta, la cima vera e propria.
La stanchezza e' tanta, 5 ore alle spalle solo per salire, 12,5 km gia' percorsi..ed altrettanti ancora da percorrere..ma la soddisfazione e' altrettanta. Siamo soli, in uno scenario da favola. Questa e' montagna!
Decidiamo di lasciare il Monte Cappello per un'altra volta e scendiamo a mezza costa fino a ritornare sulle nostre impronte lasciate durante la salita.
Che dire, ci siamo fatti davvero un gran bel mazzo. Un percorso lungo, molto lungo, con neve non buona soprattutto dopo mezzogiorno.
Un grazie a Fabrizio che ha condiviso con me questa faticosa ma meravigliosa traversata con lo stesso amore per la montagna che ho io.
Queste sono le escursioni che si ricordano per sempre
PS
Le ultime 3 foto per gentile concessione di Fabrizio
Allegati
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